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Jadon Sancho, ad un passo dall'Olimpo

Calcio Internazionale

Jadon Sancho, ad un passo dall’Olimpo

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Jadon Malik Sancho, 25 marzo 2000, Londra. I dati anagrafici di questo ragazzo stridono col fatto che si tratti di un calciatore senza bisogno di presentazioni. 20 anni compiuti oggi e l’impressione di essere uno dei più forti in circolazione, almeno per quanta riguarda il suo ruolo. Nei tre anni trascorsi a Dortmund, l’ex City ha dimostrato come qualcuno a Manchester abbia fatto un errore tremendo lasciandolo scappare in Germania. Tecnica sopraffina, dribbling e la sensazione di avere la palla incollata ai piedi.  In questa incredibile stagione i suoi sensazionali numeri parlano per lui: 17 goal e 19 assist in 35 presenze. L’unico insieme ad un certo Lionel Messi ad essere in doppia cifra in campionato sia per numero di reti che di passaggi vincenti. Una capacità di incidere che lascia a bocca aperta.

Jadon Sancho fa parte di una generazione di baby fenomeni capitanata da Kylian Mbappé, trascinatore della Francia campione del mondo quando era ancora un teenager. Per citare altri “esponenti” di questa corrente calcistica si pensi a de Jong e de Ligt, pilastri dell’Ajax di Ten Hag. Impossibile non menzionare poi Joao Felix, considerato come colui che dovrà raccogliere l’eredità di Cristiano. La lista potrebbe continuare ancora, ma quello che conta è che questi giocatori hanno in comune qualcosa che all’esterno inglese manca. Tutti hanno già trovato la loro collocazione in un top club, chi faticando, chi con una naturalezza disarmante. Con molta probabilità, la prossima estate anche Sancho cambierà aria, per provare ad entrare definitivamente nell’Olimpo del calcio.

IERI: MANCHESTER

Sancho è nato a Londra, come già detto, ma ha iniziato con la maglia del Watford di Pozzo, uno che con i giovani ha sempre saputo lavorare benissimo. Nel 2015 arriva il trasferimento ai Citizens, un’occasione troppo importante per lasciarsela scappare. Ad appena 15 anni non è facile approdare una squadra come il Manchester City, dove la concorrenza è spietata già nelle giovanili e arrivare in prima squadra sembra quasi una missione impossibile. Il rendimento del ragazzino di origini trinidadiane è comunque ottimo nei due anni trascorsi sognando di calcare il palcoscenico dell’Etihad. 20 goal in 35 apparizioni però non bastano per spiccare il volo, comprensibile se davanti hai giocatori del calibro di Sterling e Sanè, che sono costati al club più di 100 milioni di euro.

Sancho durante il riscaldamento ai tempi del City. (Fonte immagine: contrassegnata per essere riutilizzata)

E allora ecco che arrivano i primi dubbi, le prime offerte. Forse non è ancora il momento per entrare nel calcio degli dei, o quanto meno quello non è il sentiero giusto per la vetta. Un po’ di gavetta non può fare male, specialmente se con gavetta si parla di Bundesliga, di BVB.

“Al City è molto difficile arrivare in prima squadra. Volevo andare via per cercare delle opportunità e tutti hanno capito. Ho pensato subito che il Borussia Dortmund fosse la miglior soluzione per me, sapendo che i giovani possono mettersi in mostra come hanno fatto Dembelè, Pulisic e Isak”.

OGGI: DORTMUND

Il 2017 è un anno pieno di soddisfazioni per il giovane Jadon. A maggio conquista il secondo posto all’europeo under 17 con la nazionale dei tre leoni, mettendo a segno 5 goal e aggiudicandosi il premio di miglior giocatore del torneo. Forse anche grazie a quelle ottime prestazioni, finisce poi nella lista dei migliori giocatori nati dal 2000 in poi stilata dal Guardian. Nel mese di agosto, con poco meno di 8 milioni di euro, il Borussia Dortmund convince gli Sky Blues e si assicura le sue prestazioni. La prima stagione in Germania è divisa tra giovanili e prima squadra. L’ultimo arrivato si mette in mostra e inizia a dare conferma delle sue grandi doti tanto che nel bel mezzo del mondiale di categoria, poi vinto dall’Inghilterra, viene richiamato dai gialloneri. Conclude la stagione trovando la prima rete tra i professionisti nel 4-0 rifilato al Bayer Leverkusen il 21 aprile.

Sancho alla sua prima stagione con il Dortmund. (Fonte immagine: profilo Instagram @sanchooo10)

La vera ascesa però inizia però nella stagione 2018/2019. Favre decide di dargli finalmente lo spazio che merita e Sancho lo ripaga nel migliore dei modi. Dopo 10 partite di campionato il numero 7 aveva già realizzato 4 goal e 6 assist. Diventa il primo giocatore nato nel nuovo millennio ad essere convocato dalla nazionale maggiore inglese, della quale ora è un punto fermo per il futuro. Tutta l’Europa si accorge del talento di questo ragazzo e da quel momento gli occhi delle grandi si incollano su di lui.

La corsa di Sancho non si è più fermata e il prezzo del suo cartellino è schizzato alle stelle. Questa stagione, come anticipato, il suo rendimento è migliorato ancora e ha già segnato più dell’anno scorso. Un dato dato che denota la confidenza e il grande stato di forma fisica e mentale di Sancho. La passata stagione, pur trovando spessissimo la via del goal, Sancho si è guadagnato la nomea di grande assistman. I numeri ora parlano di un ragazzo che sta ritrovando la confidenza col goal che aveva caratterizzato i suoi anni in Inghilterra, senza che questo lo penalizzi nella capacità di servire i compagni. Ora la strada per l’Olimpo del calcio appare spianata, mezza Premier lo insegue, ma non solo.

DOMANI: DOVE?

In estate, senza ombra di dubbio, si aprirà un’asta selvaggia per accaparrarsi Sancho. Transfermarkt lo valuta 130 milioni, ma è possibile che il prezzo salga ulteriormente, per le gioie della dirigenza giallonera. In questo momento l’inglese è uno dei prospetti più interessanti sul mercato e sono moltissime le squadre sulle sue tracce. Il richiamo della Premier League è molto forte e sembra che il ragazzo abbia voglia di tornare a casa. Liverpool, Chelsea e United guidano l’inseguimento, ma non si possono dimenticare PSG, Barça e Real. Anche la Juve sembrerebbe interessata, ma per ora rimane sullo sfondo. Sicuramente il ragazzo ha bisogno di un ambiente dove trovare continuità, prerogativa che in questo momento sembra difficile da riscontrare in squadre come i Reds o i catalani. Molto dipenderà anche da cosa ne sarà del futuro di giocatori come Manè, Mbappè, o Griezmann, che potrebbe completamente cambiare le carte in tavola.

Attualmente rimane piuttosto difficile prevedere quale sarà la destinazione del giovane talento inglese, ma si può provare ad abbozzare l’identikit delle squadre dove potrebbe rendere al meglio. Per farlo è impossibile non parlare dell’evoluzione del ruolo di esterno, perfettamente incarnata da Sancho, sebbene a differenza della maggior parte dei colleghi lui non giochi a piede invertito. Se una volta il compito principale degli esterni era quello di conquistare il fondo per crossare il pallone e ingannare la marcatura a uomo, oggi le cose sono completamente diverse. Con la marcatura a zona questo incarico spetta sempre più spesso ai terzini e gli esterni come il numero 7 sono diventati veri e propri attaccanti con l’obiettivo di realizzare più goal e assist possibili. Addirittura in alcuni casi è il centravanti a trasformarsi in un rifinitore per i suoi compagni di fascia.

Per questo motivo sarebbe molto interessante vedere Sancho all’opera in una squadra come il Liverpool, che fa di Robertson ed Alexander-Arnold uno dei suoi più grandi punti di forza. Allo stesso modo, un ipotetico ritorno al City sotto la guida di Guardiola potrebbe regalare all’Inghilterra il perfetto alter ego del sopracitato Sterling. Fuori dal contesto della Premier, potrebbe esserci spazio a Madrid per ultimare il ricambio generazionale che sta avvenendo alla Casa Blanca. Chi meglio di Benzema nelle vesti di centravanti di sacrificio? Se una volta, nei meandri delle giovanili, la strada sembrava lunghissima, ora le cose sono totalmente diverse. Adesso Sancho deve solo scegliere quale cancello varcare per entrare nell’Olimpo. E per restarci a lungo.

(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram @sanchooo10)

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“Milan grande d’Europa” – La Rassegna del Diez

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La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi internazionali per la giornata di oggi.

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Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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xabi alonso

XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Chi è Cavan Sullivan, la stellina del calcio USA già nell’orbita del Manchester City

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CHI È CAVAN SULLIVAN – Pensate, a malapena 14 anni, ritrovarvi già sui media calcistici, oltre ad essere in orbita Manchester City, club che al momento domina i riflettori europei. Questo è il mondo di Cavan Sullivan, talento classe 2009 dei Philadelphia Union, che ha esordito con tanto di assist in MLS Next pro. Ormai nel calcio la ricerca del talento parte da età sempre più basse, soprattutto nei campionati esteri, dove i giovani talenti che impressionano gli scout vengono convinti a firmare, o corteggiati, già giovanissimi. Un esempio può essere l’acquisto di Paez da parte del Chelsea, nella scorsa stagione. Ora è invece il turno di Sullivan, trequartista di pura classe che ha addosso gli occhi della migliore squadra del miglior campionato al mondo: la Premier League. 

DAGLI USA ALL’INGHILTERRA

Proprio con la costante scoperta e crescita di talenti sempre più giovani, non è facile impressionare. Eppure, nessuno può evitare di guardare un quattordicenne che, all’esordio coi grandi, si iscrive addirittura al tabellino degli assistman. Parliamo comunque di un giocatore che fa parte della Philadelphia Union Academy da quando ha a malapena 11 anni. Alto 1,58 e in possesso di doppia nazionalità (Americano e tedesco), Sullivan ha fatto parlare di sè con un’etichetta pesantissima. La definizione di ‘nuovo Messi‘ è ovviamente prematura, eppure il talento è cristallino ed innegabile.

Del resto, il Manchester City sembra avere già accordo con società e giocatore, mancano soltanto le firme di rito. Le regole sui trasferimenti e sul lavoro minorile non permetteranno comunque al ragazzo di raggiungere i Citiziens prima dei 18 anni. Per propiziarne il percorso di crescita, la decisione comune tra le società è di tenerlo in patria, dove arriverà ad esordire in MLS. Dopodichè potrà partire per l’Europa. Sicuramente il nome di Cavan Sullivan è destinato a catturare sempre di più l’attenzione nel corso degli anni, anche perchè prima di raggiungere il nostro calcio bisognerà attendere ancora qualche anno.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Parlando di un giocatore molto giovane, è difficile darne un quadro generale completo. Nonostante ciò si può tranquillamente asserire che stiamo per vedere un talento innato dal punto di vista tecnico. L’obiettivo sarà quello di sgrezzarsi nei prossimi anni a livello tattico, affrontando gradualmente un calcio più fisico. Il piede è il mancino, proprio come quel fenomeno generazionale che ha portato ad un altro livell0 il numero 10, che ora milita proprio in MLS all’Inter Miami: Lionel Messi. Sullivan dà la sensazione di poter essere un giocatore abile nello stretto e palla al piede, veloce e tecnicamente impeccabile. Ma solo il tempo potrà dirci dove può arrivare questo ragazzo.

Fonte immagine in evidenza: profilo IG Cavan Sullivan

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Bundesliga

Infortunio al ginocchio per Bensebaini in Nazionale: il Dortmund lo perde fino a fine stagione

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Ramy Bensebaini, giocatore del Borussia Dortmund e Randal Kolo Muani, giocatore del PSG, Champions League

Il Borussia Dortmund sarà impegnato in un finale di stagione di fuoco. In Bundesliga si trova attualmente al quarto posto della classifica, ma con la qualificazione in Champions League ancora in bilico. Per quanto riguarda invece la Champions, i gialloneri sfideranno l’Atletico Madrid per guadagnarsi un posto in semifinale, traguardo che manca dalla stagione 2012/13 (in quel caso fu finale contro il Bayern Monaco). Il Borussia Dortmund ha però perso un giocatore fondamentale per lo scacchiere di Terzic: Ramy Bensebaini resterà infatti fuori fino al termine della stagione, saltando tutti gli impegni nazionali e internazionali.

IL RENDIMENTO DI BENSEBAINI IN QUESTA STAGIONE

Il terzino sinistro algerino Bensebaini ha giocato 17 partite in Bundesliga in questa stagione, di cui 11 dal primo minuto. Una stagione non esattamente da ricordare quella dell’ex laterale del Borussia Mönchengladbach, visto che adesso dovrà rimanere ai box a lungo. Come riportato da TMW, Bensebaini ha riportato un infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio e ha finito in anticipo la stagione, anche se è riuscito a evitare l’operazione. L’infortunio è arrivato nella sfida amichevole giocata tra la sua Algeria e la Bolivia. Ennesimo infortunio dunque causato dalla sosta per le Nazionali, che ha creato problemi in tutto il mondo, non solo in Italia.

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