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Kai Havertz, il gioiellino del Leverkusen

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Kai Havertz, il gioiellino del Leverkusen

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Nel calcio moderno, dove la prestanza, la forza fisica ed il dinamismo sembrano caratteristiche sempre più preponderanti e fondamentali tra tutti i giocatori, la tecnica continua a rivestire un ruolo primario, dando la possibilità a chi ne possiede di esprimersi al meglio e di eccellere in mezzo al campo con giocate determinanti e di qualità. Il tutto viene valorizzato quando queste due componenti si uniscono e danno vita ad una sinfonia straordinaria, che è visibile al meglio nel gioco di un calciatore pronto e ben strutturato fisicamente. Basti pensare a Paul Pogba, centrocampista del Manchester United di caratura internazionale e considerato ad oggi uno dei migliori dell’intero panorama mondiale. Da sempre il francese tende ad ammaliare tutti con le sue giocate spettacolari associate ad un dominio fisico che presenta pochissimi eguali nel suo ruolo. O anche a Sergej Milinkovic-Savic, stella della Lazio, con la quale sta esprimendo al massimo tutto il suo potenziale soprattutto nelle ultime due stagioni, che lo hanno consacrato come uno dei prospetti più interessanti d’Europa, grazie alle sue qualità fisiche, abbinate ad una tecnica che gli permettono di dominare in diversi aspetti del gioco.

Di questa particolare, quanto formidabile cerchia di giocatori non può non far parte il giovane e talentoso Kai Harvetz. Il tedesco milita nel Bayer Leverkusen, di cui piano piano sta sempre più diventando l’immagine, visto il suo grande valore. Ciò che lo contraddistingue maggiormente è la sua struttura fisica, in quanto vanta 188 centimetri di altezza, oltre ad un magistrale tocco del pallone, che lo rende un giocatore dalle alte potenzialità nonostante l’età ancora acerba, nonché uno dei prospetti più interessanti del calcio tedesco ed europeo.

VOGLIA DI EMERGERE

15 ottobre 2016. Questa la data di esordio del giovane Havertz, che lo ha fatto diventare di diritto il più giovane esordiente con la maglia della Aspirine. Nonostante ciò tutto il panorama calcistico si sta accorgendo di lui grazie anche al dirompente impatto che il tedesco ha avuto in tutte le competizioni fino ad ora disputate. In campo europeo ha già dimostrato ampiamente tutto il suo potenziale e la sua personalità. Schierato titolare nell’incontro inaugurale di Europa League, il nativo di Augusta ha messo a segno una grande doppietta contro il Ludogorets, che ha permesso alla sua squadra di ribaltare una partita che stava prendendo una piega inaspettata dopo il 2-0 dei padroni di casa, vanificato dalla rimonta dei teutonici, bravi a fissare il punteggio finale sul 2-3. Havertz è stato protagonista principale di questa remuntada, prima con un mancino raffinato nell’angolino, che ha accorciato le distanze, e successivamente con destro fulmineo su cui gli avversari non hanno potuto fare nulla; così ha permesso ai suoi di aggiudicarsi i primi tre punti europei stagionali, dimostrando anche la sua ambivalenza nel sapere usare entrambi i piedi in maniera divina. In Bundesliga il discorso invece è diverso. Dopo tre ko consecutivi è stato proprio il classe ’99 a far partire il riscatto del Leverkusen con un’ottima prestazione, condita con gol, che ha garantito la prima vittoria ai suoi tifosi.

In patria comunque ne sono sicuri, Havertz ha un grandissimo potenziale, per la maggior parte ancora inespresso, che lo porterà a calcare e dominare i palcoscenici più importanti di tutto il calcio mondiale; per questo negli ultimi tempi si stanno sprecando i paragoni con giocatori del calibro di Ballack e Özil, con il quale ha in comune secondo molti una straordinaria, anche se non ancora così tanto raffinata, visione di gioco e posizione in campo.

LARGO AI GIOVANI

Ai giorni d’oggi facciamo molta difficoltà a trovare società di primo livello con progetti seri il cui fulcro siano le giovani promesse ancora non affermate e da far crescere in ogni aspetto del gioco, ma ultimamente le cose stanno cambiando. Oltre ai soliti Ajax, Monaco e Borussia Dortmund sta venendo fuori un altro club molto ambizioso che sembra voler puntare sulla crescita dei futuri campioni del domani: il Bayer Leverkusen. Eh già, proprio le Aspirine negli ultimi tempi stanno cercando di cambiare radicalmente la loro mentalità, puntando su giovani campioncini e schierandoli come titolari, pronti ad esplodere da un momento all’altro. Quest’anno inoltre di materiale ce n’è tanto e starà a mister Herrlich sfruttarlo al meglio per tornare a stupire sia in Germania che in Europa. Infatti insieme ad Havertz i tedeschi possono contare su Brandt, esterno ventiduenne messosi già in mostra come una delle poche note positive nella disastrosa spedizione russa per i teutonici, Leon Bayley, classe ’97 ed ambìto colpo per i grandi club europei nella prossima sessione di mercato e il giovanissimo Paulinho. I tre sono pronti a dare vita ad una trequarti offensiva mostruosa in grado di far paura anche ai colossi della Bundesliga. Proprio la trequarti è la zona di campo prediletta da Havertz, nella quale piano piano si sta affermando e sta trovando la sua dimensione definitiva. Nato come centrocampista centrale, si è sviluppato nelle passate stagioni come fantasista – all’occorrenza anche esterno o seconda punta – ruolo che sembra calzargli a pennello viste le sue grandi doti da passatore e la capacità di destreggiarsi nello stretto con una maestria tipica dei più grandi. Il tutto condito da una fisicità prestante ed una visione di gioco inusuale per uno della sua altezza.

Insomma talento e volontà per diventare uno dei migliori ci sono tutte, ora bisognerà avere pazienza nell’aspettare la sua crescita senza mettergli troppa pressione addosso, anche se ad oggi sembra aver sposato il giusto progetto e la giusta squadra.

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Calciomercato

Il Milan pesca in Spagna: occhi su Chukwueze

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La decisione di Gerry Cardinale di interrompere il rapporto di lavoro con Paolo Maldini e Ricky Massara è stato un fulmine a ciel sereno per tutto il popolo rossonero. Sebbene il calciomercato non sia ancora iniziato ufficialmente, la nuova dirigenza del Milan sta comunque sondando il terreno per diversi soluzioni soprattutto nel reparto avanzato.

Per rinforzare l’attacco, i rossoneri sono interessati a Samuel Chukwueze, esterno nigeriano di proprietà del Villarreal. L’attaccante 24enne ha giocato 50 partite stagionali fra Liga, Conference League e Copa Del Rey, segnando 11 reti complessive e fornendo ben 13 assist ai propri compagni di squadra e secondo Sky Sport è un profilo seguito con interesse dal Diavolo.

La richiesta degli spagnoli è molto alta, ma il Milan c’è e ha avviato i primi contatti per provare a chiudere il primo colpo di mercato.

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Calciomercato

Il Manchester City fa sul serio per Kovacic: le ultime

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Kovacic

Si accende il calciomercato del Manchester City che, a causa della probabile perdita di Gundogan a parametro zero, si starebbe muovendo per prendere Kovacic. Quello che potrebbe essere l’approdo di Kovacic alla corte di Pep Guardiola dipenderà, soprattutto, dalla decisione in merito al futuro del centrocampista tedesco. La scelta verrà presa insieme alla società solo dopo la finale di Champions League contro l’Inter.

Nel mentre però il calciatore del Chlesea sembrerebbe essere il profilo preferito dai Citizens e infatti secondo Fabrizio Romano, la trattativa per portare Kovacic a Manchester è molto concreta. Negli ultimi giorni si sono svolte discussioni positive, con i Blues che hanno aperto a una possibile cessione e con il calciatore che ha già accettato di vestire la maglia del City.

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Flash News

Finisce la stagione del Pescara: il Foggia trionfa ai calci di rigore

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dichiarazioni Zeman

Il pareggio di quattro giorni ha dimostrato l’equilibrio e la sfacciataggine di due squadre capaci di offendere e trovare soluzioni di qualsiasi specie. In uno stadio Adriatico sold out (record di presenze stagionali), Pescara e Foggia si affrontano per la gara di ritorno valevole per le semifinali playoff di Serie C. Ci si gioca una finale, uno degli appuntamenti più importanti della stagione.

Zeman si presenta alla partita con una formazione rimaneggiata, facendo addirittura a meno di Plizzari (infortunato), Mesik, Palmiero e Delle Monache. Al centro dell’attacco torna Lescano con Cuppone spostato sull’esterno, mentre c’è Aloi in mezzo al campo. Tra i pali spazio al classe 2003 Andrea D’Aniello, alla seconda presenza stagionale. Per gli ospiti fuori gli squalificati Di Noia e Kontek, con Delio Rossi che può contare su una panchina cortissima causa infortuni.

PESCARA-FOGGIA: IL RACCONTO DELLA PRIMA FRAZIONE

Pronti via inizio da sogno degli uomini di casa: Rafia pennella sulla testa di Cuppone che insacca Dalmasso e porta avanti subito il Delfino. Dopo due minuti il Foggia è costretto già a inseguire, con addirittura due gol da segnare per poter passare il turno. I primi dieci minuti sono un monologo Pescara, ma i rossoneri in ben due occasioni vanno vicinissimi al gol del pareggio con Bjarkason prima e Ogunseye dopo.

Col passare dei minuti il Foggia guadagna metri, con i biancazzurri che concedono il pallino del gioco pronti a sfruttare gli spazi in ripartenza. La partita è subito caldissima, con ritmi altissimi e capovolgimenti di fronte improvvisi da una parte e dell’altra. Come sempre, a fare il bello e il cattivo tempo è Hamza Rafia: altro cross di esterno destro perfetto per Lescano che però liscia clamorosamente il pallone e manca l’appuntamento col gol del 2 a 0.

Le occasioni però arrivano a raffica: Bjarkason sbaglia ancora davanti a D’Aniello, sulla ripartenza Gozzi si fa tutta la fascia e pesca Cuppone che però sbaglia l’aggancio e getta alle ortiche un’occasione enorme. I ritmi sono frenetici, con i quinti del Foggia che fanno malissimo alla difesa abruzzese costretta a concedere qualcosa sulle discese di Costa e Bjarkason. Al 38′ arriva anche la prima ammonizione della partita, dopo un’intervento pericoloso di Di Pasquale su Merola.

Al 41′ il Pescara va a un passo dal raddoppio: calcio d’angolo perfetto per la corrente Brosco che incorna e centra in pieno la traversa. Lescano qualche minuto dopo impensierisce Dalmasso con un destro secco appena dentro l’area. Si chiude così dunque la prima frazione, con il Pescara avanti 1 a 0 ma reo di aver sciupato moltissime occasioni per chiudere la pratica.

PESCARA-FOGGIA: IL RACCONTO DEL SECONDO TEMPO

Rossi attinge subito dalla panchina, inserendo Vacca al posto di un Petermann in ombra. Il secondo tempo ripercorre il primo, con il Foggia che sfiora subito il pari con un tacco al volo: miracolo di D’Aniello, uno dei protagonisti indiscussi tra le fila casalinghe. Arrivano altre brutte notizie però per l’allenatore romagnolo, costretto a far entrare Garattoni a causa di un infortunio muscolare di Bjarkason.

A fare la partita adesso è il Foggia, cosciente che il cronometro non è suo amico, non riuscendo però mai a impensierire più di tanto la retroguardia biancazzurra. La prima vera occasione arriva al minuto 65: Boben e D’Aniello non si intendono e Garattoni tenta il pallonetto che si spegne sul fondo. Zeman si accorge della stanchezza dei suoi e opta per un triplo cambio inserendo Vergani, Mora e Delle Monache.

I cambi danno subito i suoi frutti, col Pescara che trova la rete del raddoppio al 70′ con Merola imbeccato da una giocata fantastica del classe 2005. Il direttore di gara Monaldi però interrompe i festeggiamenti annullando il gol per fuorigioco, tra i fischi dell’Adriatico. L’ex allenatore di Palermo, Bologna e Sampdoria prova il tutto per tutto, togliendo Costa e inserendo un altro attaccante come Iacoponi.

Al 78′ gli ospiti si lamentano per un contatto su Garattoni, ma il VAR non richiama l’arbitro di Macerata lasciando la valutazione del campo. La tecnologia viene interpellata nuovamente qualche giro di orologio dopo, negando il rigore agli ospiti per una posizione di fuorigioco in fase di impostazione. Zeman butta dentro anche Desogus, cambiando tutto il trio offensivo per sfruttare le possibili occasioni in ripartenza. Il Foggia però, come ci ha abituato quest’anno, non molla mai: all’ultimo minuto di gioco sponda di Ogunseye e Rizzo firma il gol del pareggio che vale i supplementari.

PESCARA-FOGGIA: I SUPPLEMENTARI

I primi 5 minuti scorrono lisci ma poi il solito Rafia decide di caricarsi il Pescara sulle spalle con una giocata al limite e cross morbido con l’esterno: Desogus mette giù, finta e piazzato che non lascia scampo a Dalmasso. Col passare dei minuti il Foggia si apre e Delle Monache sfiora il gol su un’altra invenzione di un ispirato Desogus.

Rossi rischia il tutto per tutto inserendo Odjer e Rutjens  al posto di Di Pasquale e Schenetti. Le offensive del Foggia però si fermano tutto contro la retroguardia biancazzurra, con un Brosco autore di una partita stratosferica nella sua metà campo. I rossoneri però non vogliono abbandonare il sogno Serie B e al 10′ minuto del secondo tempo supplementare trovano la zuccata vincente di Markic da calcio d’angolo che vale il 2 a 2. Si va dunque ai calci di rigore, in una vera e propria lotteria fatta di nervi freddezza dal dischetto.

Markic segna il primo con qualche brivido, stesso esito per Mora che spiazza Dalmasso. Il secondo rigore spetta a Garattoni che tira altissimo sopra alla traversa. Il Pescara ha l’occasione per portarsi in vantaggio ma Cancellotti emula l’avversario. Gli errori continuano a fare da padroni con Ogunseye che non trova la porta. Rafia invece non sbaglia e porta il Delfino sul 2 a 1. È la volta di Peralta che sceglie lo stesso angolo del tunisino e spiazza D’Aniello. Dalmasso ipnotizza Aloi e rimette tutto in bilico, mentre Vacca e Vergani non sbagliano. Si va ad oltranza e il primo a calciare è Rutjens con l’estremo difensore biancazzurro che sfiora ma non riesce a parare. L’errore decisivo è dell’uomo che aveva riacceso la partita nel supplementare: Desogus apre troppo il piattone e il Foggia vola alla finale playoff contro il Lecco.

 

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Clamoroso al Manuzzi! Il Lecco elimina il Cesena ai rigori grazie a un super Melgrati ed è in finale

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Cesena-Lecco

La sfida di questa sera, la semifinale di ritorno dei playoff di Serie C CesenaLecco, ha emesso il suo verdetto: sono i blucelesti che, ai rigori, approdano in finale, dove dovranno contendersi la promozione in Serie B contro il Foggia (che ha anch’esso superato il Pescara dopo i calci di rigore).

Una partita emozionante che, dopo un primo tempo equilibrato ma in cui è il Cesena ad avere le occasioni più grandi per segnare, vede passare in vantaggio, al 56′, il Lecco con Buso. Il parziale, grazie ad un super Melgrati che tiene in vita i blucelesti con le sue parate, non cambia nei novanta minuti: visto il risultato della gara di andata, terminata 1-2 per i bianconeri, si va ai tempi supplementari. Niente da fare neanche nei trenta minuti addizionali: si decide tutto ai calci di rigore. Dal dischetto è decisivo l’errore di Mustacchio, ipnotizzato dal migliore in campo Melgrati, e il successivo penalty trasformato da Lepore che fa partire la festa per la squadra lombarda.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Il primo squillo è del Cesena, che va vicino al vantaggio con una conclusione di Silvestri, respinta in corner da Melgrati. Dopo lo spavento iniziale, il Lecco comincia a creare buone trame offensive, non riuscendo però ad andare al tiro. È poi Cristian Shpendi ad avere la palla dell’1-0, ma è ancora una volta super Melgrati. Dopo pochi minuti, si accende anche l’altro gemello Shpendi, quello con il numero 11 che fa di nome Stiven, che in progressione palla al piede arriva a tu per tu con l’estremo difensore bluceleste ma allarga troppo la conclusione, con la sfera che termina a fil di palo spegnendosi sul fondo. Il primo tempo termina sullo 0-0: è il Lecco a fare la partita, senza però essere concreto davanti. Il Cesena, invece, si difende in modo ordinato e cerca di rendersi pericoloso quando recupera palla sfruttando la velocità dei “gemelli del golShpendi.

La ripresa inizia con un’occasione colossale per il Cesena. In un’azione offensiva bianconera, dopo un rimpallo la palla arriva sui piedi di Cristian Shpendi: la punta spara però clamorosamente alto da due passi, mentre i tifosi di casa stavano già liberando l’urlo di gioia per la rete dell’1-0. Gol mangiato, gol subito: su una ripartenza, Girelli mette uno splendido filtrante per Buso, che finta il tiro, supera Prestia e incrocia battendo Tozzo, per poi andare ad esultare sotto il settore dedicato agli ospiti. È un gol importantissimo, che rimette in parità la doppia sfida al 56′. Il Cesena risponde con Stiven Shpendi, ma Melgrati si supera ancora sull’attaccante classe 2003 con due autentici miracoli.

I canonici novanta minuti terminano sul risultato di 0-1, si va quindi ai tempi supplementari: le squadre, molto stanche, non riescono a schiodare il risultato dal 2-2 complessivo neanche nei trenta minuti addizionali. Si decide tutto ai calci di rigore: sotto la curva del Cesena parte a battere il Lecco, segnano Celjak, Mercadante, Zuccon, Stiven Shpendi, Bunino, Chiarello, Scapuzzi, poi sbaglia Mustacchio, ipnotizzato da Melgrati. Il Lecco ha il match-point con Lepore: il 32 non sbaglia e regala il passaggio del turno alla squadra lombarda.

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