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La sorpresa delle sorprese

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La sorpresa delle sorprese

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Sorpresa è il termine esatto per riassumere la strepitosa, e non ancora finita, stagione dell’Eintracht Frankfurt. Già l’anno scorso, con Kovac in panchina, la squadra aveva compiuto un buon percorso culminato con la vittoria della Coppa nazionale e l’ottavo posto in classifica. A maggior ragione, non era facile ripetersi ed addirittura fare meglio, perciò la semifinale di Europa League e la lotta per un posto in Champions è da considerarsi come un qualcosa di gradevolmente inatteso.

La parola sorpresa coinvolge un po’ tutto, oltre che i risultati di squadra: c’è da considerare la consacrazione di Jovic, il miglioramento di Haller, il salto di qualità di Kostic e Hinteregger, l’imprescindibilità di Danny da Costa; e ancora, la perennità di Hasebe, la continuità di Rebic, il rimettersi molto bene in gioco di de Guzmàn.

Tante sorprese tra cui spunta una maggiormente impronosticabile a causa del suo certificato di nascita: ciò corrisponde al profilo di Evan N’Dicka che, nonostante gli appena 19 anni, in breve tempo ha sorpreso tutti.

EXPLOIT A FRANCOFORTE

Obite Evan N’Dicka è un calciatore francese classe ’99 nato a Parigi ma con origini camerunensi. La scelta della nazionale, tuttavia, è ricaduta su quella tricolore e proprio nel paese transalpino ha avuto inizio la sua carriera calcistica.

A seguito di un paio di piccole esperienze è entrato nel settore giovanile dell’Auxerre, club che vanta una storia importante nella quale si parla della vittoria di un titolo di Francia e quattro Coppe nazionali. Un’occasione non da poco poter crescere in una squadra con una tradizione gloriosa.

N’Dicka con la maglia biancoazzurra ha compiuto tutto il percorso di crescita fino a fare il salto in sei mesi dalla formazione B alla prima squadra. L’esordio, in Ligue 2, dove tuttora milita l’Auxerre, è arrivato il 27 gennaio del 2017. È stato, tuttavia, nella passata stagione che ha collezionato un buon numero di presenze, dodici, in equilibrio con il totale di volte in cui è rimasto in panchina.

La sua esperienza in Borgogna, a conti fatti, non è stato nulla di eccezionale, rivelando il percorso di N’Dicka come un semplice cammino nella norma.

Nelle poche uscite in cui è sceso in campo, ha però convinto l’Eintracht Frankfurt a scommettere su di lui per un valore di 400mila euro: il trasferimento è avvenuto la scorsa estate e da quel momento la carriera del difensore francese ha avuto una svolta radicale.

Alla prima della nuova Bundesliga ha realizzato l’esordio dal primo minuto, per lui assoluto in una massima serie. Non ha più lasciato il suo posto, se non per qualche panchina in questa primavera per via dei doppi impegni, diventando un titolare fisso. Ha persino giocato con continuità in Europa League, saltando solo cinque partite delle quattordici complessive.

Il cambiamento è stato pressochè incredibile, l’esplosione rapida e decisa tanto da essere premiata con la nomina del Bundesliga Rookie of the Month, a febbraio. Non è stato difficile, dunque, per la società tedesca tirare fuori i 5.5 milioni validi per il riscatto del calciatore dall’Auxerre.

A proposito di cifre: il valore di N’Dicka, secondo Transfermarkt, è salito dai 4 milioni dell’agosto scorso ai 22 milioni di ora. I numeri di una sorpresa.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Evan N’Dicka è un difensore centrale che nella linea a tre dell’Eintracht Frankfurt occupa la posizione di sinistra dove, all’occorrenza, può fare anche il terzino. È molto forte fisicamente e ha un baricentro piuttosto alto rispetto alla media. Vanta, inoltre, la spiccata capacità di staccarsi dalla linea e andare in anticipo sull’avversario.

Spesso premiato dal fatto di possedere lunghe leve, tenta il tackle con buoni tempi di intervento che spengono pericolose azioni offensive avversarie. Il fatto che sia bravo in questo fondamentale è poi certificato dalla condotta in campo che gli vede attribuite soltanto quattro ammonizioni in stagione.

Possiede un’importante stazza (1.92 m per 80 kg) che risulta determinante in fase di marcatura, nella quale è molto bravo, e negli uno contro uno, circostanza in cui fa denotare un efficiente uso del corpo. Il ragazzo, tra i vari punti di forza, appare pressoché imbattibile sui duelli aerei, di cui ne vince di media 2.7 a partita, risultando il terzo miglior calciatore della formazione di Hutter.

https://www.youtube.com/watch?v=Yb4KiCMY36U

È leader indiscusso all’interno dello spogliatoio per le chiusure difensive, tanto da realizzarne 4.2 ogni 90 minuti: un numero elevatamente importante considerando il fatto, citato prima, che spesso si tira in avanti per andare in anticipo. Questa statistica testimonia come la sua prestazione non risenta delle sue avanzate.

N’Dicka è anche molto abile con i piedi fornendo un grande supporto nell’impostazione dal basso dell’azione: nel suo stile di gioco, ad esempio, c’è la verticalizzazione veloce o il lancio lungo. Per l’appunto, mediamente realizza precisamente 3.1 palle lunghe a partita ed ha anche la seconda miglior percentuale di passaggi riusciti del club (79%).

Se bisogna trovare un grande calciatore al quale il suo profilo si avvicina, questo è Medhi Benatia. Può davvero ripetere il percorso compiuto dal marocchino se riesce a limitare alcuni errori nelle decisioni, che per un giovane come lui sono legittimi.

FUTURO IN PREMIER?

La grande stagione compiuta gli ha permesso di iniziare ad avere estimatori in giro per l’Europa. Non ci sono ancora trattative concrete, anche perchè N’Dicka ha un contratto con l’Eintracht Frankfurt fino al giugno 2023 e, sicuramente un altro con la maglia nerorossobianca gli sarebbe utile per trovare ancora più continuità e maturazione.

In futuro, però, il campionato dove potrebbe realizzarsi in maniera importante è la Premier League. La sua intensità e fisicità sono chiavi che gli potrebbero permettere di fare bene in una rassegna dai ritmi molto alti.

 

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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