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Non è sempre domenica

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Non è sempre domenica

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Trascendiamo da battute scontate sul fatto che InterUdinese si sia giocata di sabato. Vogliamo semplicemente dire che non può girare sempre tutto per il verso giusto. E vuoi per i meriti (tanti) e quel pizzico di fortuna che non guasta mai, fino a ieri, per l’Inter, le cose erano sempre girate per il verso giusto. Che i nerazzurri fossero nella loro miglior versione o meno, hanno sempre portato a casa punti. Zero sconfitte. Ma non è sempre domenica.

LA PARTITA

Cos’è successo all’Inter di ieri? È successo che il primo tempo aveva visto la squadra di Spalletti in una delle sue versioni migliori. Ha messo la formazione di Oddo alle corde sin dal primo minuto e creato una notevole quantità di palle-gol. Ma i bianconeri, per quanto inferiori e costretti alla difensiva il più del tempo, hanno saputo ripartire con idee ben chiare. Ecco che dopo il tentativo di testa di Vecino al minuto 4, spentosi di poco a lato, e la conclusione mancina di Perisic in area, anch’essa minacciosa, è proprio la formazione di Oddo a trovare il vantaggio: Widmer mette un pallone in area su cui la retroguardia nerazzurra si fa trovare mal posizionata, e Lasagna può insaccare a porta sguarnita.

Ma l’Inter di quest’anno ha una forza mentale che la distingue da quella degli ultimi anni. E dopo neanche un minuto dallo 0-1 trova il gol del pareggio: D’Ambrosio lancia un liberissimo Candreva, che controlla magistralmente e mette in mezzo, dove Icardi gira magistralmente col destro. È successo tutto e non è successo niente. Si riparte dal pareggio e si riparte dal predominio territoriale dell’Inter. Candreva sfiora la traversa con un bel tiro al volo, poi Brozovic fa lo stesso sugli sviluppi di un angolo, con palla che si spegne a centimetri dal palo destro. Infine ancora Candreva impegna Bizzarri con un tiro dalla lunga distanza, potente ma centrale. Il primo tempo si chiude con 8 tiri fuori e 7 tiri in porta per l’Inter. Uno solo, messo a segno, per l’Udinese.

“Prima o poi il gol arriva” verrebbe da pensare. Ma qualcosa nell’Inter del secondo tempo si rompe: vuoi le fatiche dei 120 minuti contro il Pordenone, vuoi un primo tempo comunque dispendioso, i nerazzurri rientrano in campo con tutt’altra flemma. Lanci a vuoto, errori di misura, tenuta fisica che sembra scemare sempre di più col passare dei minuti. Mentre la squadra di Oddo è pronta, vivace, e riparte con convinzione. Tanto che al primo minuto della ripresa sfiora il gol con Lasagna. Al minuto 57 ecco che avviene il “fattaccio”: su un cross dal fondo di Widmer, Santon intercetta in corsa col braccio largo. Inizialmente non viene assegnato nulla perché la palla viene giudicata fuori, poi la decisione cambia: la palla non aveva oltrepassato la linea di fondocampo, e il braccio largo di Santon viene punito. Dagli undici metri, De Paul è glaciale.

Partita nata male e in procinto di finire peggio. Anche perché qualche minuto prima Gagliardini aveva rilevato Brozovic, togliendo quindi un elemento di qualità e imprevedibilità che poteva, ora, tornare utile. Chance allora per Karamoh, che prende il posto di un Santon negativo dopo molteplici prestazioni convincenti. Il francese prova a dare la scossa con la sua velocità e fisicità, e per qualche frazione di match l’Inter ne esce rivitalizzata. Ma non è fortunata, e la più grande occasione dei secondi 45′, un colpo di testa di Skriniar su angolo, si stampa sulla traversa. I nerazzurri attaccano ma sono come un pugile che ha appena subito un jab in pieno volto. E al 77′ arriva il montante che la manda al tappeto: fredda, precisa, spietata, l’Udinese colpisce ancora in contropiede, con il quarto gol in A di Barak. E l’Inter non si rialza più.

I MIGLIORI

Tra le tante sufficienze per i bianconeri, spicca soprattutto Rodrigo De Paul: una delle poche luci offensive del primo tempo, nella ripresa l’Inter gli offre molto più campo e lui se lo prende con personalità e qualità, anche se difetta più volte nell’uno contro uno incaponendosi. Da manuale il rigore che riporta l’Udinese in vantaggio nel secondo tempo. Contro uno come Handanovic, vale qualcosa in più.  Una v verde se la guadagnano anche i centrocampisti friulani, Jankto e Barak su tutti, così come Lasagna, di nuovo mattatore a San Siro, e Bizzarri, che si oppone a tutti i tentativi nerazzurri del primo tempo.

Nelle poche, invece, luci nerazzurre, causa un secondo tempo color nero pece, Candreva è quello che brilla, o tenta di brillare, il più a lungo possibile. Primo tempo solito all’insegna della corsa e dei tanti palloni in mezzo, uno dei quali al bacio per Icardi, nel secondo tempo si spegne sull’onda lunga della squadra. Anche se i suoi corner sono sempre pericolosi e costituiscono una delle pochissime armi dell’Inter per l’assalto finale. Sufficienza anche per Miranda, tornato da qualche settimana leader del reparto, e Icardi, di nuovo nel tabellino marcatori.

I PEGGIORI

Il “premio” come peggiore in campo va a Santon, che compie un passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni e condisce il tutto con un fallo di mano che taglia le gambe ai nerazzurri. Ma male anche Perisic, che a differenza di Candreva è una luce che non si accende mai nel corso della gara. Mai nel vivo del gioco, mai veramente pericoloso con le sue giocate (se non con un tiro da posizione molto defilata che impegna Bizzarri nel primo tempo). Scelte costantemente sbagliate nella ripresa. Anche il centrocampo rimandato.

Nessuna nota stonata, invece, nell’orchestra di Oddo.

CONSIDERAZIONI FINALI

Una rondine non fa Primavera. Una sconfitta non fa una crisi. E nel caso dell’Inter, era forse questione di tempo perché la casella alla destra dei pareggi registrasse il primo numero diverso da zero. Niente allarmi dunque, soprattutto alla luce di un primo tempo a cui è mancato solo il gol. Male invece il secondo tempo, che ad ogni modo registra qualche carenza tra le seconde linee nerazzurre, già trapelata nella sfida di Coppa Italia di martedì. L’impressione è che nessuno, ad oggi, sia in grado di entrare dalla panchina e invertire l’andamento della gara. L’Inter c’è e sarà tra le prime 4 fino alla fine ma qualcosa, a livello di organico, ancora manca. Giocare una volta a settimana non può compensare per sempre.

L’Udinese prosegue il suo periodo felice sotto la guida di Massimo Oddo. Il risultato forse premia i bianconeri oltre i propri meriti, ma le tre vittorie consecutive in campionato, con 8 gol fatti e 1 subito, non sono certamente frutto del caso. Da vedere se la forma dei friulani sia qualcosa di passeggero oppure il frutto di una svolta a tutto tondo.

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La decisione del Giudice Sportivo sugli squalificati per la 38ª giornata: indisponibili Kim e Vilhena

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Kim

Il Giudice Sportivo ha diramato poco fa le decisioni in merito ai giocatori che saranno squalificati nella 38ª e ultima giornata di Serie A della stagione 2022/2023. Per quanto riguarda i giocatori, per l’ultimo turno saranno indisponibili in otto. Gli squalificati confermati dal Giudice Sportivo sono: Donati, Zeegelaar, Thorstvedt, Kim, Vilhena, Bijol e Dominguez.

Per quanto riguarda gli allenatori, non saranno in panchina nell’ultimo turno di Serie A i tecnici delle due romane, ovvero Maurizio Sarri e José Mourinho. Oltre loro squalificati dal Giudice Sportivo anche gli assistenti Di Pasquale e Trinchera del Lecce.

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Chiuso il settore distinti del Picco dopo i cori razzisti durante Spezia-Torino rivolti a Juric

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Spezia

È arrivata poco la decisione del Giudice Sportivo in merito ai fatti accaduti nella 37ª giornata durante Spezia-Torino. Difatti durante l’incontro i tifosi dello Spezia hanno preso di mira l’allenatore del Torino Ivan Juric, intonando cori razzisti e discriminatori verso l’allenatore dei granata. Il Giudice Sportivo ha imposto la chiusura del settore distinti del Picco di La Spezia, che sarà scontata nella prossima stagione siccome i liguri giocheranno il prossimo match in trasferta.

Dunque arriva una sanzione esemplare da parte del Giudice Sportivo, che purtroppo non è la prima volta in questa stagione che si trova ad adottare una misura del genere. Lo Spezia dunque inizierà la stagione casalinga 2023/23 – che sia in Serie A o Serie B – con la chiusura del settore distinti del Picco.

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Calcio Internazionale

Vieri crede nell’Inter: “Squadra forte, deve giocarsela alla pari col City”

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Vieri Inter

Manca sempre meno al 10 giugno, giorno in cui si disputerà la finale di Champions League Manchester City-Inter. L’Inter guidata da Inzaghi tenterà l’impresa contro i Citizens di Guardiola, ma il match è tutt’altro che scontato. Difatti l’Inter viene da un momento di forma strepitoso, dove tutti sembrano nelle condizioni fisiche e mentali ottimali in vista di questo impegno. Sulla finale contro il City ha dato una sua visione l’ex attaccante dell’Inter Christian Vieri.

LE DICHIARAZIONI DI VIERI VERSO MANCHESTER CITY-INTER

Di seguito le dichiarazioni di Vieri in un intervento alla Bobo TV organizzata a Firenze:

INTER SUPERIORE AL CITY – “Il centrocampo dell’Inter è straforte, l’attacco dell’Inter è straforte, secondo me più forte del City. L’Inter ha tre giocatori che possono fare gol, il City ne ha uno che Haaland”.

IMPOSTAZIONE DELLA FINALE – “Se sono l’Inter io me la vado a giocare, non faccio una partita in cui aspetto solo che mi facciano gol. La squadra è forte, non vado a giocarmela basso, se vado in finale io me la vado a giocare alla pari”.

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Calciomercato

Il Milan ci prova per Jackson: primo incontro con il Villarreal

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Milan

Maldini e Massara sono già al lavoro per costruire un Milan competitivo su tutti i fronti per la stagione 2023/2024. I dirigenti rossoneri hanno praticamente in pugno Kamada, che potrebbe essere il primo colpo del mercato estivo del Milan. Vista la stagione deludente di De Ketelaere e l’addio probabile di Brahim Diaz, i rossoneri devono rinforzare il reparto offensivo. Una delle idee arriva dalla Spagna, e si tratta dell’ala del Villarreal Nicolas Jackson.

L’indiscrezione è stata lanciata da MilanNews.it, che vedrebbe i rossoneri in lizza per l’acquisto del talento senegalese del Villarreal. L’affare però non è affatto semplice, visto che su Jackson c’è l’interesse di diversi club, soprattutto dalla Premier League. Il Milan proverà a convincere Jackson con un progetto ambizioso e la possibilità di giocare la prossima Champions League, ma la strada per il suo approdo è in salita.

C’è stato già un primo incontro con il Villarreal per chiedere delle informazioni su Jackson, e vedremo se questo sarà il primo di tanti incontri per provare a portare al Milan Nicolas Jackson.

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