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Le 5 squadre con le plusvalenze più alte negli ultimi 5 anni

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Le 5 squadre con le plusvalenze più alte negli ultimi 5 anni

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In un calcio dove il Fair-Play finanziario è sempre più ferreo, le società di medio-alta fascia si trovano davanti ad un obbligo: riuscire a competere in campo nazionale ed europeo senza avere delle spese maggiori rispetto agli introiti. Cosa non semplice, se si vuole vivere ai vertici. Eppure in Europa ci sono cinque squadre che hanno raccolto cifre da capogiro, senza abbassare il livello dei propri risultati. Il portale Globesoccer ha stilato una classifica delle cinque squadre che hanno incassato più milioni nelle ultime cinque stagioni, e la cosa interessante è che tutte e cinque le società hanno avuto negli ultimi anni un discreto rendimento.

5° POSTO: RED BULL SALISBURGO

Il Red Bull Salisburgo è al 5° posto con 202 milioni di euro di positivo: una società che cerca giovani talenti in giro per il mondo e a basso costo, anche in campionati poco conosciuti e di livello inferiore, e che li lancia prima in un campionato come quello austriaco (per farsi le ossa) e poi in campo europeo; il risultato è una serie di Europa League disputate da protagonista – specie quella di due anni fa, nella quale uscirono ai supplementari in semifinale col Marsiglia – e un dominio costante in campo nazionale. Gente praticamente sconosciuta come Dabbur, venduto al Siviglia per 17 milioni, Naby Keita al Liverpool per 60, Caleta-Car all’OM e Haidara ai “cugini” del Lipsia entrambi per 19 milioni, portano nelle casse societarie un bel gruzzoletto di 202 milioni in 5 anni. Curiosità: sapevate che cinque anni fa il Southampton acquistò per 23 milioni un certo Sadio Mané proprio dal Salisburgo?

Fonte: it.wikipedia.org

4° POSTO: AJAX

Con un milione in più soltanto degli austriaci (203) c’è l’Ajax: niente di nuovo, la tradizione ajacide del “coltivare in casa” i propri talenti per poi farli sbocciare e volare via verso lidi più grandi è ormai storia, e mai come quest’anno gli olandesi hanno fatto proprio quest’idea di programmazione. Quelle di de Ligt e de Jong sono state le cessioni più remunerative della storia per il club, ma negli ultimi cinque anni sono stati raccolti altri 100 milioni dalle cessioni di Davinson Sánchez al Tottenham, di Milik al Napoli e di Klaassen all’Everton. Tre giocatori che l’Ajax aveva acquistato per un totale di 6 milioni. Il lavoro sulle giovanili funziona, eccome, e la dimostrazione sono i risultati che si ottiene trasmettendo una filosofia di giorno in giorno, fin dall’età adolescenziale. E a chi non è piaciuto l’Ajax durante l’ultima edizione della Champions?

Fonte: Instagram @frenkiedejong

3° POSTO: PORTO

Federico Buffa, in un intervento televisivo di qualche anno fa, si domandava come fosse possibile che giocatori come James Rodriguez fossero scovati sempre dal Porto e mai da certe squadre italiane. Ricerca, scouting accurato, capacità di anticipare la concorrenza. Non si accumula un plus di 240 milioni in 5 anni per caso: l’ultima cessione, nonché la più remunerativa, è stata quella di Eder Militao al Real Madrid, dalla quale sono arrivati 50 milioni per un giocatore che, a detta di molti, ancora è lontano da tale valore. Ed il brasiliano era stato acquistato per 7 milioni dal San Paolo. Molti dei giocatori dei dragoes sono stati venduti a peso d’oro e come potenziali fenomeni, sebbene nelle loro avventure successive non abbiano mai rispettato le attese dei top club che li acquistavano; basti pensare a giocatori quali Mangala, André Silva o Jackson Martínez, venduti per un totale di 120 milioni e oggi tutti e tre alla ricerca di una squadra che dia loro continuità. Evidentemente, oltre ad un ottimo scouting, c’è anche grande qualità all’interno della squadra mercato che si occupa delle cessioni.

Fonte: Instagram @edermilitaooficial13

2° POSTO: MONACO

Quando Rybolovlev acquistò il club monegasco, in molti si aspettavano una crescita in stile PSG: acquisti faraonici, spese galattiche e FPF che veniva eluso con qualche nuovo sistema. Non è successo niente di tutto questo, perché il Monaco si è sempre distinto per una gestione che vedeva la crescita di giovani promettenti a fianco di figure d’esperienza; Mbappé è stato il fiore all’occhiello e la dimostrazione massima della programmazione del club del Principato, che è riuscito a vendere il talento più scintillante del suo vivaio per 180 milioni di euro a soli 19 anni, ma negli ultimi anni sono entrati milioni su milioni attraverso le cessioni di Tielemans, Fabinho, Bernardo Silva, Mendy, Bakayoko e Lemar (ma ce ne sarebbero molto altri); tutti giocatori che sono stati pagati intorno ai 10-20 milioni (tolto James), giovani di belle speranze che sono sbocciati definitivamente e che sono stati rivenduti per cifre molto più elevate. Programmazione e crescita che hanno fruttato al club una plusvalenza di 360 milioni di euro nell’ultimo quinquennio. E nonostante l’ultimo anno sia stato disastroso, la volontà del club è quella di ripartire ancora una volta da ragazzi giovani e di prospettiva, affiancati da giocatori più navigati (come per esempio Fabregas).

Fonte: Instagram @fabinho

1° POSTO: BENFICA

Al primo posto c’è il Benfica. Le aguias hanno addirittura raccolto 525 milioni di guadagno negli ultimi 5 anni di calciomercato, rimanendo sempre e comunque al vertice del calcio portoghese e una squadra ostica in entrambe le competizioni europee; in passato la politica societaria del Benfica era molto simile a quella del Porto, in quanto si cercavano giovani giocatori in giro per il mondo e acquistabili a basso prezzo, per poi rivenderli una volta esplosi in campo europeo; Di Maria e Witsel sono due esempi lampanti di questa metodologia di lavoro, alla quale però è stata affiancato un modello in stile Ajax. Il vivaio dei lusitani è da sempre un fiore all’occhiello, e non è un caso che grandi cessioni del passato e del presente abbiano dato liquidità importante alla società: Coentrao è l’esempio del passato, un terzino sinistro che fu pagato ben 33 milioni di euro dal Real Madrid nel 2011 (una cifra esorbitante all’epoca), mentre il simbolo attuale è ovviamente Joao Felix. Il talentino 20enne della cantera del Benfica è esploso in maniera impensabile nell’ultima stagione, il DS Rui Costa non l’ha mai messo in vendita, pur lasciando sempre spazio alle varie offerte dei top club europei: in questo modo ha creato un’asta furibonda, che ha visto trionfare l’Atletico Madrid che, attraverso i soldi della cessione di Griezmann al Barça, ha potuto pagare il futuro fuoriclasse mondiale ben 126 milioni di euro. Più di un quinto dell’intero guadagno degli ultimi 5 anni. 

Fonte immagine: profilo Instagram GloboEsporte

Fonte immagine di copertina: profilo ufficiale Instagram @joaofelix79

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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