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Juventus-Atalanta 3-3, le pagelle: Lookman devastante, Danilo la riprende

Le pagelle del Diez

Juventus-Atalanta 3-3, le pagelle: Lookman devastante, Danilo la riprende

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Lookman

La Juventus ospita all’Allianz Stadium un’Atalanta che indossa gli abiti della schiacciasassi e cerca conferme. I bianconeri devono scrollarsi di dosso una settimana pesantissima, iniziata con la batosta del Maradona di venerdì scorso e proseguita con la notizia della penalità in classifica. L’Atalanta, invece, si bea della sua fabbrica del gol in fase di progressivo perfezionamento.

Finisce 3-3, con ben tre capovolgimenti di fronte. Apre Lookman, la recupera Di Maria e Milik realizza il sorpasso. Poi tocca a Maehle e Lookman attuare il controsorpasso, fino alla rete di Danilo, che blinda il pareggio finale.

PAGELLE JUVENTUS

Sczesny 4.5: La sua partita inizia nel modo peggiore, come protagonista in negativo nella rete di Lookman, dal quale non riuscirà più a redimersi nel resto dell’incontro.

Danilo 5.5: Troppa sufficienza ed una mancata rapidità nel mettere una toppa all’errore conduce l’Atalanta alal rete del 2-2 dopo solo una manciata di secondi, nella ripresa. La gran rete del 3-3 che dà respito ai suoi, però, rimette la sua prestazione in netta risalita.

Bremer 6: Non spicca per aver giocato in una partita di dominanza a cui siamo abituati da lui, ma riesce a mettere una museruola all’uragano Hojlund, riducendolo al lumicino.

Alex Sandro 4.5: Concede a Lookman il corridoio ideale per incrociare il gol del vantaggio e lo perde in maniera troppo banale in occasione della sua doppietta.

McKennie 5: Nell’innedito ruolo di esterno a tutto campo con la linea a tre alle spalle, dimostra di essere troppo fragile per gestire le due fasi.

Locatelli 5.5: Una prestazione impolverata e non impeccabile, in cui sbaglia fin troppo spesso le scelte di gioco, nonostante qualche isolata fiammata, che non porta comunque a nulla di concreto.

Fagioli 6.5: Suo l’assist decisivo nella rete del raddoppio, griffato Arek Milik, con un cross bello e elegante che trova approdo nel polacco (dall’81’ Cuadrado s.v.).

Rabiot 5.5: Pecca proprio in fase di muscolarità e fisicismo, che sono i suoi punti di forza, su cui Allegri e la Juventus si poggiano.

Kostic 5: Partita anonima da parte del serbo quest’oggi, che non riesce mai a incidere come gli viene chiesto di fare (dal 61′ Chiesa 6: Scende in campo con il compito di condurre i suoi alla vittoria, cosa in cui si sta dimostrando spesso e volentieri una completa sicurezza).

Di Maria 7.5: Indubbiamente il migliore dei suoi, che guida con giocatore spettacolari, di grande talento e mai banali, compreso il rigore che conduce alla prima, momentanea, parità nel punteggio (dal 74′ Miretti 5.5: Si divora la rete del possibile 4-3 a porta sguarnita, facendosi recuperare da De Roon per eccessiva sufficienza).

Milik 7: Confeziona una rete di pregevolissima fattura, raccogliendo un buon suggerimento e trafiggendo impietosamente Musso (dal 74′ Kean 6: Poca presenza in zona gol, dove gli viene chiesto di essere l’uomo a sorpresa. Una prestazione anonima in poco più di un quarto d’ora).

All. Allegri 6: Il 3-5-1-1 con cui si schiera non sembra dare i suoi frutti in fase avanzata. Bella mossa quella di dare libertà al genio di Di Maria, ma col passare dei minuti la Juventus si spegne.

PAGELLE ATALANTA

Musso 6: Subisce due gol da piazzato su cui può fare qualcosa, ma niente che possa davvero suggerire qualche errore. Poteva sicuramente fare meglio, ma anche peggio.

Toloi 6: Solido e affidabile davanti alla porta difesa da Musso, con una prestazione di grande influenza per sè e per l’intero reparto.

Palomino s.v.: Gioca troppo poco, complice un infortunio che lo richiama dopo un quarto d’ora (dal 15′ Demiral 5.5: Si concede qualche irrimediabile errore in copertura ed in generale non si dimostra totalmente a suo agio contro la sua ex-squadra).

Scalvini 6.5: In netta crescita ormai da inizio stagione, anche oggi regge al meglio il crash test, annullando spesso e volentieri le accellerate di Milik.

Hateboer 6: Tanto sacrificio e la solita spinta con cross e verticalizzazioni, ma oggi dalle sue parti l’Atalanta gioca molto poco e le azioni più pericolose passano dai piedi di Boga, più che dai suoi.

De Roon 6: La sua è una classica partita da equilibratore che resta lontano dai riflettori, ma quando deve prendersi la scena, lo fa in maniera inequivocabile: ad esempio, disinnescando Miretti a porta vuota per il possibile 4-3.

Ederson 5.5: È lui il colpevole del fallo di rigore su Fagioli, che conduce la gara sul temporaneo 1-1, e nella ripresa non riesce a rialzare la china (dall’83’ Djimsiti s.v.).

Maehle 7: Inizia e conclude l’azione con il quale timbra il cartellino. Vince, anzi, stravince il duello con McKennie sulla fascia sinistra, mettendo con gran frequenza sotto attacco la zona calpestata da Danilo (dall’84’ Ruggeri s.v.).

Lookman 9: Semplicemente inarrestabile, molto più delle ultime partite. Doppietta, assist, una prestazione da masterclass. What else?

Hojlund 6.5: Oggi tornerà a casa triste per non aver timbrato il cartellino come di consueto, ma la sua gara è un continuo farsi rincorrere dalla difesa della Juventus, chiamata a mettere un freno al suo entusiasmo (dall’83’ Muriel s.v.).

Boga 7.5: Il recupero di palla in occasione del gol del vantaggio è un riassunto di tutta la sua partita: carattere, sprint improvvisi e una naturale tendenza a fare male agli avversari (dal 66′ Pasalic 5.5: Non riesce a mettere il timbro della sua presenza e finisce per essere pian piano risucchiato dal fisicismo richiesto dalla gara).

All. Gasperini 6: Il cambio di modulo ha ridato vita a questa Atalanta, anche se oggi sarebbe servito qualcosa di più per portare a casa i 3 punti.

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Coppa Italia

Lazio-Genoa 1-0, le pagelle: Guendouzi illumina, male Martin

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Feyenoord-Lazio

PAGELLE LAZIO-GENOA – La Lazio passa in casa contro il Genoa e stacca il biglietto per i quarti. Ai biancocelesti basta un ispirato Guendouzi contro un Genoa che ci prova ma non risulta mai pericoloso.

LE PAGELLE DELLA LAZIO

Provedel 6: qualche parata di poca rilevanza nella prima frazione. Attento nel seguire l’andamento del gioco ed intervenire in anticipo su alcuni palloni velenosi.

Hysaj 6,5: il primo tempo domina così come i suoi compagni di reparto sulla zona di competenza di destra. Con i suoi passaggi a rubare tempo agli avversari permette alla Lazio di giganteggiare in mezzo al campo.

Patric 6: impreciso a volte in fase di chiusura ma per il resto non deve affrontare grandi pericoli (Dal 65′ Marusic 6: buon impatto nella gara. Non sbaglia un passaggio).

Gila 5,5: subisce la qualità di Kutlu per tutto il primo tempo. Impreciso su alcune dinamiche difensive che avrebbero potuto costare caro alla Lazio. Perde uno scontro vitale in area contro Retegui ma si rifà salvando miracolosamente il tiro dell’argentino.

Pellegrini 6,5: entra con l’atteggiamento giusto e lo dimostra la palla anticipata prima, e poi servita perfettamente per Guendouzi che la mette in porta.

Guendouzi 8,5: il tuttofare di questa Lazio. Sulla trequarti per raccogliere il (bel) suggerimento di Pellegrini e sfornare il gol del vantaggio, come mezz’ala per disegnare linee di passaggio geometriche e in difesa per raccogliere i palloni degli avversari. Onnipresente in mezzo al campo. Mente e braccio di quasi ogni azione offensiva della Lazio. Manca la stella di Luis Alberto ma a splendere questa sera è lui.

Rovella 6: la verticalità di passaggio è una delle sue miglior qualità e lo fa vedere anche in questa partita. Si vede di più nel secondo tempo e il suo apporto alla manovra è buono (Dall’80’ Cataldi 6: entra per far respirare l’ex Monza e lo sostituisce portando avanti i suoi compiti).

Kamada 5: scompare per 79′ poi lancia con grande qualità Immobile. Il suo unico highlight di partita (Dall’80’ Basic 5,5: ha da subito la palla del match point ma la spreca con un tiro telefonato per Leali).

Isaksen 6: gioca poco meno di mezz’ora e tanto basta per capire che è in fiducia. Accusa un fastidio che non gli permette di continuare e viene sostituito (Dal 27′ Felipe Anderson 5,5: non incide nel match, giocando più per lo sviluppo della manovra).

Castellanos 6: l’impressione è quella che il suo compito lo ha portato a termine. Interpreta bene il ruolo di falso 9 aprendo zone di campo per i compagni (Dal 65′ Immobile 6: la Lazio si aggrappa a lui per provare a chiudere il match. Una sola occasione su suggerimento di Kamada ma Leali respinge. Bene nei duelli individuali).

Pedro 6: solita partita da mina vagante per l’instancabile ala esperta spagnola. Dà tanto in campo, aiuta la squadra ed è un grande grattacapo per la difesa del Genoa, soprattutto nella ripresa.

Sarri 6,5: la sua Lazio vince una gara dominata qualitativamente anche se non riesce a chiuderla. Avrebbe potuto risparmiare qualche energia ma riesce comunque a passare il turno.

LE PAGELLE DEL GENOA

Leali 6: può poco sul gol di Guendouzi. Para un tiro insidioso di Immobile e poco altro, il resto lo fa la difesa.

Vogliacco 5,5: soffre l’offensiva laziale. Male negli scontri aerei, bene nei passaggi (Dall’83’ Fini 5,5: corre, tanto, ed entra in campo con discreto carattere, forse troppo, perché viene ammonito dopo qualche minuto per un’entrata in ritardo su Cataldi).

Dragusin 6: Gilardino gli affida le chiavi del trittico difensivo e il classe 2002 ripaga con una prestazione sufficiente. Buona maturità calcistica in fase di costruzione male nei duelli difensivi. Cala nella ripresa (Dal 69′ De Winter 6,5: alza la qualità difensiva del Genoa. Bene nei disimpegni).

Matturro 5,5: spesso i suoi lanci lunghi finiscono nelle mani degli avversari. La sua zona di competenza è una delle più colpite dalla tempesta Guendouzi e l’uruguaiano ne risente (Dal 61’Haps 6: prova a spingere sulla sinistra non scaturendo mai, però, un’azione pericolosa).

Hefti 5,5: la fascia destra del Genoa è quella più redditizia in termini di spinta, anche se non risultano mai effettivamente pericoloso.

Jagiello 6: fa quello che può contro una Lazio ispirata e gli riesce spesso bene. (Dal 61′ Malinovksi 6: entra e prova a risollevare le speranze del Genoa grazie ai suoi spunti)

Kutlu 6,5: vince il mismatch contro Gila sull’esterno di sinistra. Nella prima frazione gli attacchi più rilevanti passano soprattutto dalle sue giocate. Cala leggermente nel secondo tempo ma è sempre uno dei protagonisti della fase offensiva genoana.

Thorsby 6,5: si vede poco ma il suo è un apporto fondamentale per il gioco del Genoa. Bene nei dribbling, nei tackle ne esce spesso vincitore ed è uno dei migliori dei suoi.

Martin 5: una partita imprecisa sotto il punto di vista di passaggi e tentativi di tiro. Non una prestazione memorabile.

Galdames 5,5: la sua pericolosità viene neutralizzata dalla difesa della Lazio. Riesce a fare poco oltre a qualche conclusione fioca dalla distanza.

Retegui 6,5: non gli arrivano molti palloni, per cui si mette a disposizione della squadra in fase di costruzione e lo fa bene. Pericoloso nella ripresa con un buono scatto nell’area di rigore avversaria ma l’intervento di Gila rovina tutto (Dal 69′ Puscas 5: impalpabile lì davanti).

Gilardino 5,5: il suo Genoa le prova tutte ma la Lazio neutralizza bene i principali pericoli, tra tutti Retegui. Il suo percorso in coppa finisce qui mentre adesso, in campionato, arriverà un calendario pesante.

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La nostra prima pagina

Torino-Atalanta 3-0, le pagelle: Zapata super, bene Sanabria

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Zapata

TORINO-ATALANTA 3-0, LE PAGELLE – All’Olimpico Grande Torino, un Torino versione ultra boost passa su un’irriconoscibile Atalanta. I nerazzurri non sono mai stati in grado di reggere il confronto e alla fine la squadra di Juric si è presa i tre punti. Decisivi Sanabria, a segno dal dischetto, e un gigantesco Zapata, autore di due gol e di una prestazione da urlo. Di seguito le pagelle di TorinoAtalanta.

PAGELLE TORINO

Milinkovic-Savic 6.5: La batteria offensiva della Dea lo impegna poco. Da sottolineare, però, l’ottima risposta sul tiro a botta sicura – ma centrale – di De Ketelaere che tiene in vantaggio il Toro. Sugli scudi, poi, anche sul finale di partita, quando si rende autore di un’altra parata decisiva.

Tameze 6.5: Altra buona partita di carattere, in un ruolo che non è decisamente il suo ma in cui si esprime comunque al meglio delle sue possibilità. Si rende autore di più chiusure importanti e risponde presente alla chiamata di Juric.

Buongiorno 6.5: Partita di cuore la sua, che comanda la difesa da vero leader e si propone anche in proiezione offensiva. La sua crescita è ormai sotto gli occhi di tutti e la convocazione in Nazionale per gli ultimi impegni ne è la prova. 

Rodriguez 6: Partita senza alti né bassi. Fa il suo e vive una serata tutto sommato tranquilla.

Bellanova 7: Ruggeri prima e Bakker poi, nonostante il raddoppio pressoché costante su di lui, non riescono mai a limitarlo. Strappi, giocate intelligenti e di qualità e anche un paio di tunnel hanno trasformato la serata dell’ex Inter. (Dal 91′ Djidji SV)

Linetty 6.5: Combatte in mezzo al campo, lasciando sul prato dell’Olimpico ogni goccia di sudore.

Ilic 6.5: Se Linetty dà forza al centrocampo granata, lui è quello che ci metto la classe. Contro l’Atalanta si è trasformato in un Calhanoglu con la maglia granata, del turco gli è mancato solo il siluro dalla distanza. Per il resto, un vero metronomo. (Dall’84’ Ricci SV)

Vojvoda 6.5: Nonostante sia un po’ frettoloso in certi frangenti, mette spesso in difficoltà Hateboer sulla corsia. Da un suo filtrante nasce anche il gol che sblocca la partita.

Vlasic 7: Prestazione di sostanza e qualità da parte sua, che riesce anche a pescare a centro area Zapata il gol del vantaggio granata.

Zapata 8.5: Fa salire la squadra, impegna tutta la difesa nerazzurra e trova due gol. Basta una parola per descrivere la sua partita: determinante.

Sanabria 7: Fa un ottimo lavoro di raccordo, si abbassa a prendere palla e libera spazi negli ultimi trenta metri. Gran bella prestazione la sua, ricompensata anche dal gol su calcio di rigore. (Dall’84’ Karamoh SV)

All. Juric 7Un Torinissimo si è preso la scena all’Olimpico, ingabbiando la Dea e portando a casa una vittoria molto prestigiosa. Super lavoro da parte del tecnico serbo, che l’ha preparata alla perfezione.

PAGELLE ATALANTA

Musso 6: Incolpevole sul primo gol, spiazzato totalmente da Sanabria su calcio di rigore.

De Roon 5.5: Alla stregua di Tameze nella formazione avversaria, anche lui gioca adattato perché l’Atalanta è in piena emergenza dietro. Tuttavia, si afferma come il migliore del terzetto difensivo nerazzurro, portando a casa una prestazione discreta ma comunque sotto la sufficienza.

Djimsiti 6: La sua partita è sulla sufficienza ma viene nettamente condizionata dall’infortunio sofferto, che lo costringe a lasciare il campo dopo pochi minuti (Dal 19′ Bakker 5.5: In costante difficoltà sulle sgroppate di Bellanova, che lo salta a ripetizione come fosse un birillo. Leggermente meglio in fase offensiva, ma comunque la sua prestazione è tutt’altro che sufficiente).

Scalvini 5: Va a sprazzi alternando buone giocate a letture del tutto sbagliate, come in occasione del gol di Zapata, in cui buca l’intervento e consente al colombiano di battere a rete da pochi metri. In avvio di secondo tempo, poi, causa il rigore del doppio vantaggio granata.

Hateboer 5: Soffre le cavalcate di Vojvoda e non riesce a ripagare il kossovaro con la stessa moneta. Come Lookman, viene sostituito al termine di un primo tempo in cui non è mai stato in grado di incidere (Dal 46′ Holm 6: Il migliore dei subentrati, è quello che gioca più palloni e che fa salire di più la squadra).

Ederson 5.5: Non fa particolari errori individuali ma la brutta prestazione generale dell’Atalanta lo condiziona.

Koopmeiners 6.5: Uno dei pochi a salvarsi per la Dea. La sua partita è generosa, ma senza reali acuti, anche perché i compagni non lo mettono in condizione di esprimersi al meglio. Ciononostante, con umiltà, aiuta i compagni in copertura, limitando i danni.

Ruggeri 6: Costretto ad arretrare sulla linea dei tre centrali dopo l’infortunio di Djimsiti, prova ad adattarsi e a fare quello che può. Determinante su Zapata sul finale per tenere acceso – invano – un labile lumicino di speranza.

Miranchuk 5.5: Nel reparto avanzato, è quello che fa meglio, ma anche lui non entra mai davvero in partita. (Dal 91′ Adopo SV).

Lookman 5: Appare spesso fuori dal gioco e non riesce a creare occasioni pericolose. Lascia il campo dopo 45′ decisamente rivedibili. (Dal 46′ Muriel 5: Entra per dare energia, corsa e qualità ma non la struscia praticamente mai. Insufficiente).

De Ketelaere 5.5: Non è in grado di creare lo spazio per farsi servire e si fa trovare perennemente schermato. Non una prestazione da ricordare. (Dal 56′ Pasalic 5.5: Alla stregua di Muriel, non tocca un pallone di 40′ giocati e non si fa trovare mai pronto per ripartire. Tra le linee viene letteralmente divorato dagli avversari).

All. Gasperini 5.5: Un’Atalanta senz’anima né centravanti non riesce mai a mettere in difficoltà il Toro, assoluto padrone della partita. C’è da riconoscere, tuttavia, che la Dea è in netta carenza di uomini sia nella batteria offensiva che nel pacchetto difensivo.

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Flash News

Napoli-Inter 0-3, le pagelle: Barella da urlo, bocciatura per Osimhen

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Le pagelle di Napoli-Inter

Al Maradona l’Inter batte il Napoli con un netto e pesante 0-3. Serata perfetta quella della squadra di Inzaghi, capace di tenere il controllo per quasi tutta la partita. Risultato sbloccato dalla splendida bordata di Calhanoglu nel finale di primo tempo. Nella ripresa i nerazzurri raddoppiano con la perla di Barella, MVP del match, prima di chiuderla con il tap in di Thuram. Vittoria che riporta l’Inter in vetta alla classifica, mentre delusione per il Napoli che si vede agganciare dalla Roma al quarto posto.

LE PAGELLE DEL NAPOLI

Meret 6.5: sempre molto attento, nel finale di primo tempo si supera con un gran riflesso ravvicinato su Lautaro. Non può nulla sui gol subiti.

Di Lorenzo 5.5: il capitano azzurro non riesce a sfondare sull’out di destra ed è meno brillante del solito anche in fase difensiva.

Rrahmani 5: troppo leggero e superficiale, nell’azione dello 0-3 si lascia sfilare davanti Thuram.

Ostigard 5: primo tempo di buon livello abbinato ad una ripresa disastrosa. Male sugli ultimi due gol interisti.

Natan 5: non a suo agio nel ruolo di terzino. In più stecca la copertura su Barella, permettendo al 23 nerazzurro di presentarsi davanti a Meret senza opporre grande resistenza (Dall’87’ Zerbin SV).

Anguissa 5.5: fa fatica ad entrare in partita, risultando anche in ritardo nella chiusura su Calhanoglu in occasione del gol del turco.

Lobotka 5.5: tanta fatica contro il ritmo elevatissimo del centrocampo dell’Inter. Poco nel vivo del gioco della squadra di Mazzarri(Dal 75′ Lindstrom 5.5: ingresso che non porta nuove idee in attacco).

Elmas 6: uno dei pochi a salvarsi nella difficile serata del Napoli. Fa da collante tra centrocampo e attacco, andando anche alla conclusione(Dal 75′ Zielinski 5.5: non riesce a dare impulsi offensivi).

Politano 6.5: sicuramente il più intraprendente nello spento tridente partenopeo. Punta l’avversario rientrando sistematicamente sul mancino per la conclusione e sfiora il gol colpendo la traversa con uno splendido tiro da fuori (Dal 68′ Raspadori 5.5: si vede poco dalle parti dell’area avversaria).

Osimhen 5: sicuramente non il rientro da titolare che sperava. Finisce ingabbiato dalla stretta marcatura di Acerbi e non riesce ad avanzare pericoli verso la porta avversaria.

Kvaratskhelia 5.5: prova non da lui, in cui non riesce in nessun modo a brillare. Poca iniziativa riesce ad impensierire Sommer in una sola occasione.

Mazzarri 4.5: il suo Napoli risulta essere troppo passivo. Poche idee in attacco e scarsa organizzazione nel reparto difensivo.

 

LE PAGELLE DELL’INTER

Sommer 7: entra subito in partita con un grande intervento sul destro da fuori di Elmas, per poi ripetersi in più di un occasione nel corso del match. Strepitoso nella ripresa su Kvaratskhelia.

Darmian 6.5: prova di altissimo livello contro un avversario scomodo come Kvaratskhelia. Tiene a distanza il georgiano senza troppi affanni  (Dall’87’ Bisseck SV).

De Vrij 6: dopo un avvio abbastanza tranquillo, dove fa buona guardia su Osimhen, è costretto ad uscire per infortunio al 18′ (Dal 18′ Carlos Augusto 6: il brasiliano funziona anche da braccetto, limitandosi ad offrire una buona copertura sul lato sinistro).

Acerbi 7: con l’uscita forzata di De Vrij scala al centro della difesa e prende ottimamente in consegna Osimhen. Impeccabile nella marcatura sul nigeriano, a cui concede davvero poco o nulla.

Dumfries 6: come sempre molto propositivo, vince con personalità e convinzione il confronto con Natan (Dal 77′ Cuadrado 6.5: gli basta pochissimo per incidere e servire un assist al bacio a Thuram).

Barella 8: impacciato nella parte iniziale del match, cresce gradualmente col passare dei minuti. Tanta corsa, inserimenti e soprattutto lucidità, come nell’assist per il gol del vantaggio. Prestazione che diventa da incorniciare nella ripresa, quando in area dribbla con eleganza Ostigard e Natan prima di mettere in rete il pesantissimo 0-2.

Calhanoglu 7: è lui il vero protagonista della partita. Sempre nel vivo dell’azione, oltre ad essere preziosissimo in copertura è lui la principale fonte di gioco nerazzurra. A fine primo tempo decide anche di prendersi la copertina con una botta di rara precisione e potenza.

Mkhitaryan 6: tanto lavoro oscuro accompagnato da un gran numero di palloni ripuliti e resi funzionali alla manovra di gioco (Dal 77′ Frattesi 6: si inserisce perfettamente nel palleggio del centrocampo nerazzurro).

Dimarco 6: impegnato nel duello con Di Lorenzo, trova meno spazio del solito in fase offensiva ma riesce a concedere in quella di contenimento.

Thuram 7: dopo una partita in cui offre scatti, movimenti e giocate utilissime, trova il meritato gol sull’invito perfetto di Cuadrado (Dall’87’ Arnautovic SV).

Lautaro 6.5: anche senza segnare è uno dei trascinatori dell’Inter. Si sacrifica molto arretrando il proprio raggio d’azione per tenere palla e confeziona l’assist del raddoppio.

Inzaghi 7.5: la sua Inter è ormai una macchina ben collaudata. Lettura e preparazione della partita ai limiti della perfezione, con i nerazzurri sempre in pieno controllo del match.

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Fiorentina-Salernitana 3-0, le pagelle: Sottil inventa, Salernitana impalpabile

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Italiano Fiorentina-Parma

PAGELLE FIORENTINA-SALERNITANA – La Fiorentina vince e convince di fronte al proprio pubblico battendo la Salernitana 3-0. Tanto viola e poco granata durante il corso della gara. 3 punti preziosi per la squadra di Italiano, in controllo della gara per 90′.

LE PAGELLE DELLA FIORENTINA

Terracciano 6: spettatore non pagante della gara. Controlla con lo sguardo che ogni pallone esca effettivamente dalla porta e poco altro.

Kayode 6,5: molto positiva l’interpretazione alla gara: difende bene e si propone bene in avanti. Ha sopperito ad una mancanza della Fiorentina in difesa regalando a Italiano una soluzione stabile tra gli undici iniziali. Cala leggermente nel finale per stanchezza, ma è del tutto fisiologico per un ragazzo rientrato da poco per infortunio.

Milenkovic 6: dopo un primo tempo irrilevante, grazie alla poca pericolosità della Salernitana, sbafa perdendosi in marcatura Ikwuemesi. Rimedia salvando il risultato in più occasioni.

Ranieri 5,5: tra i suoi quello più impreciso. Insieme a Milenkovic si perde l’attaccante granata, andato vicino al gol che avrebbe potuto riaprire la gara. Impreciso anche in alcuni disimpegni (Dal 63′ Martinez Quarta 6: poco più di venti minuti dove amministra regolarmente la difesa).

Biraghi 6,5: inventa calcio per gran parte della partita, ma ormai non è più una novità.

Duncan 6: buone chiusure difensive e grande apporto alla manovra in disimpegno (Dal 64′ Maxime Lopez 6: smista bene nei disimpegni e si fa vedere anche bene in avanti in alcune occasioni).

Arthur 6,5: giganteggia in mezzo al campo: nessuno gli leva palla. L’impressione è quella che abbia ritrovato la libertà del ruolo, di conseguenza maggior espressione di qualità, che sicuramente non gli manca.

Ikoné 6: vuole fare tanto, e si vede, ma deve migliorare le scelte. Sempre propositivo palla al piede, ha sprecato più di qualche ghiotta occasione (Dal 72′ Kouame 6: continua la missione portata da Ikone).

Bonaventura 7: il motore di questa Fiorentina passa da lui, Biraghi e Arthur. Al 56′ trova anche la gioia del gol.

Sottil 7,5: la sua partita sotto gli occhi di Sottil sr. Al 17′, lasciato girare liberamente da Bohinen, disegna una traiettoria magica che entra perfettamente in porta dopo aver colpito la traversa e il palo. Serve anche un intelligente assist per Bonaventura. MVP della giornata (Dal 73′ Brekalo 6: si vede in un’occasione dove non riesce a raggiungere il pallone, troppo lungo, offerto da Kouame, ma per il risultato non è un dramma).

Beltran 6,5: sbaglia una ghiotta occasione ad inizio partita poi comincia ad uscire la sua vera ‘alma‘ (anima) argentina. Colpo di tacco per suggerire un compagno e coraggioso a presentarsi davanti al dischetto (primo rigore in carriera) per battere Costil e segnare il suo primo gol in campionato (Dal 64′ N’Zola 6: entra per mantenere l’equilibrio viola: non sbaglia un passaggio. Compito consegnato senza errori).

All. Italiano 7: La Fiorentina scende in campo con il giusto atteggiamento e porta a casa una vittoria, 3 gol e 3 punti che lanciano la squadra in zona Europa aspettando le altre contendenti. Il fattore fondamentale è che la Fiorentina ha mantenuto la concentrazione per 90′ riuscendo a mantenere una porta involata che mancava dal 9 novembre, contro il Cukaricki.

LE PAGELLE DELLA SALERNITANA

Costil 5,5: intuisce il rigore di Beltran ma non riesce a respingerlo. È chiamato a compiere molti interventi di reazione che, nonostante i gol, alzano il voto della prestazione.

Daniliuc 5,5: impreciso ad inizio partita, nella ripresa limita i danni toccando molti palloni senza creare gran che.

Fazio 6:  è il difensore che sbaglia meno tra i colleghi del pacchetto arretrato.

Pirola 5: pronti via e al 3′ entra subito in ritardo su Arthur provocando un rigore a favore della Fiorentina che sblocca il match.

Mazzocchi 6: comincia male come molti dei suoi, poi riesce a trovare un equilibrio e smistare qualche pallone velenoso in area avversaria.

Coulibaly 5,5: superficiale nella prima frazione di gara, gioca il resto sotto l’ombra della qualità dei centrocampisti della Fiorentina (Dal 58′ Legowski 6: entra bene nel match giocando qualche buon pallone ma oggi non era proprio giornata).

Bohinen 5,5: in ritardo su Sottil nel secondo gol. Il lasciapassare al calciatore italiano è la sineddoche del primo tempo della Salernitana, imprecisa. Nel secondo tempo rimedia a quanto fatto vedere in precedenza (Dal 58’Maggiore 5,5: interviene più nervosamente che calcisticamente).

Bradaric 6: insieme a Mazzocchi è uno dei migliori tra i quinti di centrocampo. Pericoloso in un’occasione con un tiro potente ma centrale che Terracciano neutralizza senza particolari difficoltà.

Kastanos 5: Incide poco e niente nel match. Con una cavalcata si guadagna una punizione poi non sfruttata (Dal 46′ Dia: le speranze della Salernitana passano da lui ed è bravo a giocare per la squadra, giocando una partita di sacrificio).

Candreva 6: la Salernitana attacca poco, a sprazzi, ma quei pochi spunti offensivi passano tutti da lui (Dal 72′ Tchaouna 5: entra per poco meno di venti minuti ma il suo apporto è praticamente nullo).

Ikwuemesi 5,5: spaventa subito la Fiorentina con un tiro al 1′ per poi sparire nell’ombra (o nel sole, che voi vogliate) del Franchi per il resto della prima frazione. Va vicinissimo al gol di testa nella ripresa, ma poco altro (Dall’80’ Cabral s.v.).

All. Inzaghi 5: nel primo tempo i suoi sono troppo superficiali e lasciano campo ad una Fiorentina con fame di risultato. Il 2-0 in 18′ ne è la prova. Una Salernitana in affanno per buona parte di gara e in poche occasioni pericolosa.

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