Nell’estate bianconera in cui si parla di un possibile ritorno di Pogba, dell’acquisto a costo zero di Rabiot che si aggiungerebbe al grande colpo sempre a parametro zero di Aaron Ramsey, e del sogno – che pare quasi compiuto – de Ligt, il calciomercato fa sempre più da padrone nelle teste dei tifosi juventini. Dopo che l’estate passata si è incentrata sulla trattativa che ha incredibilmente portato Cristiano Ronaldo a Torino, quest’anno sarà un mercato più ad ampio raggio, visto che l’arrivo in panchina di Sarri implica un lavoro più ad hoc sullo stile dell’allenatore toscano. Sono tanti i nomi che sono usciti, e sembra che il reparto che sarà più rivisto sia la difesa: Maurizio Sarri è un maniaco della linea difensiva, uno dei migliori a lavorare sul reparto, ed è per questo che la difesa sarà il primo reparto da completare, di modo tale che, fin dall’inizio del ritiro, l’ex Napoli e Chelsea possa lavorare con il roster completo.
Barzagli sarà nello staff tecnico di Sarri, Chiellini e Bonucci continueranno ad essere le colonne portanti della difesa a 4, mentre si attende con grande interesse il definitivo sviluppo della trattativa che potrebbe portare de Ligt a Torino. Con l’olandese, però, arriverà anche il quarto difensore che completerà il pacchetto arretrato bianconero, un giocatore del quale si è parlato molto poco negli ultimi giorni, ma che potrebbe essere una sorpresa già dai primi giorni di ritiro: Merih Demiral è un nuovo giocatore bianconero, e quasi sicuramente rimarrà a disposizione per tutto il prossimo anno, senza che venga girato in prestito a fare esperienza.
Foto tratta dal profilo Instagram @merihdemiral
LO STRANO PERCORSO
21 anni da poco compiuti, Demiral è arrivato da – quasi – sconosciuto nella nostra Serie A, dopo un trasferimento che lo ha portato dai turchi dell’Alanyaspor al Sassuolo nella scorsa finestra di gennaio, riuscendo in breve termine a stupire tutti gli addetti ai lavori, grazie a prestazioni superbe e un rapidissimo apprendimento dei movimenti difensivi che sono necessari per “sopravvivere” in Serie A.
La giovane carriera di Merih Demiral ha avuto un percorso curioso ed insolito per un giocatore turco: nato nel 1998 tra il Mar di Marmara ed il Mar Nero (ad un passo dal confine con la Grecia), viene acquistato a soli 13 anni dal Fenerbahce, il che costringe il piccolo Demiral a trasferirsi molto presto nella capitale Istanbul, dove inizierà la sua avventura calcistica che lo avvicinerà al professionismo. Dopo circa 5 anni nel settore giovanile dei gialloblu capitolini, arriva un’insolita chiamata: Demiral viene convinto dai dirigenti portoghesi della piccola Alcanenense – squadra di seconda divisione – ad accettare il trasferimento in terra lusitana, dove a soli 18 anni potrebbe giocare titolare; il turco, che non avrà mai paura delle decisioni immediate, forti e coraggiose, accetta ed inizia il suo percorso nella penisola iberica. Un anno di apprendistato, e arriva immediatamente lo Sporting Lisbona, che intravede un bel potenziale nel turco: lo acquista e lo lascia in Serie B nella sua seconda squadra, a farsi le ossa e per monitorarlo da molto vicino; i dirigenti dello Sporting, da sempre grande vivaio e produttore di talenti cristallini, notano in Demiral delle qualità uniche in relazione al suo fisico, ma nonostante un paio d’anni in Portogallo, l’ambientamento del difensore non è un granché, motivo per il quale si preferisce cederlo nuovamente nel suo paese natale.
Demiral non riesce ad imporsi allo Sporting, che lo cederà a titolo temporaneo all’Alanyaspor: arriva ad agosto, ci mette qualche partita per entrare nell’undici titolare, ma appena schierato non uscirà più dalla difesa: 16 partite e 1 gol per convincere il Sassuolo a bussare immediatamente alla porta dello Sporting, al quale verrà offerto un prestito con obbligo di riscatto ad 8 milioni, che i portoghesi accettano. Demiral arriva al Sassuolo nel silenzio generale, ma una serie di prestazioni mastodontiche lo hanno portato ad imporsi immediatamente anche in Italia, a tal punto che la Juventus ha immediatamente sferrato il suo colpo, investendo da subito 15 milioni ed anticipando la concorrenza.
Foto tratta dal profilo Instagram @merihdemiral
UPGRADE
Merih Demiral ha conquistato l’Italia in sole 14 presenze in neroverde, condite da una doppietta contro il Chievo; nella quiete e nella tranquillità di Sassuolo ha avuto modo di conoscere il nostro calcio senza assilli, lavorando bene e senza pressioni, motivo per il quale ha avuto un così rapido impatto nel nostro campionato. Paratici, che sembra essere stato il regista di questo colpo già a gennaio – consigliando al Sassuolo l’acquisto del ragazzo per lasciarlo crescere, per poi riprenderselo in seguito – si è immediatamente innamorato di questo colosso turco (192 cm x 86 kg), confermando il tutto in quella famosa lista di giocatori lasciata in un ristorante: tra quei nomi, Paratici aveva segnato anche Demiral.
All’apparenza è un difensore centrale dalla fisicità impressionante e dalla statura imponente, ma Demiral non è soltanto potenza allo stato puro: in Italia ci siamo lentamente accorti di quanto il turco sia prestante anche nelle doti atletiche, affiancando alla sua enorme stazza una velocità allucinante. Con De Zerbi ha aumentato la sua qualità tecnica nella costruzione del gioco dal basso, ha avuto la fortuna di essere allenato in Italia da uno dei più specializzati nelle coperture preventive e in un’ottica molto più “europea” della fase difensiva: raramente si trovano difensori capaci di approcciarsi ad un campionato complicato come quello italiano, in così poco tempo. Possente in marcatura e veloce nei recuperi, intelligente tatticamente e cresciuto tantissimo tecnicamente, il tutto a 21 anni appena compiuti: la Juventus, che lo aveva inizialmente acquistato per farlo crescere ed adattare con calma, ha capito che sono pochi i giovani in Europa con un potenziale del genere, motivo per il quale pare inutile cercare un quarto difensore se già si ha un gioiello del genere in casa.
Per struttura e caratteristiche verrebbe da dire di avere davanti un upgrade di Manolas, uno dei pochi difensori stranieri che in Italia hanno avuto bisogno di una manciata di minuti per integrarsi nel nostro tatticismo, e capaci di accostare una velocità tanto elevata ad una fisicità che farebbe di un difensore soltanto un ottimo marcatore. In molti hanno fatto paragoni, qualcuno lo ha paragonato al primo Vidic, altri dicono che sia una via di mezzo tra Barzagli e Chiellini, con l’eleganza del primo e l’efficacia del secondo, ma Demiral per quasi tutti gli addetti ai lavori è un Manolas che ha avuto la fortuna di arrivare prima in Italia: il greco arrivò alla Roma a quasi 24 anni, Demiral con tre anni in meno.
Oggi è già una colonna della nazionale turca, capace solo qualche settimana fa di battere a domicilio i campioni del mondo della Francia, e a 21 anni è già pronto per prendersi la Juventus: coraggio e decisione non mancano, per un ragazzo che ha lasciato la Turchia perché “lì non puoi fare il salto di qualità, se vuoi fare il salto di qualità devi fare dei sacrifici”, e uno di questi è stato proprio l’addio alla sua patria fin dalla giovane età. Alla Juventus partirebbe come quarta scelta, ma in una squadra dove può soltanto imparare, dai senatori, dall’allenatore, e con un gruzzolo di partite per farsi notare nel minor tempo possibile.
Demiral ha bruciato le tappe, ed è pronto a dimostrare che non è semplicemente il “nuovo Manolas”, ma un difensore turco che vuole lasciare il segno anche in bianconero. Anche se nessuno finora ne ha parlato più di tanto.
Foto tratta dal profilo Instagram @merihdemiral
L’immagine di copertina è tratta dal profilo Instagram di @merihdemiral