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Lazio-Verona, le pagelle del match

Le pagelle del Diez

Lazio-Verona, le pagelle del match

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Immobile

Lazio ed Hellas Verona non hanno più nulla da chiedere a questo campionato, si esaltano e danno vita ad uno spettacolare 3-3. Per i biancocelesti, a segno Jovane Cabral (prima rete in Serie A), Felipe Anderson e Pedro. I gialloblu rispondono con Simeone, Lasagna e Hongla.

Sarri, certo della qualificazione alla prossima Europa League, non rischia Immobile e Luis Alberto. Tudor invece è privo di Antonin Barak, alle prese con un infortunio, e lancia il terzo portiere Berardi.

PAGELLE LAZIO

Strakosha 5.5
Lazzari 6
Luiz Felipe 5 (45’ Kamenovic 5.5)
Acerbi 5.5
Marusic 5.5
Milinkovic-Savic 6.5
Cataldi 6.5 (73’ Leiva 6)
Basic 6 (79’ Akpa Akpro 6)
Felipe Anderson 7.5
Cabral 7 (73’ Romero 6)
Zaccagni 6 (48’ Pedro 7)

PAGELLE VERONA

Berardi 5.5
Sutalo 5.5 (30’ Casale 5)
Coppola 5.5
Ceccherini 5.5 (45’ Tameze 5.5)
Faraoni 6.5
Hongla 6 (85’ Depaoli 6)
Veloso 5
Lazovic 7
Lasagna 7
Caprari 5.5 (85’ Dawidowicz 6)
Simeone 7 (70’ Bessa 6)

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Milan-Borussia Dortmund U19 4-1, le pagelle: difesa tedesca horror, Scotti wow

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Milan-Borussia Dortmund U19 pagelle

MILAN-BORUSSIA DORTMUND U19 PAGELLE – Il Milan di Abate, dopo un inizio di stagione perfetto, costellato da sole vittorie, ha leggermente rallentato il ritmo nelle ultime uscite. Il match di oggi potrebbe sancire il passaggio del turno in Youth League, per confermare quanto fatto di buono fin qui. Primo tempo scoppiettante: il Borussia passa avanti dopo 4′, ma il Milan riprende terreno e ne fa 4 nei primi 45′. Nella seconda frazione, è pura gestione del vantaggio per i rossoneri di Abate.

LE PAGELLE DEL MILAN

Bartoccioni 6: può davvero poco sul primo gol, poi fondamentale in un’uscita bassa. Partita con poco lavoro.

Bakoune 6: forse potrebbe fare qualcosa in più in avanti, anche se la sua partita è comunque sufficiente.

Simic 7: fisicamente dominante, leader della difesa, sempre pulito negli interventi e nelle giocate. Decide lui il ritmo della partita.

Nsiala-Makengo 7: accompagna perfettamente il compagno, con tanti anticipi e un buon lavoro in fase di impostazione. Bravo anche nel cross con il piede debole che porta all’1-2.

Magni 7: oggi ha almeno due polmoni di scorta per quanto corre. Sempre presente davanti, con diversi cross interessanti che portano al gol dell’1-3 e dell’1-4. La dimenticanza difensiva sull’1-o passa in secondo piano.

Stalmach 6.5: sempre ottimo nella gestione dei palloni, anche quelli più pericolosi vicino alla propria porta. (Dal 68′ Sala 6: puro compito di amministrazione del vantaggio).

Malaspina 6: forse quello che si prende meno responsabilità, giocando diversi palloni all’indietro. Nonostante questo, prova sufficiente.

Zeroli 7: ha un’occasione colossale per pareggiare subito i conti, ma il portiere gliela nega. Poi si sblocca e da lì il Milan prende fiducia. Il gol del pareggio, comunque, lo realizza lui. Dominante. (Dall’80’ Liberali sv).

Cuenca 7: oggi non segna, ma fa un lavoro spettacolare da rifinitore. Continui dribbling riusciti, gialli provocati e pericoli creati.

Scotti 8: porta un pressing asfissiante, senza concedere respiro ai difensori, non perfetti tecnicamente. Questo porta alla creazione di tante occasioni. Inoltre, condisce con due gol la sua gara. Oggi è perfetto in tutto. (Dal 68′ Bonomi 6: poco lavoro sull’esterno. Illumina il suo pomeriggio con un controllo da capogiro, ma era in fuorigioco).

Sia 7.5: fornisce un assist intelligente e generoso per l’1-1. Di testa, poi, pur essendo il più basso in campo, trova l’incornata dell’1-4. Oltre a questo, grande lavoro in fase di pressing e recupero alto. (Dal 73′ Simmelhack 6: bravo a tenere palla e far salire la squadra. Poche occasioni in zona interessante).

All. Abate 8: partita preparata perfettamente e la conferma è la tranquillità con cui i suoi giocano nonostante lo svantaggio iniziale. Pressing e marcature perfette. Difficile far meglio di così.

LE PAGELLE DEL BORUSSIA DORTMUND

Lisewski 5: compie un miracolo su Zeroli, ma poi regala almeno due gol. In netta difficoltà.

Rashidi 5: inizialmente regge ma, quando le incursioni di Sia e Magni si fanno più intense, crolla inesorabilmente. (Dal 65′ Onofretti 6: non gli capitano particolari occasioni per mettersi in mostra).

Posdas 5.5: la difficoltà e bassa qualità del suo reparto lo trascina nel mare di insufficienze, anche se è l’unico che prova a tenere in piedi la baracca.

Kamara 5.5: gioca davanti alla difesa, ma non riesce a far filtro in modo da evitare la furia di Cuenca. Non riesce a uscire spesso palla al piede.

Adamczyk 4.5: nettamente in affanno quando gli avversari lo pressano. Regala diversi palloni pericolosi e non riesce a fermare le sortite avversarie. (Dal 46′ Meiser 6: il Milan non ha più voglia di spingere come nel primo tempo, ma anche lui ci mette del suo per evitare altri guai).

Korzynietz 4.5: dalla sua parte, Scotti è praticamente libero di fare ciò che vuole, riuscendo più volte a colpire indisturbato.

Campbell 5: non particolarmente in partita, tocca davvero pochi palloni nella metà campo avversaria. Ci si aspettava di più dal 10. (Dal 65′ Diallo 6: si rende pericoloso con una buona serpentina, che porta all’unica occasione dei suoi nel secondo tempo).

Lubach 5.5: prova ogni tanto ad amministrare il pallone per far uscire i compagni dalla fase di affanno, ma anche lui si arrende alla superiorità avversaria. (Dal 65′ Krevsun 6: gestisce il possesso in maniera semplice, senza strafare).

Watjen 5: non mette personalità, neanche nel pressing. Poca cattiveria, che porta a pochissimi palloni giocati.

Bamba 6.5: si accende solo due volte. In un’occasione fornisce l’assist per il vantaggio, nella seconda sfiora l’incrocio dei pali con un tiro a giro. Potrebbe fare molto di più.

Rijkhoff 6: il voto è solo per il gol segnato, che dà per qualche minuto speranze ai suoi. Per il resto è inesistente. (Dal 73′ Konig 6: non tocca

All. Tullberg 4.5: è nervoso e agitato, forse questo lo distrae dall’obiettivo principale, ovvero amministrare la squadra e aiutarla nel momento difficile. I cambi servono a poco.

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Verona-Lecce 2-2, le pagelle: spettacolo al Bentegodi, super Falcone

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dichiarazioni Falcone

VERONA-LECCE – Prima gara del lunedì di Serie A, dopo i big match giocati nella domenica, tra cui il Derby D’Italia, terminato 1-1. Allo Stadio Marcantonio Bentegodi si gioca il match tra Verona e Lecce, anticipo delle 18:30. Sfida molto importante per entrambe le compagini: i padroni di casa vogliono uscire dalla zona retrocessione, mentre i pugliesi vogliono allontanarsi il più possibile. Partenza a ritmi altissimi, con le due squadre che non si risparmiano per tutti i primi 45 minuti. Il primo tempo si conclude 1-1: il Verona con la meraviglia di Oudin alla mezz’ora: il francese sfrutta l’errore di Hien in fase di impostazione e lascia partire un bolide che si infila a due dita dall’incrocio. Al 41′, però, errore di Dorgu in uscita, con Ngonge che si inserisce e la mette sotto le gambe di Falcone.

Nella ripresa continua il ritmo altissimo, con le due squadre che si rispondono colpo su colpo. Qualche conclusione per il Lecce, che cerca i colpi da lontano di Oudin e Sansone, ma la vera occasione è per il Verona con Duda. L’ex Colonia lascia partire un bolide, ma Falcone compie un miracolo e toglie il pallone dall’incrocio. Dopo il miracolo del proprio portiere, il Lecce si propone di più in avanti, riuscendo a trovare il gol dell’1-2 con il destro deviato di Joan Gonzalez. Lo spagnolo trova il pertugio per una percussione palla al piede, per lasciar partire il tiro che beffa Montipò. Il Verona non demorde, e trova ancora il pareggio: sugli sviluppi di calcio di punizione, Milan Djuric sfrutta la palla al bacio di Terracciano per il 2-2.

LE PAGELLE DEL VERONA

Montipò 6: non può nulla sul gol meraviglioso di Oudin, che la mette a due dita dal palo. Miracoloso, invece, su Banda pochi istanti dopo. Anche sulla seconda rete la deviazione di Lazovic lo mette in difficoltà.

Terracciano 6.5: Baroni lo sta provando in moltissimi ruoli, ma il giovane classe 2003 si sta dimostrando un vero e proprio jolly per il Verona. Pallone al bacio da calcio di punizione per il 2-2 di Milan Djuric.

Amione 6.5: schierato al posto di Magnani, il giovane centrale degli scaligeri disputa una buona prova, contro un cliente difficile come Krstovic. Anche nel secondo tempo il classe 2002 si fa sempre trovare pronto. (Dal 91′ Coppola s.v.)

Hien 5.5: un po’ indeciso in fase di impostazione, con il suo passaggio in uscita che favorisce la conclusione dell’1-0 di Oudin. Con il passare dei minuti rientra in partita, facendo valere la sua fisicità sull’attacco brevilineo del Lecce.

Tchatchoua 6: schierato in un’insolita posizione di terzino sinistro, si fa vedere regolarmente nella metà campo offensiva per cercare il traversone verso Djuric. Grande prova anche nel secondo tempo, dove riesce a contenere le sgaloppate di Banda.

Folorunsho 6: sta trovando la sua dimensione nel ruolo di centrocampista centrale, con forti doti di inserimento. Arriva con continuità alla conclusione nel primo tempo, ma non trova lo specchio della porta.

Suslov 5.5: impacciato a centrocampo, fa un po’ di fatica a gestire i tanti palloni a sua disposizione. Nel corso della partita si sposta un po’ più in avanti, ma non riesce a regalare palloni pericolosi ai suoi compagni. (Dal 75′ Bonazzoli 6: inserito al posto di Suslov per cercare un assalto disperato, riesce a dare manforte a Djuric, soprattutto sui palloni alti. Non arrivano palloni concreti da spingere in porta).

Duda 6.5: parte con le marce tirate, anche per un cartellino rimediato dopo soli 2 minuti, ma con il passare della gara riesce a prendere ritmo, ritrovando la sua solita qualità in mezzo al campo. Molto pericoloso da lontano, si vede togliere dall’incrocio dei pali un gol che sarebbe stato sontuoso da un altrettanto sontuoso intervento di Falcone.

Mboula 5.5: leggermente in ombra rispetto ai suoi compagni di reparto, non riesce ad esprimersi come vorrebbe palla al piede. Anche nel secondo tempo non è in palla, con Baroni che preferisce cercare un’alternativa. (Dal 61′ Lazovic 6: sfortunato sul gol dell’1-2 del Lecce, dove mette il piede ma mette ancor più in difficoltà il proprio portiere. La sua esperienza è sempre un fattore per gli scaligeri)

Djuric 7: pochi palloni disponibili per l’attaccante di Baroni, sul finale del primo tempo riesce ad incornare verso la porta ma trova la risposta di Falcone. Suo l’assist per il gol di Ngonge. Negli ultimi 15′ minuti, quando i palloni alti iniziano ad essere di più, fa valere la sua dote migliore: sul pallone al bacio di Terracciano, colpisce di testa il gol del 2-2.

Ngonge 7: suo il primo squillo della partita, con la botta da lontano che quasi finisce in porta. Al 41′ sfrutta l’errore in fase di impostazione di Dorgu, dove dribbla il terzino del Lecce e Pongracic per poi infilare sotto le gambe Falcone.

All. Baroni 6.5: sperimenta con Tchatchoua in posizione di terzino destro, ma il suo Verona è sfortunato in entrambe le occasioni da gol del Lecce. Sul finale di partita è un continuo assedio da parte dei suoi, ma il Lecce resiste.

LE PAGELLE DEL LECCE

Falcone 7: si fa sorprendere sul suo palo sul gol di Ngonge, dove forse poteva fare qualcosa in più. Nel secondo tempo, però, compie un vero e proprio miracolo sulla conclusione di Duda da lontanissimo. Per tutta la durata della seconda frazione è tra i più coinvolti dei suoi, salvando in più casi la porta del Lecce con delle parate strepitose.

Gendrey 6: provvidenziale sul tentativo di Ngonge, dove allontana in calcio d’angolo dopo la respinta corta di Falcone. La sua velocità è sempre un fattore per il Lecce, sia in fase offensiva, che nella metà campo difensiva.

Pongracic 6: può fare qualcosa in più sul gol di Ngonge, dove si fa saltare con un po’ troppa facilità. Nel corso dei minuti, però, si dimostra il centrale affidabile visto fino a questa parte della stagione.

Baschirotto 6: l’intoccabile della difesa di D’Aversa si conferma una sicurezza. Se la deve vedere con un cliente difficile come Djuric, giocatore molto abile soprattutto spalle alla porta. Sul finale di gara soffre un po’ l’arrembaggio del Verona, come tutti i suoi compagni.

Dorgu 5: brutto errore sul finale di primo tempo che porta al pareggio di Ngonge, gioca tutta la partita con in spalle un giallo evitabile rimediato dopo pochi minuti. D’Aversa, dopo questo primo tempo così complicato, lo sostituisce. (Dal 46′ Gallo 6: prova molto più diligente del suo collega di reparto del terzino ex Palermo. Il classe 2000 cerca qualche pallone dal fondo, ma non riesce a trovare un assist).

Oudin 7: fa un gol meraviglioso alla mezz’ora di gioco, dove sfrutta il piccolo spazio che aveva a disposizione per metterla all’incrocio. Il numero 10, poi, trova meno palloni nella metà campo offensiva. (Dal 87′ Rafia s.v.).

Blin 5.5: partita di sacrificio per il mediano di D’Aversa. Il francese si posiziona da perno davanti alla difesa, fungendo da frangiflutti. Sul gol di Djuric sbaglia il tempo del salto, lasciando libertà aerea all’attaccante scaligero.

Gonzalez 7: schierato nuovamente titolare da D’Aversa dopo 10 giornate, lo spagnolo si fa sentire a centrocampo. Tanta fisicità e intensità, recupera molti palloni preziosi. Nel secondo tempo si propone molto di più in attacco, venendo premiato su un’incursione sulla corsia di destra, dove lascia partire un destro deviato che beffa Montipò.

Banda 6: prende un giallo evitabile nel primo tempo, calciando Folorunsho in una situazione dove poteva fare ben poco. Il duello con Tchatchoua è un rebus per l’esterno del Lecce, che se la deve vedere con un cliente difficile. (Dal 92′ Venuti s.v.)

Krstovic 5.5: pochi palloni a disposizione, anche per un’attenta marcatura da parte di Amione, cerca di difendere qualche passaggio spalle alla porta, ma le occasioni sono veramente poche. (Dal 65′ Piccoli 6: ancora una volta si vede annullare un gol sul finale, ma la sua prova è di grande sacrificio in una fase dove il suo Lecce non riesce a creare opportunità concrete).

Sansone 5.5: numero d’alta scuola nel primo tempo, poi forse è un po’ troppo egoista e tira da posizione impossibile. Dopo l’acuto, però, si spegne un po’ tranne per un tentativo da lontano che con impensierisce Montipò. (Dal 65′ Strefezza 6: cerca di districarsi tra la fisicità della difesa del Verona, ma non gli arrivano palloni pericolosi in profondità)

All. D’Aversa 6.5: in una partita ad altissimi ritmi, la sua squadra riesce a strappare un punto nonostante un finale di partita poco entusiasmante. Falcone salva i pugliesi in molteplici occasioni, ma i palloni pericolosi in attacco non sono mancati.

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Juventus-Inter 1-1, le pagelle: Vlahovic chiama, Lautaro risponde

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Camano Inter, il procuratore del Toro spaventa il tifo nerazzurro sul rinnovo dell'argentino

JUVENTUS-INTER 1-1, LE PAGELLE – Juventus e Inter non si fanno male, non si scoprono e alla fine tornano a casa con un punto a testa. La partita non regala particolare spettacolo ma un elevato tasso agonistico.A Vlahovic risponde Lautaro Martinez: il Derby d’Italia finisce in parità nel segno dei centravanti. Scopriamo per pagelle per JuventusInter!

PAGELLE JUVENTUS

Szczesny 6: Generalmente poco impegnato, risponde presente in un paio di occasioni ma non può nulla sulla conclusione vincente di Lautaro Martinez, che lo buca.

Gatti 5: Partita giocata tutto sommato in modo ordinato, ma la dormita in occasione del pari di Lautaro è da matita rossa. Non segue il movimento dell’argentino – comunque bravo a eluderlo – e si fa sorprendere.

Bremer 6.5: L’uomo più in palla della retroguardia bianconera. Gestisce con ordine i movimenti della linea difensiva di Max Allegri, indicando la strada ai compagni. Tuttavia non contiene al meglio Thuram sull’assist che vale l’1-1.

Rugani 6: Prova sufficiente da parte sua. Chiude bene gli spazi senza concedere granché agli avversari

Cambiaso 5.5: Soffre abbastanza le scorribande di Dimarco, riuscendo a contenerlo poco e male.

McKennie 6.5: Sempre più centro della Juventus. Torna a giocare mezzala dopo un periodo speso sulla fascia destra firmando un’altra ottima prestazione. 

Nicolussi Caviglia 6.5: Sfrutta l’opportunità da titolare comportandosi bene e amministrando più palloni a centrocampo. I margini di crescita sono importanti. (Dal 61′ Locatelli 6: positivo il suo ritorno in campo. Smista palloni e fa girare la squadra, senza fare giocate sopra le righe).

Rabiot 6.5: Il Duca torna a fare la differenza a centrocampo dopo la squalifica, con strappi e giocate di qualità. Fondamentale il suo apporto in fase di transizione, per far salire i suoi.

Kostic 5.5: Non riesce a ingranare quanto i compagni. Il duello su quella fascia con Dumfries finisce senza vincitori né vinti, solo con tante imprecisioni. (Dall’89’ Alex Sandro SV).

Vlahovic 7: Fa da centroboa iniziando l’azione del vantaggio e chiude mettendoci la zampata decisiva. Quando è in condizione sposta gli equilibri. (Dall’80’ Kean SV).

Chiesa 6.5: L’uomo più pericoloso della Juve nel primo tempo. Prima spaventa l’Inter ma calcia a lato, poi offre a Vlahovic il pallone dell’1-0: determinante. (Dall’80’ Milik SV).

All. Allegri 6: Prestazione attendista della sua Juventus, che, pur fallendo l’assalto al primo posto, riesce a tenere l’Inter a un tiro di schioppo.

PAGELLE INTER

Sommer 6: Non viene impiegato granché ma si rende prezioso in fase di costruzione: è suo il tocco che avvia l’azione del pari. Sul tiro vincente di Vlahovic c’era obiettivamente poco da fare.

Darmian 6: Solita partita pulita e ordinata da parte sua, un vero e proprio jolly per Inzaghi, che conta su di lui nel momento del bisogno. Ciononostante, c’è da segnalare un’imperfezione in copertura su Chiesa, a cui il 36 nerazzurro concede troppo margine di manovra, in occasione del vantaggio della Juventus.

De Vrij 6: Gioca per sopperire all’assenza di Bastoni e risponde presente. La sua prestazione è operaia, priva di fronzoli, molto concreta e pragmatica. Sostituto di lusso per Inzaghi.

Acerbi 6.5: Senza Bastoni nel terzetto, scala a sinistra ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato resta lo stesso. Troppo incisivo per tenerlo fuori, sia in fase di copertura che in costruzione ma anche, sporadicamente, in attacco, dove figura con qualche inserimento.

Dumfries 5.5: Tante cavalcate da parte sua sulla fascia, ma anche svariate disattenzione in copertura, su tutte la palla sanguinosa persa a centrocampo da cui è partita l’azione dell’1-0. Prestazione tutto sommato quasi sufficiente, ma in fase difensiva urge migliorare. (Dal 70′ Cuadrado 5.5: entra per dare manforte alla produzione offensiva nerazzurra ma non riesce nel suo compito. Si prende anche un giallo per un intervento abbastanza sconsiderato. Sarà stata la partita e tutto lo stadio contro, ma da uno come lui ci aspetta decisamente di più).

Barella 5.5: Un po’ in ombra nella prima frazione, appare in difficoltà e non riesce a trovare la quadra. Nel secondo tempo va in crescendo. (Dall’88’ Frattesi SV).

Calhanoglu 6.5: Perno imprescindibile dell’11 di Simone Inzaghi. Dai suoi piedi passano innumerevoli palloni e si rende prezioso anche in fase di copertura. Prova anche a esplodere il destro e non va lontano da un super gol. (Dall’83’ Asllani SV).

Mkhitaryan 6.5: L’armeno è il cardine del centrocampo nerazzurro. Ha 34 anni sulle spalle ma lui non lo sa e continua correre come se ne avesse 15 in meno. I suoi inserimenti sono fondamentali per dare una mano in fase offensiva e alleggerire la pressione.

Dimarco 6.5: Le sue sgroppate sono fondamentali per tenere alta l’Inter. Fa soffrire tanto Cambiaso, che ha costantemente bisogno di supporto per contenerlo. Non riesce, tuttavia, a incidere come suo solito in fase offensiva (Dal 70′ Carlos Augusto 6: entra con umiltà proteggendo il pari ma senza disdegnare qualche proiezione offensiva. Prestazione positiva la sua).

Lautaro 7: Chiesa e Vlahovic chiamano, Thuram e Lautaro rispondono. Nel momento migliore della Juve, il Toro incorna la difesa bianconera scartando il cioccolatino offertogli dal compagno d’attacco. E il movimento che fa nell’attaccare il pallone, cattivo, voglioso di far gol, è la definizione del killer istinct. Da far vedere a tutti gli attaccanti nelle scuole calcio.

Thuram 7: Altra partita di generosità da parte sua. Offre il quinto assist del suo campionato a Lautaro dopo una gran giocata. La Thu-La funziona. (Dall’88’ Arnautovic SV).

All. S. Inzaghi. 6: La sua Inter gioca una partita solida, senza rischiare più di tanto e portando a casa un pareggio che le consente di mantenere il primato. Lo sguardo, ora, va all’impegno europeo contro il Benfica e poi contro il Napoli di nuovo in campionato.

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Roma-Udinese 3-1, le pagelle: una Joya per la corsa Champions

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La Roma batte l’Udinese e si affaccia con prepotenza sulla zona Champions League. I risultati negativi delle dirette concorrenti favoriscono la squadra di Mourinho, la quale non sbaglia e passa per 3-1 su una formazione ospite in partita fino alla fine. Decisive le reti nel finale di Dybala ed El Shaarawy, a segno Thauvin per i bianconeri.

Ecco le pagelle del match offerte direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Olimpico.

LE PAGELLE DELLA ROMA

Rui Patricio 6: Para bene il tiro di Samardzic, sbaglia completamente la lettura del cross in occasione del pareggio. La parabola è alta e non c’è pericolo che qualcuno sul primo palo la possa deviare, lui fa quel passo in più che lo condanna: concorso di colpa con i difensori. LE USCITE…

Mancini 7: Prima sfiora il gol, poi lo trova sulla pennellata di Dybala. Quasi sempre impeccabile nelle letture difensive, pericoloso (ed efficace) sui calci piazzati: SONTUOSO. 

Llorente 6.5: La mancanza di Smalling poteva rappresentare un ostacolo enorme per il campionato della Roma. La sua crescita ha limitato i danni: anche contro i friulani (salvo il mezzo errore sul gol) lo spagnolo conduce con autorevolezza il terzetto difensivo e porta a casa la sufficienza piena. COLONNELLO.

Ndicka 6.5: Fa tutto ció che si può chiedere ad un braccetto difensivo. Anticipa spesso Ebosele e ne contiene la velocità, quel duello era un tema importante della partita. Apprezzabili anche le occasioni in cui sale a centrocampo per aiutare la manovra. IN CRESCITA. 

Karsdorp 6: Sulla corsia dell’olandese si gioca gran parte del match. Offensivamente non offre grandi spunti, ma non si fa trovare mai fuori posto. A segnare, poi, ci pensa chi di mestiere. BENE. (dal 76′ Zalewski 6: Il suo ingresso da linfa nuova alla Roma, che nel finale trova due reti. FRESCO. )

Cristante 6.5: Sporca ogni singola manovra dell’Udinese, è lo scoglio su cui si abbattono le sortite degli ospiti. Usa bene il corpo e pulisce le trame della Roma. LAVATRICE. 

Paredes 5.5: Nel primo tempo gioca bene, gira bene la palla senza tocchi superflui. Poi? Forse stanchezza, forse altro, comunque si appassisce nettamente. LENTO (dal 76′ Bove 6: Entra per dare corsa. Corre. GIUSTO COSI)

Pellegrini 6.5: Al centrocampo giallorosso è mancato un giocatore con le sue caratteristiche. Garantisce la qualità di Aouar e la corsa di Bove (ad essere generosi), serve più di quanto sembri. CAPITANO. (dal 63′ Azmoun 6.5: L’iraniano si sta introducendo nel cuore dei tifosi giallorossi. Il suo apporto nei minuti finali ormai è una costante. SARDAR)

Spinazzola 6: Bene il gioco nello stretto, male i cross dal fondo. Per tornare il giocatore che era qualche anno fa deve ritrovarsi in questo fondamentale. Comunque SUFFICIENTE. (dal 63′ El Shaarawy 7: È il suo gol. Perchè è bello, perchè è a giro, e bisogna dirlo, perchè arriva a partita già indirizzata. Se il Faraone inizia a carburare anche nei momenti decisivi puó diventare l’asso nella manica di questa Roma. CHE GOL).

Dybala 8: Gol, assist e qualità. Nel primo tempo gioca lontano dalla palla e smuove bene il sistema avversario, nel finale sigla la rete che vale la vittoria. La chimica con Lukaku è sempre più forte, sono uno l’elemento complementare dell’altro. LA JOYA (dall’80’ Kristensen sv)

Lukaku 6: Non è stata sicuramente la sua partita più brillante. Come sempre, peró, riesce a spostare gli equilibri in un battito di ciglia. Quando riceve palla ‘in post’ (spalle alla porta) può fare di tutto: appoggiare la sponda, girarsi e puntare lo spazio o fare altro. Come un meraviglioso assist di tacco. GIOCATORE.

All. Mourinho 7: È una Roma in crescita. Il gioco, l’atteggiamento, tutto: se oggi i giallorossi sono in piena corsa Champions è grazie a prestazioni come queste. E lo stadio invoca a gran voce il suo nome. IDOLO.

 

LE PAGELLE DELL’UDINESE

Silvestri 6.5: Sui gol di Mancini e Dybala non ha il tempo materiale per attivare i muscoli, si dimostra comunque un portiere di alto livello con due ottime parate (su Pellegrini e Azmoun). SOTTOVALUTATO.

Ferreira 6: È uno delle prime vittime del cartellino facile dell’arbitro Massimi. L’ammonizione gli grava sulle spalle per gran parte del match: difensivamente regge bene botta, quando c’è da impostare invece… MALE. (dal 78′ Kabasele sv)

Bijol 6.5: L’Udinese, considerando l’intensità della spinta offensiva romanista, non ha difeso affatto male. Lui da perno centrale chiude spesso i corridoi che si aprono ai suoi lati. ONESTO. 

Perez 6: È veloce, grintoso e da filo da torcere a Lukaku, ma soffre tremendamente le palle inattive. Non prende mai il tempo giusto e perde spesso l’uomo, non a caso i friulani oltre al gol rischiano in diverse occasioni. NON IDONEO AL VOLO. 

Ebosele 6: La partita si gioca sulla fascia. Quella opposta. Sale, scende, poi risale, poi riscende, per farla breve non viene servito praticamente mai. Il cross che serve Thauvin, neanche a dirlo, viene dal lato opposto. DIMENTICATO. 

Samardzic 5: Non si attiva, male anche sui calci piazzati. È banale nelle scelte, la giocata a rientrare sul sinistro viene letta sempre da Cristante e Ndicka. Da lui ci si aspetta tanto, o almeno qualcosa. NO. (dal 68′ Lovric 6:)

Walace 6: La sua regia, per fare un paragone, non è proprio da Oscar. Più da cinepanettone diciamo. Senza palla comunque è di vitale importanza per la retroguardia bianconera, se migliora nell’impostazione può diventare un signor giocatore. MASTINO. 

Payero 6.5: La sua pallida prestazione acquista colore grazie all’assist confezionato per Thauvin. Per il resto niente di più, niente di meno. ASSISTMAN. 

Zemura 6: Corre, lotta e non si risparmia mai. È il polmone delle scorribande friulane, l’azione del pareggio infatti si sviluppa sulla sua corsia. FURIA. (Dall’80’ Camara sv)

Thauvin 6.5: Non combina nulla fino al gol, poi si accende. L’incornata che buca Rui Patricio è di pregevole fattura. MARCATORE. (dal 78′ Lucca sv)

Success 6: Il 3-5-1-1 scelto da Cioffi lo esilia in solitaria nella metà campo giallorossa, dove il terzetto difensivo dei padroni di casa lo bracca con insistenza. Lui protegge bene palla e, quando puó, punta l’avversario. LAVORATORE.

All. Cioffi 6: Discutibile la scelta del modulo. Thauvin come seconda punta non fornisce aiuto ad un Success troppo isolato, il primo tempo dell’Udinese è un regalo ai padroni di casa. Ci sono elementi positivi e margini di miglioramento. SERVE TEMPO.

 

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