Dopo un’ultima giornata al cardiopalma in Serie B sono Lecce e Cremonese a staccare il pass per la Serie A. Battendo rispettivamente Pordenone e Como, e complice la sconfitta del Monza a Perugia, le due squadre si classificano prima e seconda in classifica, tornando così in paradiso.
Per il Lecce è stata è stata un’attesa relativamente breve, dato che manca in Serie A da soli due anni. Per la Cremonese invece l’attesa è stata ben più lunga. Sono ben 26 gli anni di assenza delle tigri nel massimo campionato. Per i grigiorossi si può parlare di una vera e propria impresa. Dato il tredicesimo posto della stagione precedente era forse pronosticabile il raggiungimento dei play-off, ma non una promozione diretta.
E se i salentini erano già ai nastri di partenza una squadra attrezzata per lottare al vertice, la Cremonese si è presentata con una squadra piena di giovani promesse, che si sono però dimostrate all’altezza della categoria.
Il Lecce di Baroni è stata la squadra migliore
Dopo un campionato avvincente fino all’ultimo è il Lecce a sollevare il trofeo Nexus. I giallorossi sono stati la squadra che probabilmente ha espresso il miglior calcio, e, soprattutto, quella che ha saputo reggere meglio la pressione di un campionato di cadetteria lungo, logorante e, mai come quest’anno, combattuto.
Dopo l’incredibile eliminazione alle semifinali dei play-off dello scorso campionato, il direttore tecnico Pantaleo Corvino, affiancato da Stefano Trinchera, opera saggiamente sul mercato spendendo poco (circa 2 milioni di euro) ma dimostrando lungimiranza nelle scelte.
La squadra ruota attorno ai pilastri dell’anno precedente. Il bomber Massimo Coda, Fabio Lucioni (diventato capitano dopo l’addio di Mancosu), il portiere Gabriel e Žan Majer.
A questi vengono aggiunti giocatori determinanti per la Serie B. Arrivano infatti Di Mariano, Gargiulo e Calabresi. Dall’estero arrivano i francesi Blin e Gendrey, il nazionale islandese Helgason e Antonio Barreca dal Monaco. Ultimo, ma non meno importante, l’acquisto dell’esterno Gabriel Strefezza dallo Spal. Il tutto è stato affidato alle sapienti mani di Marco Baroni, che già nel 2017 è riuscito nella storica impresa della prima promozione in Serie A del Benevento.
L’ex tecnico della Reggina ha dato un’impronta offensiva al gioco dei lupi. Il modulo di riferimento è il 4-3-3. Il gioco si sviluppa soprattutto sulle catene laterali. L’uscita dal basso parte spesso dai terzini e coinvolge tutta la fascia, con combinazioni fra terzino, mezzala e ala che spesso si trovano ad attaccare tutte insieme.
Vitale è però anche l’apporto del bomber Massimo Coda. L’attaccante campano spesso si abbassa per aiutare la risalita della squadra, proteggendo palla e permettendo l’inserimento dei compagni. Oltre al suo immancabile apporto offensivo, è il capocannoniere della competizione con 20 gol, il suo contributo è vitale anche per la squadra, avendo messo a referto ben 8 assist.
Pressing e aggressione alta sono gli altri principi del gioco di Baroni, ai quali si unisce il possesso palla, sempre superiore al 50% in campionato, che non solo è utile per trovare dei varchi nelle difese schierate, ma anche per gestire il ritmo della partita. Con questo atteggiamento i giallorossi sono riusciti a essere la miglior difesa del torneo, solo 31 gol subiti, ma anche il terzo miglior attacco con 59 gol.
Baroni ha anche il merito di aver migliorato molti suoi giocatori. Lampante è l’esempio di Gabriel Strefezza. Con 14 reti è il secondo miglior marcatore della squadra ed è stato un fattore per la squadra durante tutto il campionato. Baroni ha senz’altro avuto un ruolo vitale nella sua evoluzione, trasformandolo da esterno a tutta fascia in ala offensiva. Con i miglioramenti ottenuti dall’allenatore e il suo tasso tecnico superiore il brasiliano è così risultato palesemente fuori scala per i parametri della Serie B.
Anche il giovane centrocampista Morten Hjulmand è diventato un elemento chiave della squadra grazie al tecnico. Non soltanto in fase offensiva, sono ben 3,6 i passaggi chiave di media a partita, ma anche in quella difensiva con 6,8 palle recuperate di media a partita. Le sue doti offensive e difensive non sono passate inosservate alle grandi della Serie A. Juventus e Inter sarebbero infatti interessate all’acquisto del giovane centrocampista danese.
La Cremonese dei giovani
La Cremonese è invece la vera sorpresa di questa stagione. Se nel Lecce la direzione tecnica è affidata a Corvino, la cremo può vantare nel suo staff un’altra vecchia volpe come Ariedo Braida. L’ex direttore sportivo di Milan e Barcellona, a Cremona dal 2020, mette insieme una rosa dalla spiccata linea verde.
Carnesecchi, Okoli, e Valzania dall’Atalanta, Sernicola dal Sassuolo, Fagioli e Zanimacchia dalla Juventus e Gaetano dal Napoli, questi sono solo alcuni dei giovani arrivati in prestito che compongono la rosa. Rosa affidata, non a caso, a un tecnico che di giovani se ne intende. Fabio Pecchia, ex tecnico della Juventus under 23, che ha portato la squadra B bianconera allo storico trionfo nella Coppa Italia di Serie C nella scorsa stagione.
Una squadra dall’età media di 25,7 anni, la più giovane fra le contendenti al trofeo Nexus, che però ha anche giocatori di esperienza nel suo organico. Di Carmine, Bianchetti, Ciofani, Bonaiuto e Castagnetti sono stati chiamati non solo a dare il loro contributo dal punto di vista tecnico, ma anche a fare da chioccia a un gruppo di giovani in rampa di lancio.
Dal punto di vista del gioco Pecchia ha utilizzato come modulo il 4-2-3-1. Carnesecchi è stato un’assoluta certezza tra i pali e sembra già essere pronto al salto di categoria. Il capitano Matteo Bianchetti dirige il reparto arretrato insieme a Caleb Okoli, che domina sugli avversari grazie al suo strapotere fisico unito a un’ottima velocità.
In mediana al più esperiente Castagnetti (specialista nelle promozioni) viene affiancato Nicolò Fagioli. Al giovane centrocampista di proprietà bianconera viene data molta libertà di movimento in fase di impostazione, ma anche più responsabilità nel pressing alto rispetto al compagno di reparto. La sua stagione strepitosa lo vede autore di 3 gol e 7 assist, un vero e proprio fattore in zona di rifinitura.
La qualità non manca neanche sulla trequarti con il giovane napoletano Gianluca Gaetano. Il classe 2000 è il giocatore più tecnico della squadra. Fantasioso, abilissimo nel dribling e in grado di spaziare su tutto il fronte offensivo. Per lui è stato un anno da incorniciare con 7 realizzazioni e 5 assist.
Sulle fasce operano Zannimacchia, che fa dell’1 contro 1 la sua arma principale, e sulla sinistra il diez Cristian Bonaiuto, che con la sua tecnica è abile nel convergere dalla fascia e creare superiorità numerica sulla trequarti, lasciando anche spazio sull’esterno per le incursioni di Leonardo Sernicola, terzino dalle eccellenti doti atletiche e tecniche.
Grazie a questi giocatori di qualità Pecchia ha potuto impostare una squadra che fa del possesso palla la sua arma principale e che riesce a portare molti uomini in base di rifinitura. In alternativa non è disdegnata la verticalizzazione immediata per la punta. Ruolo nel quale si alternano due veterani come Di Carmine e Ciofani.
In fase difensiva l’obiettivo principale è evitare all’avversario di agire nelle zone centrali, costringendolo da subito a impostare sulle fasce laterali per poi pressare con i giocatori di fascia. In alternativa la squadra si stringe molto per coprire il centro e difendere compatta nella propria metà campo.
Pronte per la Serie A?
Adesso è d’obbligo per entrambe le squadre rinforzarsi sul mercato in vista della prossima stagione. Sebbene infatti entrambe le compagini abbiamo dimostrato di meritare la promozione sul campo, hanno altresì mostrato alcune fragilità, soprattutto nell’ultima parte di stagione, che in Serie A possono costare caro.
Il Lecce non è riuscito ad andare in fuga, tenendo i giochi aperti per la promozione fino all’ultima giornata. La Cremonese invece ha perso tre delle ultime sei partite, rischiando di rovinare il percorso fin lì fatto.
Entrambe le dirigenze dovranno necessariamente preparare delle rose per un campionato di livello di molto superiore l’anno prossimo. Ne è sicuro Pantaleo Corvino che ha dichiarato:
“L’ho detto oggi ai ragazzi, che noi andremo ad affrontare un ‘animale’ diverso dalla B. So che cosa è la Serie A e la fatica che potrà fare il nostro club. Per raggiungere degli obiettivi, dovremo avere idee e tanto lavoro da fare. Ci dobbiamo provare in tutti i modi”
Deve prestare ancora più attenzione la dirigenza dei grigiorossi. La Cremonese infatti può perdere già da luglio ben 10 giocatori che rientrerebbero dai prestiti. Si rischia così di perdere l’ossatura di una squadra che Pecchia ha saputo ben strutturare. Braida è già al lavoro per non perdere i suoi preziosi giovani. In caso sarebbe comunque pronta la contromossa del presidente Giovanni Arvedi. Sono infatti pronti ben 30 milioni come budget per costruire una squadra all’altezza della categoria.
La parte difficile inizia proprio ora. La programmazione dei prossimi mesi sarà essenziale per entrambe le squadre per evitare di farsi trovare impreparate al campionato dell’anno prossimo. Basta poco infatti per perdere il posto nel paradiso della Serie A e tornare nel purgatorio della Serie B.