Davide Calabria, difensore e capitano del Milan, compie 27 anni. Il terzino destro, nel pieno della sua carriera, ha svolto tutta la sua vita calcistica nel club con una maglia rossonera che ha ormai cucita addosso:
“Essere il capitano di uno dei migliori club del mondo, essendo cresciuto in una famiglia del Milan, è qualcosa di troppo grande. Il sogno della mia vita”.
Il numero 2 dei rossoneri non ha mai trovato troppo spazio nella Nazionale, visto che negli ultimi anni l’Italia con Mancini, ha puntato su giocatori di esperienza e quantità. Con Luciano Spalletti si aprono altre strade, anche se il posto da titolare sembra certo per l’inamovibile Di Lorenzo, capitano del Napoli che già conosce il tecnico toscano viste le recenti stagioni. In vista degli Europei ecco che Calabria potrà giocarsi le sue carte.
Dalle sue parole rilasciate al Gentleman Fair Play a settembre, le intenzioni sembrano abbastanza chiare, con il Milan sopra tutto e tutti:
“La seconda stella sarebbe un sogno, è un obiettivo sicuramente. Rimarrà negli annali. La nazionale poi sarebbe una conseguenza del campo”.
L’ESORDIO E LE DIFFICOLTÀ
La carriera di Calabria non è stata da subito come titolare affermato: l’affetto dell’ambiente e dei tifosi è arrivato con il lavoro e la continuità. Il numero 2 rossonero, come detto in precedenza, è da una vita con la maglia del Diavolo. Davide infatti, dopo qualche provino a Brescia e con l’Atalanta, riscuote successo proprio con il Milan, dove a partire dalla categoria degli esordienti non staccherà mai più il suo rapporto con il club. Dopo tutta la trafila del settore giovanile, il primo allenatore a credere in lui è Sinisa Mihajlovic, che nel mentre ha già lanciato Gianluigi Donnarumma, esordiente a soli 16 anni.
“Io ho sempre provato tanto affetto per lui, è stato lui a lanciarmi tra i grandi. Un ricordo? La forza interiore che aveva. Aveva carisma, trasmetteva l’energia che serve sempre in una squadra”.
Dopo un periodo dove non trova continuità e dopo l’addio di Mihajlovic e Montella, ecco che Gennaro Gattuso lancia definitivamente il giovane. Dalla stagione 2017/2018 sarà impiegato sulla fascia destra, alternandosi ad Ignazio Abate. Le sue prestazioni convincono anche la società a rinnovare il suo contratto fino al 2022, ma nonostante questo traguardo, il suo rapporto con San Siro e la tifoseria non sarà del tutto perfetto.
Qualche prestazione non esaltante porta Calabria ad essere uno dei giocatori più bersagliati nei periodi di buio della squadra. In particolare, quando il Milan con Giampaolo parte male nella stagione 2019/2020, il numero 2 è un giocatore insicuro, con la pressione di un importante pubblico sulle spalle.
Così ecco la svolta: Giampaolo out, dentro Pioli sulla panchina rossonera. Dopo pochi i mesi dall’entrata del tecnico con prestazioni della squadra altalenante, il mondo del calcio si ferma per la pandemia. Quando la squadra torna in campo per la ripresa con gli stadi vuoti, il Milan sembra un’altra formazione. Gli uomini di Pioli trovano continuità soprattutto verso la fine della stagione, arrivando al sesto posto, ma con un grande numero di vittorie e di punti: dopo il lockdown arriveranno 79 punti e 0 sconfitte nel 2020. Nella stagione successiva, anche Calabria con il resto della rosa mantiene questa costanza, guadagnando la qualificazione in Champions League grazie al secondo posto ottenuto all’ultima giornata. Per il classe ’96 arriva dopo anni di incertezza il giusto premio: il rinnovo del contratto sino al 2025.
LA CONSACRAZIONE ED IL SOGNO
Nella stagione 2021/2022 arriva la definitiva consacrazione, con il Milan che vincerà il campionato con il titolo numero 19. Per Calabria, che diventerà capitano dopo l’addio di Romagnoli a fine stagione, è la definitiva rivincita. Nella scorsa stagione, dopo aver ottenuto l’accesso agli ottavi di Champions League, ricorderà nel post partita di Milan-Dinamo Zagabria i periodi di difficoltà superati:
“Non ho mai smesso di lavorare e di credere in me stesso. Ci sono periodi in cui fai meno bene, non mi sono mai abbattuto. Mi sono messo a lavorare ancora di più e i risultati si vedono. Anche il miglioramento della squadra aiuta il singolo. Ci sono tanti fattori e sono contento oggi“.
Il sogno adesso è quello di raggiungere la convocazione per l’Italia, in vista anche di Euro2024. In carriera ha vestito la maglia azzurra nella categorie Under, conquistando un argento nel 2013 con l’Under 17 ed un bronzo nel 2017 con l’Under 21. Con la Nazionale maggiore ha trovato solo 7 presenze a partire dal 2020. Con Luciano Spalletti riuscirà a trovare spazio nei convocati per Euro 2024?