La grande sfida tra due maestri del calcio propositivo. Con questo entusiasmo e questa aspettativa gli appassionati di calcio e gli addetti ai lavori hanno atteso la partita tra Lazio e Olympique Marsiglia, valevole per le terza giornata del girone E di Europa League. Non potevamo mancare a questo appuntamento di una competizione spesso sottovalutata o poco considerata, ma che regala incontri tra squadre con storia e caratura importante.
LA CLASSIFICA
Le due compagini arrivano allo Stadio Olimpico come seconda, la Lazio, e terza, il Marsiglia, nel gruppo E.
Il club transalpino, due punti in classifica, viene da due pareggi sfortunati. Il primo, in terra russa a casa della Lokomotiv Mosca, maturato dopo un iniziale vantaggio, nel corso di un match sostanzialmente dominato. Il secondo, invece, a seguito di una partita bloccata in casa contro il Galatasaray, terminata a reti bianche e contraddistinta da disordini in tribuna, costati il divieto di trasferta in Italia ai caldi supporters focesi.
La Lazio, dall’altra parte, seconda a tre punti, dopo aver perso per una rete a zero a causa di uno sfortunato errore di Strakosha in Turchia, ha conquistato la prima vittoria nel girone contro la Lokomotiv Mosca, sconfiggendo due a zero gli uomini di Semin grazie alle reti nel primo tempo siglate da Toma Basic e da Patric.
INIZI ALTALENANTI
Le due compagini sono caratterizzate da un andamento piuttosto altalenante in campionato, principalmente frutto delle novità apportate dai rispettivi tecnici. Infatti, se Sampaoli é comunque stato scelto dal presidente Pablo Longoria lo scorso febbraio, la rivoluzione sul mercato condotta dai dirigenti della Commanderie lo ha costretto a dover impiegare diverse settimane affinché i nuovi acquisti apprendessero la sua filosofia tattica e i suoi principi di gioco.
Dopo un inizio nel complesso positivo, viziato da qualche passo falso, gli uomini del Marsiglia hanno dovuto affrontare un periodo piuttosto negativo nel periodo antecedente all’ultima sosta delle nazionali, dal quale si sono parzialmente ripresi con una vittoria convincente ai danni del Lorient, compagine tutt’altro che facilmente battibile.
Lo stesso Maurizio Sarri, dall’altra parte, avendo ereditato una squadra abituata a difendere a tre, ha dovuto condurre una vera e propria “rivoluzione copernicana”, mirata a instillare le proprie idee in un gruppo ricco di talento e qualità.
La partita, oltre che per i motivi sopracitati, si preannuncia densa di contenuti anche perché giocata con quasi tutti gli effettivi titolari da parte di entrambe le squadre, desiderose di conquistare il bottino pieno.
LE SQUADRE
Gli ospiti, come d’abitudine, si presentano con un modulo asimmetrico e quasi impossibile da catalogare secondo i canoni ed i numeri utilizzati per descrivere gli assetti tattici contemporanei.
Infatti, alle spalle di Pau Lopez, sempre più numero uno delle gerarchie sampaoliane, il tecnico argentino schiera una linea difensiva composta da due centrali puri come Willian Saliba e Due Caleta Car. Luan Peres agisce a sinistra come ibrido tra centrale e terzino, mentre a destra gioca una mezz’ala come Valentin Rongier, impiegato, come già capitato a Kamara, come terzino destro, in una linea a “tre e mezzo”.
I due mediani Mateo Guendouzi e Boubacar Kamara formano la coppia di centrocampo, che vede sugli esterni Cengiz Under e Pol Lirola, impiegato a piede invertito a sinistra. Payet in posizione di dieci agisce alle spalle del rientrante Milik.
La Lazio, invece, schierata con un 4-3-3 di marca tipicamente sarriana, vede le novità Cataldi e Basic accanto a Milinkovic nella mediana a tre, con Immobile, Felipe Anderson e Mattia Zaccagni.
IL MATCH
La partita, contraddistinta da notevole equilibrio tattico, vede le due squadre neutralizzarsi sostanzialmente, con un Marsiglia più fluido nel palleggio, in grado di produrre trame interessanti e caratterizzate da qualità tecnica elevata. Tuttavia, la retroguardia laziale si fa trovare concentrata e attenta nel non concedere spazi alla qualità di Milik e Payet.
Il secondo tempo, invece, é di marca biancoceleste. I padroni di casa, entrati nella seconda frazione con un atteggiamento più arrembante e propositivo, soffocano le trame marsigliesi e, passano in vantaggio con Ciro Immobile servito in profondità, prima che, tuttavia, il VAR annullasse la rete del centravanti campano per un fuorigioco millimetrico.
La sostituzione di Milik con Bamba Dieng, classe 2000 in arrivo dal Diambars, accademia senegalese legata all’OM, che si allarga cedendo il ruolo di prima punta a Payet, penalizza fortemente i tentativi di ripartenza transalpini, a causa di sostanziale assenza di un punto di riferimento offensivo. La Lazio si concede così, spinta dal sempre caldo Olimpico, un assedio finale, che vede autentico protagonista l’ex rivale Pau Lopez, che salva i focesi in più occasioni con interventi notevoli.
Da segnalare un positivo ingresso di Raul Moro, che sulla fascia sinistra si rende protagonista di costanti discese nelle quali crea sistematica superiorità numerica esterna. Il risultato finale di 0-0 lascia rammarico principalmente nei padroni di casa, che avranno la possibilità di chiudere il discorso qualificazione già settimana prossima, nel match del Velodrome, che si preannuncia ancor più intenso e ricco di spunti tecnico-tattici. Noi ovviamente non mancheremo.