Vacanze finite. In Formula 1, dopo un buon mese di stop, è giunto il momento di riaccendere i motori e scatenare il loro suono ben conosciuto. L’ultima parte di campionato entra, infatti, nel vivo in Belgio, a Spa-Francorchamps. Uno dei circuiti più veloci del mondiale caratterizzato dalla Eau Rouge, curva-simbolo del circus, che si fa in pieno senza possibilità di errore.

Ci si prepara, dunque, in vista del “tempio della velocità” (Monza), in quella che è conosciuta come l’Università della F1. Giusto per ricordare che dopo il periodo di relax, ora è tempo di esami. Pesanti per Sebastian Vettel e la Ferrari, ritrovatosi ad inseguire proprio con l’approssimarsi delle vacanze. Altri, invece, hanno preferito spostare la propria prova d’esame alla sessione del 2019, quando sarà periodo di nuove avventure.
SCENARI CON VISTA 2019
Sarà piuttosto nuova vita, diciasette anni dopo, per Fernando Alonso. Il centauro spagnolo, nonostante le vacanze, è riuscito comunque a prendersi la scena con un annuncio importante. L’anno prossimo, per la prima volta, non sarà in griglia. Un addio che, a 37 anni, sa tanto di ritiro dal circus, anche se questo non ha ancora i crismi dell’ufficialità.
L’unica cosa certa è che a novembre lascerà la Mclaren, la scuderia con cui ha vissuto più tormenti che gioie. Proprio lui, pilota aggressivo, dalla forte personalità ed estremamente competitivo. Quella competività, il suo unico motivo d’esistenza, che ha gradualmente perso di vista nel mondo della Formula 1. Sa cos’è, avendo vinto due titoli mondiali con la Renault, inizialmente sfavorita prima di ribaltare i pronostici. Cosa che non può accadere ora essendoci solo due/tre scuderie a darsi battaglia per la vittoria mentre gli altri fanno la corsa per poter “sopravvivere“.

Lui, perciò, ha deciso di lasciare per dedicarsi a qualcosa di più stimolante: la Tripla Corona, assegnata al vincitore del GP di Monaco, della 24 ore di Le Mans e della 500 Miglia di Indianapolis. Gli manca solo quest’ultima per completare il tris e trovare gloria, che in F1 è stata, forse, poca rispetto a quanto ne meritava.
Il suo sedile nel 2019 sarà, dunque, occupato dal connazionale e amico Carlos Sainz che dopo appena un anno lascia la Renault. La lascia nelle mani di Daniel Ricciardo, l’altro grande protagonista di questo mercato automobilistico. L’australiano proprio quando sembrava vicino al rinnovo con la Red Bull, come ama fare in pista, ha sorpreso tutti.
Dopo cinque anni in cui è cresciuto provando lotta vera e assaggiando qualche volta il sapore della vittoria, non sarà più con la casa austriaca. Stupisce, e non poco anche all’interno del paddock, la sua firma con la scuderia francese. A prima vista, infatti, sembrerebbe un netto passo indietro per lui che ha 29 anni rischia di veder frenata la sua carriera in ascesa.
Il coraggio, quella sana follia, bisogna ammetterlo, non gli è mai mancata. Lasciare la Red Bull per la Renault sembra proprio una scelta folle, ma chissà che tra qualche mese lo scenario possa cambiare. A Boulogne-Billancourt hanno avviato un nuovo progetto con investimenti mirati nel personale e per la componente meccanica. Questi hanno convinto il “Tasso del miele” a credere che il gap con le due “padroni” si possa ridurre nel breve-medio termine. D’altronde a livello di competività in pista Ricciardo si avvicina tantissimo ad Alonso. Se sarà così anche in Renault allora ci sarà da ricredersi sulla sua pazzia guardando l’albo d’oro.

Il nuovo compagno di squadra di Max Verstappen dal prossimo marzo sarà Pierre Gasly che completa una scalata niente male. Meno di dodici mesi fa, nel GP di Malesia, faceva il suo esordio in Formula 1, ora si appresta in un top team. Le qualità non gli mancano e le sta mostrando in questa stagione con buonissimi, a volte ottimi, risultati (4° a Montecarlo il migliore).
SVOLTA FORCE INDIA
I movimenti di mercato non sono di certo finiti qui e a scatenare il prossimo domino è la svolta appena arrivata in casa Force India. La scuderia “rosa” ha cambiato proprietà a causa dei numerosi debiti della vecchia. Il team è passato nelle mani di un consorzio guidato da Lawrence Stroll cambiando denominazione in Racing Point Force India.
La nuova squadra ha ottenuto la licenza per poter correre il GP di questo week-end, anche se perderà i 59 punti conquistati finora nella classifica costruttori. Confermati i due piloti Sergio Perez e Esteban Ocon, anche se solo momentaneamente. A Monza o al massimo a Singapore ci sarà un cambio con effetto immediato.

Il neo team principal Otmar Szafnauer ha confermato l’interesse per Lance Stroll, figlio del nuovo proprietario. Colloqui in corso con la Williams per il canadese che probabilmente prenderà il sedile di Ocon. Il team che vanta nove titoli mondiali costruttori potrebbe prendere in sostituzione proprio il francese. Sotto contratto c’è già, però, un certo Robert Kubica che conosce la monoposto, la quale finora ha portato scarsi risultati. Un’altra soluzione, che sta conquistato terreno nelle ultime ore, è quella che porta al giovane Markelov, russo come Sirotkin e garanzia di importanti guadagni.
Da tenere d’occhio anche la situazione Stoffel Vandoorne, in bilico in casa Mclaren. Questa potrebbe allora essere la nuova scuderia di Ocon da subito, ma la stessa per il 2019 vorrebbe affiancare a Sainz il giovane Lando Norris. In tutto questo giro potrebbe venire meno il merito lasciando a piedi un pilota che ha dimostrato un grande potenziale come il francese. Lo stesso che a Montecarlo era stato protagonista del “lascia-passare” a Hamilton dichiarandosi pilota Mercedes. Questa, fornitore dei motori di Force India e Williams, in un modo o nell’altro potrebbe non dargli più un volante.
RICOMINCIA LA LOTTA
Le uniche due scuderie che non sono interessate, almeno direttamente, da cambiamenti nell’organico piloti sono le due contendenti al titolo. Mercedes e Ferrari confermeranno le loro coppie potendosi concentrare sulla battaglia serrata di queste ultime nove gare.
La fine delle vacanze coincide, infatti, con la ripresa della grande lotta, mai così intensa negli ultimi anni come ora. Una sfida che va avanti tra marcature e mescolanza di strategie al fine di prevalere sull’altro. Il filo dell’equilibrio è sottilissimo e la sensazione è che a fare la differenza in questo mondiale sia il dettaglio.

La Rossa e il team anglo-tedesco riprendono la corsa con la nuova power unit usufuendo del terzo gettone. Tutti ad esclusione di Valterri Bottas che, invece, inaugurerà il quarto motore con conseguente partenza dall’ultima fila. Ecco, quindi, che a Spa, ancor prima di entrare nel vivo, si prevede già una gara entusiasmante fatta di tante strategie diverse. Perchè davanti saranno sì due Ferrari contro una sola, ma il finlandese della Mercedes partendo dal fondo potrebbe optare per uno stint più lungo prima del pit-stop. Ci sarebbe, dunque, la possibilità che il numero 77 si ritrovi davanti alle Ferrari frenandole.
Situazione già vista in Ungheria, dove la gara probabilmente era più importante per Hamilton piuttosto che per il rivale. Veniva dalla fortunosa vittoria di Germania e doveva dare una prova di forza a Budapest. Jolly perfettamente colto dall’inglese.
Ora la mano passa a Sebastian Vettel. Il Cavallino Rampante quest’anno ha dimostrato un grande potenziale su tutte le piste, sia sul giro di qualifica che sul ritmo gara. Il vero problema sono stati gli errori durante le corse, tanti, troppi del tedesco. Spa e Monza sono due piste ideali per le caratteristiche tecniche della SF71H e rappresentano l’occasione per dare un segnale di rivalsa. La priorità è recuperare punti.

Vettel vs Hamilton, Ferrari vs Mercedes: si riparte da -24 e da -10. C’è tempo per il futuro perchè c’è un entusiasmante presente tutto da vivere.