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"Le petit monsieur" del centrocampo

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“Le petit monsieur” del centrocampo

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L’Italia l’ha sfiorato più volte, ma non è mai riuscita a conquistarlo.

Genitori italiani e nome italiano non sono bastati. Lorenzo Callegari, infatti, è nato ed è cresciuto in Francia. La sua infanzia l’ha trascorsa a Clamart, una periferia di Parigi, città dove risiede tuttora. Perchè sotto la Tour Eiffel ci gioca, indossando dall’età di 12 anni la maglia del PSG. E’ qui che è diventato “le petit monsieur” del centrocampo richiamando l’attenzione dell’Italia.

Lorenzo Callegari con la maglia numero 41 del PSG

Di un allenatore italiano in primis, quale Roberto Mancini che l’estate scorsa voleva portarlo a San Pietroburgo. Interessamento, poi più nulla. Qualche settimana più tardi il richiamo della penisola italica diventa reale. Arriva la chiamata del Genoa che è deciso e quasi chiude la trattativa. Ecco, quasi, perchè ad un passo dalla sua realizzazione l’affare salta.

Passa una sessione di calciomercato e il campionato nostrano torna a chiamare in maniera concreta. Questa volta non dalla massima serie bensì dal campionato cadetto. E’ il Palermo che in poche ore trova l’accordo con il Paris Saint Germain. Solo con il club francese, però, perchè l’agente del giocatore non viene neanche interpellato, dettaglio che interrompe la negoziazione. Una storia che si ripete.

Callegari e l’Italia, così vicini così lontani, ma magari un giorno si abbracceranno. Chissà, forse a breve, a brevissimo.

LE PETIT MONSIEUR

Magari… ma perchè? Cosa ha di così straordinario da coltivare la speranza di vederlo in Italia?

Lorenzo Callegari è un centrocampista centrale, classe ’98 e 1.74 metri di altezza. Tre centimetri in meno di Pirlo, nove in più di Verratti. Due nomi non casuali, e non per la nazionalità che li lega. Piuttosto per il ruolo: regia. E’ qui che Callegari agisce. Bene, benissimo. Il francese, in effetti, è uno dei migliori playmaker emergenti.

Il suo gioco è impostazione, intelligenza, raffinatezza. Ha una grande visione di gioco che unita alla classe gli permette di dare del “tu” al pallone. Inizia l’azione partendo dal basso, ma soprattutto lancia i compagni verticalizzando. Uno dei suoi tratti caratteristici è la ricerca dell’ampiezza: la maggior parte dei suoi passaggi sono indirizzati verso gli esterni.

Un lancio lungo che permette di saltare il centrocampo. Straordinario

Con il suo destro dunque riesce a creare azioni come pochi sanno fare. Non a caso i due giocatori citati precedentemente, uno “Il Maestro“, l’altro il “pivot” moderno, sono suoi idoli. Sulla lista ci sono anche altri due giganti come Xavi e Iniesta. Insomma, tutti interpreti di un calcio bello ed efficace, quello a cui preferisce giocare lui.

Per farlo non ci vogliono solo piedi buoni, ma anche personalità, che lui possiede in larga parte. Il ruolo del regista porta a volte ad andare al limite, situazione in cui bisogna saper prendersi dei rischi. In alcune circostanze non ha goduto di libertà ricevendo una marcatura o un pressing. Lui se l’è quasi sempre cavata con una semplicità incredibile, rara.

Gioco di prestigio

Gestire il pressing avversario con eleganza

Un centrocampista centrale deve saper essere fondamentale anche in fase di ripiegamento, dove il 19enne non è da meno. Oltre ad essere importante il suo apporto nei contrasti è abilissimo negli anticipi. Ha una formidabile capacità di lettura delle giocate avversarie e dei momenti che gli permette spesso di recuperare palla a centrocampo.

Capire le intenzioni avversarie

Intervento perfetto in area di rigore in cui mostra una grande lettura del momento

Lorenzo Callegari quindi a centrocampo padroneggia risultando essenziale sia in fase offensiva che difensiva. Un “petit monsieur” della metà campo che giocando in un campionato importante potrebbe diventare “grand“. O forse “grande“…

IL PICCOLO SIGNORE CHE VUOLE DIVENTARE GRANDE

La cosa che più gli è mancata nei primi anni della sua carriera professionistica è stato un grande palcoscenico dove esibirsi. Attualmente gioca nel PSG B, squadra delle giovani riserve del club di Al Khelaifi, nonostante è già un anno che il suo nome sia accostato a club italiani ed europei. Quest’anno ha potuto mettersi in mostra nella Youth League, la Champions League dei giovani, così come nelle precedenti due stagioni. Il 30 novembre 2016, invece, è arrivato il suo esordio in Ligue 1 nella sua unica apparizione. Appena tre minuti con l’Angers, poi nel campionato francese solo una panchina da registrare nel maggio 2017 e nulla più.

“La prima squadra è piena di campioni affermati, è dura ritagliarsi spazio“: il suo agente un giorno si era lasciato scappare questa dichiarazione. Una tesi più che giusta, motivo per cui il club parigino non ha mai forzato la mano rendendosi disponibile al trasferimento.

Genoa, Udinese o altro?

Gli estimatori non sono mai mancati e ci sono tuttora, sempre dall’Italia, sfruttando il particolare del contratto in scadenza nel prossimo giugno. E’ tornato a chiedere informazioni su di lui il Genoa in cerca di un centrocampista con le sue caratteristiche. Al club genoano si è aggiunto l’Udinese, società sempre attenta ai giovani talenti da far emergere.

In Serie A il francese avrebbe la possibilità di giocare con continuità, in particolar modo al Luigi Ferraris. Se, infatti, dovesse concretizzarsi il suo trasferimento al club rossoblù non avrebbe grossi problemi ad avere spazio. Ballardini, dal suo insediamento, nel 3-5-2, in regia ha sempre schierato Miguel Veloso, fatta specie per l’ultima partita in cui il portoghese era squalificato. Pertanto il classe ’98 sarebbe una valida alternativa al numero 44 genoano che potrebbe pure lasciargli il posto da titolare. I suoi 31 anni sulla carta d’identità, effettivamente, non sono garanzia di costanza.

Più complicato sarebbe l’inserimento per Callegari nel club friulano. Oddo per il ruolo di regista ha già a disposizione Behrami, Fofana, Hallfredsson e Balic, quindi il 19enne dovrebbe affrontare un’agguerrita concorrenza.

Non è detto che non esca fuori qualche altro club, magari proprio di quel Italia che l’ha sfiorato più volte. L’Italia dove “le petit monsieur” vuole sbarcare per diventare grande

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Mandragora e Barone prima dell’Inter: “Dobbiamo fare la nostra gara. Buon lavoro del Comune”

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Mandragora

Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.

Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.

MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.

BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.

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De Vrij pre Inter-Fiorentina: “Concentrato su questa partita. Sono felice qui”

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De Vrij

Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.

DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.

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Sampdoria, Zanoli ci crede: “La salvezza è ancora possibile”

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Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.

Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:

GOL CONTRO IL VERONA – “E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”

UNDER-21 – “E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”

NAPOLI – “Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”

SAMPDORIA – “Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”

STANKOVIC – “Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”

MODELLO DI RIFERIMENTO – “Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”

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Una leggera aritmia spaventa tutti, ma Agüero rassicura: l’accaduto su Twitch

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Aguero

Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:

Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.

Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.

 

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