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Josip Ilicic: questioni tattiche

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Josip Ilicic: questioni tattiche

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Annunciata da più testate, sembra che la trattativa tra Napoli ed Atalanta per l’approdo di Josip Ilicic a Castel Volturno sia in dirittura d’arrivo: il giocatore percepirebbe circa 2,5 milioni di euro a stagione (il doppio di quanto attualmente guadagna con il club bergamasco) mentre il Napoli offrirebbe all’Atalanta 12 milioni + una contropartita tecnica da individuare tra Verdi (il preferito), Ounas e Inglese. Ma prima di addentrarci nei meandri del mercato e nelle dinamiche di trattative ancora lontane dall’esistenza vera e propria, concentriamoci sulla questione tattica: come giocherebbe il Napoli di Ancelotti in caso di arrivo del trequartista sloveno?

4-2-3-1: ILICIC DIETRO A MILIK

Si è detto più volte nel corso dell’anno che Milik, per segnare di più, necessita di un riferimento centrale che si occupi di rifornirlo continuamente di palloni giocabili. Ciò che hanno fatto Mertens e Insigne nel corso della stagione non è evidentemente bastato, e testimone ne sono i soli venti goal tra campionato e coppe messi a segno dal centravanti azzurro. Il 4-4-1-1 imbastito da Ancelotti ha necessità di cambiamenti sostanziali: partito Hamsik in direzione Cina, la squadra ha perso un giocatore che degli inserimenti e della personalità faceva il proprio pane quotidiano, e, sopratutto in Europa, il ricorso alla mezza punta dietro a Milik non è stato sufficiente per sostituire gli inserimenti dell’ormai ex capitano azzurro. Per questo, una soluzione in vista della prossima stagione potrebbe consistere nel 4-2-3-1 con la classica linea di difesa a quattro, Allan e Fabian Ruiz a gestire il gioco in posizione di volantes davanti alla difesa, e una linea di tre trequartisti a supporto dell’unica punta Milik. In questo caso, mantenendo saldo il ruolo di Insigne sulla sinistra e di Mertens appena dietro Milik, Ilicic andrebbe a insidiare la titolarità di Callejon sulla destra, apportando maggior qualità offensiva rispetto allo spagnolo e un numero di goal che l’esterno non è stato in grado di garantire nel corso della stagione. Sono infatti solo quattro le reti del numero sette in questa stagione, un numero molto inferiore rispetto a quanto visto nelle scorse stagioni, con Ilicic che aggiungerebbe qualità a una manovra offensiva spesso troppo macchinosa.

TRASFORMAZIONE IN DOPPIA PUNTA

Da seconda punta Ilicic ha giocato, nel corso della sua carriera, 45 partite, mettendo a segno 20 goal e 9 assist. Come punta centrale, invece, sono 25 le partite con 5 goal e 2 assist. Numeri che permetterebbero ad Ancelotti di schierarlo al fianco di Milik in un 4-4-2 che non prevederebbe più la presenza di Mertens e Insigne, entrambi possibili partenti di un Napoli giunto a fine ciclo. Detto che questo scenario è dei più improbabili viste le premesse, a livello tattico tale scelta permetterebbe ad Ancelotti di continuare nel solco tracciato da inizio stagione, con un centrocampo a quattro dove Zielinski o Fabian Ruiz diventerebbero gli esterni di sinistra e Callejon continuerebbe la sua opera tattica sulla corsia di destra (ben quindici gli assist in questa stagione) con Ilicic e Milik a scambiarsi posizione e pallone nell’area avversaria. Una soluzione che permetterebbe di ovviare alle partenze di Insigne e Mertens regalando ad Ancelotti un attaccante in grado di muoversi tra le linee e capace di trasformarsi da prima a seconda punta senza problemi di sorta.

 (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

ALBERO DI NATALE

L’ultima variante tattica a cui Ancelotti potrebbe arrivare è il famoso albero di natale già visto al Milan, al Real Madrid e in tutte le esperienze estere del tecnico di Reggiolo. In questo caso, il centrocampo si trasformerebbe con una linea a tre formata da Fabian Ruiz, Allan e Zielinski, mentre l’attacco vedrebbe la presenza di un doppio trequartista e di Milik come prima punta. Mantenendo dunque la rosa così composta, dietro il centravanti ci sarebbe posto per due tra Insigne, Mertens, Ilicic e Callejon, oltre ad Ounas e Younes che potrebbero partire; una scelta che premierebbe alcuni e penalizzerebbe tutti gli altri, ma che si avvicina quanto meno a quanto fatto da Ancelotti nel corso delle sue esperienze passate. Così facendo i rifornimenti per Milik raddoppierebbero, aggiungendo al centrocampo sostanza e alla trequarti qualità eccelsa per mandare in porta con più continuità il centravanti polacco.

ILICIC SERVE DAVVERO?

La domanda bisogna porsela: Ilicic serve davvero a questo Napoli? Potremmo partire dall’assunto generale per il quale se un allenatore chiede un giocatore ecco che la necessità della sua squadra è insita nella richiesta. Inoltre, è stato Davide Ancelotti a sponsorizzare la trattativa, non ancora conclusa, per il giocatore sloveno, proprio come fece con Fabian Ruiz ai tempi del Betis, ora esploso in maglia azzurra. Gli scenari del mercato sono molteplici, e qualora si dovesse arrivare ai saluti con uno (o con entrambi…) fra Mertens e Insigne, ecco che il Napoli si troverebbe coperto sotto il punto di vista della creatività e del numero di goal. Un acquisto che, se portato a termine, aumenterà il tasso tecnico di un Napoli sempre più offensivo.

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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