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Ismaël Bennacer, l’arte del nascondersi

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Ismaël Bennacer, l’arte del nascondersi

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Osservando all’opera il centrocampista 21enne dell’Empoli Ismaël Bennacer si ha la sensazione di avere, davanti ai propri occhi, uno dei prospetti più interessanti di quella che è stata la Serie A 2018/19. L’uomo principale che ha contribuito alla sua crescita, che lo ha accompagnato in questo percorso di maturazione, è senza dubbio Aurelio Andreazzoli. Il tecnico toscano lo ha lanciato da titolare in Serie B lo scorso anno – l’algerino era arrivato dal Tours, giocava nella Ligue 2 francese – facendolo diventare uno dei punti fissi della propria squadra.

All’inizio della stagione Bennacer è partito in panchina per le prime 4 giornate, subentrando come mezzala, ruolo in cui era stato impiegato anche in cadetteria con buoni risultati (2 gol e 4 assist messi a segno). In Serie A, però, sembrava faticare di più e anche la situazione complicata vissuta dalla squadra toscana nella prima parte di stagione non lo ha aiutato. Dopo la sconfitta del 2 novembre a Napoli per 5 a 1 Andreazzoli è stato esonerato, con la società che ha deciso di puntare su Iachini per raggiungere la salvezza.

Al San Paolo Bennacer era stato schierato per la prima volta davanti alla difesa, nel classico 4-3-1-2 del tecnico toscano. L’algerino ha giocato un’ottima gara, concludendo con il 94% di precisione nei passaggi (migliore in campo insieme a Maksimovic del Napoli), completando 79 passaggi su 84 tentati (più di tutti anche qui), recuperando 7 palloni (ancora il migliore) e fornendo anche un passaggio chiave. Dalla partita successiva Beppe Iachini decise di cambiare sistema di gioco, virando su un più coperto 3-5-2, confermando comunque Bennacer davanti alla difesa.

Il Napoli pressa la costruzione dal basso dell’Empoli: Bennacer dà un’opzione di passaggio rischiosa al proprio portiere, ma con uno stop orientato riesce a girarsi e passare in mezzo a Mertens e Rog, che lo vedono come una preda facile. L’algerino, dopo esserseli lasciati alle spalle, trova una verticalizzazione in avanti per Caputo e crea una potenziale occasione da gol.

La cura Iachini funziona per il primo mese, l’Empoli ottiene 3 vittorie e 1 pareggio su 4 partite e appare in ripresa. Poi sprofonda di nuovo, arrivando dopo la sconfitta contro la Roma dell’11 marzo a richiamare Andreazzoli in panchina. Al suo ritorno il tecnico conferma il 3-5-2, lasciando Bennacer davanti alla difesa, nel ruolo in cui è sembrato più a suo agio. L’algerino è funzionale al tipo di calcio richiesto dal proprio allenatore.

L’Empoli inizia costruendo dal basso con i 3 difensori centrali, Bennacer si abbassa per ricevere la palla e dettare i tempi. Sa giocare sia sul corto che sul lungo, anche se la squadra toscana predilige maggiormente la prima opzione. In quella situazione Bennacer si esalta quando deve giocare il pallone di prima con il suo sinistro, scaricando la palla per la mezzala vicina oppure allargando sulle catene laterali. Tocca la palla una volta, sparisce e ricompare alle spalle dell’avversario, già pronto per dettare l’ulteriore passaggio.

In fase offensiva, invece, rimane in posizione arretrata, lasciando più libertà ai due centrocampisti che si muovono accanto a lui, Krunić e Traorè. La tecnica nello stretto che possiede Bennacer aiuta spesso la squadra ad uscire da situazioni complicate a ridosso della propria area di rigore, creando buoni presupposti per andare a concludere in avanti.

Bernardeschi ha appena perso la palla dopo un controllo mal riuscito, Dell’Orco la scarica subito verso Bennacer, che la chiama e si pone con la corretta postura per riceverla. Cancelo va in pressing su Bennacer, che scarica di prima verso Pajac, che a sua volta servirà in avanti Krunic. Un’uscita da manuale della squadra di Andreazzoli, in questo caso Bennacer è la pila che fa funzionare l’orologio.

Quando l’avversario lo attacca lui sa resistere bene con il pallone attaccato al piede, dimostrando anche di saperlo proteggere, con una forza nelle gambe notevole. Attualmente usa pochissimo il destro, e per diventare un giocatore completo come vertice basso deve imparare ad utilizzare al meglio anche il piede debole. Nonostante partecipi poco in avanti ha comunque messo a referto 5 assist, dimostrando che può contribuire anche nell’ultimo terzo di campo avversario.

Sensi ha appena ricevuto la palla da Boga, che gli chiede il passaggio di ritorno per puntare la porta. Bennacer capisce subito, si lancia sulla palla e vince il contrasto con Boga, facendo scattare la transizione che porterà al gol di Farias.

Bennacer guida la transizione fino alla linea di centrocampo, quando capisce che è il momento giusto verticalizza in avanti per Farias, che non fallirà.

Un dato che sorprende riguarda le palle recuperate: Bennacer è il quinto miglior giocatore della Serie A in questa classifica, con 134 palloni recuperati (1.4 ogni 90’); meglio di lui solo Koulibaly con 153, Allan con 140, Brozovic con 136 e Criscito con 135 (dati Lega Serie A). Un’altra prova di che tipo di giocatore sia l’algerino: con la palla tra i piedi sa ordinare la manovra della propria squadra, aiutandola ad uscire dalla pressione avversaria e indirizzando il possesso nella trequarti avversaria; senza palla, invece, fa di tutto per recuperarla.

Alcuni dei dati collezionati da Bennacer durante la sua prima stagione in Serie A. La precisione dei passaggi si attesta sull’84%, anche i dribbling (1.66 ogni 90′) e gli intercetti (1.55 ogni 90′) non sono per niente male. Credits: StatsBomb

Un episodio curioso legato a Bennacer risale all’inizio del campionato, precisamente a settembre, nella partita persa contro il Sassuolo. Andreazzoli, dopo la sconfitta, ha riferito che l’algerino aveva ritardato il suo ingresso in campo perché stava pregando. Tralasciando l’inconveniente, che non piacque al tecnico, Bennacer in questo campionato è maturato in una maniera esponenziale. Sicuramente il contesto proattivo di Andreazzoli lo ha aiutato ad esprimersi al meglio, ma anche con Iachini ha fatto molto bene. Vedendolo giocare adesso si nota maggiormente, anche con il linguaggio del corpo indica sempre ai propri compagni che vuole ricevere la palla. Fa lo stesso dando indicazioni quando è marcato, agitando le braccia a destra e a sinistra per aiutare i compagni.

Alcune chicche del Bennacer 2018/19

Bennacer ha diviso la sua esperienza nelle giovanili tra la squadra della città dove è nato, ovvero Arles, in Francia, e l’Arsenal. I Gunners, nonostante lo abbiano ceduto a titolo definitivo all’Empoli, continuano a monitorarlo, avendo anche una prelazione per pareggiare le offerte in arrivo al club toscano. In Serie A alcune big come Roma e Napoli sembrano interessate, ma non pronte ad affondare il colpo. L’Arsenal sta seriamente pensando di riportarlo a Londra. Per adesso il futuro di Bennacer rimane un’incognita, ma dopo questa stagione ha dimostrato ampiamente di avere le carte in regola per compiere un ulteriore step nella propria carriera.

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Pronostico Sassuolo-Roma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Roma-Udinese

Domenica pomeriggio alle 18:30 ci sarà una sfida ad altissima intensità e che promette gol e spettacolo quella tra Sassuolo e Roma. Storicamente la partita ci ha sempre regalato tanti gol e risultati mai scontati con tanti colpi dei neroverdi a sorpresa, senza dimenticare i tanti ex.

Il Sassuolo arriva alla partita dopo il successo pirotecnico per 3-4 contro l’Empoli e Dionisi e co sono pronti a sorprendere anche contro la Roma. I neroverdi arrivano alla partita con i soliti dubbi legati alla trequarti, con Bajrami che dovrebbe partire dalla panchina favorendo l’avvio iniziale di Kristian Thorstvedt che affiancherà Laurienté e Berardi alle spalle di Pinamonti che vuole ritrovare il gol.

Situazione complicata in casa Roma, il pareggio contro il Servette non è piaciuto a Jose Mourinho che nel post partita a Sky ha attaccato i suoi di mancanza d’impegno. I giallorossi dunque non possono sbagliare ancora e con il Sassuolo si vuole cambiare passo, anche per non perdere il treno Champions League. Alcuni dubbi per Mourinho con Zalewski che insidia per un posto sulla fascia e Renato Sanches che potrebbe ritornare dal primo minuto a discapito di uno tra Pellegrini e Paredes in mediana. L’ultima in campionato per i giallorossi si è conclusa il 2-1 faticoso contro l’Udinese, grazie ad un gol di Dybala nel finale.

IL PRONOSTICO DI NUMERO DIEZ

Sarà una partita sicuramente ricca di gol, entrambe le squadre vogliono fare risultato e ci sentiamo dunque di giocare un azzardato 1x+over2.5, perché la Roma storicamente in casa del Sassuolo ha sempre fatto fatica e i padroni di casa arrivano da un momento d’oro. Il tutto è quotato alla SNAI 2.65. Occhio però anche ai marcatori, Berardi ha il piede caldo come sempre contro le big e potrebbe fare l’ennesimo regalo ai suoi anche con un calcio di rigore vista l’intensità della sfida.

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Jovic torna al gol dopo 189 giorni: è il primo marcatore serbo della storia del Milan

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Pagelle Milan-Frosinone

Il gol che apre le marcature nella sfida tra Milan Frosinone è stato messo a segno da Luka Jovic al 43′.

Il centravanti rossonero è tornato a gonfiare la rete dopo 189 giorni da quello messo a segno in Fiorentina-Roma 2-1, del 27 maggio.

Come riportato su X da Giuseppe Pastore, inoltre, la rete di Jovic è un momento storico per il Milan, che mette a referto il primo marcatore serbo della sua storia.

 

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Gundogan: “Le mie parole dopo El Clasico? Critico anche me stesso”

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Gundogan

Il Barcellona continua la propria rincorsa alla volta del primo posto della classifica della Liga. I catalanti si trovano al momento al terzo posto in classifica, condiviso con l’Atletico Madrid che però ha una gara in meno. Domani sera in programma proprio la sfida rovente tra le due compagini, per decretare chi sarà, almeno per il momento, la principale forza inseguitrice alle spalle di Real Madrid e Girona, in tandem al primo posto e con un margine di vantaggio di 4 punti.

Si attende dunque la gara tra Atletico Madrid e Barcellona, quella che per alcuni sarà una sfida nella sfida (in primis per Joao Felix) e che per entrambi i gruppi squadra sarà l’occasione per mettere alla prova se stessi e le proprie ambizioni.

A proposito di ambizioni, è tornato a parlare Ilkay Gundogan. Il centrocampista, dopo aver lasciato il Manchester City da protagonista nelle vittorie dei tantissimi trofei degli ultimi anni e soprattutto della Champions League 2022/23, si è accasato in Catalogna. La scelta di approdare al Barcellona è dipesa dalla volontà di trovare nuovi stimoli, nuova voglia, una sfida ambiziosa e proiettata verso l’alto. La sua voce all’interno dello spogliatoio conta già molto, con i giovani che possono soltanto imparare dai gesti e dalle parole di un campione assoluto come Gundogan.

In particolare, le parole pronunciate dal centrocampista dopo la sconfitta con il Real Madrid sono diventate argomento di discussione pubblica. Nel corso di un’intervista ai microfoni di BeIN Sports, Gundogan è tornato sulla vicenda. Di seguito le sue dichiarazioni.

OPINIONE GUNDOGAN – “Non posso mettermi nei panni degli altri per sapere come l’hanno recepita, ma ho semplicemente detto onestamente la mia opinione e la mia intenzione non era quella di attaccare niente e nessuno. Voglio dire, ogni volta che critico la mia squadra, per qualunque cosa, includo me stesso. Comincio sempre da me stesso. Penso di avere abbastanza esperienza per sapere come funziona questo gioco, ma prima mi guardo sempre allo specchio e giudico prima me stesso e non gli altri. Voglio che facciamo il meglio che possiamo perché vedo in questo squadra con molto potenziale e molta qualità“.

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Piquè favorevole alla riduzione di squadre in Liga: “Meno partite e più competitive”

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barcellona

L’ex difensore e capitano del Barcellona, Gerard Piquèè stato intervistato al Marca business sport Forum. L’argomento principale sicuramente quello riguardo la possibile riduzione delle squadre in Liga. Lo spagnolo è favorevole a questa iniziativa, prendendo come esempio i format usati in America, in particolare con la NFL.

LE DICHIARAZIONI

NUOVO FORMAT “Alla fine, lo sport sta andando verso competizioni più brevi e uniche. L’esempio chiaro è la NLF, ci sono quattro mesi di competizione e il Paese è paralizzato. Avete record di ascolti. Penso che il calcio dovrebbe andare in quella direzione.”

TROPPE PARTITE“Serve che tutte le organizzazioni si riuniscano e dicano: ‘non è possibile che ci siano 80 partite in un anno’. Ci sono troppe partite e la gente non sa nemmeno cosa si gioca. E poi a livello sportivo il livello scende.”

NUOVO CALENDARIO“Servirebbe un calendario con meno partite che però sarebbe più competitive. Invece di campionati da 20 squadre, passare a 16 o anche 14.”

 

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