E’ l’eterno dibattito che da più di un paio d’anni caratterizza Juventus-Napoli, la sfida scudetto infinita. Da una parte il partito della qualità dei giocatori, dall’altra quello del gioco e degli schemi. Fino al maggio scorso il campionato ha raccontato di questa lotta ideologica che alla fine ha visto prevalere la prima fazione.
In estate, poi, gli scenari sono mutati e proprio le due grandi rivali dell’ultimo scudetto hanno ridato appeal alla Serie A. La Vecchia Signora mettendo dalla sua parte l’attuale miglior giocatore al mondo, Cristiano Ronaldo, i partenopei, invece, scegliendo il ricco palmares di Ancelotti per realizzare il sogno a tinte tricolori.
Il calendario ha programmato il big match già per la settima giornata e l’inizio di stagione ne ha fatto subito uno scontro diretto per il primo posto. La partita, però, destava grande interesse più che altro per avere le prime indicazioni sulle due squadre. In particolar modo, per capire se avrebbe fatto la differenza la forza aliena di CR7 o la gestione e la visione di Carlo Ancelotti, che dovunque si è seduto ha portato trofei.
HA VINTO IL GRANDE CALCIATORE
Un episodio del finale della scorsa stagione che ha portato a numerose riflessioni è stato il dibattito del post Inter-Juventus avvenuto tra Allegri e l’opinionista di Sky Sport Daniele Adani. Quest’ultimo criticava al primo il gioco della squadra bianconera, messa sotto sul piano prestazionale da un’Inter in inferiorità numerica e di risultato. Il tecnico livornese rispondeva così che la differenza nel calcio non la fanno gli schemi, bensì i grandi calciatori.
Forse, quando esprimeva la sua opinione, neanche lui si sarebbe immaginato che la società da lì a poco gli avrebbe regalato il migliore in assoluto. Fatto sta che ieri, proprio in uno Juventus-Napoli, nella sfida ideologica, si è avuta la dimostrazione del pensiero allegriano. La squadra azzurra nei primi dieci minuti aveva messo in grande difficoltà i padroni di casa sul piano tattico capitalizzando con la rete di Mertens. Tutto questo prima che Cristiano Ronaldo, capito l’andazzo della partita, prendesse il pallino del gioco e facesse saltare gli schemi.
Certo, non figura nel tabellino dei marcatori ma in tutti e tre i gol bianconeri c’è lo zampino del portoghese, mica casualmente. Si sta parlando, infatti, di un giocatore che nell’uno contro uno è incontenibile perchè sa spostarsi la palla da una parte all’altra nella frazione di un decimo di secondo.
Rapidità di pensiero e d’esecuzione entrano, invece, in gioco nel secondo gol che il palo non ha voluto assegnare al 7 preferendo il 17.
Visione di gioco e presenza fisica determinano in seguito il 3 a 1 finale trascinato in rete da Bonucci, che si fa così perdonare l’errore dello svantaggio iniziale.
Non solo questo, ovviamente. In più ci sono dribbling e doppi passi a disorientare i difensori avversari, la ricerca del gol e il supporto fondamentale alla squadra, anche a smentire chi lo definisce troppo individualista. Quanto basta per trascinare la Juventus a sei lunghezze dai partenopei e per definirla la miglior prestazione finora del CR7 bianconero.
https://youtu.be/ODycdtdHQYs
Dite pure Cristiano Ronaldo 3-1 Ancelotti…
STORIA DIVERSA CON LO YOUNG BOYS
Chissà che la partita della Juventus non fosse già tutta preparata a tavolino. Palla a Ronaldo che la decide lui da solo così gli altri si riposano per lo Young Boys. Forse l’avranno preparata così i bianconeri. Battute a parte, la prestazione juventina martedì prossimo non potrà essere la stessa. Non tanto per il fatto che si tratta di una partita diversa quanto per l’assenza proprio del determinatore, Cristiano Ronaldo.
Il cinque volte vincitore del Pallone d’Oro sarà probabilmente sostituito sulla carta da Paulo Dybala, che farà così il suo esordio stagionale in Champions League. L’ultima volta che si è seduto in panchina è stata proprio a Valencia, poi sempre titolare in tre partite e sostituito solo ieri dopo 64 minuti. Questo cambio di tendenza rispetto alle prime uscite si spiega con l’incremento della condizione fisica e soprattutto con la trovata collocazione tattica.
La posizione dell’argentino era forse il nodo più problematico conseguente all’arrivo di CR7. Dalla partita con il Sassuolo è stato lanciato da trequartista dietro la coppia Ronaldo-Mandzukic e da lì non è stato più rimosso. Sta, infatti, pian piano crescendo riuscendo a complicare i piani avversari tra le linee e intercambiandosi di posizione con uno degli attaccanti per non dare punti di riferimento.
Del dominio contro il Bologna è stato un grande protagonista e anche ieri ci ha messo lo zampino in alcune azioni importanti. Il gol decisivo nel completamento della rimonta, il 2-1, nasce da una sua interessante progressione palla al piede. Poi fa espellere Mario Rui, mettendo di fatto in discesa gli ultimi 32 minuti più recupero per i compagni. Episodi determinanti che rendono molto buono il suo match.
Rispetto a lui, però, ha fatto molto meglio, oltre a Ronaldo, Mario Mandzukic. Il croato, che ha iniziato la stagione in ritardo causa finale mondiale, è già in una forma smagliante. Inoltre, al solito sacrificio e lavoro sporco per la squadra, ha aggiunto una vena realizzativa formidabile. Con la doppietta di ieri il numero 17 è arrivato in campionato a 4 gol in 6 partite. L’anno scorso si era fermato a cinque, una rete in più di ora, mentre il suo miglior bottino in bianconero risale a quattro stagioni fa, quando si fermò a dieci gol. È un numero che è destinato a superare con questo cammino: è diventato ormai una certezza a tutto tondo.
Dopo il gol del pareggio, prima del quale la squadra bianconera è sembrata troppo frettolosa e imprecisa, Pjanic ha ridato ordine e brillantezza alla manovra della squadra. Da registrare solo l’uscita della palla sotto il pressing avversario. È da una situazione di questo tipo che è nato l’errore di Bonucci, che poteva appoggiarsi al più vicino Cancelo, il quale ha portato all’uno a zero del Napoli.
L’ostacolo più grande in vista della seconda euro-partita riguarda l’aspetto mentale: bisognerà non sottovalutare lo Young Boys.
FASE CALANTE
La partita del Napoli all’Allianz Stadium è stata in fase calante. La squadra di Ancelotti è stata molto abile nel dare fin dall’inizio del filo da torcere ai padroni di casa con un pressing alto. La strategia è stata premiata con la rete del vantaggio nella cui azione è stato bravo Callejon a servire Mertens con una giocata di qualità.
In seguito, gli azzurri hanno abbassato il baricentro soffrendo la forza di reazione della Juventus e di Ronaldo. I tanti errori tecnici nell’impostazione della manovra non hanno contribuito a placarla.
Hamsik & C. non hanno saputo gestire la partita nell’arco dei 90 minuti, sul piano tecnico e soprattutto psicologico. Una volta che i bianconeri hanno preso il controllo del match i partenopei hanno palesato nervosismo accumulando anche tante ammonizioni. Quella più pesante è stata la seconda per Mario Rui che ha lasciato la squadra in dieci.
L’episodio, contestato dal Napoli, ha sembrato dar nuova forza ai giocatori che per i successivi dieci minuti all’espulsione hanno messo sotto la Juventus. È sembrato, però, più un momento di gestione dei bianconeri, che hanno rischiato di subire il 2-2.
La squadra di Ancelotti ha avuto il coraggio di presentarsi a Torino per vincere con una buona strategia di gioco. Ha faticato, tuttavia, a reggere l’urto dei giocatori di maggiore qualità della Juventus. Uno in particolare: Cristiano Ronaldo. La dimostrazione di come a fare la differenza siano i grandi calciatori.
Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.
Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.
MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.
BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.
Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.
DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.
Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.
Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:
GOL CONTRO IL VERONA –“E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”
UNDER-21 –“E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”
NAPOLI –“Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”
SAMPDORIA –“Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”
STANKOVIC –“Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”
MODELLO DI RIFERIMENTO –“Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”
Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:
“Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.
Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.
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