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Jules Koundé: l'ultimo grande gioiello di Francia

Calcio e dintorni

Jules Koundé, l’ultimo grande gioiello di Francia

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Koundé

Jules Olivier Koundé, giovane calciatore francese originario dell’Africa occidentale e in forza al Siviglia, è una figura che sta già facendo parlare di sé in quanto a pedina fondamentale per “Les Bleus” del futuro. Il 22enne difensore centrale ha infatti partecipato a Euro 2020 ed è considerato uno dei difensori più promettenti in assoluto.

LA SUA STORIA

Il giovane campioncino, cresciuto nelle giovanili del Bordeaux, esordisce in prima squadra nel gennaio 2018 e, solo un mese più tardi, segna la sua prima rete in campionato. Nel luglio 2019 viene ingaggiato dal Siviglia per un valore di 25 milioni, firmando un contratto che lo lega alla squadra andalusa fino al 2024.

Koundé è destinato a bruciare rapidamente tutte le tappe, infatti nel dicembre dello stesso anno segna la sua prima rete col club in Coppa del Re e mette in mostra uno straordinario mix di velocità e capacità di lettura, oltre ad un piede a dir poco educatissimo. Dopo circa un anno, nel 2020, il centrale biancorosso confeziona anche le sue prime reti sia nel Campionato spagnolo che in Champions League. Il 2020 è un anno d’oro per lui, ed infatti, pur essendo un centrale, riesce ad imporsi anche nella nazionale Under-21 francese, decidendo l’incontro del 12 ottobre per 1-0 contro la Slovacchia.

LE SUE CARATTERISTICHE TECNICHE

Jules Koundé è un calciatore dotato di un fisico non troppo imponente, con un’altezza che non supera nemmeno i 180 cm, ma le sue grandi abilità tattiche e mentali nello scegliere il tempo giusto lo portano a vincere la maggior parte dei contrasti aerei. Capacità che si rivela efficace soprattutto in attacco, così da spiegare i numerosi gol già messi a segno nella sua breve carriera.

Si dice di lui che mentalmente sia quasi imbattibile negli anticipi sull’attaccante avversario. Nonostante questo, però, pur possedendo uno stile aggressivo, colleziona pochissimi cartellini gialli, a dimostrazione della pulizia dei suoi interventi. Si tratta di un difensore molto abile tecnicamente nell’impostazione da dietro e nel disimpegno sul corto.

GLI OCCHI DELLE BIG SU DI LUI

Le sue grandi qualità tecniche e l’enorme potenzialità di crescita non possono far altro che attirare su di lui le attenzioni dei più prestigiosi club internazionali. Dopo le voci che lo volevano al City di Pep Guardiola e al Tottenham di Nuno Espírito Santo, di recente si segnala un’accelerata del Chelsea per il promettente centrale francese. I Blues potrebbero coinvolgere nell’affare anche Kurt Zouma. Secondo quanto riportato da Goal, Koundé avrebbe già dato il suo benestare alla trattativa dicendo di sì al club londinese. Ora tocca al Chelsea trovare l’accordo col Siviglia, che sembra tutt’altro che imminente.

Gli andalusi infatti non hanno alcuna intenzione di privarsi del proprio talentino, né alcuna necessità di vendere, tantomeno dopo aver appena concluso lo scambio Lamela-Bryan Gil con gli spurs. Inoltre l’allenatore del Siviglia Julen Lopetegui conosce bene l’importanza di un calciatore del genere nel proprio scacchiere, infatti, di recente, ha allontanato le voci insistenti sul suo conto, parlando molto bene di lui:

“È pazzesco ciò che ha fatto vedere in così poco tempo, ce lo teniamo perché sappiamo bene quanto possa ancora crescere”.

UN FUTURO RADIOSO

Indipendentemente dal suo futuro, ancora una volta il calcio spagnolo si rivela molto abile nello scovare e nel plasmare talenti. Il direttore sportivo del Siviglia Monchi ha colpito ancora. Dopo un passato caratterizzato da brillanti intuizioni tra cui José Antonio Reyes, Sergio Ramos, Diego Capel, Jesús Navas e Alberto Moreno, il “Cassiere di Siviglia” ha individuato in Koundé un nuovo oggetto del desiderio e di plusvalenza per il club.

Chelsea, Tottenham o City. Mai come di questi tempi il mercato dei calciatori sembrerebbe esclusivamente in mano ai grandi ricchi del calcio (Paris Saint-Germain docet), in grado di non patire la crisi attuale, spendendo cifre monstre per svariati calciatori in un’unica finestra di calciomercato. Staremo a vedere quanto accadrà al giovane Koundé.

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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di maria

Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Mercato Inter

Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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Giovani per il futuro

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