Landsberg am Lech, ridente cittadina affacciata sulla riva del fiume Lech e collocata esattamente all’incrocio fra la romana Via Claudia e la storica Via del Sale. Una città di circa 25 mila abitanti, situata in uno dei principali Bundesländer tedeschi: la Baviera. Landsberg è probabilmente un piccolo centro urbano che con il calcio non avrà mai nulla a che fare, la prima squadra addirittura milita in Oberliga Bayern, secondo livello di calcio dilettantistico bavarese. Nonostante ciò, proprio questa affascinante località, ha dato i natali ad un personaggio che negli ultimi anni sta rivoluzionando tatticamente il campionato tedesco: Julian Nagelsmann.
Nagelsmann, tecnico 32enne del RB Lipsia, negli ultimi tre anni sta decisamente dimostrando di essere uno degli allenatori più promettenti dell’intero panorama europeo. Nel 2018 è arrivato persino a rifiutare una delle panchine più desiderate a livello mondiale, quella del Real Madrid: per sua ammissione, la sua esperienza era piuttosto prematura e prima di arrivare in un top club di così alto rango, doveva valutare nuovi progetti tattici adatti a farlo crescere professionalmente.
Di certo, ad oggi, si può solamente affermare come il suo Lipsia abbia effettuato una partenza sprint, ottenendo 10 punti in 4 partite. Bottino che, temporaneamente, gli hanno permesso di collocarsi al 1° posto in classifica.
L’ESPERIENZA AD HOFFENHEIM
Naglesmann fa il suo debutto da allenatore alla mera età di 28 anni. Dopo aver allenato dunque quasi tutte le trafile giovanili dell’Hoffenheim, la dirigenza tedesca gli affida la panchina della prima squadra in un momento delicatissimo della stagione. La rosa difatti stava esprimendo un pessimo calcio e a febbraio 2016 si ritrovava al penultimo posto in classifica. Con il morale ambientale decisamente contro la squadra, riesce a far leva sul lato caratteriale dei suoi ragazzi, risollevandoli dalle loro stesse macerie. In 14 partite ottiene 7 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte: 15° posto in classifica. Un risultato insperato da tutti gli addetti ai lavori, che già davano per morta la società di Sinsheim.
La stagione successiva si rivela ulteriormente positiva. Nagelsmann modella sempre più la propria squadra attorno al suo caro 3-5-2, che all’occorrenza si trasforma a seconda degli interpreti di centrocampo e attacco. I suoi ragazzi lo seguono e la fiducia diventa completa da ambo le parti. Nell’arco di una sola stagione la squadra passa dal battagliare per l’ottenimento di un’insperata salvezza al doversi giocare le proprie carte per un posto valido per i preliminari di Champions League. Preliminari che alla fine la formazione ottiene (classificandosi quarta), uscendo però anzitempo contro un Liverpool comunque molto più quotato.
Fonte: profilo Instagram ufficiale dell’Hoffenheim
Tutto ciò si può comunque leggere come un preludio al risultato ottenuto nella stagione 2017-2018. La squadra chiude difatti il campionato con 55 punti, classificandosi (grazie alla differenza reti) al 3° posto, davanti al Borussia Dortmund e allo stesso Lipsia. La posizione vale come qualificazione diretta in Champions. La stagione successiva, tuttavia, qualcosa all’interno della società si rompe. Nagelsmann nell’estate del 2018 ufficializza la sua firma con il Lipsia in vista della stagione successiva. Nella scorsa stagione la squadra ha chiuso al 9° posto, complice anche un accrescimento medio del livello del campionato e da alcune partenze eccellenti (su tutte, quella di Serge Gnabry).
COME STA ANDANDO?
La chiamata del Lipsia, per lui, rappresenta innegabilmente la grande opportunità della carriera. Ripetere ottimi risultati anche con il club della Red Bull potrebbe permettere a Nagelsmann di acquisire quella credibilità tale da essere reputato universalmente uno dei migliori tecnici d’Europa. A Lipsia ha trovato inoltre un ambiente estremamente performante, con un’alta disponibilità economica ed un materiale tecnico forse mai avuto in precedenza. Non casualmente il binomio allenatore-rosa sta dando immediati risultati. La formazione, in campionato, sino ad ora ha ottenuto 3 vittorie ed un pareggio. Pareggio peraltro maturato contro una realtà come quella del Bayern Monaco, che da 7 anni oramai primeggia incontrastata.
Fonte: profilo Instagram ufficiale del Lipsia
Le vittorie sono arrivate contro squadre di qualità tecnica comunque alta, come Borussia Mönchengladbach ed Eintracht Francoforte, oltre alla neo-promossa Union Berlino. Vittorie raggiunte inoltre in modo parecchio convincente, con un’ampia proposta di gioco offensiva ed un controllo difensivo ottimo. Pur avendo un’impronta di calcio ben definita, sta cercando di non stravolgere tutto nell’immediato. I dettami tattici si stanno piano piano spostando verso l’ideologia del tecnico ex Hoffenheim, pur cercando però di conservare qualche caratteristica che ha fatto spiccare il Lipsia negli anni passati, come la libertà tattica data a Timo Werner o la riproposizione del 4-4-2 come modulo principe.
LA MANOVRA
Inizialmente Nagelsmann sta provando moduli differenti, anche a seconda dell’avversario di giornata. Contro Il Borussia Mönchengladbach la squadra si è schierata con il 4-4-2, modulo di base delle passate stagioni dal Lipsia. Contro Bayern Monaco, Entracht Francoforte e VfL Osnabrück (in coppa) Julian ha optato per un 3-5-2 marcatamente offensivo, mentre per la prima di campionato contro l’Union Berlino il modulo selezionato è stato il 3-4-3. Di certo, progressivamente si potrà sempre più affermare la consolidata difesa a 3. Nagelsmann ha costruito i propri successi in carriera grazie ad un trittico difensivo e difficilmente se ne priverà. I titolari dovrebbero facilmente essere Nordi Mukiele, Ibrahima Konaté e Willi Orban, capitano della rosa. I difensori nel calcio propositivo di Nagelsmann sono chiamati ad essere i primi costruttori di gioco, specialmente i due laterali, con il restante centrale a fare da boa qualche metro più indietro.
La manovra ha quindi sempre uno sviluppo dal basso, favorito dall’abbassamento o del regista della squadra, oppure dal laterale collocato sul lato forte. Individuare un chiaro regista in questa squadra non è semplice, in quanto i tre giocatori più difensivi del centrocampo, Diego Demme, Christopher Nkunku e Konrad Laimer, presentano comunque un’ottima qualità nei piedi. Emil Forsberg (che in carriera ha giocato da trequartista ed esterno) dovrebbe rappresentare la seconda mezzala della rosa a forte impronta offensiva, esattamente come Marcel Sabitzer, presumibilmente restante protagonista della zona centrale del campo. Entrambi dovranno spingersi spesso in avanti, andando alla ricerca di continui inserimenti alle spalle dei difensori. Innegabile inoltre che almeno uno dei due cercherà di allargarsi verso la fascia di propria competenza, data la naturale collocazione tattica dei giocatori.
LE FASCE ED IL REALIZZATORE IMPLACABILE
Alle fasce il compito richiesto è generalmente identico. Agendo in un centrocampo a 5, naturalmente dovranno eccellere tanto nella fase offensiva quanto in quella difensiva. Raramente però dovranno spingersi sul fondo per tentare un cross verso l’area di rigore. Anzi, ciò che dovranno effettuare è una verticalizzazione di gioco verso la zona centrale del campo, porzione che teoricamente dovrebbe spesso essere occupata da svariati interpreti. Da lì ne consegue un gioco fatto di continui inserimenti, sino a che non si giunge alla conclusione in porta.
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Veri artefici del gioco però sono i due attaccanti della formazione. Non obbligatoriamente deve basarsi su un centravanti di peso e da una semi-punta estremamente mobile, tuttavia almeno un interprete deve riuscire ad abbassarsi per andare incontro al pallone. Conseguentemente, il gioco può sia allargarsi che confluire ulteriormente al centro della trequarti. Yussuf Poulsen e Timo Werner saranno i sicuri titolari. Soprattutto Werner sarà l’accentratore di ogni singola azione offensiva. Dato il divario tecnico con i propri compagni, il neo-tecnico della squadra gli sta concedendo assolute libertà offensive. Timo sta sicuramente replicando in maniera egregia a questa fiducia del proprio mister, rispondendo con 5 reti in 4 partite. Un controllo del gioco totale, evidenziato soprattutto dalla tripletta contro il Borussia Mönchengladbach.
Una squadra giovane, proprio come il suo mister, ma che non ha intenzione di smettere di stupire. Pur essendo una delle squadre più odiate di Germania, il Lipsia potrebbe davvero riuscire a stupire tutti durante l’arco della stagione. E Naglesmann non può non esserne il consono condottiero, verso mete ancora inesplorate.
(Fonte immagine copertina: profilo Instagram ufficiale dell’Hoffenheim)