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È tutto un equivoco

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È tutto un equivoco

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La Juventus vince e convince, mettendo in mostra uno stato psico-fisico dominante ai danni dell’inerme Bologna. 

FALSA PARTENZA

Il man of the match della suddetta gara è Paulo Dybala, quello stesso ragazzo osannato come partner ideale di Cristiano Ronaldo e poi gettato in pasto alla critica sferzante dei media italiani. Abulico, macchinoso, spaesato e poco incisivo, il numero dieci bianconero, nelle prime giornate di campionato, non aveva mai trovato la marcatura e con essa nemmeno la forma fisica, grande deficit del suo inizio di stagione.

Secondo alcune voci, il ragazzo avrebbe vissuto male il contenzioso in atto con Triulzi, suo ex procuratore contro il quale ha dovuto testimoniare al tribunale del Tas; molto più semplicistica, invece, la spiegazione, fornita dal suo allenatore…

“Dybala? Deve fare come gli altri, allenarsi e trovare una condizione ottima”.

Tutta una mera questione di forma fisica? Forse, o forse no.

È TUTTA TATTICA

Nonostante Allegri e Chiellini lo abbiano difeso a spada tratta, più Paulo Dybala falliva più la critica diveniva – giustamente – feroce: d’altronde, se indossare il numero 10 di un club come la Juventus può essere un grande onore, ciò può rivelarsi anche un onere o un fardello per chi non ne è meritevole. Nello spogliatoio la consapevolezza riguardo questa vicenda non mancava, ed è proprio per tale ragione che il capitano e l’allenatore hanno cercato di agire da scudo, per proteggere quel capitale su cui la società ha investito tanto e che, nonostante i momenti di blackout, vale ancora moltissimo.

Il goal al Bologna, in tal senso, ha sicuramente rifornito di ossigeno il calciatore della Juventus, non solo a livello mentale, ma anche a livello fisico. Il Dybala visto in campo contro il Bologna, difatti, non si è distinto solo per la rete, ma soprattutto per una prestazione degna delle straordinarie qualità tecniche che Madre Natura gli ha fornito: dribbling, aperture, cambi di gioco, assist e brillante gestione della sfera; il goal non è altro che la ciliegina sulla torta di una prestazione che non può e non dev’essere saltuaria. In tal senso, si è rivelata ingegnosa l’intuizione di Massimiliano Allegri nel ridisegnare la squadra intorno al ragazzo, riproponendolo nel ruolo che gli è più congeniale – da seconda punta – in appoggio a Cristiano Ronaldo – che ha agito da centravanti.

Andiamo nel dettaglio.

2015/2016

Nonostante i numeri dicano che la miglior stagione dell’argentino sia coincisa con l’annata 2017/2018, sarebbe una bugia affermare che il peso specifico maggiore del ragazzo non si sia visto durante il suo primo anno in bianconero. Nel prosieguo di quella tormentata stagione, culminata con la sorprendente vittoria dello Scudetto, u Picciriddu agiva da seconda punta nel 3-5-2, al lato di quel Mario Mandžukić che per caratteristiche fisiche e modo di giocare, gli consentiva di mettere in mostra ogni briciolo del proprio potenziale nascosto. Vicino alla porta – ma con un compagno di reparto che gli facilitava l’ingresso in area – e con la possibilità di svariare sul fronte offensivo senza pestarsi i piedi con i compagni di reparto, Paulo Dybala disputava partite di assoluto valore, risultando essenziale attraverso le sue giocate: il vero e proprio erede di quel Carlos Tevez che, da seconda punta, aveva incantato i supporter bianconeri.

2016/2017

Nonostante ciò, l’abbondanza in attacco e la necessità di individuare uno schema di gioco ‘più europeo’ indirizzava la mente di Allegri verso altri lidi, portandolo ad adottare un sistema di gioco più offensivo ma con trame tattiche e dinamiche differenti. Nasce così un nuovo 4-2-3-1 in cui il classe ’93 ha il ruolo di rifinitore, di fantasista dietro la punta: lì, il ragazzo gioca più lontano dalla porta e non condivide i binari con Gonzalo Higuain, partendo alle sue spalle e spartendosi la trequarti con Mario Mandžukić e Juan Cuadrado. I goal diminuiscono, con il ragazzo che si sacrifica agendo da collante tra centrocampo ed attacco, correndo più del dovuto e segnando meno del previsto.

2017/2018

Questa evoluzione tattica – o involuzione – prosegue anche nel corso dell’annata 17/18 dove il ragazzo cambierà spesso ruolo, risultando frequentemente inadeguato: prima punta, ala destra, ala sinistra e trequartista. Ma nonostante i gol, gli assist e l’indiscutibile valore tecnico, l’idea è che il 24enne non risulti più indispensabile come sembrava all’inizio e ciò, in sede di mercato, viene percepito con la società che, nonostante tutto, decide di continuare a puntare sul giovane calciatore.

Una faccia della medaglia afferma come i numeri siano comunque ottimi ed i margini di crescita, a soli 24 anni, enormi; il rovescio di essa, invece, racconta di un Paulo Dybala discontinuo, assente ai grandi appuntamenti e possibile agnello sacrificale sull’altare del mercato.

2018/2019

Si apre, così, una nuova stagione e nonostante la pre-season proietti tutti i riflettori sul duo Dybala-Ronaldo le aspettative sono ben diverse. L’argentino, difatti, salterà per scelta tecnica la gara con la Lazio, il match di UCL contro il Valencia e vedrà il campo del Tardini per soli 10 minuti. La chance del riscatto arriva contro il Frosinone ma la sua partita rimane tutt’altro che memorabile, così come la sua incidenza in campo; si apre, così, il caso Dybala che alcuni riferiscono si sia chiuso con il goal di ieri sera.

È davvero così semplice?

La risposta è no, tutt’altro. Il problema più grande di Dybala è l’incongruenza tattica con buona parte degli schemi di gioco che lo vedono protagonista: il 10 bianconero è troppo esile per agire da prima punta, non ha la rapidità di gambe necessaria per essere un’ala e, al contempo, nonostante ne reciti la parte, non è nemmeno un rifinitore o trequartista che agisce tra le linee, nonostante ne interpreti spesso la parte.

In sintesi, come dice Allegri…

“Dybala è un giocatore da assist e gol, ma non è un goleador. È un attaccante da 15-20 gol all’anno”.

Una seconda punta. In altri termini, Dybala è una seconda punta: il ruolo, sostanzialmente, che svolge Antoine Griezmann all’Atletico Madrid dove, giocando in tandem con Diego Costa, ha la possibilità di guadagnare spazio grazie alle sportellate dello spagnolo, giocando vicino alla porta – ma non troppo – e sfruttando le proprie doti tecniche e balistiche per segnare o per servire il compagno di reparto. Il suddetto ruolo, però, è in disuso nel calcio attuale, con le grandi squadre che preferiscono adottare altri tipi di schemi come il 4-3-3 o il 4-2-3-1, lasciando sempre meno spazio a giocatori come Paulo Dybala, nato forse troppo tardi.

L’ideale per il ragazzo, al fine di vederlo brillare, sarebbe rappresentato dalla possibilità di giocare in parallelo con una punta (che può essere CR7); se ciò non fosse possibile, uno scenario ingegnoso potrebbe prevedere di liberarlo della maggior parte dei compiti difensivi, sottraendolo a quella corsa che, vuoi o non vuoi, rapisce la lucidità nei momenti topici del match.

Il top del suo livello, probabilmente, potrebbe essere raggiunto in Spagna, dove la qualità è di casa e dove il ragazzo potrebbe raggiungere la maturità calcistica, adeguandosi ad un contesto perfetto per le sue qualità tecniche; non a caso si è spesso parlato del Barcellona nel futuro del ragazzo. Nella Liga, campionato con alto tasso qualitativo e decisamente meno fisico e tattico, l’argentino potrebbe veramente rivelarsi una pedina di valore assoluto con enorme continuità.

Sarebbe interessante, in alternativa, vederlo come ‘nuovo Messi‘ agli ordini di Pep Guardiola dove, con le qualità tecniche possedute e la mole di gioco espresso, Dybala potrebbe davvero divenire un perno. Ipotesi, al momento, da scartare vista la grande efficacia sotto porta di Gabriel Jesus e Sergio Aguero.

Il match contro il Bologna, intanto, ha restituito fiducia al ragazzo che – oltre al goal da rapinatore d’area – si è mosso benissimo in campo, senza tornare frequentemente a pressare nella metà campo ed azzeccando sempre le scelte ed i passaggi, tanto da fornire un interessante assist per un CR7 in fuorigioco. Con i dovuti spazi e la giusta fiducia, il classe ’93 è sembrato rinato ed in casa bianconera ci si augura che tale prestazione sia solo l’inizio di un ciclo positivo che porti alla consacrazione.

Il presente, difatti, recita ‘Juventus’ e nonostante l’equivoco tattico e l’inizio stentato, non è mai troppo tardi per fare un passo in avanti e diventare un giocatore totale, dal rendimento sicuro, proprio come silenziosamente – ma nemmeno troppo – sta facendo Federico Bernardeschi. Un ragazzo che guarda con non poco interesse alla maglia numero 10 di Paulo Dybala, sapendo che un giorno potrebbe divenire la sua.

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Gli ultimi cinque Fiorentina-Milan in Serie A

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GLI ULTIMI CINQUE FIORENTINA-MILAN – La sosta nazionali va in archivio, per lasciare spazio alla parte decisiva della stagione per i club. La Serie A si avvia verso la conclusione, con la 30ª giornata in programma per il weekend in arrivo. Sabato 30 marzo si gioca il match dell’Artemio Franchi tra Fiorentina e Milan, partita sempre suggestiva per le qualità delle due squadre. Gli uomini di Vincenzo Italiano arrivano dal pareggio indolore contro il Maccabi Haifa, che ha permesso alla Viola di passare il turno in Conference League e approdare ai quarti di finale.

Momento molto positivo per il Milan, che arriva da 4quattro vittorie consecutive tra Europa League e campionato. L’ultima in ordine di tempo è quella arrivata contro il Verona, nell’ultima giornata di Serie A. Anche i rossoneri sono approdati ai quarti di finale di Europa League, dove affronteranno la Roma nel derby tutto italiano. Gli ultimi Fiorentina-Milan sono stati molto emozionanti: un 4-3, con il bilancio in perfetta parità. 2 vittorie della viola, 1 pareggio e 2 vittorie rossonere.

GLI ULTIMI CINQUE FIORENTINA-MILAN: 2-1 DELL’EX LUKA JOVIC

La Fiorentina ha regalato ai suoi tifosi una vittoria entusiasmante, superando il Milan 2-0 al Franchi nella 25ª giornata di Serie A 2022-23. In una serata dedicata alla memoria di Davide Astori, a cinque anni dalla tragica scomparsa, la squadra viola ha offerto una prestazione di alto livello. Controllando il gioco nel primo tempo, trovano il vantaggio con un rigore di Nico González, seguito dal raddoppio di Luka Jovic, ora rossonero, nel finale. Nonostante la rete di Theo Hernandez nei minuti di recupero, i gigliati sono saliti a 31 punti in classifica, conquistando il dodicesimo posto in classifica e concentrandosi sulla Conference League, percorso che si fermerà sul più bello, in finale. Il Milan resta al quarto posto con 47 punti, mancando il sorpasso alla Lazio.

GLI ULTIMI CINQUE FIORENTINA-MILAN: DOPPIO VLAHOVIC E IBRAHIMOVIC NEL 4-3 DEL FRANCHI

Match ad altissimo tasso di emozioni quello della 13ª giornata della stagione 2021-22. La Fiorentina ha ottenuto una vittoria di grande spessore, infliggendo al Milan la sua prima sconfitta stagionale in campionato con un sorprendente 4-3 al Franchi. Nonostante le difficoltà difensive dovute a squalifiche e infortuni, la squadra di Italiano ha preso il comando con un gol di rapina di Duncan e una perla di Saponara nel primo tempo. La ripresa è ancora più emozionante, con Vlahovic che segna per il 3-0, ma Ibrahimovic, nonostante i suoi 40 anni, riporta il Milan in gioco con una doppietta. La vittoria è assicurata dalla seconda rete di Vlahovic, nonostante l’ultimo tentativo disperato dei rossoneri. Grazie a questo risultato, Italiano batte il Milan per la seconda volta in carriera e porta la Fiorentina al sesto posto in classifica a quota 21 punti, raggiungendo Lazio e Juventus.

GLI ULTIMI CINQUE FIORENTINA-MILAN: LA DECIDE CALHANOGLU

Ancora un altra partita ad alto tasso di gol per la 28ª giornata della stagione 2020-21. Il Milan vince 3-2 contro la Fiorentina, consolidando così la seconda posizione in classifica con 59 punti, approfittando della sconfitta della Juventus contro il Benevento. Nonostante un’iniziale reazione viola con un gol di Pulgar e una traversa di Pezzella, il Milan rimane pericoloso con Ibrahimovic. Il secondo tempo inizia con la Fiorentina che va in vantaggio con Ribery, ma il Milan pareggia grazie a Brahim Diaz. Nonostante i tentativi viola, il Milan segna il gol decisivo con Calhanoglu al 73′. Nonostante gli sforzi finali, la Fiorentina non riesce a pareggiare e il Milan conquista i tre punti a Firenze.

GLI ULTIMI CINQUE FIORENTINA-MILAN: PULGAR PAREGGIA SUL FINALE

La partita al Franchi tra Fiorentina e Milan della 25ª giornata di Serie A 2019-20 termina in parità. 1-1, con i rossoneri inizialmente in vantaggio grazie a Rebic e i viola che pareggiano nel finale con un rigore trasformato da Pulgar. Numerosi gli episodi controversi, con il direttore di gara Calvarese e il VAR al centro dell’attenzione: annullato un gol a Ibrahimovic per un tocco di mano, e un giallo seguito da un rosso per Dalbert, riducendo la Fiorentina in dieci uomini. Nonostante ciò, i viola continuano a lottare e trovano il pareggio grazie a Cutrone, sfiorando addirittura la vittoria nei minuti di recupero.

GLI ULTIMI 5 FIORENTINA-MILAN: ANCORA CALHANOGLU

Nella 36ª giornata 2018-19 la Fiorentina continua la sua discesa in picchiata anche contro il Milan, subendo un’altra sconfitta e mancando di ottenere il punto cruciale per garantirsi la salvezza matematica. Nonostante un primo tempo deludente e il gol di Calhanoglu per il Milan, la squadra di Montella non riesce a reagire efficacemente nella ripresa, rimanendo sterile in attacco. Nonostante i tentativi di Chiesa e Mirallas, i viola non riescono a trovare la via del gol, mentre il Milan si dimostra più pericoloso, sfiorando il raddoppio con Cutrone. La partita si svolge in un clima particolare, segnato dalla celebrazione dei 50 anni dal secondo scudetto viola e dalla contestazione dei tifosi.

 

 

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Dove vedere Genoa-Frosinone in tv e streaming

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DOVE VEDERE GENOA-FROSINONE – Conclusa la sosta nazionali, la Serie A torna in campo per affrontare la 30ª giornata. Il campionato inizia a volgere verso la sua fase conclusiva, con i punti in palio che iniziano ad essere pesanti. Allo stadio Luigi Ferraris si gioca Genoa-Frosinone, in programma per sabato 30 marzo alle ore 15:00. I padroni di casa cercheranno di dare lo strappo finale per garantire un finale di stagione ancora più tranquillo, gli ospiti hanno bisogno di vincere per uscire dalla zona retrocessione, in una lotta salvezza che continua ad essere molto avvincente. Andiamo a scoprire insieme dove vedere Genoa-Frosinone.

DOVE VEDERE GENOA-FROSINONE – COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Ultimo periodo povero di risultati per il Genoa di Alberto Gilardino. I padroni di casa non vincono dal match del 24 febbraio contro l’Udinese: dopo quella partita sono arrivate due sconfitte ed un pareggio, ottenuto nell’ultima gara di Serie A contro la Juventus. Nel match contro i bianconeri, il Genoa ha difeso la propria porta fino all’estremo, riuscendo a strappare un punto ad una Juventus in difficoltà. Prima del lunch match del 17 marzo, il Grifone ha subito una rocambolesca sconfitta nella partita contro il Monza, dopo aver recuperato ben 2 gol di svantaggio dopo un primo tempo opaco. I gol di Gudmundsson e di Vitinha non sono bastati a completare la rimonta, dato che gli ospiti hanno trovato la rete dei 3 punti con Maldini.

Il Frosinone di Eusebio Di Francesco sta vivendo un momento molto complicato, che lo ha relegato alla diciottesima posizione in classifica. In una lotta salvezza che non fa prigionieri, i giallazzurri non riescono a vincere dalla partita contro il Cagliari del 21 gennaio. Dopo il 3-1 contro i sardi, il Frosinone arriva alla partita con il Genoa con 2 punti fatti in 8 partite, bottino troppo magro per poter sperare nella permanenza in Serie A. Nell’ultima gara di campionato, i ciociari hanno perso 2-3 contro la Lazio, dopo essere andati in vantaggio con il gol di Lirola. La Lazio si porta sull’1-3 con la doppietta di Castellanos, mentre il Frosinone accorcia le distanze con Cheddira, ma non riesce a strappare il pareggio.

DOVE VEDERE GENOA-FROSINONE IN TV E STREAMING

Arriviamo alla domanda clou: dove vedere Genoa-Frosinone. sarà visibile esclusivamente su DAZN. Per seguire l’evento in TV, sarà indispensabile scaricare l’app DAZN su una smart TV compatibile, una console PlayStation o Xbox, oppure utilizzare dispositivi come Amazon Firestick e Google Chromecast, o il TIMVISION Box. Gli abbonati Sky che hanno incluso l’opzione “Zona DAZN” potranno anche sintonizzarsi sul canale 214 di Sky per non perdere l’azione sul campo.

GENOA-FROSINONE: LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA (3-4-2-1): Martinez; De Winter, Bani, Vazquez; Sabelli, Badelj, Frendrup, Messias; Vitinha, Gudmundsson; Retegui. All. Alberto Gilardino

FROSINONE (4-3-3): Turati; Lirola, Okoli, Romagnoli, Zortea; Mazzitelli, Barrenechea, Brescianini; Soulè, Cheddira, Gelli. All. Eusebio Di Francesco

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Lo sfogo di Messias: “Anche noi calciatori siamo umani, il razzismo può uccidere”

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Genoa

In merito alle vicende di razzismo di cui si sta molto parlando in questo periodo, ha voluto dire la sua anche Junior Messias. Ai microfoni di Sky Sport, l’esterno in forza al Genoa, ha ribadito quanto un insulto di questo tipo possa ferire i calciatori, che sono prima di tutto persone.

LE PAROLE DI MESSIAS

RAZZISMO – “Purtroppo sono cose che stanno capitando spesso. È capitato in Serie A, è capitato in Spagna. A volte la gente colpisce senza sapere cosa sente un’altra persona. Noi siamo calciatori ma prima di tutto siamo esseri umani: abbiamo una vita come tutti. Le persone, prima di fare un insulto razzista devono pensarci bene. Il razzismo può portare anche alla morte”.

Oltre al caso Acerbi-Juan Jesus di cui si è molto discusso in Italia, è di questi giorni la conferenza stampa che ha coinvolto Vinicius Junior che è scoppiato in lacrime parlando del tema razzismo. Pochi mesi fa invece, restando in Italia, in occasione di Udinese-Milan, fu Maignan il bersaglio di insulti sul suo colore di pelle. Questi sono solo alcuni esempi recenti di un problema che continua ad esistere.

Nel mondo del calcio e non solo, gli insulti razzisti continuano ad essere all’ordine del giorno,  ma ancora una soluzione non sembra essere alle porte.

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Esordio per Carboni con l’Argentina: l’Inter vara le opzioni per il futuro

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Valentin Carboni ha già avuto modo di stregare la Serie A a suon di giocate. Martedì notte è arrivato anche il debutto con la maglia dell’Argentina a soli 19 anni. In 8′ minuti appena è riuscito anche a stupire i giornalisti connazionali. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l‘Inter, che detiene il cartellino del giocatore, sta già pensando al futuro del talento argentino.

I POSSIBILI SCENARI SUL FUTURO DI CARBONI

Per questa stagione l’Inter ha preferito mandare Carboni in prestito al Monza per “farsi le ossa”: operazione che sembra essere particolarmente riuscita. In vista della prossima stagione è probabile che il classe ’05 cominci il ritiro in nerazzurro ma non è esclusa un’altra esperienza in prestito, in un club di fascia più alta rispetto al Monza. Un’altra opzione potrebbe essere la cessione, ma in quel caso ci sarebbe sicuramente un diritto di ricompra, così come successo con Fabbian, ora al Bologna. Carboni potrebbe essere anche utilizzato come merce di scambio, per esempio nell’affare Gudmundsson. Ci sono dunque tante possibilità che riguardano il futuro di Carboni; una cosa è certa, l’Inter ha una grande considerazione del giocatore e a gennaio ha già rifiutato un’offerta ricevuta dalla Fiorentina di circa 20 milioni. Il club nerazzurro valuta Carboni circa una quarantina di milioni di euro.

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