16 maggio 2018, Fernando Torres alza il primo trofeo con l’Atletico Madrid. I Colchoneros vincono l’Europa League.
26 maggio 2018, il Real Madrid è in campo, a Kiev, per prendere per le orecchie la Champions League. Per che anno consecutivo non serve specificarlo.
Sommatoria è il predominio spagnolo nel calcio europeo. Miglior premessa al Mondiale russo sarebbe solo la vittoria blanca. Tutto per buona pace del CT Lopetegui paradossalmente in situazione non agiatissima nel momento di sedersi al tavolo e sfoltire l’ispanica lista “convocabili” in convocati. Invidiabile – ahinoi – il crudo ruolo di scegliere nell’ampio mazzo di nomi senza perdere in qualità.
Scelti i nomi c’è solo da vedere quale sarà il destino mondiale della Selecciòn Española.
LA LISTA

Nuovo ciclo.
Lontana, cancellati i negativi del mondiale brasiliano. Cancellati con un nuovo inizio segnato da storiche esclusioni dei grandi che hanno fatto grande l’ultima recente selezione roja. Unico – storico – superstite è Andrès Iniesta dopo l’addio al Barcellona. Non ci saranno Fernando Torres, Xavi, David Villa, Casillas e Fabregas. Storici eroi della Spagna campione del mondo 2010 che per intuibili motivi hanno indirettamente aperto un nuovo ciclo.
C’è, ci sarà Andres Iniesta, l’uomo con la maggior esperienza nei 23, leader senza fascia e trascinatore, con Sergio Ramos unici “vecchi” presenti dei nefasti del 2014.Il posto di Casillas è stato preso da Kepa, dell’Athletic Bilbao, con il logico slittamento verso l’alto delle gerarchie di De Gea e Reina. Il 23enne grande protagonista della Spagna Under21, seconda agli europei di categoria nel 2017, è sicuramente il più interessante prospetto fra i pali come dimostra la clausola da 80milioni sul contratto, diretta provvedimento del presidente dopo che le sirene blanche si erano fatte sentire a gennaio, e i 7 clean sheet in Liga.
Le prime, leggere, reazioni di stupore si incontrano scorrendo la lista dei difensori convocati. Un reparto che certo non offre l’ampiezza di possibilità di quelli più avanzati ma in cui – invidiabilmente – le poche esclusioni riecheggiano. Due su tutti i nomi di chi dovrà accontentarsi della comodità del divano di casa propria davanti alla tv: Marcos Alonso e Hector Bellerin. Londra, dunque, esclusa. 46 presenze, 8 gol e 7 assist non sono bastati alla stagione dell’esterno del Chelsea per essere premiata con la convocazione nazionale più attesa da un giocatore. Stessa sorte toccata al terzino dell’Arsenal. meno prolifico e altruista si è fermato a “soli” 3 gol e 5 assist.
Londra esclusa a favore di Nacho Monreàl – londinese invece convocato – e Odriozola, terzino destro della Real Sociedad.
In zona centrale invece le “lacune” più importanti. Non di titolarità s’intenda. Pique e Sergio Ramos di indubitabile affidamento non sembrano essere degnamente sostituibili. Nacho l’unico vero diretto sostituto. Azpilicueta e Monreal possibili alternative adattate. Il difensore del Chelsea ha trovato una nuova dimensione da centrale si, ma nella difesa a tre di Conte. Da valutare l’impatto in un reparto a 4. Utile soluzione in tal senso poteva essere Bartra però reduce da una stagione non positiva al Bètis e Javi Martinez, altro adattato.

Il secondo reparto sicuramente il più affidabile, esperto e con soluzione più variegate. I tre titolari dovrebbero essere gli stessi del 3-0 al Bernabeu contro l’Italia. Busquets – “El Pulpo de Badìa” – è considerato da Lopetegui unico nella rosa per caratteristiche e sarà dunque imprescindibile e insostituibile perno nel centrocampo spagnolo. Ago della bilancia nella manovra roja è fondamentale nella costruzione dal basso e nel rattoppare i buchi in fase difensiva. A fianco del centrale del Barcellona ci saranno l’eterno Iniesta e Koke. Non mancano e non mancheranno certo alternative dai piedi buoni in grado anche di offrire soluzioni di modulo (oltre al 4-3-3 designato). Saul Niguez, Thiago Alcantara i difficili da tenere seduti. Quasi doverosa l’esclusione eccellente di Fabregas a favore di sana freschezza e duttilità di gioventù. Assente meno rilevante sarà anche Sergi Roberto potenziale jolly sulla fascia destra, suo nuovo habitat blaugrana.
Centrocampo altamente malleabile. Già nominato, Thiago Alcantara permetterebbe alla Spagna più agilità nella gestione del pallone e nella creazioni di occasioni. Ulteriore scenario di pericolosità presupporrebbe la presenza di Saul Niguez principe di incursioni e pericolosità dal limite dell’area.
Conto senza l’oste. Gli osti. Perchè David Silva e Isco sembrano imprescindibili in quanto a fantasia e qualità. Sinistro e destro dovrebbero comporre la linea d’attacco spagnola col vantaggio di entrambi di poter essere arretrati di qualche metro all’occasione.

Oceanica abbondanza di scelta là davanti. Come detto due posti dovrebbero essere – condizionale d’obbligo data la qualità in panchina – di Isco e David Silva “aiutati” se mai servisse anche dalla maggior esperienza internazionale. Posto vacante occupato gioco forza da Diego Costa, unica punta centrale, unico bomber di ruolo nei 23 di Lopetegui. L’esclusione – clamorosa – di Morata garantisce alla punta dell’Atletico Madrid tranquillo soggiorno di titolarità. Seconde prime linee su tutte sono Asensio e Lucas Vazquez, prime alternative anche nel Real di Zidane perfette per allargare il gioco. Vazquez all’occorrenza arretrato terzino dall’allenatore francese offre ennesima duttile alternativa. Iago Aspas e Rodrigo le altre punte convocate esemplari della linea chiara seguita dal CT in fase di diramazione della lista.
Le tre punte che abbiamo portato hanno differenti caratteristiche, Aspas e Rodrigo possono giocare sia come attaccanti esterni che come attaccanti centrali, Diego Costa ci dà grande agonismo ma anche qualità tecniche
La gara degli esclusi la vince sicuramente Alvaro Morata (tra l’altro beffato testimonial a novembre nella presentazione della maglia spagnola per i mondiali) i cui numeri stagionali non spiegano l’esclusione sopratutto se confrontati con chi invece il posto l’ha avuto. 15 gol (7 quelle di Diego Costa) non sono bastati ad ottenere la maglia roja probabilmente per un finale di stagione non all’altezza: 2 reti nelle ultime 19.
Esclusione comunque accolta con controllata delusione testimoniata dal tweet del giocatore successivo all’appresa notizia.

A casa sono rimasti anche due protagonisti “italiani”. Callejon e Suso non hanno convinto a sufficienza. La stagione record del Napoli a scudetto sfiorato e l’exploit dell’esterno milanista pedina fondamentale prima con Montella e poi con Gattuso non hanno colpito al punto da fare escludere qualcuno dei convocati. Tutto e sempre in piena coerenza con la linea di malleabilità e duttilità adottata. Callejon prime e Suso soprattutto infatti non offrono grandi alternative ai meri ruoli di esterni occupati nel club. L’esigua esperienza internazionale poi – in particolar modo dell’esterno milanista – hanno semplificato il compito di Lopetegui.
Pedro e Mata altri assnenti reduci del nefasto mondiale brasiliano.
La linea titolare appare scelta: De Gea, Carvajal, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Koke, Iniesta, David Silva, Isco e Diego Costa l’11 iniziale più “gettonato” con seconde-prime linee a mettere in crisi l’invidiata posizione di Lopetegui.
QUINDI?
Discorsi di convocazione a parte, quale sarà il destino della Spagna in Russia?
Il CIES (Centre International d’Etude du Sport) ha cercato di rispondere alla domanda bypassando discori emotivi e attenendosi a criteri più pragmatici e matematici. Attraverso l’Indice di Forza Esclusivo si è cercato di capire la sorte mondiale Roja.
L’Indice considera le percentuali medie di partite giocate nel campionato nazionale dai 23 giocatori più usati dagli allenatori nelle partite di qualificazione mondiale da luglio 2017 combinate con il livello sportivo dei club d’appartenenza.
Il valore totale più alto (100) è proprio quello delle Furie Rosse. Spagna dunque prevista vincitrice. Brasile e Francia sul podio davanti alla Germania. Sicuramente 4 delle assolute favorite. Chissà che il CIES non ci abbia preso.

Novità assoluta per gli spagnoli – Reina escluso – sarà il VAR.
Proveremo a capirla e a capire l’incidenza che avrà nel gioco. Dobbiamo prepararci al Mondiale e prepararci affinché non ci colga di sorpresa
Un nuovo ciclo per risorgere dai negativi del 2014.
Per sapere come andrà a finire l’unica cosa è sedersi e godere.