Uno stop poco prevedibile. A Ferrara la potente armata di nome Juventus non va oltre un misero 0-0 che fa ben sperare i tifosi napoletani in piena lotta per lo scudetto. Soltanto 3 i tiri in porta per i bianconeri, che han decisamente fatto ben poco per provare a strappare l’ennesima (13°) vittoria di fila in campionato. Resta comunque inviolata la porta di Buffon, che ormai sembra aver dimenticato come si raccolga un pallone dalla rete posta alle proprie spalle. Insomma, un pareggio a due volti: bene la difesa, male l’attacco. E pensare che proprio il reparto offensivo doveva essere l’arma in più per questa stagione. La squadra allenata da Allegri assomiglia davvero sempre più a un’automobile, con i relativi pregi e anche i (pochi) rispettivi difetti.

MOTORE: UN CENTROCAMPO MULTIETNICO E POLIVALENTE
Si parte dal cuore di questa macchina, il motore: un componente alla base del tutto. Pjanic, Khedira, Matuidi, Marchisio e i jolly Bentancur e Sturaro. Per quanto visto fin qui pare proprio che il propulsore bianconero funzioni abbastanza bene, anche se non sempre si sente quel rombo da vera super car. Ieri a Ferrara è mancata l’invettiva, l’energia da distribuire per tutti gli altri reparti di squadra. Poca voglia e qualche errorino di troppo, cose non viste di certo nelle ultime settimane. Settimane in cui uno dei 2/3 elementi che costituivano il centrocampo hanno fatto singolarmente prestazioni di pura eccellenza. Ma se già un fattore non dà quanto dovrebbe dare, la macchina perde in termini qualitativi.

Allegri ha provato poi a dare una scossa con l’inserimento del classe ’97 uruguaiano, ma pochi sono stati i risultati ottenuti. Resta da capire se questo talento potrà davvero prendersi entro la prossima stagione un “mezzo” posto da titolare. Polmoni e ingegno che a questa Juventus può far solo bene.
TELAIO: UNA DIFESA IMPERFORABILE
In questo 2018 le statistiche parlano chiaro. La Juventus è a tutti gli effetti una macchina perfetta in termini di robustezza difensiva. Non spesso si vedono prestazioni formidabili di questo tipo. La compagine di Torino prosegue nella sua serie immacolata, aumentando il numero di partite senza subire gol. Test dopo test che confermano l’efficienza inimitabile del telaio appunto, il quale con Chiellini come materiale base si mostra appunto come il migliore in circolazione. Peccato però che proprio ieri contro la Spal il difensore della nazionale si sia infortunato (da capire i tempi di recupero).
Tutto sommato le combinazioni provate con il laureato bianconero han portato sempre ottimi frutti. Dal perfetto equilibrio con Benatia, libero di esporre in ogni partita tutte le proprie doti con annessa personalità, alla vecchia formula più che efficiente con Barzagli, muro ancora invalicabile. Per non parlare poi della carta Rugani, altro talento che non sfigura per niente alla destra del capitano occasionale della Juve. Niente da giudicare quindi per questo fattore della macchina pluricampione.

Anche la sicurezza estrema si rivela essere abbastanza buona. Airbag Buffon e sistema di chiusura Szczesny funzionano senza difficoltà. Il portiere italiano appare un po’ meno infallibile rispetto all’ex romanista, ma la sua esperienza e la sua classe restano comunque necessarie. Per quanto riguarda il nuovo arrivato, si può già affermare che il vice del capitano sia davvero una certezza. Ardue questioni a cui deve pensare Allegri però…
CARBURANTE: ALI CONTATE
Per vincere però serve correre. Allegri lo sa bene, e dopo aver fatto il pieno a inizio anno, ora i risultati stan venendo fuori. Peccato però che le miscele preparate dal tecnico toscano siano in parte andate perse. Cuadrado e Bernardeschi inutilizzabili e senza scadenza di rientro, Pjaca ceduto in prestito perché ritenuto in quel momento poco utile. Una gara come quella di ieri poteva però essere risolta proprio da un giocatore come il colombiano, che anche nelle scorse annate ci ha fatto vedere come egli si riveli più volte decisivo (numerosi gli 1-0 strappati grazie alle sue reti: da Lione a Torino contro l’Inter…). Tuttavia Douglas Costa, in continua ascesa, ha ben figurato anche ieri. Come ha ben figurato anche De Sciglio, divenuto ormai un giocatore su cui fare tranquillamente affidamento. Meno convincente è stata e resta ancora la fascia sinistra.

Mandzukic non in piena forma, Asamoah un po’ troppo macchinoso e Alex Sandro del tutto non straordinario. Energie che bisognerà quindi investire su quell’out per non ritrovarsi in riserva tra qualche settimana. Eppure meno di due mesi fa sembrava proprio essere la zona mancina quella più convincente nella squadra bianconera.
FARI: LUCI ARGENTINE

Tocca poi alla parte più spettacolare della vettura: le luci. L’impianto luminoso che dovrebbe impressionare in maniera unica in ogni gara. Ma ieri a Ferrara la macchina campione d’Italia non ha saputo quasi mai accendere i propri fari, se non quelli di posizione. I pezzi argentini, Higuain e Dybala, hanno ben brillato fin qui, ieri però i due sembravano essersi presi un turno di pausa. Peccato davvero per Allegri, che grazie alle loro prodezze è stato in grado di racimolare vittorie più che importanti nell’ultimo periodo. Una sosta nazionali che servirà ora per ricaricare di corrente il reparto che più fa la differenza in un match.