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La bella Nazionale che non segna

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La bella Nazionale che non segna

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“Le goleade sono un qualcosa che si perde nella Notte dei Tempi, un qualcosa da Anni ’20”. Recita così l’aforisma appartenente all’ex CT Giampiero Ventura. Lo pronunciò nel giugno 2017, alla vigilia della partita di Udine contro il Liechtenstein per le qualificazioni ai Mondiali. Disgraziatamente si è rivelato profetico. Dopo quel 5 a 0 infatti, non soltanto la Nazionale non sarebbe riuscita ad andare in Russia, ma avrebbe cominciato a segnare col contagocce. Verso una porta avversaria che sembra stregata per i nostri. Ormai da anni.

DOV’E’ L’ATTACCANTE?

La situazione potrebbe ad un primo impatto apparire tragica, ma la parola più giusta è senza dubbio sorprendente. Dagli ormai lontani Mondiali del 2006 e 2010 gli Azzurri, negli anni successivi, hanno mancato di un riferimento fondamentale nel calcio. Il Bomber. Un campione capace di mostrarsi in attacco, utile in fase di non possesso e decisivo nell’accompagnare la manovra. Ma soprattutto che segni e ci regali la vittoria.

I dati sono impietosi: Italia-Liechtenstein, un incontro da ricordare. Fu l’ultima partita ufficiale infatti, in cui la Nazionale Italiana segnò più di 2 gol. L’unica altra occasione fu l’amichevole di maggio 2018 contro l’Arabia Saudita, vinta per 2 a 1 dai nostri. Numeri irrispettosi per la nostra storia, non all’altezza delle aspettative nei confronti di questa maglia.

Del resto 4 Mondiali vinti legittimano il desiderio di qualche gol in più. Appena due le reti segnate in questa Nations League. Gol realizzati da un terzino, Biraghi contro la Polonia, e Jorginho, un centrocampista, su calcio di rigoreSoltanto Islanda e Germania hanno fatto peggio, ma i tedeschi retrocessi hanno altri 90′. Nonostante il bel gioco ci si chiede come abbiamo fatto a non retrocedere e rimanere in Serie A. Sicuramente va ringraziata una Polonia sottotono.

La domanda continua da anni a essere una sulla bocca degli italiani: dov’è l’attaccante? In molti ci hanno provato in questi anni a ricoprire il ruolo, ma nessuno con vera continuità e decisione. Da Cassano a Eder, passando per Giuseppe Rossi e Pazzini, per non dimenticare i vari Destro, Okaka, Cerci… Una serie infinita di tentativi ed esperimenti tattici, che non hanno mai convinto a pieno. Una serie di promesse e speranze che non hanno lasciato il segno. Con una formula costane: grandi prestazioni con i propri club ma non all’altezza della maglia Azzurra.

Cesserà mai questa “pioggia di meteore”?

BALOTELLI E PELLE’

Gli unici attaccanti che in questi anni hanno cercato di dare davvero il segno sono figure controverse: da possibili Leader Azzurri a delusioni in toto, fischiati e non convocati più. Stiamo parlando naturalmente di Mario Balotelli e Graziano Pelle’.

Partiamo dal primo: tantissime le speranze intorno al suo nome, da quel 2010 ormai lontanissimo in cui conquistò tutto con l’Inter. Le speranze erano altissime e la fiducia concessa fin dal 2012, quando agli Europei in Polonia-Ucraina guidò gli Azzurri alla finale, persa poi contro la Spagna per 4 a 0. Da allora un’eterna lotta ricca di notizie scandalistiche e vicissitudini extra calcistiche; ormai non si parlava più di un Balotelli in campo. Dopo la sconfitta contro l’Uruguay nella fase a gironi dei Mondiali in Brasile non viene più convocato. Un piccolo esperimento di Roberto Mancini gli concede le ultime 3 presenze, con un gol segnato contro l’Arabia Saudita.

Da allora è definitivamente uscito dal giro della Nazionale, con 36 presenze condite da 14 gol. Oggi milita nel Nizza, speranzoso di ricevere nuovamente una chiamata da parte del CT. Del resto tutti credevamo in Mario, ma la sua fama fuori dal campo gli è costata il definitivo salto di qualità.

A raccogliere l’eredità di Balotelli è l’attaccante che, numeri alla mano, si è rivelato essere il migliore negli ultimi anni, in rapporto a partite giocate e gol segnati. Graziano Pelle’ aveva trovato le sue fortune in Inghilterra, al Southampton, tanto da ricevere un’inaspettata chiamata da Antonio Conte. 20 le presenze in Azzurro per lui, con 9 gol, di cui 2 segnati in quella emozionante e romantica cavalcata alla conquista dell’Europeo in Francia. Una corsa spenta proprio da lui e dal compagno Zaza, in quei maledetti rigori contro la Germania. Il suo gesto dello scavetto con la mano e il rigore fallito segneranno per sempre la sua carriera calcistica. Dal 2014 al 2016, si può dire che almeno Graziano abbia provato a lasciare il segno in Nazionale, a differenza di molti altri. Sicuramente nella maniera più sbagliata.

E OGGI? MEGLIO IL FALSO NUEVE

In questa grande confusione fatta di tante prove e ben poche certezze il CT Roberto Mancini sta cercando di dare ordine. Sono diverse le soluzioni a disposizione e i giocatori a cui poter dare fiducia, e sarà del mister il difficile compito di prendere la decisione giusta.

Partiamo dal modulo: la rosa della Nazionale può contare su ottime ali ed esterni: Insigne, Bernardeschi, Chiesa, El Shaarawy. Le soluzioni di certo non mancano, i nomi sono di livello e promettenti, in vista della prossime competizioni. L’unica “gioia” che questa Nations League ha saputo regalarci è stata la vittoria contro la Polonia, nella quale è partito titolare un tridente offensivo composto da Insigne, Chiesa e Bernardeschi ad alternarsi nel ruolo di Falso Nueve.

Paradossalmente il gioco migliore visto negli ultimi tempi dall’Italia è arrivato grazie a questi tre, senza una punta di ruolo a fare riferimento fra i difensori avversari. La domanda quindi sembra più che lecita: siamo meglio con o senza una punta centrale?

L’assenza di una punta centrale lascerebbe il posto ad un tridente più “leggero”: una maggiore qualità e fantasia offensiva a discapito di più fragilità in assenza di un riferimento fisso. Maggiori sarebbero inoltre i fraseggi nella trequarti e le incursioni degli esterni, ma come contro si avrebbe un vero e proprio deficit di cross, senza una torre capace di segnare di testa.

Il tridente d’attacco andato in scena a Chorzów ha messo in seria difficoltà Glik e compagni, ma tutto questo è costato fatica e tantissime energie spese. Difficile poter garantire un rendimento costante a fronte della difficoltà che il modulo richiederebbe.

Tuttavia le statistiche parlano chiaro: Insigne ha segnato 7 gol in questo inizio di campionato col Napoli, servendo 3 assist; El Shaarawy 5 gol con la sua Roma, e Bernardeschi sta vivendo il miglior periodo di forma da quando è alla Juventus.

Nell’attesa della tanto desiderata punta centrale, Mancini può contare sulle sue talentuose ali.

…O LA PUNTA CENTRALE?

L’altra soluzione, la più plausibile, sarebbe quella di un tridente d’attacco con un bomber d’area di rigore. Fra i tanti nomi e candidati da anni ormai cerchiamo il calciatore del riscatto che ci riporti dove meritiamo di stare.

Primo su tutti Ciro Immobile. L’attaccante bianco celeste è quello che sta ricevendo maggiore fiducia in questo momento da Roberto Mancini, ma sta faticando molto a trovare continuità nel suo scacchiere tattico. Il contropiedista campano ama inserirsi negli spazi per ricevere palla all’improvviso: una dote molto importante che però non si sposa con l’idea di calcio del CT, che predilige un calciatore abile nel fraseggio e nel far salire la propria squadra. Capocannoniere dell’ultima edizione della Serie A, l’Italia punta forte su di lui; i tifosi Azzurri vogliono vedergli replicare le prodezze con cui, stagione dopo stagione, sta trascinando la Lazio verso traguardi importanti.

Altro nome particolarmente promettente è quello di Andrea Belotti. Il Gallo è l’oggetto del desiderio degli italiani, che vogliono vedergli alzare la cresta come col Toro. Finora 20 presenze e 5 gol per lui in Nazionale, e l’ultima stagione in campionato non ha certo aiutato ad alzare le sue quote. Le sue doti atletiche e balistiche farebbero senz’altro comodo agli Azzurri, sta a lui interrompere il periodo negativo e tornare il bomber di un tempo, con 26 gol in 35 partite nel 2016.

Gli ultimi calciatori convocati da Mancini sono stati Kevin Lasagna e Leonardo Pavoletti. Il primo si è fatto trovare subito pronto, servendo l’assist decisivo a Biraghi contro la Polonia. Entrato sottotono contro il Portogallo nel match di San Siro, per adesso l’attaccante bianconero di proprietà dell’Udinese sembra doversi accontentare della panchina, pronto a sostituire Immobile.

La punta del Cagliari, invece, sembra sposarsi perfettamente con l’idea di gioco che Mancini intende dare all’Italia: il “Re dei Colpi di Testa” non ha eguali in Europa in questo fondamentale, e i cross degli esterni gli garantirebbero moltissime chances di segnare, cosa che l’Italia ha estremo bisogno.

Quale sarà dunque il destino della nostra Nazionale? Solo il tempo saprà dircelo, nella speranza di tornare il prima possibile dove meritiamo di stare. Sul tetto di quel mondo che abbiamo più volte conquistato.

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Il report dell’allenamento del Lecce pre-Roma: Banda a parte, ma torna Venuti in gruppo

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Lameck Banda, giocatore del Lecce, Serie A, Coppa Italia

Il Lecce, in piena corsa salvezza, ospiterà al Via del Mare, lunedì sera, la Roma. Entrambe le formazioni si presentano a questa partita con la voglia, e la necessità, di fare punti; i padroni di casa per allontanarsi sempre di più dalla diciassettesima posizione, gli ospiti per cercare di avvicinarsi al quarto posto. Le formazioni di questa partita risentiranno dei molteplici infortuni che hanno colpito un po’ tutte le squadre del nostro campionato, Roma e Lecce comprese.

In particolare, il Lecce, dovrà fare ancora a meno di Lameck Banda. L’attaccante durante la partita contro il Torino, che ha visto i pugliesi perdere per 2 a 0, si è trovato costretto ad abbandonare il terreno di gioco prima dell’intervallo a causa di un infortunio che lo tiene ai box da più di un mese. Anche per il prossimo match, ovvero quello di lunedì, Banda molto probabilmente non sarà a disposizione del mister Gotti. Infatti, il club ha rilasciato una nota specificando che Banda ha continuato a seguire un programma di lavoro personalizzato”.

Sempre dalla stessa nota il Lecce annuncia il recupero di Venuti. Il terzino, come si legge dalla nota “è tornato ad allenarsi regolarmente con il gruppo” tornando, di conseguenza, a disposizione anche del mister Gotti.

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Italiano alla vigilia di Fiorentina-Milan: “Sono stati giorni particolari, ma stiamo bene”

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Vincenzo Italiano, allenatore Fiorentina - Serie A, Coppa Italia, Conference League

Alla vigilia di Fiorentina-Milan il tecnico dei viola, Vincenzo Italiano, è intervenuto in conferenza stampa. Dopo le settimane difficili che hanno colpito la società, Italiano ha ricordato Joe Barone e chiesto ai suoi giocatori di onorare la sua memoria.

Parlando della partita, Italiano, ha sottolineato il grande momento di forma del Milan. Squadra molto forte ma che, secondo il tecnico, deve e può essere messa in difficoltà. Infine, ha chiesto una mano anche al pubblico, riconoscendo che per la prossima partita ci sarà una cornice molto particolare.

LE PAROLE DI VINCENZO ITALIANO

BARONE – Sono stati giorni particolari, momenti difficili. Per come conoscevamo il direttore sappiamo che bisogna subito ripartire e onorarlo al meglio mettendo in campo le sue caratteristiche: passione, amore, attaccamento per questi colori e per questa società. È chiaro che dobbiamo cercare di onorarlo al massimo, per la sua memoria, il presidente, la famiglia e quello che ci ha lasciato. Dobbiamo andare oltre alla sua assenza perché abbiamo perso un padre, una guida, e dobbiamo cercare di trovare energia e forza per andare forte come voleva lui”.

MILAN – “Il Milan arriva da un grande momento. Questa sosta a noi ha dato l’opportunità di recuperare qualche giocatore, in particolare i lungo degenti, per mettere minuti, mettere condizione, aumentarla e farla crescere. Pian piano sono arrivati tutti i nazionali. Sappiamo che è una partita difficile. Giochiamo in casa e vogliamo ripartire con un risultato positivo per tutto quello che è successo. Dobbiamo farci trovare pronti”.

TRE PUNTI – “Sono importanti sempre, importante è anche fare prestazione, entrare convinti di poter mettere in difficoltà una squadra forte. Conosciamo il nostro valore e dobbiamo sfruttare il fattore campo e sfruttare questo turno per mettere punti importanti per la classifica. Sono 3 punti importanti che possono darci uno slancio in più e faremo di tutto per ottenerli”.

CRESCITA – “Stiamo bene, arriviamo da un periodo dove abbiamo ottenuto buoni risultati con buone prestazioni, in quest’ultimo periodo siamo in crescita e ho visto una squadra che può fare bene. Alla fine il lavoro di una anno deve venir fuori e stiamo iniziando a farlo vedere. Stiamo crescendo anche di prestazione e domani dobbiamo cercare di mettere in difficoltà il Milan”.

FRANCHI – Domani sappiamo di giocare in una cornice particolare. Sono convinto che tutto lo stadio ci darà quella spinta e forza per ottenere il massimo. Chiedo da qui alla fine di lavorare e iniziare a pensare tutti insieme di ottenere qualcosa di straordinario. Ci siamo riusciti l’anno scorso e possiamo ripeterci quest’anno. Mi aspetto una grande spinta da parte dello stadio, soprattutto nei momenti di difficoltà, e li toccherà a noi esaltare quello che fa parte di una partita e trascinare il nostro pubblico cercando di dargli una gioia importante”.

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I Nostri Approfondimenti

Curiosità sulla 30ª giornata di Serie A

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Antonio Candreva, giocatore della Salernitana e Lewis Ferguson, giocatore del Bologna, Serie A, Coppa Italia

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A – La 30a giornata di Serie A è ormai alle porte, con Napoli-Atalanta che darà inizio alle danze nel giorno del Sabato Santo alle 12.30. Sarà un turno pieno di sorprese, con svariati incontri importanti a vari livelli. Scopriamo, come di consueto, le curiosità più interessanti di giornata!

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: NAPOLI-ATALANTA

Il Napoli ha vinto tutte le ultime 4 sfide contro l’Atalanta in campionato, striscia record di successi in sequenza per i partenopei contro la Dea in Serie A. Solo contro Sassuolo e Frosinone i campani vantano una striscia aperta più lunga di vittorie di fila (5).

Gli attaccanti della Dea, quando vedono azzurro, si sbizzarriscono come i tori a Pamplona. Sono infatti nove le gare consecutive in cui l’Atalanta realizza almeno una rete contro il Napoli in campionato. È la serie aperta che dura da più tempo, al pari di quella con la Juventus, sempre con 9.

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: GENOA-FROSINONE

Lo stadio Luigi Ferraris è il vero e proprio dodicesimo uomo in campo per il Genoa. E i precedenti giocati contro il Frosinone in questa magnifica cornice sorridono al Grifone: il bilancio è da squadra imbattuta, con 3 vittorie e un pareggio complessivi.

Il Frosinone invece, quando lascia il Benito Stirpe, sembra come uno studente fuorisede che ha una pazza nostalgia di casa. Infatti, nei top 5 campionati europei, solo il Granada (2) ha guadagnato meno punti dei ciociari in trasferta.

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: TORINO-MONZA

Il Torino di Juric sogna l’Europa, complici gli ultimi due successi in altrettante partite di campionato. Se dovesse arrivare anche the third in a row, eguaglierebbe il record siglato nel periodo tra maggio e settembre 2019, con Walter Mazzarri in panchina.

Periodo d’oro per il figlio d’arte Daniel Maldini. Il trequartista di proprietà del Milan ha bucato la rete nelle ultime 2 partite di campionato: nessun giocatore del Monza ha mai trovato il gol in 3 presenze di fila in Serie A. 

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: LAZIO-JUVENTUS

La Lazio ha perso le ultime 3 partite all’Olimpico in campionato. Nella sua storia in Serie A solo una volta ha registrato più sconfitte casalinghe di fila: 5 nel 1961, quando l’allenatore era Jesse Carver.

La Juventus è in un momento di crisi nera. La Vecchia Signora ha guadagnato solo 7 punti nelle ultime 8 partite di Serie A, solo Salernitana (2), Frosinone (2) e Sassuolo (4) hanno ottenuto meno punti dei bianconeri. Per ritrovare un rendimento così basso bisogna tornare al 2011, con Luigi Delneri in panchina (7 punti tra gennaio e marzo).

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: FIORENTINA-MILAN

Si dice che nel calcio la forza di una squadra la facciano l’altruismo e l’unità d’intenti. E direi che a Firenze stanno prendendo questo motto alla lettera: infatti le ultime 10 reti della Fiorentina in Serie A sono state messe a segno da ben 10 giocatori diversi. Si sono iscritti al tabellino Belotti, Ikoné, Martínez Quarta, Nico González, Barák, Beltrán, Kayode, Bonaventura, Ranieri e Mandragora.

Il Milan invece ha saputo raccogliere risorse importanti soprattutto dalla panchina. Sono infatti ben 14 le reti siglati dai calciatori rossoneri subentrati a gara in corso, record assoluto per il Diavolo e nei top 5 campionati europei per questa stagione. Meglio di loro solo il Napoli (16 nel 2022/23), la Fiorentina (17 nel 2022/23) e l’Atalanta (20 nel 2019/20 e 21 nel 2020/21).

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: BOLOGNA-SALERNITANA

Quando una squadra, durante una stagione, effettua un numero considerevole di remuntade, è sintomo inevitabile di un grande gruppo. E, non a caso, in Serie A il Bologna è la formazione che ha vinto più gare da situazione di svantaggio (4, al pari dell’Inter).

Se dovesse prendere parte all’incontro, Antonio Candreva raggiungerà quota 497 partite in Serie A. Il trequartista romano raggiungerebbe così il 18° posto in solitaria nella classifica all-time tra i giocatori con più presenze nella massima serie italiana.

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: CAGLIARI-VERONA

Il Cagliari arriva al match casalingo contro il Verona con uno speciale primato. I sardi sono infatti la squadra che ha trascorso meno minuti in vantaggio in questa stagione di Serie A (290).

Si può dire con certezza che il Verona si è munito di abili cecchini dalla distanza. Infatti, dall’inizio dell’anno solare 2024, gli scaligeri sono la squadra che conta più reti da fuori area nei maggiori 5 campionati Europei (ben 6).

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: SASSUOLO-UDINESE

Il Sassuolo ha un disperato bisogno di punti salvezza, ma le statistiche sulla prossima partita non sono esattamente dalla loro parte. Infatti gli emiliani non ha vinto nessuna delle ultime 11 sfide contro l’Udinese in Serie A (6 pareggi e 5 sconfitte). L’ultima vittoria dei neroverdi contro la formazione friulana risale al 2018 (2-1 in trasferta).

L’Udinese ha vinto 2 delle ultime 3 trasferte di Serie A (1P), tanti successi quanti nelle precedenti 20 gare fuori casa nella competizione (7N, 11P). Tra l’altro si è trattato di vittorie di un certo spessore, visto che sono arrivate all’Olimpico contro la Lazio (1-2) e all’Allianz Stadium contro la Juventus (0-1).

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: LECCE-ROMA

La Roma è la bestia nera del Lecce. Infatti la squadra salentina, su un totale di 35 incontri disputati contro i giallorossi, ha vinto solo due volte nella sua storia in Serie A (9 pareggi e 24 sconfitte).

La Roma, invece vanta contro il Lecce la striscia aperta di gare con almeno un goal all’attivo più lunga in Serie A (21, con una media di 2.3 reti a partita). L’ultima volta in cui il Lecce ha registrato un clean sheet contro la formazione romana risale addirittura al 2000, un pareggio a reti bianche proprio al Via del Mare (0-0).

CURIOSITÀ SULLA 30ª GIORNATA DI SERIE A: INTER-EMPOLI

L’Inter è una macchina da guerra in questa stagione. Infatti, la squadra di Simone Inzaghi è l’unica dei top-5 campionati europei ad aver realizzato almeno una rete in ognuna delle gare disputate in campionato sinora (29).

L’ultima volta l’Empoli ha vinto una partita a San Siro, gente come Lamine Yamal o Endrick non era ancora nemmeno nata. Infatti l’ultimo successo è datato gennaio 2004, con rete di Tommaso Rocchi. Nel bilancio complessivo, è stata l’unica vittoria empolese alla Scala del Calcio (una vittoria, 17 sconfitte e, incredibilmente, nessun pareggio).

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Baroni prepara la sfida al Cagliari: Suslov sicuramente out, aumentano le speranze per Folorunsho

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Folorunsho

Lunedì sera, all’Unipol Domus, Cagliari e Hellas Verona si affronteranno per un match di fondamentale importanza per la corsa salvezza. In casa Hellas Verona, però, ci sono ancora alcune incertezze riguardo ai disponibili per la partita. Il nome più caldo è quello di Micheal Folorunsho. Il centrocampista, reduce dalla prima convocazione in Nazionale, sta cercando di superare un affaticamento muscolare, che gli ha impedito di debuttare con la maglia azzurra e che rischia di tenerlo fermo anche per il match di lunedì sera.

Non appena rientrato in Italia, Folorunsho si è messo subito al lavoro per cercare di recuperare per essere a disposizione del mister Baroni già dalla partita contro il Cagliari. Per avere più certezze bisogna aspettare ancora, però pare esserci un clima positivo attorno al centrocampista. Infatti, il quadro della situazione appare meno preoccupante dopo la ripresa degli allenamenti. Le probabilità di vederlo in campo lunedì aumentano sempre di più. Nel caso in cui, però, non dovesse riuscire a recuperare in tempo sarebbe un duro colpo per Baroni. Perderebbe, infatti, il giocatore che più a impegnato in questo campionato, con ben 2265 minuti all’attivo e 4 gol.

Un altro nome importante è quello di Suslov. Lo slovacco, però, a differenza del suo compagno di squadra dovrà stare fermo ai box per più tempo. Per lui sono state predisposte soltanto delle terapie. Dovrebbe tornare a disposizione non prima di tre o quattro settimane.

Baroni ha già individuato delle possibili alternative ai due giocatori infortunati: Mitrovic e Tavasan, che già hanno dimostrato qualcosa con la maglia gialloblù e, soprattutto Mitrovic, è reduce da due impegni più che positivi con la propria Nazionale.

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