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La difficile ricerca del proprio spazio

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La difficile ricerca del proprio spazio

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Se parliamo dell’influenza di un singolo calciatore sul gioco della propria squadra possiamo fare riferimento a tante caratteristiche. Tra queste la leadership, perchè un giocatore riconosciuto per questa dote può massimizzare le qualità di uno spogliatoio; la tecnica con cui un singolo riesce a valorizzare il resto della squadra; l’influenza che deriva semplicemente dalle capacità fisiche, quelle che aiutano sempre nei momenti di difficoltà. 

Eppure nel campionato italiano ci sono quei giocatori che non sono protagonisti assoluti, chi per una ragione chi per un’altra. Questo non significa che non abbiano alcune o le caratteristiche di cui si parlava: significa semplicemente che non hanno mai avuto l’occasione o meglio la continuità per farci ricrede. Consideriamo ora alcune delle squadre del nostro campionato e lasciamo fuori da questa analisi tutti gli aspetti che sono comunque importanti nel determinare il numero di minuti giocati e le presenze, ma non necessari in questa occasione. Proviamo ad andare oltre agli infortuni dei singoli calciatori che posso compromettere l’analisi, o ad altre valutazioni come possono essere i tempi sbagliati nelle decisioni di mercato da parte delle società. 

I PROBLEMI DELLA JUVENTUS CHE NON SONO PROBLEMI

Se consideriamo per esempio la Juventus, uno tra gli scenari peggiori e immaginabili di inizio campionato era quello tra Szczęsny e Perin, nel caso in cui non fosse stato scelto un titolare e di conseguenza nessuno dei due avesse giocato bene e con continuità. Oggi quello scenario non è realtà e Allegri continua a proporre Szczęsny come titolare perchè senza tanti giri di parole “in questo momento gioca lui”. La continuità nelle scelte del tecnico bianconero ci porta a pensare che forse l’unica risposta possibile è che Allegri di Perin non si fida poi così tanto, soprattutto considerando che la settimana prossima la Juve giocherà anche gli ottavi della Champions League. Se nella passata stagione il tecnico alternava Szczęsny con Buffon, quest’anno la sensazione è che ci sia un unico titolare, che le gerarchie siano ormai definite e che di conseguenze Perin debba aspettare.

Sempre restando in casa Juve un altro nome di cui si è discusso tanto perchè poco valorizzato e poco considerato nel gioco di Allegri, è quello di Daniele Rugani. Anche in questo caso l’allenatore ha più volte spiegato le ragioni delle sue scelte, in particolare dopo le parole da parte del padre del giocatore e, effettivamente, alla difesa bianconera non manca davvero niente, “partiamo dal fatto che la Juve ha cinque difensori che trovarli più bravi è difficile”. Senza togliere nulla a Rugani, avere davanti giocatori con l’esperienza e la forza di Chiellini, Bonucci e anche di Barzagli, non rende le cose più semplici, soprattutto se quelle caratteristiche ancora ti mancano. Proprio quelle di cui si parlava all’inizio, quelle che ti permettono di capire davvero l’influenza del singolo su tutta la squadra. 

INTER, CREDI ANCORA IN GAGLIARDINI?

Nell’Inter invece c’è un nome che emerge più di tutti gli altri e i tifosi neroazzurri si chiedono ormai da troppo tempo che fine ha fatto Gagliardini.

Una domanda assolutamente lecita dato che il calo è piuttosto evidente e con undici presenze in questa stagione Gagliardini non è più quel giocatore che aveva impressionato a Bergamo. Alti e bassi e anche un po’ di sfortuna nell’incapacità di farsi trovare pronto (anche fisicamente) quando arriva il momento giusto. E poi naturalmente tutta la questione Champions dalla quale il giocatore era rimasto fuori, una questione che a livello psicologico non può fare altro che influenzarti in modo negativo. La sensazione è che non abbia ancora raggiunto la condizione migliore per giocare bene e con continuità nell’Inter, senza però dimenticare che Spalletti continua a dichiarare di voler crederci ancora e domani sera, nella partita di San Siro contro la Sampdoria, potrebbe esserci dall’inizio. L’unico elemento davvero importante che per adesso può rappresentare ancora un cambiamento da questa parte della stagione in avanti. 

Come abbiamo evidenziato all’inizio non è semplice individuare quei giocatori importanti ma che allo stesso tempo non riescono ad essere valorizzati e ad emergere nella propria squadra, senza non considerare una lunga serie di elementi che ruotano attorno. I numerosi infortuni, per esempio, che al di là del periodo di stop possono condizionare comunque  buona parte della stagione; le singole scelte da parte degli allenatori e la tendenza a puntare sempre sulle certezze e a “mettere da parte” almeno per un po’ chi non ha convinto troppo o chi è stato acquistato senza troppe logiche.

Per esempio nel mercato estivo Monchi ha portato a Roma diversi giocatori tra i quali Ante Coric, un giovane, certo, ma di grande prospettiva e per ora non è andato oltre alla sostituzione di Under contro la Spal. Pochi minuti giocati e l’incapacità, non sempre (solo) del singolo giocatore di trovare il proprio posto in campo.

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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