Dopo il 2-0 rifilato al Bologna tre giorni fa, la Juventus concede il bis e liquida, con lo stesso risultato, il Cagliari. Vittoria importante per gli uomini di Allegri che, dopo il mezzo passo falso dell’Atalanta a Genova, si porta a soli quattro punti dalla quarta posizione in classifica. I bianconeri si confermano granitici in difesa e si concedono un Natale tranquillo.
NEL SEGNO DEL BERNA
“Qui la giocata me la fanno rischiare” così era iniziata, sei mesi fa, l’estate di Federico Bernardeschi. L’ex Fiorentina si sentiva un pesce fuori dall’acquario nella Juventus di Pirlo, mentre in Nazionale, al contrario, sembrava rinascere visto che, a detta sua, a Coverciano era più libero di esprimere la sua fantasia sul terreno di gioco. E probabilmente Bernardeschi aveva proprio ragione. Si, perchè Max Allegri, dopo la cura di Mancini, lo ha rimesso al centro dello scacchiere bianconero, lasciandolo libero di inventare, aumentando sensibilmente in questo modo il rendimento del numero 20. Anche oggi, infatti, Bernardeschi è stato decisivo nella vittoria Juventina, mettendo lo zampino in entrambi i gol realizzati. Prima, al minuto 40, ha trovato il quinto assist in campionato dopo una sgroppata delle sue, poi, al minuto 83, ha trovato quel gol che in serie A mancava ormai da un’anno e mezzo.
È un giocatore, quello che stiamo ammirando ormai da un mese a questa parte, in completo rispolvero. Sembrano lontanissimi i tempi nei quali Bernardeschi, più che un calciatore, sembrava un meme. L’attaccante ora è sicurissimo dei suoi mezzi e, sulle ali di un giustificatissimo entusiasmo, prova a spingere la Juve verso l’Europa.
KEAN, MAX COME CAPELLO E LA DIFESA
Tra le altre note liete si annovera, senza dubbio, anche Moise Kean. Il classe 2000 si è espresso in una gara di spessore e grande intensità, trovando di testa il gol che ha indirizzato la partita. Un gol, quello dell’ex PSG, da attaccante puro: il numero 18 è stato bravissimo ad occupare l’area di rigore e a mettere la testa sul tiro-cross di Bernardeschi prendendo in contro tempo Cragno.
Un’altra conferma che è emersa dalla gara contro il Cagliari, poi, è stata la quasi impenetrabilità difensiva bianconera. Non può essere un caso, infatti, che la Juventus, dal primo Novembre ad oggi, ha subito appena due gol in campionato. Il merito è di tutti: di Allegri che ha saputo rimediare ai disastri di inizio stagione, dei difensori che riescono a rimanere concentrati nell’arco dei 90 minuti, e del portiere, Woijciech Szczesny, che anche oggi con un super intervento ha mantenuto la porta inviolata.
Con la vittoria di oggi, inoltre, Allegri raggiunge le 252 vittorie in Serie A, eguagliando in questo modo il record di Fabio Capello. La Juventus, comunque, ha mostrato anche qualche problemino; dopo un ottimo primo tempo la squadra sembrerebbe essersi poggiata sugli allori, è calata di ritmo ed ha prestato il fianco alle ripartenze del Cagliari, pericolosissimi in due occasioni. Su questo i bianconeri dovranno lavorare durante le due settimane di pausa natalizia.
PER IL CAGLIARI IL CUORE NON BASTA
Tanta buona volontà da parte del Cagliari di Mazzarri che però, per la terza partita consecutiva, esce dal campo senza punti. Di certo, la Juventus non è la squadra contro la quale i sardi devono fare punti, ma dopo due sconfitte per 4-0 di fila ed un ritiro punitivo ci si aspettava una reazione che, in fin dei conti, c’è stata. I rossoblù sono scesi in campo con un 4-4-2 ordinato, provando a concedere il meno possibile agli avversari. Per certi versi la missione è riuscita, il gol di Kean, infatti, è arrivato al primo vero tiro in porta bianconero, e, quando il Cagliari ha provato a scoprirsi un minimo, è arrivata la rete di Bernardeschi.
I ragazzi di Mazzarri, addirittura, sono andati per due occasioni vicinissimi al gol. Prima Dalbert, al sessantesimo, ha sciupato una clamorosa palla gol non centrando nemmeno la porta a pochi passi da Szczesny. Poi, otto minuti più tardi, l’impressionante colpo di reni del portiere bianconero ha impedito a Joao Pedro di trovare il decimo gol in campionato. I sardi rimangono comunque in piena corsa salvezza, ma ora devono combattere anche contro la tradizione: nella storia del nostro campionato, infatti, è successo solo una volta che una squadra con meno di due vittoria all’attivo alla fine del girone d’andata (come nel caso del Cagliari) sia riuscita a salvarsi a fine campionato.