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Inter U19-Fiorentina U19, le pagelle della Supercoppa Primavera

Giovani per il futuro

Inter U19-Fiorentina U19 1-2, le pagelle della Supercoppa Primavera

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Fontanarosa

La Fiorentina di Alberto Aquilani, detentrice della Coppa Italia, affronta l’Inter di Christian Chivu, campione d’Italia in carica. Si tratta del campionato Primavera, che mette in scena le promesse di oggi e le stelle del domani.

Vincono proprio i Viola, dopo una partita, di fatto, a senso unico. La splendida punizione di Amatucci e la rete di Berti affondano l’Inter, che fa fatica a reagire. Nella ripresa una strepitosa rete di Owusu accorcia le distanze, ma la Fiorentina riesce a gestire fin troppo bene e porta in casa un preziosissimo bis: Coppa Italia e Supercoppa Primavera.

PAGELLE INTER

Botis 6: Non ha colpe sui due gol subìti ed è abile a non farsi risucchiare dalla prestazione deludete della difesa. Però, non fa registrare neanche qualcosa di così esaltante da guadagnarsi grandi meriti.

Zanotti 5.5: Colpevole del fallo da cui scaturisce il gol del vantaggio viola, vive una partita di enorme sofferenza contro le accellerate di Kayode e Di Stefano, pur facendo vedere, saltuariamente, qualche spunto positivo.

Fontanarosa 5.5: Non gioca una brutta partita, ma, da buon capitano, riassume la prestazione dell’Inter: imprecisa, motivata ma fin troppo disattenta e in difficoltà nel concretizzare una reazione.

Di Pentima 6: Gioca la sua solita partita di anticipi e interventi precisi, proponedosi di tanto in tanto in fase di regia, ma senza trovare mai il colpo di genio (dal 78′ Stankovic s.v.).

Dervishi 5: Errore pesantissimo in occasione del gol di Berti, quando sbaglia passaggio e copertura, concedendo una prateria al centrocampista viola (dall’83’ Esposito s.v.).

Martini 5.5: Ogni linea di passaggio che cerca di costruire, viene catturata dai tentacoli del diretto concorrente Falconi. Sostituito dopo una prestazione opaca (46′ Kamaté 6: Fornisce maggiore qualità e spinta all’Inter, garantendo anche un rapido ed efficace cambio di passo).

Grygar 6: Riesce paradossalmente a tirarsi fuori dalla mediocrità generale dei suoi, facendo bene sprazzi di genialità e buonissime qualità individuali.

Andersen 5: Primo tempo completamente anonimo, in cui non fa particolari errori, ma neanche nulla per valorizzare i suoi, dopo il quale lascia il campo (dal 46′ Owusu 7: Il suo ingresso significa un cambio di manovra per l’Inter, anche se non riesce a gestire la manovra da solo. Il gol è un colpo di classe sopraffina).

Iliev 5.5: Da lui ci si aspettava molto di più, viste le qualità tecniche e balistiche presenti nel suo bagaglio da giocatore etichettato come uno dei migliori del campionato Primavera.

Zuberek s.v.: La sua sfida dura poco più di 5 minuti, prima di lasciare il campo per un infortunio al ginocchio, che ci auguriamo non sia niente di grave ( dal 5′ Curatolo 5: Gettato in campo “a freddo”, apapre comprensibilmente spaesato, ma nel corso del march non riesce mai a entrare in partita).

Carboni 5: Ha il compito di trascinare i suoi ed è l’unico che riesce a creare qualcosa nel primo tempo, anche se niente di pericoloso. Però rovina la sua partita con un fallo inutile che gli costa il rosso nei minuti finali, in cui i suoi stavano tentando l’assalto per il pareggio.

All. Chivu 5: La sua squadra è totalmente succube degli avversari e la colpa è da attribuire, probabilmente, al fatto che tutti i duelli in mezzo al campo vanno a favore dei viola. Scelte e gioco da rivedere per l’allenatore campione in carica del campionato Primavera, ma che deve dire addio alla Supercoppa.

PAGELLE FIORENTINA U19

Martinelli 6: Nonostante sia tra i più piccoli in campo (2006), si mostra affidabile, sicuro e di enorme qualità tra i pali. Nei minuti finali si perde un po’.

Krastev 6: Tanta solidità e ottimi interventi in difesa, arriva anche a colpire nell’area neroazzurra, ma non è così tanto preciso da trovare la gioia del gol (dall’80’ Comuzzo s.v.).

Biagetti 6.5: Veste i panni del ragno laborioso che, a poco a poco, costruisce con costanza la tela perfetta della costruzione bassa della Fiorentina. Sbaglia poco, quasi nulla.

Lucchesi 6: Annulla totalmente le offensive di Iliev, soffocando così tanto il bulgaro, da costringerlo a cambiare lato di campo per trovare qualche spazio in più.

Vigiani 6: Sicuramente passa più inosservato di molti compagni, ma questo non è un male: quando la Viola non sa dove andare, trova in lui un ottimo rifugio per la manovra.

Berti 6.5: Recupera e si confeziona completamente da solo la rete del raddoppio, bruciando l’intera difesa dell’Inter e mettendo in cassaforte il vantaggio dei suoi (dall’87’ Vitolo s.v.).

Amatucci 7.5: Dipinge l’1-0 con una punizione incantevole, che non lascia scampo a Botis e prosegue giocando un match di rara intensità ed efficienza.

Falconi 6: Tanta sostanza e buona volontà per un giocatore di grandi qualità, che si piega anche a fare da mastino e da rifinitore, vista una gara che si mette in discesa dal 2-0 in poi.

Kayode 6.5: Solido, martellante e mai banale nelle sue giocate, che lo rendono un costante pericolo per la retroguardia interista.

Toci 6: Cerca costantemente, ma invano, di trovare lo spazio giusto nella difesa dell’Inter per arrivare alla rete, ma non è fortunato. Nel complesso, però, un match a cui gli manca solo il gol (dal 79′ Sene s.v.).

Distefano 7: Una partita con l’argento vivo addosso, in cui si mostra ispiratissimo e sempre nel vivo dell’azione: la gioia del gol si ferma sul palo.

All. Aquilani 8: L’uomo di coppa si conferma “uomo di coppa”, portando a casa una vittoria fondamentale, che rimpolpa la bacheca della selezione Primavera della Fiorentina.

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Calciomercato

Chi è Facinet Conte, il “nuovo Osimhen” seguito dalla Juventus

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Facinet Conte, giocatore del Bastia, Ligue 2

La Juventus sta vivendo l’ennesima stagione deludente sotto il punto di vista del gioco espresso. L’ambiente è diviso tra chi sostiene ancora l’allenatore e chi lo vorrebbe lontano dalla panchina bianconera. Una cosa è assolutamente certa: la rosa della Vecchia Signora non è all’altezza della caratura del club.

Proprio per questo motivo la dirigenza si sta muovendo sul mercato per cercare di cogliere delle occasioni, specialmente per quanto riguarda profili giovani. Un aspetto da elogiare del lavoro fatto da Allegri, infatti, è sicuramente quello relativo al piuttosto ampio utilizzo dei propri giovani. La Juve si trova all’ottavo posto per età media dei giocatori impiegati in partita – in Serie A: è la prima tra le big, con una media di 25,8 anni.

JUVENTUS E GIOVANI: UN BINOMIO CHE SEMBRA FUNZIONARE

Se si guarda indietro, è lampante come la Juventus abbia puntato ad un progressivo ringiovanimento della rosa. Miretti, classe 2003, ha giocato 1100′ in stagione. Yildiz, classe 2005, ne ha giocati 708. Iling-Junior, classe 2003, 560′. Senza contare i giovani dati in prestito: basti pensare a Matias Soulé, protagonista con il Frosinone in questa stagione.

Certo manca l’esperienza e la conseguente sicurezza che questa da’, ma ora l’obiettivo è quello di costruirsela in casa quell’esperienza, farla maturare e formarla a proprio piacimento. Per questo, come detto prima, i dirigenti bianconeri sono al lavoro per cercare di accaparrarsi i giovani più interessanti. Uno degli ultimi nomi finiti sul taccuino di Giuntoli è quello di Facinet Conte.

CHI È FACINET CONTE

Facinet Conte è un attaccante guineano, classe 2005, in forza al Bastia. Cresciuto calcisticamente in Senegal, è stato tesserato dalla società francese a giugno 2023. Il club, che gli ha fatto firmare un contratto annuale con opzione per altri due, lo ha fatto debuttare in Ligue 2 a fine agosto. Il risultato? Doppietta, decisiva per ribaltare le sorti del match e fissare il punteggio sul 3 a 2 contro il Troyes.

Al ragazzo piace far gol al debutto, tant’è vero che si è ripetuto in quello con la nazionale guineana: l’8 gennaio di quest’anno ha debuttato nell’amichevole con la Nigeria, vinta 2 a 0, segnando il suo primo gol con la maglia della sua nazione.

Nelle sue movenze, Conte ricorda un attaccante che ormai conosciamo bene: Victor Osimhen. Sebbene non faccia dell’altezza la caratteristica che più lo accomuna al centravanti del Napoli (il nigeriano è alto più di 10 centimetri in più rispetto al collega guineano), sono la progressione, la forza fisica e la prepotenza sotto porta ad essere molto rievocative.

E forse è proprio per questo che Giuntoli ha messo il nome di Conte sul suo taccuino: è stato proprio il direttore sportivo toscano, quasi 4 anni fa, a portare Osimhen all’ombra del Vesuvio. Chissà se riuscirà a ripetersi, questa volta ad una Juventus in cerca di talenti.

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Giovani per il futuro

Chi è Leonardo Cerri, il talentino della Juventus Next Gen che ha già esordito in A

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Convocati Juventus

CHI E’ LEONARDO CERRI: IL TALENTINO DELLA JUVE NEXT GEN CHE HA GIA’ ESORDITO IN A – Nonostante la sconfitta della “sua” Juventus, Leonardo Cerri non dimenticherà mai la partita con l’Udinese. L’attaccante dei bianconeri di Torino ha infatti esordito in Serie A al minuto 84 del match con i friulani. Per provare a conquistare almeno il pareggio, Max Allegri ha scelto lui per dare più peso offensivo alla squadra, ma il classe 2003 non è riuscito ad avere l’occasione giusta per trovare anche una clamorosa e importantissima via del gol alla prima presenza nel massimo campionato italiano.

Leonardo Cerri è un attaccante molto giovane, classe 2o03, ma vanta già diversi gettoni in Serie C. Il giocatore romano è un prodotto delle giovanili della Juventus ed ora milita nella formazione Under23, con cui ha realizzato 5 gol e 1 assist in 21 partite in questa stagione. Le sue prestazioni stanno stupendo tutti, compreso Allegri, che con l’Udinese lo ha convocato e schierato in campo, data anche l’emergenza in fase offensiva.

CHI E’ LEONARDO CERRI: LE CARATTERISTICHE

Leonardo Cerri è un giocatore che fa del gioco aereo uno dei suoi punti di forza, infatti è alto 198 cm. Il classe 2003 è abile però anche nel gioco di sponda ed è un giocatore molto funzionale per la squadra. Oltre a aiutare molto i compagni, l’attaccante della Juventus Under 23 è anche bravo ad attaccare l’area di rigore ed è accostato da molti a Luca Toni.

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Calciomercato

Chi è Damian Pizarro, il baby-bomber cileno prenotato dall’Udinese per giugno

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CHI È DAMIAN PIZARRO – L’Udinese guarda al futuro e avrebbe già chiuso alcune operazioni per giugno. Una di queste riguarda Damian Pizarro, attaccante classe 2005 del Colo Colo. Si tratta di un figlio d’arte; il padre, infatti, è David Pizarro, vecchia conoscenza del calcio italiano, ex centrocampista di Udinese, Fiorentina e Roma. Pizarro sarà in Italia in estate e andrà ad occupare un posto da extracomunitario attualmente indisponibile. L’affare è stato chiuso sulla base di 6,5 milioni più una percentuale sulla futura rivendita. Ma andiamo a scoprire chi è Damian Pizarro, quali sono le sue caratteristiche e la sua carriera finora.

LE CARATTERISTICHE DI DAMIAN PIZARRO

Damian Pizarro è un attaccante centrale, ma riesce a bilanciare la forza fisica con la velocità. Infatti i 187 cm gli permettono di essere molto pericoloso nel gioco aereo e partecipare alla manovra sia difendendo il pallone sia creando gli spazi per l’inserimento dei compagni. È dotato di un’ottima velocità che gli permette di suggerire tante trame verticali e di attaccare lo spazio oltre i difensori.

Le caratteristiche da migliorare sono il cinismo davanti alla porta, visto che spesso non riesce a tramutare le occasioni create in gol, e la pulizia nella manovra. Infatti, molto spesso, incappa nella fretta di concludere oppure si affida al servizio con sponde semplici. Il ragazzo ha grandi margini di miglioramento e una carriera davanti a sè.

LA CARRIERA DI DAMIAN PIZARRO

Fino ad ora la carriera di Damian Pizarro si è svolta tutta in Cile, il suo Paese. In particolare, il giovane attaccante cresce nell’Universidad de Chile fino al 2020, quando il Colo Colo lo nota in un’amichevole tra le giovanili dei due club. In quella partita Pizarro sigla una doppietta e viene acquistato.

Nel Colo Colo debutta a causa di un focolaio Covid che ha colpito la Prima Squadra, all’interno della quale diventa presto un titolare. Arriva, così, la prima convocazione nella nazionale maggiore pur senza debuttare, ma, in patria, è considerato il degno erede di Sanchez.

Per quanto riguarda i numeri, Pizarro ha concluso la scorsa stagione con 38 presenze tra tutte le competizione, tra cui la Copa Libertadores. Il classe 2005 ha messo a referto 7 gol e 7 assist.

Fonte immagine in evidenza: profilo IG Pizarro

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Flash News

Nuovo esordio di un giovane in Serie A: prima presenza per il 2005 Lipani in Bologna-Sassuolo

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Il sabato della 23ª giornata di Serie A si chiude al Dall’Ara dove va in scena il derby emiliano tra il Bologna e il Sassuolo. Proprio i neroverdi, causa le assenze per infortuni, hanno schierato Luca Lipani, giovane esordiente nella squadra di Dionisi. Di seguito, all’interno di questo pezzo, andremo a scoprire chi è Luca Lipani.

CHI É LUCA LIPANI, ALL’ESORDIO IN SERIE A IN BOLOGNA-SASSUOLO – GLI INIZI  

Luca Lipani è un giocatore del Sassuolo nato nel 2005. É cresciuto nel settore giovanile del Genoa, nascendo come centrocampista col vizietto del goal. Già aggregato più volte alla prima squadra del Genoa sia da Blessin che da Gilardino, su Lipani, come detto, l’ha spuntata il Sassuolo: sempre sensibile ad acquistare giovani promettenti.

CHI É LUCA LIPANI, ALL’ESORDIO IN SERIE A IN BOLOGNA-SASSUOLO – NAZIONALE 

Lipani si è fatto notare anche in nazionale minore specie la scorsa estate, quando con l’Under 19 è salito sul tetto d’Europa, vincendo l’Europeo di categoria con l’Italia. Risultando, tra l’altro, decisivo in semifinale, con il gol che mandò al tappeto la Spagna.

All’epoca il ragazzo nativo di Genova si era fatto apprezzare per i 4 gol in 12 presenze nel campionato Primavera e, prima, con i 7 gol nel campionato Under 17, tutto con la maglia del grifone. Tuttavia anche nell’Under 17 italiana aveva inciso realizzato addirittura 10 reti in 29 presenze.

CHI É LUCA LIPANI, ALL’ESORDIO IN SERIE A IN BOLOGNA-SASSUOLO – IL FUTURO

In estate il passaggio al Sassuolo, bravo a strapparlo alla concorrenza. Tuttavia anche la Juventus si era mossa su di lui, garantendogli una maglia da titolare nella Juventus Next Gen. In tal senso decisiva è stata la volontà del giocatore: accettare subito una squadra di Serie A. Il futuro, comuqnue, sembra dalla sua parte visto le grandi potenzialità del ragazzo. Di certo il 3 febbraio 2024 sarà una data che difficilmente scorderà in quanto è arrivata la prima presenza dall’inizio tra le fila del Sassuolo.

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