Everything at last comes to an end. Il valore e l’importanza di un percorso è data dalla finitezza dello stesso. Per quanto spesso e volentieri non lo vorremmo tutto finisce, come nello scorrere e pulsare di un ciclo vitale. Nel giorno successivo al pareggio fra Inter e Roma, dunque, il big match fra Juventus e Lazio rappresenta lo spartiacque decisivo di questo campionato. L’ultima, vera occasione per riaprire qualsivoglia discorso sull’assegnazione del tricolore.
Un appuntamento troppo importante e decisivo per entrambe, inutile negarlo. Il momento controverso di forma che contraddistingue le due squadre crea premesse contrastanti: dal rischio di assistere a un incontro qualitativamente non all’altezza al risultato opposto, l’occasione quindi di invertire il trend discutibile delle ultime uscite e rilanciare le rispettive ambizioni. La pila di motivazioni estraibili dall’incontro di stasera crea dunque i presupposti per una vera e propria finale ai fini dello scudetto.
JUVENTUS: EQUILIBRATA SUPREMAZIA VERSO IL GOL
La distanza di otto punti che separa le due squadre, a cinque giornate dalla conclusione dei giochi, rappresenta un punto di partenza che sorride alla Vecchia Signora. L’obiettivo dei bianconeri, tuttavia, sarà fare tesoro dei deficit evidenziati negli ultimi incontri, sia tecnico-tattici che psicologici.
Rivalsa, dunque, deve essere il mantra nel gioco dei Campioni d’Italia. Una parola che certamente non ha accompagnato il destino dei bianconeri dell’ultima giornata, contro un Sassuolo cresciuto poco a poco nella manovra, andando progressivamente a schiacciare un baricentro bianconero troppo deconcentrato e fiducioso nei propri mezzi.

In Sassuolo-Juventus si è potuto constatare un equilibrio pressochè totale fra le due squadre, fattore che non ci si sarebbe aspettato alla vigilia. Alle 22 conclusioni bianconere il Sassuolo ha risposto con 21 tiri. Al 45% di duelli vinti dei neroverdi, poi, gli ospiti hanno controbattuto col 55%, con gli intercetti (11 del Sassuolo, 10 della Juventus) anch’essi egualmente distribuiti. Ma l’elemento più sorprendente sta nel possesso palla. 58% dei neroverdi contro il 42% degli ospiti. Un dato scioccante per una squadra, la Juventus, abituata a prendere il mano il pallino del gioco partendo proprio da una manovra ponderata. Fonte: profilo instagram @sassuolocalcio
Troppo spesso nelle ultime partite si è visto un inizio di partita tanto esaltante quanto inversamente proporzionale alla stanchezza della seconda metà di gara. Contro la Lazio sarà quindi fondamentale tenere costantemente alta l’attenzione fino alla fine, senza lasciare nulla al caso. Più che di meriti degli avversari, d’altro canto, si è parlato dei demeriti di qui campioni che non dovrebbero mai abbassare la guardia. Il calcio non è certamente una scienza esatta, ma è chiaro che il fattore psicologico possa fare la differenza. Una concentrazione, quindi, equivalente a una voglia di vincere che la Juventus è chiamata a dimostrare.
L’obiettivo in difesa sarà quello di recuperare solidità e concretezza (9 i gol concessi nelle ultime 3 partite). La marcata disattenzione dell’ultimo periodo è evincibile anzitutto dal non possesso spesso sterile e dal pressing poco convinto da parte degli uomini di Maurizio Sarri. De Ligt e Bonucci (Demiral e Rugani sono convocati e possono essere alternative) saranno chiamati a reagire con prontezza alle fulminee ripartenze di una Lazio che, in mancanza di uomini essenziali per la costruzione della manovra (Luis Alberto e Lucas Leiva su tutti), punterà sull’attacco in transizione, sui movimenti sinergici fra Immobile e Caicedo e sulle situazioni da fermo.
Dominare il possesso a centrocampo, poi, sarà la vera priorità bianconera. Limitare le ripartenze andando a conquistare superiorità a centrocampo permetterà alla Vecchia Signora di costruire i migliori presupposti per segnare. In questo senso Bentancur e Rabiot dovranno essere efficaci nell’intervenire sulle linee di passaggio dei biancocelesti, con Pjanic a impostare il gioco in cabina di regia.
Il ritorno di Dybala, infine, rimasto in panchina contro i neroverdi, in tandem con Ronaldo (28 gol fin qui, a una rete di distanza proprio da Ciro Immobile) e Douglas Costa (in ballottaggio con Cuadrado) sarà decisivo. I movimenti dell’attaccante portoghese daranno maggior respiro ai movimenti fra le linee della Joya, che potrà dunque approfittarne in transizione in area di rigore. Contando soprattutto sulle leggerezze difensive degli avversari negli ultimi incontri. La Lazio ha infatti concesso 9 gol nelle ultime 5 partite e questa sera dovrà rinunciare a Radu.
LAZIO: CERCASI RISCATTO
Dall’altra parte si frappone la Lazio, probabilmente la delusione più grande in questa fase post lockdown. Soltanto una vittoria nelle ultime cinque partite, con tre pesanti sconfitte e un pareggio, quello contro l’Udinese all’ultima giornata, amaro e deludente.
Inutile negarlo, l’appuntamento contro la Juventus giunge nel momento meno propizio. L’imprevedibilità di una gara secca potrebbe tuttavia giocare a favore dei biancocelesti, la cui voglia di mettersi alle spalle il momento negativo dovrà necessariamente emergere. Contro una Vecchia Signora che cercherà di imporre supremazia a centrocampo fin dalle prime battute, sarà dunque necessario prendere le dovute misure.

Contro l’Udinese la Lazio si è più volte affidata all’impostazione della manovra da parte di Luis Alberto, assente questa sera. Si farà dunque leva sulle ripartenze e sui deficit a livello di concentrazione che la Juventus nell’ultimo periodo ha dimostrato. Fonte: profilo instagram @official_sslazio
Radu, Marusic, Leiva, Lulic e Correa, quindi Luis Alberto e Jony. Assenze importanti per l’aspetto qualitativo e della costruzione della manovra, con la Lazio che punterà dunque ad attaccare in transizione e in ripartenza, puntando tutto sulla sinergia fra Immobile e Caicedo, capaci di segnare 38 gol fin qui in Serie A. Le occasioni saranno poche e la lucidità nella corsa in contropiede e sotto porta sarà fondamentale per un attacco che dovrà approfittare di tutte le situazioni possibili.
A centrocampo, poi, i capitolini dovranno far leva sul pressing altalenante bianconero in mezzo al campo: convinto a frangenti, in particolare a inizio gara, ma inefficace nel lungo andare dell’incontro. La squadra di Inzaghi potrà quindi puntare su linee di passaggio più nitide e fluide a favorire rapide ripartenze. Milinovic-Savic dovrà prendersi sulle spalle la squadra come tuttocampista, con Parolo e Cataldi a inserirsi in area di rigore e ad approfittare della qualità nei passaggi del serbo.
I biancocelesti, poi, saranno chiamati a recuperare certezze su entrambe le corsie laterali. Nel match contro l’Udinese soltanto Lazzari sulla destra ha garantito scarichi in fase offensiva e coperture nel non possesso, col tandem Jony-Lukaku sulla sinistra che non ha permesso cambi di fascia rapidi ed efficaci, limitandosi invece ai movimenti in profondità senza partecipare alla costruzione della manovra. Occorrerà concretezza, quindi, nella partecipazione alla manovra e nelle fulminee ripartenze.
Un all-in totale, dunque, quello di stasera. Un incontro appassionante che sarà vinto dalla squadra che porrà la giusta concentrazione, qualità ma soprattutto voglia e determinazione.