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Lazio, è tempo di verdetti
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5 anni fa:
Quest’anno c’erano grandi aspettative sulla stagione dei biancocelesti, che erano chiamati a replicare quanto di buono fatto nell’annata precedente. Il timore di molti però era quello di staccare la spina troppo anticipatamente e non reggere il colpo su tre fonti, anche per delle perdite importanti (Felipe Anderson e De Vrij su tutti), i continui infortuni, le discussioni infinite tra i vertici societari e Simone Inzaghi, e infine anche a causa di un rendimento inferiore da parte di alcuni giocatori chiave. Proprio come è accaduto quest’anno.
Difatti nonostante l’ottimo rendimento della Lazio in Coppa Italia, con l’euforia per la vittoria della coppa ancora viva tra le mura di Formello, è innegabile come il percorso in campionato e in Europa League siano stati deludenti. Di certo la stagione dei capitolini rimane positiva, ma sicuramente si sarebbe potuto fare di meglio viste le premesse ed i tanti punti persi dalle dirette concorrenti durante l’anno. Comunque la squadra ha portato a casa un titolo, ed inoltre ha una nuova base di giovani molto interessante da cui ripartire per le prossime stagioni.
LA STAGIONE
Alla stagione della Lazio quest’anno si può dare un buon sette. La giusta media tra un mediocre campionato, una sufficiente Europa League e un eccellente cammino nella coppa nazionale. La truppa di Inzaghi difatti quest’anno ha peccato di una forte discontinuità- da sempre il tallone d’Achille dei capitolini- che l’anno scorso sembrava esser scemata sotto la guida del mister piacentino. Oltre a ciò, la squadra ha spesso mostrato un gioco frammentato e poco coeso, ricordando solo in certi momenti le splendide verticalizzazioni e le ottime geometrie della passata stagione.
Quello che più ha dato nell’occhio non può che esser stata la quantità di punti persi con le piccole; 15 per l’esattezza, tra cui le clamorose débacle con Genoa, Spal e Chievo che hanno compromesso e non poco la corsa per il quarto posto. La Lazio inoltre è sembrata venir meno nel momento clou della stagione, poiché dopo l’importante vittoria sul campo dell’Inter, i biancocelesti sono crollati, ottenendo un solo punto in 3 partite, allontanandosi definitivamente dalla rincorsa Champions e rischiando addirittura di non accedere alla Europa League.
Proprio in questa competizione europea la Lazio non ha sfigurato, raggiungendo la fase a eliminazione diretta, e venendo eliminata subito da un Siviglia più quotato, ma senza nemmeno segnare un gol.
Quello che è più mancato però quest’anno, ivi compreso in campionato, è stato il giusto atteggiamento. I biancocelesti infatti hanno perso ben cinque partite su otto nel loro cammino europeo, tirando fuori gli attributi solo nella trasferta di Marsiglia, e capitolando malamente sotto i colpi dei tedeschi del Francoforte.
Dall’altra faccia della medaglia però, c’è da ricordare come quest’anno sia arrivato il settimo trionfo in Coppa Italia, che oltre a salvare la stagione, ha garantito alla squadra anche la finale di Supercoppa, con la possibilità di ottenere il terzo titolo in due anni, ed il sesto della gestione Lotito.
TOP E FLOP
TOP
LUCAS LEIVA
Il centrocampista brasiliano è in breve tempo diventato uno dei beniamini della tifoseria laziale, riconfermandosi su livelli alti. Dopo una prima stagione fenomenale alla corte della Lazio, il brasiliano ha messo in mostra tutto il suo carattere anche in questo campionato, non sfigurando in quasi nessuna occasione e mantenendo sempre solide nelle sue mani le redini del centrocampo. L’ultima prestazione in finale contro l’Atalanta, impreziosita dall’assist per l’1-0, ha sicuramente garantito a Leiva la palma del miglior giocatore stagionale, alla pari con Acerbi, tanto da convincere la società a prolungargli il contratto fino al 2022. Il brasiliano inoltre è risultato essere oltre che un esempio di personalità e professionalità, anche un eccellente uomo spogliatoio, di cui la Lazio non si vorrà privare per provare nuovamente l’attacco alla Champions nei prossimi anni.
FRANCESCO ACERBI E LUIZ FELIPE RAMOS
Una delle grandi incognite della Lazio è sempre stata la difesa. Quest’anno inoltre dopo la partenza di De Vrij, molti erano piuttosto preoccupati per la fase difensiva, che però visti gli aggiustamenti di Tare ha reso meglio dal punto di vista numerico e di gol presi. Gran merito di ciò non può che esser attribuito ad Acerbi, il centrale ex-Sassuolo che quest’anno ha convinto tutti, consacrandosi e ottenendo la maglia della nazionale. La sua annata è stata strepitosa tanto da diventare in poco tempo uno dei beniamini del tifo laziale. Oltre a lui però la Lazio ha visto l’esplosione di un altro giovane ragazzo tra le sue mura, ovvero Luiz Felipe Ramos. L’italo-brasiliano ha confermato le buone cose fatte vedere nella passata stagione, giocando sempre ad alti livelli e andando in gol in più di un’occasione. Lecito aspettarsi che sia una delle pedine da cui ripartire e un futuro uomo mercato per Tare.
JOAQUIN CORREA
Arrivato in Italia con la pesante responsabilità di sostituire Felipe Anderson, il tucu ha spiazzato tutti, giocando un’annata spettacolare e prendendosi in breve tempo la Lazio. L’argentino è risultato determinante in certi tratti della stagione, regalando perle assolute dal punto di vista tecnico e trascinando la squadra. Il suo apporto per la conquista della coppa è stato fondamentale , visto il gol nel ritorno con il Milan, e il 2-0 decisivo nel match finale con l’Atalanta. Oltre a ciò il tucu è andato segno ben 4 volte in campionato, sfornando anche assist molto importanti. Di sicuro lui è il punto fermo di Inzaghi e della Lazio, che ricostruiranno proprio su Correa nelle prossime stagioni per alzare di più l’asticella del rendimento.
FLOP
LUIS ALBERTO
Stagione da dimenticare, quella che sta per terminare, per il fantasista spagnolo. Dopo un timido inizio di stagione, aggravato da un forte lite con Inzaghi ed il gruppo a seguito della sconfitta del derby, l’andaluso sembrava aver perso il suo smalto e di non esser più in grado di trascinare i suoi compagni come in passato. I quattro gol in campionato sono un bottino troppo misero, considerando che due sono arrivati nella partita contro il Parma. Oltre a ciò molte sono state le contestazioni da parte dell’ambiente, che lui non sembra aver digerito, neanche dopo la vittoria della coppa:
“Quando giochi bene sei un fenomeno, quando invece giochi male ti distruggono, e questo non va bene anche se quest’anno è successo diverse volte. Ora voglio festeggiare e godermi questa vittoria, per il futuro si vedrà.”
Nelle parole di Luis Alberto è sembrato trapelare ancora molto nervosismo per l’annata negativa, che potrebbe portare ad un suo allentamento da Roma in direzione casa, Siviglia.
SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC
Già, anche lui è finito sul banco degli imputati. La stagione del serbo è pienamente da sufficienza, sia chiaro, viste in particolar modo la seconda parte dell’anno e la rete che ha permesso ai biancocelesti di portarsi a casa la Coppa Italia. Nonostante ciò però molti quest’anno si aspettavano la consacrazione definitiva da parte di Milinkovic dopo un’annata spaziale come la scorsa, in cui il centrocampista aveva messo in mostra tutto il suo enorme potenziale. Oltre a ciò hanno fatto discutere anche alcuni suoi atteggiamenti, tra cui l’espulsione folle contro il Chievo, e la mancata assunzione di responsabilità sul campo nei momenti topici della stagione.
Comunque va ribadito come il suo rendimento sia stato di gran lunga migliore nel girone di ritorno, in cui ha fatto rivedere sprazzi del suo talento. Ora però le quotazioni su di lui sembrano esser scese, con il Real e la Juventus però sempre alla porta per acquistarlo.
CHI PARTE?
Negli ultimi giorni il nome di Simone Inzaghi è stato spesso accostato alla panchina rovente, e in cerca di un nuovo proprietario, della Juventus. Il mister biancoceleste è da tre anni alla corte della Lazio con cui ha ottenuto due trofei ed è andato ad un passo da una qualificazione alla fase diretta della Champions League che ai capitolini manca da ben 12 anni. Dopo le diverse discussioni con la società, che però a fine anno ha fatto capire di voler continuare con Inzaghi, la scelta è tutta nelle mani del tecnico, che molti già vedono pronto per un’avventura importante sulla panchina della Juventus, anche se il destino potrebbe sorridere ai biancocelesti. In caso di partenza comunque i due sostituti potrebbero essere Mihajlovic e De Zerbi.
Diverso invece il discorso per quanto riguarda il campo. In difesa dovrebbe esserci un esodo di massa con i probabili addii di Wallace, Basta e Durmisi, che non sembra aver convinto appieno la dirigenza. In attacco invece dovrebbe esser stato risolto il problema della seconda punta, con un Felipe Caicedo che sta chiudendo la stagione nel migliore dei modi e al netto degli 8 gol segnati e che sembra poter essere finalmente una risorsa per la Lazio.
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Champions League
Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

Pubblicato
35 minuti fa:
Novembre 29, 2023
Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.
IL RESOCONTO BENFICA-INTER
Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.
Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.
IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI
Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.
Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.
COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI
GRUPPO D
- Real Sociedad 11
- Inter 11
- Salisburgo 4
- Benfica 1
GRUPPO
- Real Madrid 15
- Napoli 7
- Braga 4
- Union Berlino 2
Calcio Internazionale
Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?
Pubblicato
15 ore fa:
Novembre 29, 2023
Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.
Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.
Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?
LA SITUAZIONE NEL GIRONE
Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.
“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.
“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.
LA FORMAZIONE
Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.
In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:
“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Generico
Pioli in conferenza post Milan-BVB: “Non sono soddisfatto”
Pubblicato
24 ore fa:
Novembre 29, 2023
A margine della sconfitta rimediata contro il Borussia Dortmund, un evidentemente deluso Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole.
PARTITA ED EPSODI – “Non sono soddisfatto, per vincere queste partite ci vuole più qualità Abbiamo avuto le occasioni per andare in vantaggio, la qualità doveva essere superiore. Krunic lo abbiamo già provato in quella posizione, può farlo”.
STRASCICHI – “Siamo sempre stati molto bravi a reagire a queste delusioni, ora dobbiamo dare continuità alla vittoria con la Fiorentina in campionato”.
IL GIRONE DEI RIMPIANTI – “I rimpianti ci sono soprattutto per la prima partita con il Newcastle. Questa sera non siamo stati precisi e abbiamo consentito all’avversario di giocare la partita che volevano. Ora non dipende più da noi, ma proveremo a vincere contro il Newcastle”.
RAMMARICO – “C’è rammarico per l’infortunio di Thiaw. Mi spiace perdere un giocatore così forte per un po’ di partite”.
CONFRONTO CON LA SOCIETÀ – “C’è stato nel corridoio come alla fine di ogni partita”.
STADIO – “Fin quando la squadra ha dimostrato di poter essere in partita lo stadio è stato con noi. I tifosi hanno tutto il diritto di essere delusi”.
Generico
Milan-Borussia Dortmund 1-3, le pagelle: incubo Giroud, Chukwueze l’unica luce rossonera
Pubblicato
1 giorno fa:
Novembre 28, 2023
Il Milan perde malamente in casa contro il Borussia Dortmund ma tiene in vita i discorsi qualificazione agli ottavi sfruttando il pareggio tra Newcastle e PSG. A San Siro finisce 1-3 per il BVB: decisiva la serataccia di Giroud che sbaglia un rigore in apertura di primo tempo. Chukwueze l’unica luce. Queste le nostre pagelle.
LE PAGELLE DEL MILAN
Maignan 5.5: responsabilità sul gol di Adeyemi, l’estremo del Milan prova battezzare con troppo ottimismo il secondo palo, l’esterno del Borussia lo fredda sul primo. Inutile il disperato tentativo di tenere il pallone oltre la linea
Calabria 5: praticamente sempre in difficoltà nei duelli con Bynoe-Gittens, l’ingenuo fallo da rigore ne è l’emblema. Sciupa di testa una clamorosa palla gol nel recupero del primo tempo.
Thiaw 6: attento, mette i piedoni su un paio di cross dalla sinistra e controlla Fullkrug. Sfortunato, si fa male dopo un’ottima chiusura. (Dal 52′ Krunic 5.5: in difficoltà adattato a centrale, il gol dell’1-2 nasce dal suo lato).
Tomori 5.5: rimedia un giallo ingenuo in mischia, il cartellino lo condiziona.
Theo Hernandez 5.5: più timido del solito in attacco, il Borussia, che tiene gli esterni molto alti, ha dei meriti, ma poteva fare meglio.
Adli 6: sprazzi di grande classe nel primo tempo quando è bravo anche in difesa. Cala alla distanza, meriterebbe ugualmente più chances dal primo minuto. (Dal 76′ Jovic 6: sfortunato, coglie un palo al 85′).
Reijnders 5.5: la sensazione è che a volte manchi il dialogo con i compagni di reparto: spesso il Milan lascia delle voragini a centrocampo, e il Borussia le sfrutta.
Loftus-Cheek 5.5: fatica a trovare la sua posizione in mezzo al campo, soffre il duello con Emre Can.
Chukwueze 7: conferma alla grande il trend positivo intravisto con la Fiorentina. Il migliore dei suoi, ma il gol è solo una parte della sua partita: oltre a quello sono i dribbling e le corse a mandare in tilt la fascia sinistra del BVB. Finalmente, ma non basta per la vittoria. (Dal 76′ Traore s.v.).
Giroud 4.5: sbaglia il rigore al decimo del primo tempo ed esce da quel momento dalla partita. Da uno con la sua esperienza sarebbe servito altro.
Pulisic 5.5: imbrigliato, pochi spunti e una gara rivedibile.
All. Pioli 5.5: il suo Milan approccia bene, ma il rigore di Giroud soffoca un primo tempo sin lì ottimo. Prova a sistemare le cose pescando dalla panchina, ma le risorse sono limitate.
LE PAGELLE DEL BORUSSIA DORTMUND
Kobel 6.5: intuisce e para il rigore di Giroud, forse poco reattivo sul gol di Chukwueze, ma non era facile.
Ryerson 6: un crossaccio direttamente sul fondo a inizio partita gli suggerisce che forse sarebbe meglio badare più alla difesa, lo fa bene.
Hummels 7: il peso dell’esperienza, annulla Giroud e non buca un intervento. Bravo.
Schlotterbeck 5: prima “para” illegalmente un tiro di Chukwueze e provoca il rigore, poi tiene in gioco tutti sull’azione del gol dello stesso nigeriano. Esce per infortunio. (Dal 55′ Ozcan 6: da geometrie al centrocampo del Dortmund).
Bensebaini 5.5: soffre Chukwueze che lo saluta e segna nell’azione del pareggio. Le sue costanti discese sul fondo si concludono spesso con un nulla di fatto.
Emre Can 6.5: la sua duttilità un’arma tattica. Utile sia da mediano che da difensore centrale.
Sabitzer 6.5: ci mette quantità, realizza l’assist per il gol di Bynoe-Gittens
Malen 5.5: poco incisivo sia a destra che a sinistra, il cambio è la matematica conseguenza. (Dal 55′ Adeyemi 7: entra e chiude la partita).
Reus 6.5: una cosa ma fatta bene, il rigore che tira a Maignan è perfetto e vale il momentaneo 0-1. (Dal 79′ Brandt s.v.).
Bynoe-Gittens 7.5: si conquista il rigore e segna il gol dell’1-2 che, talaltro, si meritava per quanto fatto vedere fino a quel momento. Esser più decisivo di sarebbe stato difficile. (Dal 66′ Wolf 6: svaria sul fronte, ma è poco preciso).
Fullkrug 6.5: un colpo di testa pericoloso e una traversa, bravo anche nella gestione del pallone. Da una sua bella giocata nasce il gol del 1-2.
All. Terzic 7: imbriglia Theo e Pulisic, non soffre il dinamico centrocampo rossonero. Cambi tutti azzeccati, la qualificazione agli ottavi è un piccolo capolavoro.
I nostri approfondimenti


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