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Italiano in vista del Twente: "Speriamo che ciò che abbiamo preparato porti i frutti sperati"

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Italiano in vista del Twente: “Speriamo che ciò che abbiamo preparato porti i frutti sperati”

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Vincenzo Italiano e la sua Fiorentina sono pronti per il palcoscenico europeo, ritorno molto gradito a Firenze che non si vedeva da parecchie stagioni.

Le parole del Mister alla vigilia nel match contro il Twente:

È emozionato per l’esordio in Europa?
“Ci teniamo a far bene. Dobbiamo dimenticare l’emozione al momento del fischio d’inizio. Affrontiamo una squadra forte, massima concentrazione ed è la prima di una partita che si gioca tra andata e ritorno e dobbiamo stare molto attenti”.

Questa partita è un premio per il suo lavoro?
“Io la vivo come un obiettivo che ho cercato di raggiungere per questa piazza, per me stesso. Perché ho sempre cercato di migliorare gli obiettivi e l’anno scorso è stato centrato. Era quello che volevamo e ne sono molto orgoglioso. C’è una prima volta per tutti, anche per chi ha vinto 20 Champions. Tutti hanno esordito in Europa. Non si nasce catapultati in questa realtà. Cercherò di dare il massimo anche domani. Sono felice per me e per la squadra”.

Affrontare una squadra forte come il Twente vi permetterà di non avere cali di concentrazione nell’affrontare il match?
“Il Twente è una delle squadre più preparate della competizione. Questo ci dà modo di stare concentrati ma lo avremmo fatto contro chiunque perché ci teniamo. Però loro sono temibili, lavorano da tempo insieme ed è una squadra che andrà affrontata con la massima attenzione. Li abbiamo studiati molto e ci permetterà di entrare concentrati. Speriamo che ciò che abbiamo preparato porti i frutti sperati”.

Se dovesse chiudere gli occhi, quale Fiorentina vista l’anno scorso vorrebbe vedere in campo domani?
“Abbiamo giocatori nuovi, abbiamo la necessità di diventare più bravi di quello che siamo riusciti a fare. L’anno scorso abbiamo fatto partite dove ottenevamo quello che volevamo, quindi si lavora per confermare questo. Far tirare poco in porta gli avversari e provare ad avere un grande numero di opportunità come abbiamo fatto spesso lo scorso anno. Non c’è una partita in particolare, siamo stati tante volte bravi a fare ciò che volevamo. Domani è una gara dove l’attenzione sarà fondamentale, come sfruttare le occasioni che si creeranno. Massima concentrazione perché queste partite qua la richiedono. Ci sono dei ragazzi che in certi momenti si esaltano e che tirano fuori qualità che nemmeno in allenamento mostrano e c’è bisogno di questo: tirare fuori qualcosa in più. Sono serate indimenticabili. Mi appello ai tifosi che ci spingono verso l’area avversaria. Mi auguro che domani siano insieme a noi fino all’ultimo minuto e che siano in tanti. Serve la migliore Fiorentina possibile”.

Qual è il giocatore più pericoloso del Twente?
“Personalmente ho guardato tante partite. È una squadra che non perde da tanto tempo e che è molto organizzata. Oltre ad avere giocatori di qualità, soprattutto in avanti, hanno esterni d’attacco di qualità, un trequarti sveglio e sono tutti molto organizzati. Temo la loro organizzazione e cercheremo di non farli ragionare e di non innescare la loro qualità nel

Conosce Kokcu?
“Lo conosco, è forte, è bravo ma gioca nel Feyenoord. I giocatori di qualità li conosciamo tutti e il Feyenoord ne ha tanti, lui è importante”.

Non vale più il gol in trasferta, come cambia la preparazione a una sfida del genere?
“Questo dà la possibilità di vedere partite dove entrambe le squadre per forza e necessità devono cercare di vincere. Alla fine negli anni scorsi andare a far gol lontano dal proprio campo ti permetteva di lavorare diversamente e ora non conta più. Conta vincere e portare a casa almeno una delle due partite e penso che iniziando da questa competizione ma anche in Europa in generale ci permetterà di vedere partite diverse e senza speculazioni”.

La Fiorentina è la prima squadra che gioca la Conference dopo la vittoria della Roma, sente la responsabilità da squadra italiana di far bene dopo il successo giallorosso?
“Sinceramente non ci spingerà ad andar forte il fatto che la Conference sia stata vinta da un’italiana. Ci spingerà il nostro orgoglio e la nostra voglia di andare avanti e di partecipare alla competizione. E poi cercare di andare il più avanti possibile. La Roma è passata vincendo contro il Trabzonspor che poi ha vinto il campionato turco. Ci sono tante insidie per arrivare in fondo e bisogna fare grandi complimenti alla Roma. Però a noi ci spinge altro, è una questione personale e individuale oltre al fatto di regalare al nostro pubblico di poter andare in giro per l’Europa a giocarsi qualcosa”.

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Vivarini: “Mi ispiro molto al calcio spagnolo. Iemmello un riferimento per il Catanzaro”

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catanzaro

L’allenatore del Catanzaro, Vincenzo Vivarini, ha rilasciato un’intervista per Tuttosport. Il tecnico giallorosso si è soffermato sulla stagione delle Aquile e sulla partita d’andata con il Parma, prossima avversaria dei calabresi. Di seguito le sue parole.

LE DICHIARAZIONI DI VIVARINI

IL CALCIO DI VIVARINI – “Mi ispiro molto al calcio spagnolo e in particolare a quello di Johan Cruijff. Conosco bene la storia della ‘cantera’ del Barcellona, mi appassiona. È stato lui a ispirare il calcio moderno”. 

LA PARTITA D’ANDATA CON IL PARMA – “Non mi è andata giù quella gara. Le migliori occasioni all’inizio le avevamo avute noi. Ma le partite sono così e anche se tu domini loro, poi, magari ti mettono in difficoltà grazie alle loro grandi individualità. Ma eravamo all’inizio, stavamo scoprendo la Serie B. Quest’anno siamo partiti con tanti punti interrogativi, scommesse e dubbi sul fatto che potessimo essere competitivi e per questo siamo partiti col freno a mano tirato. Dopo quella partita però c’è stata la consapevolezza che le cose sarebbero state difficili per noi se non avessimo migliorato alcuni aspetti. È stata una sconfitta salutare”.

I TIFOSI – “Tutto il Sud ha una mentalità che a me piace. Sono passionali, attaccati ai valori e a me piace il calcio che si vive qui, quello molto caldo che ti appassiona e ti dà quella motivazione in più che è indispensabile per giocare bene.

IEMMELLO – A livello nazionale abbiamo grandissime carenze nei settori giovanili e, così, io mi ritrovo a Catanzaro con solo Iemmello, uno che è partito qui ma tutto il resto della sua carriera l’ha fatta fuori. Abbiamo voluto riportarlo a casa perché è un giocatore moderno, che interpreta molto bene la filosofia di calcio che abbiamo”.

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I rinnovi di Zaccagni e Felipe Anderson: cosa cambia in casa Lazio con l’arrivo di Tudor

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Mattia Zaccagni, calciatore della Lazio e della Nazionale italiana (Italia) - Serie A

Con l’avvicendamento in panchina di Tudor, per la Lazio si configura un futuro in cui le certezze dell’era Sarri potrebbero iniziare a vacillare. Si parla soprattutto di due giocatori: Mattia Zaccagni e Felipe Anderson. Soprattutto nella passata stagione, culminata con il secondo posto in classifica, i due esterni rappresentavano delle pedine fondamentali per il gioco di Sarri, ma con Tudor tutto ciò potrebbe cambiare. Negli ultimi mesi le trattative per i prolungamenti di contratto si sono fermate per entrambi. Con il nuovo tecnico la situazione potrebbe cambiare. Resta da capire in quale direzione.

COME CAMBIA LA LAZIO CON TUDOR

Per tutta la gestione Sarri, il modulo utilizzato è stato il 4-3-3 tanto caro al tecnico toscano. Come riporta Il Messaggero, con Tudor però, già dal prossimo turno, la Lazio potrebbe giocare con il 3-4-2-1 con Zacccagni e Anderson che potrebbero risentire di questo cambiamento. Il primo ha già giocato in questo sistema di gioco e potrebbe subire meno questo cambiamento, mentre il brasiliano farà sicuramente più fatica ad adattarsi.

LA SITUAZIONE RINNOVI

Felipe Anderson percepisce 2.2 milioni di euro ma vorrebbe tornare ai 3.5 dei tempi del West Ham. Sembra che i primi contatti siano già stati avviati, ma la trattiva è ancora molto acerba. La Lazio per il momento non sembra volersi spingere oltre ai 3 milioni, bonus compresi. Con il contratto in scadenza a giugno 2024 il tempo inizia a diventare un fattore determinante e non è così certo che le due parti trovino una soluzione. Discorso leggermente diverso per Zaccagni: anche lui vorrebbe un adeguamento del contratto, da 1.8 milioni che guadagna adesso, vorrebbe passare a 3 più bonus. La Lazio sembra essere disposta ad arrivare a stento a 3, con i premi inclusi. Il giocatore italiano ha ancora un anno di contratto quindi la Lazio si occuperà di lui dopo aver parlato con Felipe Anderson. Su Zaccagni però c’è un forte interesse da parte della Juventus quindi anche in questo caso la situazione è tutt’altro che di facile gestione. Vedremo se il futuro dei due calciatori potrebbe essere ancora in biancoceleste, anche grazie all’arrivo e alla possibile cura Tudor.

 

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Il rammarico di Cannavaro: “Avrei allenato il Napoli anche gratis”

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Cannavaro

Fabio Cannavaro, intervistato da Sportitalia, ha parlato del suo amore per il Napoli, squadra che allenerebbe anche gratis. Il campione del Mondo del 2006 era stato visto vicino a De Laurentiis in occasione di Napoli-Empoli, ultima gara di Garcia sulla panchina del Napoli, ma fu solo un caso. Per Cannavaro non essere ancora riuscito a sedersi sulla panchina degli azzurri rappresenta un grande rammarico. Nel corso dell’intervista l’ex giocatore della Juventus, ha parlato anche della sua esperienza in Cina e della stagione del Napoli.

LE PAROLE DI CANNAVARO

POST GARCIA – “Avrei allenato il Napoli anche gratis: è il sogno di tutti gli allenatori. Credo che non centri l’esperienza nell’assenza del mio nome tra i 50 candidati vagliati da De Laurentiis per la panchina del Napoli per il dopo Garcia”.

ESPERIENZA IN CINA – “Tante persone non rispettano l’esperienza che ho fatto in Cina. Ma io sono un allenatore e voglio allenare. Ancora oggi dopo due anni dal mio rientro in Italia continuo a studiare ed aggiornarmi perché so che questo é quello che voglio fare”.

SULLA STAGIONE DEL NAPOLI – “Il problema di quest’anno é che sono stati cambiati troppi tecnici e i giocatori hanno dovuto assimilare troppi concetti diversi tra loro. Ci sta che si vada in confusione. Con l’Atalanta é l’ultima occasione Champions”.

 

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Vitinha: “Al Genoa esperienza positiva, il club e i tifosi mi hanno accolto bene”

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Vitinha e De Winter del Genoa a contrasto con Mkhitaryan dell'Inter

Vitor Manuel Carvalho Olivera, meglio noto come Vitinha è arrivato al Genoa nel calciomercato invernale dall’Olympique Marsiglia. Il portoghese era arrivato nel capoluogo ligure come alternativa a Mateo Retegui, non al meglio dal punto di vista fisico nella prima parte di stagione.

Partendo indietro nelle gerarchie, Vitinha si è guadagnato la considerazione sempre maggiore del tecnico Alberto Gilardino, che lo sta schierando con una certa continuità. Nonostante il reparto avanzato di buon livello del Grifone, l’attaccante classe 2000 ha giocato in diversi sistemi di gioco, soprattutto a gara in corso.

Oggi Vitinha è intervenuto ai microfoni di Sky dove ha parlato del suo adattamento all’Italia e alla Serie A e ha tracciato un bilancio della prima parte di questa nuova esperienza.

LE PAROLE DI VITINHA

SULL’AMBIENTAMENTO – “Sono molto felice perché il club mi ha accolto e trattato bene. Spero di poter aiutare il gruppo facendo gol, assist e prestazioni positive. Questo è importante per la società e spero per me. Sono contento di essere qua e di aver segnato, spero di continuare così”.

SULL’ESPERIENZA A GENOVA – “Genova finora è un’esperienza molto positiva, sto ricevendo supporto da parte del club e dei tifosi. Questo mi ha aiutato e cercherò di ripagare l’affetto ricevuto con il lavoro sul campo”.

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