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Lemina parla del suo trascorso alla Juve: da Allegri alla finale di Cardiff

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Lemina parla del suo trascorso alla Juve: da Allegri alla finale di Cardiff

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Nell’ultimo periodo diversi ex giocatori della Juventus sono tornati a parlare del loro periodo nel club bianconero. Nei giorni scorsi erano emerse delle dichiarazioni di Emre Can, dove ringraziava la Juventus per averlo assistito nelle sue cure a causa di un tumore alla tiroide. Oggi invece sono uscite delle dichiarazioni rilasciate da Mario Lemina al canale Youtube Colinterview.

LEMINA A TUTTO TONDO SUL PERIODO ALLA JUVENTUS

Il centrocampista gambiano attualmente in forza al Wolverhampton ha riavvolto il nastro della sua carriera nel corso dell’intervista rilasciata, soffermandosi sul suo periodo alla Juve, tra luci ed ombre. Queste le sue dichiarazioni:

L’arrivo alla Juve – “Sono andato alla Juve con quelli che sono i miei obiettivi. Dimostrare nel lavoro quotidiano di poter far parte di quel gruppo, dare tutto e farmi rispettare per questo. Nelle prime 10 partite ero l’uomo più felice del mondo. Mentalmente era pronto e questo ha reso le cose più facili. Gli allenamenti erano intensivi, lunghi, molto fisici, a fine giornata ero morto il primo mese. Ma era benefico, sapevo di dover lavorare tutti i giorni perché lì ci sono dei giocatori di fama incredibile. C’erano Pogba, Marchisio, Khedira. A quel punto non hai niente da perdere. Devi dimostrare tutti i giorni a quei giocatori che puoi arrivare a quei livelli, hai solo da vincere”.

Da titolare a riserva – “Sfortunatamente in quel periodo Marchisio si infortunò e quindi ho potuto giocare rapidamente, il mister mi ha dato fiducia e allo stesso tempo ero la sua seconda scelta, non c’erano altri a centrocampo. Gioco sei partite e per cinque volte sono il migliore in campo. Dunque, per me tutto andava bene. Poi c’è stato il ritorno di Marchisio. Lui è il Principino di Torino, quindi doveva giocare! Non avevo problemi su questo, lo accetto. Lui ritorna, all’inizio è difficile ma doveva giocare per ritrovare la forma e quindi io mordo il freno in panchina. Ma quando sei il migliore in 5 partite su 6, diventa più difficile mordere il freno. Ti inizi a fare domande, perché? E da lì è diventato più difficile per me accettarlo, perché sapevo il mio livello, sapevo di poter giocare. Ero in panchina perché ci sono degli status da rispettare. In quel momento diventa difficile, ti chiedi perché stai in panchina quando hai dimostrato di poter stare in campo”.

LA LITE CON ALLEGRI

Il litigio con Allegri – “Ho avuto un grande sostegno da parte della squadra. Il fatto di non giocare, dopo esser stato titolare, ha cominciato a pesare.  Riguardo a questa incomprensione c’è stato un alterco con Allegri in campo, durante un allenamento. Quel weekend avevamo perso e ho l’impressione che tutta la frustrazione del momento l’abbia messa su di me. Io non l’ho accettato, abbiamo avuto questa discussione che non andava bene, che ha appesantito l’ambiente durante l’allenamento. Da lì per un mese mi sono allenato da solo, l’allenatore non ha apprezzato quello che ho fatto e nemmeno io ero contento. Da lì in poi sono stato super sorpreso dalla posizione dei miei compagni. Bonucci, Chiellini, Buffon, Evra… Sono andati dall’allenatore e gli hanno detto: ‘devi reintegrare Mario, è uno dei più grandi potenziali della squadra. Deve tornare a giocare perché è un calciatore importante. Alza il livello in allenamento ed è quello di cui abbiamo bisogno’. Quando ho visto questo, i compagni prendere le mie parti, ho pensato che alla fine avevo ragione, ero troppo contento, era incredibile”. 

LA CHAMPIONS E LA FINALE DI CARDIFF

Sulla Champions e la finale di Cardiff – “Dopo la prima stagione, bisogna dire che è esploso Dybala alla Juve, poi Higuain, Morata, Dani Alves un giocatore incredibile, importante nello spogliatoio. C’era questo mix che doveva trovare l’amalgama. Con queste individualità in Italia si vince, anche se abbiamo dovuto lottare e non è stato semplice. Al secondo anno i giocatori si conoscevano, Pjanic che era on fire, Khedira che di solito era sempre infortunato e non si è mai infortunato in quella stagione e io non ho più giocato. I tre dietro erano fenomenali, Alex Sandro era al suo miglior livello. In quella stagione è stato raggiunto un livello altissimo e poche squadre potevano batterci, lo sentivi che il gruppo andava tutto nella stessa direzione. Si voleva solo vincere, una sconfitta era la fine del mondo, una cosa mai vista. Abbiamo battuto il Barcellona, ma abbiamo pensato di poter andare fino in fondo contro il Lione. A Lione, finiamo in dieci perché vengo espulso, dominiamo, vinciamo con un tiro incredibile di Cuadrado e lì pensiamo di poter arrivare fino in fondo. Davanti avevamo qualità incredibili, quando hai Mandzukic, Higuain, Dybala sai che basta un’occasione davanti, un episodio per fare gol”. 

Si arriva dunque alla finale di Cardiff contro il Real Madrid“In quel momento c’erano le due squadre migliori d’Europa ad affrontarsi. Loro erano incredibili, ma noi eravamo pronti, eravamo forte mentalmente e fisicamente. Ma ci sono degli elementi come Cristiano Ronaldo che fanno la differenza. Abbiamo fatto una prova di forza, di coraggio, di abnegazione, per dimostrare a tutti che dovevamo essere noi la squadra ad affrontare il Real in quel momento. Con il gol di Casemiro il match è diventato complicato, prima ci credevamo ancora. E Sergio Ramos, non so cosa fa ma fa uscire dal match Cuadrado, non so cosa è successo ma vedo solo il cartellino rosso e lì è diventata impossibile”.

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Calciomercato

Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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Calcio Internazionale

Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Bundesliga

Lacroix lascerà il Wolfsburg dopo quattro anni: è sfida a due tra Juventus e Milan

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Massimilano Allegri, allenatore della Juventus, e Stefano Pioli, allenatore del Milan, Serie A, Coppa Italia

La stagione 2024/2025 sta via via andando verso la propria conclusione, anche in Serie A dove l’Inter sembra aver messo sotto chiave il titolo. Anche per questo le dirigenze delle varie squadre sono già al lavoro per programmare la prossima annata. Anche i giocatori, nel frattempo, ragionano sul proprio futuro. Uno di questi è Maxence Lacroix, difensore centrale di ventitrè anni attualmente in forza al Wolfsburg. Il suo contratto scade nel 2025, dopo 4 stagioni in Bundesliga il difensore sente di dover fare un passo avanti per la propria carriera, magari proprio nel campionato italiano.

Arrivato dal Sochaux, in Francia, nel 2020, il miglioramento di Lacroix è stato deciso e netto, in un campionato che l’ha fatto crescere molto. La prossima stagione però, secondo quando riporta L’Equipe, il difensore vestirà quasi sicuramente una maglia diversa dal verde chiaro del Wolfsburg. Alla finestra osservano curiose Milan e Juventus, entrambe alla ricerca di rinforzi proprio in quel ruolo. I rossoneri nel corso di questa annata hanno vissuto numerosi problemi con la retroguardia, sia a livello di infortuni, sia di prestazioni. I bianconeri invece potrebbero incassare una notevole cifra dalla cessione di Bremer, che è molto desiderato in Premier League.

Il valore di questo ragazzo classe 2000 si aggira intorno ai 20 milioni. Nonostante il contratto in scadenza, i tedeschi hanno in mano un’ottima plusvalenza, visto l’aumento del suo valore rispetto a quello a cui è stato acquistato. Lacroix potrebbe fare contenti tutti, sia se stesso, sia il club di partenza che quello di arrivo. Sicuramente la sua velocità e duttilità (parliamo di un centrale alto 1,90 dalla buona corsa), possono fare comodo a molti club.

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Flash News

L’agente di Klaassen si espone sul futuro del centrocampista dell’Inter: l’intervista

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Klaassen, giocatore dell'Inter e Legowski, giocatore della Salernitana, Serie A, Coppa Italia

In una stagione giocata a livelli altissimi, l’Inter di Inzaghi si è dimostrata un gruppo unito e di alto valore tecnico, in cui anche i comprimari, a turno, sono riusciti a ritagliarsi un ruolo importante, seppur alcuni meno di altri. La principale vittima sacrificale del trio di centrocampo Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, indubbiamente il reparto migliore dei nerazzurri, è stata Davy Klaassen; l’olandese ha accumulato appena 16 presenze stagionali, in cui non è risultato estremamente convincente, oltre a portarsi addosso il peso del rigore sbagliato nella nottataccia al Wanda Metropolitano. Per l’ex Ajax tuttavia, l’esperienza italiana sembra tutt’altro che negativa, come traspare dalle parole del suo agente Steinar Dietz, intervistato da FcInterNews.it.

LE PAROLE DELL’AGENTE DI KLAASSEN

TEAM VINCENTE – “A Milano sta bene, la squadra è davvero forte, e apprezza l’allenatore. Si è adattato molto bene all’Italia, e sta cercando di imparare la lingua. Certo, non gioca moltissimo, ma fa parte di un team vincente, dove c’è la giusta competizione per scendere in campo”.

L’INTER TI SCEGLIE – “Tu non scegli l’Inter, bensì è l’Inter a sceglierti, e a quel punto tu dici di sì. Si tratta di uno dei club più importanti del mondo, è un sogno giocare in Italia. A Klaassen piacerebbe avere un maggior minutaggio, ma comprende la situazione, sa che la squadra è fortissima e si allena ogni giorno con abnegazione”.

PRESENTE E FUTURO – “Al momento Klaassen è concentrato solo sul presente. Lui è davvero, davvero felice in nerazzurro, il suo focus è sull’obiettivo da raggiungere con l’Inter. Mi ha proprio chiesto di non parlare adesso di altre eventuali possibilità che lo riguardano: vuole essere concentrato al 100% solo sul vincere lo scudetto con l’Inter. Poi vedremo, potrà restare o andare via, ma sono discorsi a cui uno penserà a tempo debito”.

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