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Sfida tra due mondi

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Sfida tra due mondi

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E fu ancora scudetto. Che pensare stavolta? Basterebbe cavarsela con il più banale dei modi di dire: la palla è rotonda, quindi Il Napoli può vincere lo scudetto, la Juve rotolare per le scoscese vie d’Europa, gli arbitri imperversare con gli errori che fanno male alla credibilità, Koulibaly diventare un centravanti di successo, Bernardeschi un jolly da pallone d’oro.. Oppure la Juve vince ancora, magari con un poderoso sprint, e il Napoli sogna e poi si azzoppa.

VISTA DALL’ALTO

Sì, vero. Un bisbiglio frenetico, di porta in porta, dice: la Signora è ancora la più forte. Però chissà? Quanta fatica anche con il Cagliari. Certezza per noi tutti è quella della sfida a due, e lo stupore zampillerebbe se nel duello si infilasse una terza incomoda. Campionato a due: nel passato era più speranza che convinzione. Invece, ora, il Napoli pare più solido: più realista nel cercare di vincere, prima di convincere. La Juve meno baldanzosa, imbrigliata dai tanti impegni, dall’idea di dover ben gestire immagine e risultati europei, appesantita da infortuni che continuano a mettere a dura prova la bontà della rosa. Eppure ha perso e vinto, mai mollato, ha riacchiappato il gruppo e si è riposizionata in scia come uno sprinter di successo. Ipotesi: quest’anno sarà finale da fuochi d’artificio, l’ultimo mese denso di scontri diretti ci farà divertire. Le coppe avranno peso? Certamente.

MODELLI A CONFRONTO

Non si può dire che la classifica inganni: le due migliori tengono dietro le altre. Due filosofie in panchina, ed anche sul campo. Il Napoli alimenta il piacere degli occhi, la Juve il gusto di chi sa vincere aggrappandosi ad ogni sua ricchezza.

I bianconeri, rispetto agli azzurri, hanno sicuramente più esperienza: abituati senz’altro meglio del Napoli alla pressione dei primi – anzi, primissimi – posti.

La squadra campione d’Italia quest’anno ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra, oltre che di grandissima qualità, solida e capace di adattare il proprio stile di gioco rispetto all’avversario che ha davanti: Allegri è passato dal 4-2-3-1 di Napoli, al 4-3-3 contro l’Inter fino al 4-4-2 nel match casalingo contro il Benevento. Il modulo cambia anche a seconda degli interpreti: se gioca Dybala la Juve deve giocare con il trequartista, quindi si presuppone un 4-2-3-1; se invece si preferisce impostare di più il gioco sulle fasce con Cuadrado e Douglas Costa/Mandzukic si opterà per un 4-3-3. E’ rilevante il fatto che tutti questi grandi giocatori possano tranquillamente coesistere nel 4-2-3-1, che è il modulo più utilizzato dall’ex allenatore del Milan, proprio per questa capacità di mettere in campo, nello stesso momento, tutte le ‘armi’ offensive più forti dei bianconeri.

Dal punto di vista pratico, ovvero quello del campo, il nuovo Napoli ha mostrato caratteristiche affini al discorso fatto appena sopra, quello della mentalità. È una squadra che vuole sempre autodeterminare il risultato, tiene sempre il pallone e cerca sempre il modo di essere pericolosa in avanti. Ma il suo dominio del possesso, in questa stagione, è anche di governo. È gestione del ritmo, dell’intensità, è lettura dei tempi della partita. Il Napoli di oggi è una squadra che difende in maniera aggressiva sempre, perché questa è la sua natura. È un modo di attaccare difendendosi, anche nei momenti in cui il pallone ce l’hanno gli avversari. In fase offensiva, il Napoli è invece meno esplosivo. Non meno brillante nella sua espressione di gioco, ma meno incalzante e forse anche meno intenso, se non quando il risultato comincia ad essere scomodo, come nell’ultimo match contro il Verona.

È il miglioramento che serviva a questa squadra, dopo due anni di ricerca e piccoli passi continui. In questo momento, il Napoli è una squadra che ha trovato un equilibrio partendo dall’idea di imporre il suo gioco, i suoi ritmi, il suo stile. Può funzionare, anche guardando alla difesa. Persino in Italia. Sta funzionando.

SARRI VS ALLEGRI

Se potessimo inserire i due allenatori di Juve e Napoli in un contesto geometrico, il risultato sarebbe quasi scontato: sono due rette che non si incontreranno mai. A tratti è sembrato di vedere in Sarri la stessa usura che colpì presto Sacchi che però aveva già vinto abbastanza. Il suo gioco veloce, a due tocchi di palla,ha impressionato tutto il mondo calcistico, ma ha anche confermato di avere i suoi piccoli limiti. Servono mesi per impararlo, cioè tempo che nel calcio non c’è. Vengono eliminati tutti i rinforzi successivi, la squadra che è stata creata è già una perfezione perché capace di esasperare i concetti di partenza, quindi non può essere toccata. Questo porta a momenti di stanchezza che diventano prevedibilità nel gioco.


La base del sistema Sarri è liberare sempre con passaggi veloci un centrocampista o un difensore pronto a impostare il gioco. I passaggi all’indietro servono a trovare lo spazio per un passaggio diverso, a evitare la pressione degli avversari, ormai una consuetudine. La velocità è un ingrediente necessario, quindi tutto è costoso via via che il tempo passa.

Allegri è un allenatore di uomini e partite, usa il vantaggio che ha, venti titolari, tutti di livello europeo. È altrettanto veloce ma aritmico, procede a sbalzi. Allegri fa quel che serve di volta in volta, ogni minuto della partita. Sarri prevede, costruisce qualcosa che lo prescinda. Per questo fa poche sostituzioni. Non ha voglia di intervenire su ciò che è già compiuto. Allegri ama cercare la sorpresa. E ama la forza. L’Invenzione di Mandzukic è del gennaio scorso. Serviva per recuperare la potenza persa con la partenza di Pogba. È questa varianza di scopi che rende le idee di Allegri quasi incomprensibili. È spesso un metro davanti agli avversari. Prima del mesetto in panchina, per esempio, nella sua fantasia c’è l’eccesso di Dybala. Non sapeva dove metterlo perché ha capito che la Juve non può giocare con due centrocampisti soltanto. La scelta finale è fra due soluzioni. O Dybala al posto di Pjanic o al posto di Mandukic. Messo così il dubbio non è peregrino. È semplicemente un lusso straordinario che nessun altro si può permettere.

SIGNORI IN GIALLO

Poi ci sono loro, gli arbitri, che stanno giocando contro entrambe. Ignorano il Var e dispensano favori all’una e all’altra: il mani, ignorato, di Mertens contro il Crotone, il gol dubbio di Koulibaly al Verona, le distrazioni pro Juve a Cagliari, sono i casi più recenti. Non è certo il Var, ma gli arbitri a fare danno. Juve e Napoli possono vincere senza l’aiutino. Oggi, più che mai, la presenza del Var le incoraggia a respingerlo. Una volta si parlava di sudditanza arbitrale, ormai nemmeno quel sospetto salva più l’immagine della scarsa abilità. In altro caso bisognerebbe pensare di peggio.

QUATTRO FATTORI

FATTORE 1 – LA ROSA

Su questo punto sembrano tutti d’accordo: la Juve ha un organico più ricco e qualitativo, può attingere dalla panchina serenamente e ancor più tranquillamente può accettare l’infortunio di un titolare senza andare in affanno. Il Napoli ancora paga il crack di Ghoulam (finora Mario Rui è stato deludente ed Hysaj a sinistra non ha fatto molto meglio) mentre Allegri probabilmente potrà fare a meno di Dybala per 40 giorni senza accorgersene (dopo essersi permesso il lusso di lasciarlo in panchina spesso). Pensate se si fosse fatto male nel Napoli, Mertens, che conseguenze ci sarebbero state per il collettivo… Ciò premesso è vero che a favore della Juve gioca anche la superiore capacità di saper alternare i suoi uomini, rischiando anche con riserve meno qualificate. Allegri non ha paura di mettere Sturaro terzino, di lanciare Bentancur, di cambiare ruolo ai suoi, di riciclare Asamoah, mentre Sarri suda ogni volta che deve fare a meno di uno dei suoi 11 titolarissimi, e questo è un limite perchè gente come Rog, Diawara, Zielinski – ma anche Maksimovic e poteva esserlo pure Giaccherini) – utilizzati con più continuità renderebbero di più e consentirebbero alle prime scelte di non affaticarsi troppo.

 FATTORE 2 – GLI IMPEGNI FINO A MAGGIO

Il Napoli in questo è assolutamente avvantaggiato. Fuori dalla Champions, fuori dalla coppa Italia, gli resta l’Europa League dove presumibilmente si darà spazio a chi gioca meno. Risultato: tutte le energie saranno condensate sul campionato. Lo stesso Sarri ha detto che la sua squadra ha una testa diversa in campionato ed è così. La Juve invece è dentro tutte le competizioni: agli ottavi di Champions ha il Tottenham di Kane e in semifinale di coppa Italia l’Atalanta di Gasperini. La Champions si sa, toglie energie mentali ancor prima che fisiche e spesso toglie anche punti.

 FATTORE 3 – L’ABITUDINE

E’ un elemento a volte decisivo, se è vero come è vero che vincere aiuta a vincere. La Juve non  ha mai perso la fame di vittorie e sa essere cannibale, il Napoli si specchia nel laghetto della Grande Bellezza ma sta imparando da poco ad essere anche concreto e cinico. Di fondo c’è che nella Juve tutti o quasi hanno vinto tanto o tantissimo, nel Napoli solo Callejon, Reina e Albiol sanno veramente (per il loro passato) che vuol dire vincere. E alla lunga è un aspetto che può fare la differenza quando si tratterà di mantenere i nervi saldi.

 FATTORE X – IL FATO

 E’ vero, se sei uno squadrone puoi avere tutta la sfortuna del mondo, ma alla fine vinci. Però a questo punto, vedendo che lo scudetto continua a non prendere una strada ben precisa – né verso Napoli, né verso Torino – anche quella che può essere chiamata “fortuna” o, se proprio vogliamo dirlo, “culo”, può aiutare. Certo, la Dea Bendata sarà a sua volta influenzata dal calendario (il Napoli avrà la maggior parte dei big match fuori casa) dalla presenza di un mondiale alle porte (sono tutti professionisti, ma il pensiero c’è, e la Juve in Russia ne manderà molti di più rispetto agli azzurri) ma soprattutto dalla convinzione delle due squadre: quest’anno l’entusiasmo della città partenopea può essere un punto a favore del Napoli, ma chissà. Chi vivrà, vedrà.

TIRANDO LE SOMME

La classifica alla 20ª giornata, degli ultimi 10 anni, dimostra che nulla è cambiato, seppur tutto cambi. Nel vorticoso tourbillon di novità (presidenti e allenatori, giocatori e color di maglie) restiamo aggrappati alla Juve che fa corsa di testa, al Napoli che risulta competitor credibile, seppur facile a staccarsi nel finale: nel 2015-16 concluse in testa il girone di andata, poi chiuse a 9 punti di distacco. Roma e Inter pure stavolta sembrano damigelle, nonostante qualche illusione. Il Napoli è legato ad Insigne, quanto la Juve pareva legata alla luce di Dybala (che tra l’altro dovrà stare fermo un mese per la lesione muscolare: potrebbe tornere per la Champions). La Juve ha un fulcro in Pjanic, il Napoli ha ritrovato la forza di Hamsik. Il Napoli sta aspettando che Mertens torni al gol, la Juve trova sempre un’alternativa alle divagazioni di Higuain. La Juve è legata alla varietà strategica di Allegri, il Napoli al monotematico Sarri. Se ci fosse la vittoria ai punti per qualità e capacità globale (tecnici compresi), il campionato ci racconterebbe di un settebello bianconero. Ma visto che la palla è rotonda, vale la pena aspettare e…osservare.

Articolo a cura di Federico Melzi.

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Le partite di oggi: il programma in TV e streaming

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Diritti tv dazn

LE PARTITE DI OGGI: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING – Dove vedere in TV e streaming le partite di Serie A, Serie B, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Primavera 1, Premier League, LaLiga, Bundesliga, Ligue 1, Champions League, Europa League, Conference League, Youth League, Nations League, le gare delle nazionali e le amichevoli internazionali? Numero Diez presenta il programma dettagliato delle partite di oggi e dei prossimi tre giorni con i canali TV e streaming di riferimento.

 

LE PARTITE DI OGGI, VENERDÌ 29 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 16:30 Gil Vicente-Famalicao (Liga Portugal)

Ore 19:00 Benfica-Chaves (Liga Portugal)

Ore 21:00 LOSC Lille-Lens (Ligue 1) [Sky]

Ore 21:00 Cadice-Granada (LaLiga) [DAZN]

Ore 21:30 Estrela-Sporting Lisbona (Liga Portugal)

LE PARTITE DI OGGI, SABATO 30 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 12:30 Napoli-Atalanta (Serie A) [DAZN]

Ore 13:30 Newcastle-West Ham (Premier League) [Sky]

Ore 14:00 Getafe-Siviglia (LaLiga) [DAZN]

Ore 15:00 Genoa-Frosinone (Serie A) [DAZN]

Ore 15:00 Torino-Monza (Serie A) [DAZN]

Ore 15:30 Bayer Leverkusen-Hoffenheim (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Borussia M’Gladbach-Friburgo (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Eintracht Francoforte-Union Berlino (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Lipsia-Mainz (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Werder Brema-Wolfsburg (Bundesliga) [Sky]

Ore 16:00 Bournemouth-Everton (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Chelsea-Burnley (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Nottingham Forest-Crystal Palace (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Sheffield United-Fulham (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Tottenham-Luton Town (Premier League) [Sky]

Ore 16:15 Almeria-Osasuna (LaLiga) [DAZN]

Ore 17:00 Metz-Monaco (Ligue 1) [Sky]

Ore 18:00 Lazio-Juventus (Serie A) [DAZN]

Ore 18:30 Aston Villa-Wolverhampton (Premier League) [Sky]

Ore 18:30 Valencia-Maiorca (LaLiga) [DAZN]

Ore 18:30 Bayern Monaco-Borussia Dortmund (Bundesliga) [Sky]

Ore 20:45 Fiorentina-Milan (Serie A) [DAZN]

Ore 21:00 Brentford-Manchester United (Premier League) [Sky]

Ore 21:00 Barcellona-Las Palmas (LaLiga) [DAZN]

Ore 21:00 Olympique Lione-Reims (Ligue 1) [Sky]

LE PARTITE DI OGGI, DOMENICA 31 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 13:00 Lorient-Brest (Ligue 1) [Sky]

Ore 14:00 Celta Vigo-Rayo Vallecano (LaLiga) [DAZN]

Ore 15:00 Clermont-Tolosa (Ligue 1) [Sky]

Ore 15:00 Le Havre-Montpellier (Ligue 1) [Sky]

Ore 15:00 Nizza-Nantes (Ligue 1) [Sky]

Ore 15:00 Liverpool-Brighton (Premier League) [Sky]

Ore 15:30 Ausburg-Colonia (Bundesliga) [Sky]

Ore 16:15 Girona-Real Betis (LaLiga) [DAZN]

Ore 17:05 Strasburgo-Rennes (Ligue 1) [Sky]

Ore 17:30 Stoccarda-Heidenheim (Bundesliga) [Sky]

Ore 17:30 Manchester City-Arsenal (Premier League) [Sky]

Ore 18:30 Deportivo Alaves-Real Sociedad (LaLiga) [DAZN]

Ore 19:30 Bochum-Darmstadt (Bundesliga) [Sky]

Ore 20:45 Olympique Marsiglia-PSG (Ligue 1) [Sky]

Ore 21:00 Real Madrid-Athletic Bilbao (LaLiga) [DAZN]

LE PARTITE DI OGGI, LUNEDÌ 1 APRILE: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 12:30 Bologna-Salernitana (Serie A) [DAZN, Sky]

Ore 12:30 Modena-Bari (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Cagliari-Verona (Serie A) [DAZN, Sky]

Ore 15:00 Sassuolo-Udinese (Serie A) [DAZN]

Ore 15:00 Como-Sudtirol (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Cosenza-Brescia (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Lecco-Cittadella (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Parma-Catanzaro (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Pisa-Palermo (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Spezia-Ascoli (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Venezia-Reggiana (Serie B) [DAZN]

Ore 18:00 Lecce-Roma (Serie A) [DAZN]

Ore 18:00 Cremonese-Feralpisalò (Serie B) [DAZN]

Ore 20:30 Sampdoria-Ternana (Serie B) [DAZN]

Ore 20:45 Inter-Empoli (Serie A) [DAZN]

Ore 21:00 Villareal-Atletico Madrid (LaLiga) [DAZN]

COME VEDERE LE PARTITE SU DAZN

Per vedere le partite su DAZN basta collegare l’app a una Smart TV di ultima generazione, oppure su console da gioco come Playstation/Xbox o altrimenti su dispositivi come Google Chromecast, Amazon Fire Stick Tv o TIMVISION Box. In alternativa, possiamo visualizzare DAZN da PC semplicemente aprendo un browser Web qualsiasi e portandoci sul sito Web della piattaforma. È possibile seguire gli eventi anche da smartphone scaricando l’apposita app da App Store e Google Play.

C0n DAZN è possibile vedere tutte le partite di Serie A e Serie B, la UEFA Europa League, la UEFA Europa Conference League, la UEFA Womens Champions League ed una selezione delle migliori partite de LaLiga e della FA Cup.

L’abbonamento “standard” consente di registrare fino a 6 dispositivi e consente la visione in contemporanea su massimo 2 dispositivi collegati ad una sola rete internet domestica. L’abbonamento “plus”, invece, consente di registrare fino a 7 dispositivi e di guardare in contemporanea su massimo 2 dispositivi collegati anche a reti internet diverse.

COME VEDERE LE PARTITE SU SKY

Per usufruire della visione delle partite su Sky bisogna aver sottoscritto un abbonamento almeno ad uno dei pacchetti che offre l’emittente. Una volta effettuato il collegamento alla parabola sarà disponibile la visione dei canali compresi nel pacchetto desiderato. Con Sky Calcio sarà possibile vedere la maggior parte delle partite di Serie A, mentre con Sky Sport sarà disponibile anche tutto il calcio internazionale, dalle competizioni nazionali a quelle internazionali. Con Sky Go, l’app di Sky, sarà possibile seguire anche fuori casa gli eventi previsti dal proprio pacchetto.

Inoltre dalla scorsa stagione, Sky permette di vedere tutte le partite della Serie A in co-esclusiva con DAZN sulla propria piattaforma, pagando un sovraprezzo di 7.5 euro, che consentirà l’attivazione dei canali Zona DAZN 1 e Zona DAZN 2, ai canali 214 e 215 di Sky.

Con Sky Sport è possibile vedere tutta la UEFA Europa League e la UEFA Europa Conference League, 121 partite a stagione (su 137 totali) di UEFA Champions League e una selezione delle migliori partite di Premier LeagueLigue 1 Bundesliga.

COME VEDERE LE PARTITE SU AMAZON PRIME

Per poter visionare le gare su Amazon Prime, il requisito fondamentale è aver sottoscritto l’abbonamento alla piattaforma di distribuzione. Basterà selezionare l’opzione di abbonamento direttamente dal sito di Amazon o dall’applicazione. Una volta confermato, si potrà accedere alla piattaforma streaming.

I contenuti saranno visibili da Smart TV o da dispositivi mobili, ovvero cellulari, tablet o computer portatili. Con Amazon Prime è possibile vedere la migliore partita del mercoledì di UEFA Champions League insieme agli highlights di tutte le partite.

COME VEDERE LE PARTITE SULLA RAI

La Rai trasmette le proprie gare in chiaro, per cui saranno disponibili le partite senza sottoscrivere nessun tipo di abbonamento: basterà essere muniti di un televisore e di un digitale terrestre. A seconda del canale dedicato, sarà possibile vedere la partita di turno su Rai 1, Rai 2, Rai 3 o RaiSport. Per quanto riguarda la diretta streaming, invece, si potrà vedere la partita su RaiPlay, accedendo al sito oppure scaricando l’app su qualsiasi dispositivo mobile.

COME VEDERE LE PARTITE SU MEDIASET INFINITY

Per visualizzare le partite trasmesse da Mediaset Infinity, così basterà scaricare l’app su qualsiasi dispositivo mobile e sottoscrivere l’abbonamento previsto. Dopodiché si potrà scegliere l’evento desiderato, che potrà essere seguito su Smart TV o sui dispositivi mobili dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali.

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Giovani per il futuro

Chi è Olijars, il giovanissimo figlio d’arte neo-acquisto dell’Atalanta

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CHI È JEGORS OLIJARS – È notizia di ieri l’acquisto da parte dell’Atalanta del classe 2008 Jegors Olijars, interessante prospetto lettone che ha deciso di firmare il suo primo contratto da professionista della sua carriera con la Dea (erano interessate anche Ajax, Atletico Madrid e Borussia Dortmund) e di crescere nel vivaio nerazzurro. Scopriamo chi è Olijars in questo articolo.

CHI È OLIJARS: CALCIATORE IN UNA FAMIGLIA DI SPORTIVI

Jegors Olijars è una punta centrale dotata di grande fisicità (alta 193 cm) e con grandi potenzialità, che ha dimostrato pienamente in patria e anche nelle squadre giovanili della Nazionale nord-europea. Si può dire che lo sport era nel destino di Jegors, nato in una famiglia di campioni di vari sport. Dal padre campione di corsa a ostacoli – ha vinto un Europeo nel 2006 a Goteborg, medaglia d’argento invece nel 2002 a Monaco e di bronzo al Mondiale di Valencia 2008 – alla madre tennista, passando per il nonno che, invece, ha partecipato a un’Olimpiade, il giovane è portatore di un’eredità di successo e dedizione allo sport che in pochi possono vantare. Starà al 16enne, ora, tenere alto il nome della famiglia cercando di affermarsi nel calcio che conta. Si tratta del primo calciatore lettone nella storia dell’Atalanta.

Fonte immagine in evidenza: profilo X Filippo Maggi

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Calciomercato

Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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Calcio Internazionale

Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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