A Milano la colonia croata è pronta ad allargarsi. Nel bel mezzo del polverone Icardi, l’Inter è riuscita ad avere buone notizie sul fronte mercato: il Barcellona ha aperto alla cessione di Ivan Rakitic. I nerazzurri si sono già messi al lavoro per portare avanti la trattativa, con l’obiettivo di poter chiudere ancor prima dell’estate.
A quasi un anno dalla telenovela Modric, Marotta e Ausilio si starebbero dando da fare per strappare ai blaugrana il talentuoso centrocampista. L’accordo col club spagnolo si sarebbe trovato per una cifra attorno ai 40 milioni, ma restano da limare ancora alcuni dettagli sulle modalità di pagamento e i vari bonus in favore del Barça.
MEDIAZIONE ALLA PERISIC
In queste ore di fitti contatti tra le varie parti, spiccano nomi importanti per la buona riuscita dell’operazione. Sebbene la trattativa tra Ausilio e il fratello-agente del giocatore, Dejan Rakitic, prosegua ottimamente, è lo stesso procuratore ad essersi appoggiato ad una figura che potrebbe risultare determinante per dare il lieto fine a questo affare. Parliamo di Giacomo Petralito, amico della famiglia Rakitic e che da diversi anni aiuta l’Inter a portare a termine i propri trasferimenti. Nell’Agosto del 2015 il suo intervento diede una grande aiuto per l’acquisto di Perisic dal Wolfsburg, dopo estenuanti mesi di trattativa.
Marotta spera, così, che il felice esito dell’affare possa essere bissato. L’obiettivo è quello di rafforzare il centrocampo: la coppia Rakitic-Brozovic costituirebbe un mix di qualità e quantità che in nazionale ha fruttato straordinari risultati, trascinando la Croazia a un passo dalla vittoria del Mondiale. Non solo, l’Inter vuole ripresentarsi in Champions League per migliorare il proprio rendimento e Spalletti – o chiunque sieda sulla panchina dell’Inter nel prossimo futuro – necessita di giocatori che portino esperienza internazionale all’interno dello spogliatoio: il blaugrana sarebbe il profilo perfetto.

SALTO DI QUALITÀ
Questa la parola chiave per rientrare definitivamente nella cerchia delle big d’Europa. Per poter essere una grande squadra servono dei grandi giocatori e Rakitic certamente lo è. Sono diversi i suoi punti di forza, in primis nella testa. Il croato in questi anni ha acquisito una mentalità vincente a suon di trofei alzati e giocando costantemente con fuoriclasse assoluti: all’Inter, dopotutto, è dal 2011 che non si vince più nulla e serve dunque qualcuno che trasmetta la fame di vittorie e la classe per raggiungerle. Inoltre, l’animo sereno e la concentrazione di Rakitic potrebbero servire ad unire uno spogliatoio che troppo spesso si è spaccato in questi anni, anche se, ampliando ulteriormente il gruppo dei croati, c’è il rischio che si accentui lo screzio con i sudamericani.
Il vero affare, però, l’Inter lo farebbe nel rettangolo di gioco. Il centrocampista abbina ai piedi educati anche una buona forza fisica e il suo apporto alla fase difensiva è sempre ottimo. A Barcellona, grazie al gioco dei blaugrana, ha saputo mettere in risalto la sua dote migliore: pochi tocchi ma pallone sempre preciso sulla corsa dei compagni. Ai nerazzurri manca quella pulizia di gioco a metà campo che innesta rapidamente gli esterni e questo potrebbe favorire le sgroppate di Perisic ed un incremento del tempo utile per andare al cross col giusto tempismo.

SVOLTA AL 4-3-3?
Nelle 250 presenze in maglia blaugrana, Rakitic ha sempre giocato nel ruolo di mezz’ala, facendo da collante tra il tridente offensivo ed il resto della squadra. I suoi inserimenti, col pallone o senza, aiutano i compagni a dialogare meglio, mantenendo sempre compatte le distanze tra i reparti.
Brozovic, ormai, si è consacrato davanti alla difesa e anche nei momenti di crisi è sempre tra i migliori in campo. Nainggolan potrebbe arretrare di qualche metro per immergersi nel vivo della lotta a centrocampo, lasciando i compiti più offensivi a Rakitic che è bravissimo a servire i compagni, pur non dovendosi avvicinare troppo alla punta. Il suo 90% di precisione nei passaggi sarebbe una manna dal cielo per il centrocampo interista che troppo spesso pecca di imprecisione; inoltre, il croato verticalizza molto e questo eliminerebbe qualche passaggio orizzontale di troppo che rallenta spaventosamente la manovra dell’Inter.

DRIBBLING E GOAL
L’aspetto sicuramente più interessante è quello riguardante la fase offensiva. Rakitic viene a prendere il pallone a centrocampo ma poi rapidamente sceglie fra due opzioni: scaricare il pallone in verticale al compagno più libero in fascia o raggiungere il limite dell’area saltando gli avversari. Anche questa seconda possibilità gli riesce ottimamente. Il croato, pur non tentando spesso il dribbling, è in grado di districarsi con eleganza e agilità tra più giocatori e quando è vicino alla porta cerca il dialogo stretto per fiondarsi in porta: una giocata classica del Barcellona che Rakitic esegue alla perfezione, non facendo sentire la mancanza del mago Iniesta che in questo era in assoluto il migliore. Dal suo arrivo a Barcellona, nel 2014, le realizzazioni sono già 33, condite da altrettanti assist. All’Inter nessun centrocampista segna così tanto e il migliore in quanto a reti è Brozovic che, nello stesso arco di tempo, ha segnato 13 goal in meno. Dunque, un discreto bottino da sfruttare al massimo per iniettare un sostanzioso numero di goal nel serbatoio nerazzurro che, soprattutto in questa stagione, pare essersi svuotato. Sebbene la difesa regga (seconda solo alla Juve), in attacco diverse squadre segnano di più.
Naturalmente, è ancora troppo presto per capire quale svolta possa prendere la trattativa ma certamente un giocatore come Rakitic, all’Inter, serve. Forse anche più di Modric: a 30 anni è nel pieno della sua maturità e i nerazzurri hanno trovato già in Brozovic un grandissimo metronomo. Il blaugrana, invece renderebbe più dinamico ed offensivo il gioco di Spalletti, già pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
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