Connect with us
Juve, Inter e Milan, storia del mercato invernale

Generico

Juve, Inter e Milan, storia del mercato invernale

Pubblicato

:

La prossima sessione di mercato invernale è alle porte. Tra acciacchi e necessità tattiche, la coperta è corta per molte big di Serie A. Il Milan è attanagliato dagli infortuni in tutti i reparti. La Juventus e l’Inter hanno bisogno di rinforzi a centrocampo. Analizzando le operazioni degli scorsi anni, ecco chi ha fatto meglio e chi peggio. Riavvolgendo il passato cosa ci si può aspettare dalla prossima finestra di gennaio?

JUVE

Dall’inizio del suo ciclo vincente, la Juventus ha operato in modo lungimirante ed efficace sul mercato. Tuttavia, nel corso della sessione di gennaio, raramente il club torinese ha investito su giocatori di alto livello, optando per acquisti mirati a puntellare le zone del campo più in difficoltà. Quest’anno in particolare, i bianconeri si trovano in estrema emergenza a centrocampo. Questa situazione è figlia dei continui guai fisici di Khedira e di Emre Can, ai quali attualmente si è aggiunto anche Miralem Pjanic. L’inaspettata partenza di Claudio Marchisio sta pesando più del previsto. Per forza di cose Paratici e Nedved (orfani di Marotta) dovranno cercare un nuovo interprete da affiancare agli uomini già a disposizione di Allegri. Quello del centrocampista è ormai diventato un tormentone in casa Juve, visto che ad ogni periodo di mercato, viene sempre indicato come una priorità. Proprio l’arrivo di Can sembrava aver risolto la questione ma ad oggi sembra esserci stato anche un piccolo errore di valutazione, prettamente numerica. Andando a ritroso nel passato invernale bianconero, nelle scorse finestre invernali si trovano innesti Tomas Rincon nel 2017 e Stefano Sturaro nel 2015. A dire la verità, l’italiano era già un giocatore di proprietà della Vecchia Signora e venne richiamato dal prestito al Genoa (dal quale era stato comprato) per arricchire il reparto. Il suo profilo molto promettente e le sue buone gare nei primi sei mesi della stagione convinsero Allegri. Dopo 64 presenze lasciò la Juve la scorsa estate, trasferendosi allo Sporting Lisbona in prestito, senza aver ancora toccato il campo causa di infortunio. Tanto da vociferare un suo ritorno fra due mesi.

Sturaro con la maglia bianconera nella scorsa stagione.

Percorso analogo per el General Rincon. Da Genova a Torino per circa 8 milioni di euro. Solo 19 presenze da quel momento a giugno, livello sufficiente ma non al punto da convincere la Juve a credere in lui. È passato al Torino l’estate seguente.
Tra gli altri, pochi, “colpi” bianconeri di gennaio è indimenticabile il
carosello di attaccanti sbarcati nel capoluogo piemontese nei primi anni. Anelka, Toni, Borriello, Osvaldo e Matri. Quasi tutti calciatori sul finire della loro carriera che non hanno lasciato il segno (eccezion fatta per Matri, autore del goal vittoria in finale di Coppa Italia). Risale però al gennaio 2011 uno dei colpi migliori della storia recente della Juve: Andrea Barzagli. 300mila euro per portarlo via dal Wolfsburg. Oggi uno dei pochi superstiti (con Chiellini) della prima Juve vincente. Un simbolo, una bandiera ormai, con più di 200 presenze. Che altro aggiungere, un capolavoro di Marotta.

Andrea Barzagli con la fascia di capitano della Juventus.

INTER

L’Inter è reduce da un’estate ricca di grandi colpi e numerosi acquisti. Attualmente però il cavillo è il centrocampo dove, nonostante un Marcelo Brozovic in grande forma, manca un top player o, almeno, una valida alternativa ai titolarissimi. Quei VidalModric di cui si era tanto parlato ora motivo di sfottò da parte dei rivali farebbero dei nerazzurri una squadra molto più completa, visti anche i numerosi problemi fisici di Radja Nainggolan. Con tutta probabilità sarà proprio in mediana che si dovrà intervenire, una porzione di campo che si lega benissimo a questioni di mercato invernale. Lo stesso Brozovic arrivò nel gennaio 2015 dalla Dinamo Zagabria tramite un prestito oneroso di 3 milioni e un riscatto fissato a 5. All’epoca su di lui c’erano anche Milan e Napoli oltre che molti top club inglesi. Dopo l’inizio altalenante, il croato è diventato perno fondamentale del gioco e attualmente il suo contratto prevede una clausola da 60 milioni. Quest’anno per lui si contano già 15 presenze e 2 reti, tra i migliori in serie A per passaggi riusciti e palloni recuperati.

Epic Bronzo nella sua celebre esultanza.

Nello stesso anno, approdò a Milano anche la coppia Podolski-Shaqiri. I due arrivavano rispettivamente da Arsenal e Bayern Monaco per dare una svolta alla stagione nerazzurra. Poldi, arrivato in prestito, realizzò una sola rete e la stagione successiva, tornato in Inghilterra, venne venduto dall’Arsenal al Galatasaray. Shaqiri, costato invece 15 milioni, dopo un ottimo inizio perse posizioni nelle gerarchie di Mancini e finì per essere venduto allo Stoke City, come il tedesco, dopo soli 6 mesi. Sempre nella categoria flop troviamo anche Maniche, 8 presenze nel 2008 bastarono per rispedirlo subito all’Atletico Madrid, e Schelotto (nel 2013), di cui ci si ricorda solo il goal nel derby. Acquisti più positivi furono quelli di Danilo D’Ambrosio dal Torino nel 2014, che da allora ha infilato 129 presenze, e Yuto Nagatomo, diventato idolo dei tifosi. Tra i più grandi rimpianti invece ci sono Kovacic e Rafinha che vennero presi per sopperire a situazioni simili a quella che si verifica quest’anno, una carenza di qualità e alternative in mezzo al campo. Il primo, all’epoca giovanissimo, non ebbe forse il tempo necessario per esplodere, complici anche attriti con Mancini. Il secondo, autore di 6 mesi fantastici in prestito dal Barcellona non poteva rientrare nei piani economici della società. Due giocatori che ad oggi farebbero comodissimo al biscione.

Rafinha in nerazzurro: 2 goal e 3 assist in 17 partite.

MILAN

Il Milan è attualmente la squadra che ha più bisogno di fare mercato tra le grandi della Serie A. Non solo la rosa si è dimostrata per certi versi non all’altezza degli obiettivi, ma a complicare dannatamente tutto quanto c’è la situazione infortuni. L’infermeria rossonera è affollatissima: Romagnoli, Calabria, Musacchio, Caldara, Bonaventura, Calhanoglu, Kessie e Biglia. La difesa è il reparto più colpito e Gattuso ha estremo bisogno di un centrale. Si parla di Rodrigo Caio paragonato addirittura a Thiago Silva. Così come dovrebbe toccare al suo “erede” il Milan acquistò proprio Silva nella sessione invernale della stagione 2008-2009. L’accordo con la Fluminense venne raggiunto grazie a 10 milioni di euro. Il calciatore si aggregò alla squadra già a gennaio sebbene non potesse essere tesserato fino alla stagione successiva per la mancanza di slot per gli extracomunitari. Inutile sprecare parole sul talento verdeoro, uno dei difensori più forti degli ultimi anni. Il Paris Saint-Germain sborsò quasi 40 milioni per lui, una cifra mostruosa a quell’epoca per un difensore, niente rispetto alle cifre di oggi.

Thiago Silva ai tempi di Milano con il tricolore sul petto.

Lo stesso anno Adriano Galliani concluse anche un altro accordo che fece non poco clamore: David Beckham. Il fuoriclasse inglese arrivò in prestito per sei mesi dai Los Angeles Galaxy nonostante lo scetticismo di molti. Di fatto si pensava che si trattasse di una questione legata più al prestigio del calciatore piuttosto che alle effettive prestazioni che avrebbe potuto offrire. Al contrario, Beckham stupì per la sua forma e la sua classe e l’anno successivo ci fu il bis. Questa volta l’obiettivo era quello di ottenere una convocazione per i mondiali in Sud Africa, ma la rottura del tendine d’Achille gli impedì di realizzare questo sogno. Nel 2011, anno dello scudetto, furono due i giocatori che arrivarono e fecero la differenza: Antonio Cassano e Mark Van Bommel. Fantantonio venne preso per garantire rotazione in attacco e con 4 goal in 17 partite riuscì nel suo compito – di cui uno nel derby. Van Bommel sostituì invece l’infortunato Pirlo nelle geometrie di Allegri e ne sancì la definitiva cessione alla Juventus. Tra i vari, Destro e Bocchetti, arrivati negli ultimi anni della presidenza Berlusconi, il nome da ricordare è quello di un esterno. Non si tratta di Cerci, né tanto meno di Honda. Si parla invece di Suso, arrivato dal Liverpool per circa 6 milioni di euro in quella che è forse l’ultima grande intuizione di Galliani. Dopo il prestito al Genoa 81 presenze e 17 reti in rossonero, uno degli uomini più talentuosi a disposizione di Gattuso.

Suso, già 8 assist per lui quest’anno

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

Pubblicato

:

Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

Continua a leggere

ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

Pubblicato

:

La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

Continua a leggere

Generico

Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

Pubblicato

:

Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

Continua a leggere

Flash News

Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

Pubblicato

:

De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969