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L'ultima volta che due squadre italiane hanno conquistato due coppe europee nello stesso anno

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L’ultima volta che due squadre italiane hanno conquistato due coppe europee nello stesso anno

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In questa settimana che chiude la stagione delle competizioni europee, due squadre italiane si giocheranno due delle competizioni UEFA: la Fiorentina nella finale di Conference League contro il West Ham, l’Inter in Champions League contro il Manchester City.

Dopo la sconfitta ai calci di rigore della Roma contro il Siviglia nella finale di Europa League, per il calcio italiano c’è ancora un ampio bottino da portare a casa: due coppe europee che mancano dalla stagione 1993/1994. Negli anni ’90 e fino ai primi anni 2000 il calcio italiano è stato riconosciuto da molti come il calcio o il campionato più importante al mondo, con le leggende ed icone del passato che hanno calcato i campi di tante città italiane. E proprio dal 1990 sino al 2000, le squadre italiane hanno conquistato 3 Champions League (Milan nel 1990, 1994 e Juventus nel 1996), 7 Coppa UEFA (Juventus nel 1990 e 1993, Inter nel 1991, 1994 e 1998, Parma nel 1995 e 1999), 3 Coppa delle Coppe (Sampdoria nel 1990, Parma nel 1993, Lazio nel 1999) e 4 Supercoppa UEFA (Milan nel 1990 e 1994, Parma nel 1993, Juventus nel 1996 e Lazio nel 1999).

Fu proprio in quest’ultimo anno in cui due squadre italiane riuscirono a conquistare due competizioni UEFA: l’Inter in Coppa UEFA contro il Salisburgo, il Milan contro il Barcellona nella Champions League. Scopriamo quali erano gli uomini chiave e come le squadre italiane portarono a casa le due coppe.

INTER, COPPA UEFA 1993/1994

La Coppa UEFA del 1993/1994 rappresenta la salvezza vera e propria per l’Inter di quella stagione, disastrosa in campionato ma esperta e cinica nei momenti decisivi della competizione europea. Una Coppa che quell’anno come descritto in precedenza, sarà movimentato dalle squadre italiane, tre con una in particolare: l’Inter appunto, la Juventus di Trapattoni ed il sorprendente Cagliari di Bruno Giorgi, che in campionato raggiunse una tranquilla salvezza (dodicesimo posto in Serie A) .

Ma passiamo a quelli che saranno i vincitori: l’Inter si dimostra una squadra in grandissima difficoltà in campionato, che addirittura deve lottare per non dover retrocedere in alcune parti della stagione (una delle poche volte se non l’unico caso nella storia recente, concluderà poi tredicesima). Il suo uomo di punta che deluderà complessivamente sarà quella che diventerà un’icona dell’Arsenal de “The Invicibles”, i cosiddetti Invincibili dei primi anni 2000 della Premier League. Infatti Dennis Bergkamp sarà il capocannoniere della Coppa UEFA 1993/1994 con 8 reti.

Il cammino nerazzurro inizia prima ai trentaduesimi con il Rapid Bucarest, vittoria facile per un complessivo 5-1 e ai sedicesimi di finale contro l’Apollon Limassol dove invece la squadra di Bagnoli fatica nel risultato finale di 4-3. Sarà in questi incontri più facili che l’olandese dell’Inter siglerà i suoi gol. Agli ottavi di finale arriva il Norwich che ha eliminato a sorpresa il Bayern Monaco, mentre ai quarti il Borussia Dortmund viene eliminato con un doppio 1-0 siglato Bergkamp. D’altra parte, il Cagliari elimina con un’impresa la Juventus di Trapattoni. Saranno proprio i sardi ad affrontare l’Inter nella semifinale, vincendo prima l’andata per 4-2 al Sant’Elia ma cadendo nella partita dell’anno vinta 3-0 dall’Inter (che bel mentre è stata presa in mano da Giampaolo Marini).

Dopo una stagione terribile in campionato, l’Inter chiuderà comunque in bellezza la stagione vincendo la finale contro il Casino Salisburgo nel doppio incontro, concluso sia in Austria 1-0 (gol di Nicola Betti) e a San Siro con la rete di Wim Jonk.

MILAN, CHAMPIONS LEAGUE 1993/1994

Sono gli anni d’oro del Milan di Berlusconi, preso in mano in pochi anni e trasformato nel club che farà la storia di questa competizione. Prima nel 1990 e poi appunto nel 1994.

Una edizione della Champions League abbastanza tormentata dal caso Marsiglia, vincitori della Coppa dei Campioni del 1993 e squalificati nella stagione successiva, e dal nuovo formato però applicato in questa sola stagione. Infatti, dopo sedicesimi e ottavi, le restanti otto squadre si divideranno in due gironi dove le prime due classificate daranno vita alle semifinali e poi alla finale secca.

Il Milan stende prima gli svizzeri dell’Aaurau ed il Copengahen con un netto 7-0 complessivo. La squadra di Capello è sicuramente una tra le favorite per la vittoria, sia per i successi e l’esperienza accumulata nelle scorse stagioni (i tre campionati del 1988, 1992, 1993 e le due Champions consecutive del 1989 e del 1990). La rosa è formata dalle stelle del calcio mondiale come Baresi, Maldini, il giovane Desailly, Papin, Savicevic solo per nominarne alcuni. Per rispettare le aspettative, oltre alla vittoria finale della competizione più importante al mondo, i rossoneri porteranno a casa Scudetto e Supercoppa Italiana.

Nella fase a gironi trova l’Anderlecht, il Werder Brema ed il Porto. Ai Milan bastano due vittorie e quattro pareggi per guadagnare comunque la prima posizione in classifica nel girone equivalente ai quarti di finale, mandando dunque Capello ed i suoi nella semifinale contro il Monaco. I rossoneri vincono 3-0 a San Siro per via del fattore campo ottenuto grazie alla prima posizione e si appresta dunque alla grande finale contro il Barcellona, Campione d’Europa solamente due stagioni prima contro la Sampdoria nel 1992.

Ad Atene, quella che doveva essere una super sfida, sarà un vero e proprio spettacolo da una sola parte: davanti a 70000 spettatori il Milan chiude in 60 minuti la pratica con le reti nel primo tempo di Massaro (doppietta), lo strabiliante pallonetto di Savicevic nel secondo ed il gol di Desailly per chiudere.

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UFFICIALE – L’Arabia Saudita si candida per i Mondiali del 2034

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Ranking Fifa, stilata la nuova classifica

L’Arabia si candida ufficialmente per ospitare i Mondiali di calcio del 2034. La Fifa ha comunicato quest’oggi che la coppa del Mondo del 2034 si disputeranno in Asia e/o Oceania.

Proprio da Riad è arrivata una nota ufficiale in cui viene annunciata da parte della Federcalcio saudita la candidatura a ospitare l’evento iridato: “Il progetto è di offrire un torneo di livello mondiale, traendo ispirazione dalla trasformazione in corso nel Paese in ambito sociale ed economico e dalla profonda passione per il calci. Ospitare il Mondiale del 2034 ci aiuterebbe a realizzare il nostro sogno di diventare un punto di riferimento nello sport internazionale”.

Oltre alla federazione dell’Arabia Saudita, sono arrivate le dichiarazioni del principe Abdulaziz bin Turki Al Faisal, ministro dello Sport e presidente del Comitato olimpico e paralimpico saudita. Ecco le sue parole: “Ospitare una Coppa del Mondo FIFA nel 2034 ci aiuterebbe a realizzare il nostro sogno di diventare una nazione leader nello sport mondiale e segnerebbe una pietra miliare significativa nella trasformazione del Paese. Crediamo che ospitare una Coppa del Mondo FIFA sia il naturale passo successivo nel nostro viaggio nel calcio”.

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Bellingham vicino alla Juve, ma scelse il Dortmund: il retroscena

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Bellingham

Uno dei calciatori più in voga del momento è certamente Jude Bellingham. Il centrocampista inglese sta vivendo un inizio di stagione da vero protagonista con la maglia del Real Madrid, che in estate lo ha prelevato dal Borussia Dortmund per 103 milioni di euro. Sono già otto, infatti, le reti messe a segno nelle prime nove presenze con la camiseta blanca. Tuttavia, nel 2020 il centrocampista è stato molto vicino al trasferimento in Italia, più precisamente alla Juventus.

IL RETROSCENA

Secondo quanto svelato dalla Gazzetta dello Sport, nella primavera del 2020, Bellingham si recò a Torino per visitare Vinovo e la Continassa. In quel periodo, infatti, aveva deciso di lasciare il Birmingham e si accingeva ad entrare nel calcio che conta. I bianconeri avevano messo sul piatto un’offerta economicamente allettante, ma il suo percorso avrebbe avuto inizio in Under 23.

Dopo qualche settimana di riflessione, però, Bellingham decide di accasarsi al Borussia Dortmund. Il club tedesco investe ben 30 milioni di euro. Ad essere decisivo sulla scelta del ragazzo, però, fu l’inserimento immediato in prima squadra. Dunque, quanto accaduto per Erling Haaland, si era ripetuto ancora una volta con Jude Bellingham. 

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Le ufficiali di Borussia Dortmund-Milan e Celtic-Lazio: Pobega dal primo, Sarri sceglie Kamada

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Pioli

Altra grande notte per le italiane in Champions League. Ieri sono scese in campo Napoli e Inter, che hanno rispettivamente perso 3-2 contro il Real Madrid e vinto 1-0 contro il Benfica. Questa sera sarà il turno di Lazio e Milan, che scenderanno in campo contro Celtic e Borussia Dortmund. Ecco le formazioni ufficiali dei due match.

 LE FORMAZIONI UFFICIALI DI CELTIC-LAZIO

Tra i match in programma in questo mercoledì di Champions League c’è Celtic-Lazio, valevole per la seconda giornata del gruppo E. I padroni di casa, attualmente al quarto posto nel girone, vanno a caccia dei primi punti nella competizione. Nella prima sfida, infatti, gli scozzesi sono caduti 2-0 in casa del Feyernoord, sotto i colpi di Calvin Stengs e Alireza Jahanbakhsh. La Lazio, invece, attualmente ha un punto, conquistato grazie alla rete siglata da Ivan Provedel nei minuti finali contro l’Atletico Madrid. Il fischio d’inizio di Celtic-Lazio è previsto per le 21:00 italiane, presso il Celtic Park di Glasgow.

CELTIC (4-3-3 ): Hart, Johnstone, Phillips, Scales, Taylor, O’Riley, McGregor, Hatate, Maeda, Furuashi, Yang.

LAZIO ( 4-3-3): Provedel, Lazzari, Patric, Romagnoli, Hysaj, Kamada, Vecino, Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.

LE FORMAZIONI UFFICIALI DI BORUSSIA DORTMUND-MILAN

A chiudere il cerchio delle italiane in Champions sarà il Milan, ospite del Borussia Dortmund. I rossoneri sbarcano in terra tedesca dopo aver pareggiato 1-1 nel match d’esordio contro il Newcastle. I gialloneri, invece, sono reduci da una sconfitta per 2-0 contro il PSG, nel segno di Kylian Mbappé e dell’ex di turno Achraf Hakimi. Il fischio d’inizio del match è previsto per le 21:00. Negli ultimi minuti i due allenatori hanno sciolto ogni dubbio di formazione: ecco i 22 che scenderanno in campo dal 1′.

BORUSSIA DORTMUND ( 4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Hummels, Schlotterbeck, Bensebaini; Ozcan, Can, Malen, Reus, Brandt; Fullkrug.

MILAN ( 4-3-3): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Musah, Reijnders, Pobega; Pulisic, Giroud, Leao.

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Atalanta, Gasperini: “Sporting molto competitivo, siamo motivati”

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Gasperini

Alla vigilia della sfida di Europa League contro lo Sporting Lisbona, Gian Piero Gasperini è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Il tecnico dell’Atalanta ha presentato la sfida contro la compagine portoghese, oltre ad aver portato alla memoria l’ultimo precedente nella capitale lusitana: i quarti di finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. In quell’occasione, la rimonta a tempo scaduto dei francesi estromise i nerazzurri dalla competizione. Queste le dichiarazioni di Gasperini.

QUARTI DI CHAMPIONS CONTRO IL PSG “Quello è stato un momento fantastico, il momento più alto per noi visto che siamo arrivati vicini alla semifinale di Champions. C’è anche tanto rammarico per come sono andate le cose alla fine, perché potevamo andare avanti”.

SPORTING LISBONA“Molto competitivo, due anni fa hanno vinto il campionato, quest’anno sono primi in classifica e lo scorso anno hanno combattuto con la Juventus in Europa League anche se sono usciti. Loro sono in un grande momento, ma è bello giocare queste gare”.

PRESTAZIONI IN EUROPA “Maggiore spinta in Europa? Qualcosina è diverso ma teniamo molto anche al campionato. Le competizioni europee hanno un altro fascino”.

MIGLIORAMENTI“Atalanta migliore rispetto all’inizio della stagione? Ancora è un po’ presto. Abbiamo fatto delle buone partite, anche con buoni risultati. La partita con la Juve ci lascia un po’ di rammarico dal punto di vista del risultato ma siamo motivati a fare sempre bene”.

DE KETELAERE – “Margini di miglioramento di De Ketelaere? Tanti, è un ragazzo giovane che ha qualità indubbie, visto che era stato scelto dal Milan. Arriva da un anno non fortunato ma è stata comunque un’esperienza importante, visto che ha imparato tanto lavorando con Pioli. Per me è stato più facile, visto che non era appena arrivato in Italia. Dal punto di vista caratteriale aveva qualche problema ma può migliorare tanto”.

 

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