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Tutto quello che dovete sapere su Kévin Malcuit

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Tutto quello che dovete sapere su Kévin Malcuit

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In una campagna acquisti fatta di nomi importanti soprattutto per la nostra Serie A, il mercato del Napoli risulta un’incognita per alcuni o una delusione per altri. Tra gli arrivi, proprio stamattina è stato ufficializzato l’acquisto di Kévin Malcuit, terzino classe 1991 in provenienza dal Lille, per 13 milioni di euro. Quale sarà il suo apporto alla causa Ancelotti e quale tipo di giocatore bisognerà aspettarsi?

Allontanandosi da quelle che sono le logiche del mercato e il rapporto che esso ha sul valore di un giocatore, parliamo di un terzino dalle spiccate qualità aerobiche con una progressione capace di mettere spesso alle corde l’avversario. Dopo una carriera lineare, iniziata nelle giovanili del Monaco passando per Racing 92, Vannes, Fréjus e Niort, si trasferisce nel Giugno 2016 al Saint Etienne per 500.000 euro alla corte di Christophe Galtier. Con i verdi continua nella sua lenta ma spiccata progressione verso il calcio che conta, arrivando ad essere un titolare inamovibile e facendo il suo esordio in Europa League. Il nuovo Lille di Gérard Lopez, su indicazioni di Marcelo Bielsa, decide di puntarci forte spendendo 9 milioni di euro: diventa così il giocatore più vecchio di una rosa da 22 anni di media diventando uno dei giocatori più importanti per la stentata salvezza dello scorso anno giunta proprio grazie al ritorno di Galtier. Dopodiché, dopo un inizio stagione tranquillo nella quale non sembrava doversi allontanare dai Dogues, arriva l’offerta irrinunciabile del Napoli  ed eccolo giunto oggi a Villa Stuart con buona pace sia dei tifosi del Lille, che lo rimpiangeranno, che per quelli del Napoli che ancora si stanno interrogando sul valore del giocatore.

MALCUIT IN TRE PUNTI

Tralasciando cifre e numeri parziali e spesso incorretti vista la deludente stagione del Lille e le poche presenze del ragazzo a causa di un prolungato infortunio nel cuore della stagione, soffermiamoci sulle caratteristiche dell’atleta e sulle differenti richieste alla quale ha dimostrato grande elasticità mentale ed adattamento a seconda di chi sia stato il suo allenatore.

Dopo il periodo Galtier-1, ovvero quello di Saint Etienne, Malcuit agiva da terzino destro in un 4-3-3 offensivo ed open minded che ha permesso di metterne in luce tutte le qualità: la spinta, il cross e l’uno contro uno da terzino fluidificante classico. Qui una tipica azione

Scambio con il centrocampista

Progressione per superare l’avversario.

Cross nel mezzo

Oltre a ciò e ad una fase difensiva ottima per intensità e velocità nel ripiegare ma alle volte confusionaria, con il Lille Bielsiano Malcuit ha dovuto mostrare un altro viso ma è forse diventato un giocatore più completo con una conoscenza differente sia degli spazi che del gioco. Quello che si dice sul guru argentino, nonostante il suo calcio ideologico e spesso di imperfetta attuazione, è proprio la capacità di migliorare singolarmente i giocatori di cui si contorna.

Interno del 3-3-3-1

Scambio col mediano e taglio centrale

Dopo un rimpallo, il mediano scarica sulla fascia destra e Malcuit effettua uno scatto diagonale per farsi vedere nello spazio sul corridoio destro.

Questo sistema di gioco così movimentato manda i giocatori del Lille in confusione e la squadra inizia ad inanellare risultati deludenti e poco concreti anche dal punto di vista del gioco. Nonostante ciò Malcuit è sempre uno dei giocatori più motivati e propositivi e la sua assenza, per tutto il mese di Ottobre, porterà poi all’esonero di Bielsa ad inizio Novembre.

Eccoci quindi al periodo Galtier-2, quando l’ex Saint Etienne subentra al rosarino alla guida della squadra. Di questo periodo abbiamo suddiviso tre momenti chiave della stagione: la vittoria a Lione del 29/11 e gli assist decisivi contro Tolosa e Digione ai fini della salvezza di fine anno.

Anche dalla distanza, Malcuit sforna un ottimo cross per Ponce

Con il ritorno di Galtier, il Lille ed il suo 4-2-3-1 avranno uno schema semplice ma spesso efficace: affollare le parti centrali del campo per sfruttare le fasce (in particolare la destra). Per ben due volte l’azione parte da Benzia (trequartista molto intelligente negli assist) che serve Malcuit nello spazio: il risultato sono due gol fondamentali per la salvezza.

Contro il Digione.

Contro il Tolosa.

MA CON ANCELOTTI?

Se analizziamo attentamente le caratteristiche fisiche ma anche tattiche di Malcuit capiamo come Ancelotti abbia sicuramente messo il veto sul giocatore. Nel suo calcio posizionale ogni giocatore deve sapere come muoversi per poter creare superiorità numerica o per vie centrali o per vie laterali. Un esempio in Real-Bayern del 2017:

I tre giocatori di fascia devono sapere in che posizione trovarsi e che movimento fare per creare spazi centrali.

Il terzino destro, in questo caso, fa lo scatto per portare via l’uomo e permettere al compagno di scaricare per vie centrali a Ribery che, poco marcato, potrà giocare sulla fascia sinistra dove Alaba risulterà pericoloso. Il terzino destro è stato parte del gioco proprio per permettere all’altra parte di campo di creare pericoli.

Il franco marocchino potrebbe quindi essere una rivelazione nel corso del campionato, ma occhio a due costanti: l’adattamento ad un nuovo campionato e la possibilità di fare bene in una squadra importante ma in fase di transizione post-sarriana.

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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