In esclusiva ai nostri microfoni, ha parlato Andrea Colpani, centrocampista del Monza classe 1999, ripercorrendo alcune tappe del suo passato e analizzando la stagione con i brianzoli.
In questa chiacchierata con te vorrei partire da una data: 11 agosto 2019, il tuo esordio nei professionisti con la maglia del Trapani. Che emozioni hai provato quel giorno? C’è un momento di quella giornata che ricordi particolarmente?
“Bellissima giornata, la prima partita tra i professionisti in Coppa Italia. Il Trapani tornava in Serie B dopo anni di C, bellissima esperienza e bellissima piazza. Della partita ricordo il pareggio di Evacuo dopo un mio tiro”.
Tu hai fatto un percorso più di tre anni in B e poi l’arrivo in Serie A: raccontaci quanto è stato importante per te per il tuo processo di maturazione.
“Andare a Trapani a fare la gavetta è stata la scelta giusta. La Serie B è diversa dalla Serie A, è un campionato più fisico ed è difficile, mi ha aiutato a crescere nei duelli e nella fase difensiva”.
Ti ricordo un’altra data adesso: 22 agosto 2020, il tuo arrivo ufficiale al Monza. Com’era nata la trattativa? Come mai proprio la realtà monzese?
“La trattativa è stata abbastanza veloce. Ero tornato da Trapani l’anno del Covid ed ero a cena con i miei genitori, ad un certo punto mi chiama il mio procuratore e mi dice che il direttore Galliani voleva parlami. All’inizio non
avevo parole e lui mi disse che ero un giocatore del Monza. Io gli risposi che ero molto contento, è andata proprio così”.
Una figura chiave in questa società è sicuramente Adriano Galliani: com’è il tuo rapporto con lui?
“Il rapporto è fantastico, è una persona importantissima per noi. Ha vinto tanto con il presidente Berlusconi al Milan e ora abbiamo la fortuna di averli al Monza. La mia scelta di essere qui è legata anche a loro due, sono
due figure calcistiche importanti”.
E il tuo rapporto con Silvio Berlusconi? Commentaci questa foto di archivio che ritrae un Colpani bimbo proprio con lui!
“Avevo 7/8 anni, ero andato a vedere una partita del Milan con il mio migliore amico. Mio zio lavorava per Milan e Inter a livello di sponsor e grazie a lui siamo entrati nello Sky Box di San Siro e abbiamo scattato questa foto. È stato bellissimo”.
“Il presidente ha un occhio di riguardo con me, non penso che abbia mai visto quella foto. Mi saluta sempre e mi parla molto volentieri, lo ringrazio per questo”.
Arriviamo al 29/05/2022: 3-4 al Pisa e prima storica promozione in Serie A. Com’è stato regalare una gioia così grande a questa città?
“Fantastico, soprattutto per come è avvenuta. Dopo il Perugia avevamo il morale sotto terra, avevamo la promozione diretta ad un passo e abbiamo perso. Siamo riusciti a svoltare e abbiamo fatto dei grandissimi play off, la partita di Pisa è stata folle, andare sotto per 2-0 e ribaltare la partita è stato emozionante per noi e per i tifosi”.
A giugno di quest’anno Stroppa ha detto di te: “Andrea è un giocatore con abilità tecniche importanti, fuori dalla media”. Quanto è stata importante la sua figura per la tua crescita?
“Lo ringrazierò sempre, mi ha dato una grande mano. Lui mi massacrava anche in conferenza per tirare fuori qualcosa in più da me e mi spronava. Mi diceva sempre che dovevo migliorare nella gestione della palla,
penso di esserci riuscito. Mi aveva messo più vicino alla porta e sono riuscito a fare 5 gol in B l’anno scorso”.
Cos’è cambiato con l’arrivo di Palladino in panchina? Cos’è riuscito a darvi il mister per compiere questo cambio di risultati, questa rigenerazione della squadra?
“Abbiamo sofferto all’inizio con Stroppa, forse era calato l’entusiasmo a causa della mancanza di risultati, eravamo demoralizzati. Palladino ha aumentato a mille l’entusiasmo, eravamo contenti e abbiamo subito iniziato a lavorare forte e i risultati sono arrivati”.
Parlando dei traguardi di squadra e personali: cosa vorresti ottenere da questa stagione con il Monza? Per i traguardi personali invece… scrivi su questo foglio il numero di gol e assist che vuoi fare in questa stagione. Non lo vedrà nessuno, poi a fine campionato vedremo!
“Il nostro obiettivo è salvarci, siamo ad un buon punto, ma non abbiamo fatto ancora niente. Ora inizia un altro campionato e dobbiamo continuare come stiamo facendo. Ben venga se arrivasse qualcosa in più”.
In conclusione, prima di chiudere: cosa vorresti dire a quel ragazzo di 6/7 anni che muoveva i primi passi nella Sanzanese? Che consigli gli daresti?
“Gli direi di non mollare e di credere sempre nelle sue qualità e nel suo talento. Se semini, prima o poi inizi a raccogliere”.