L’Atalanta chiude in bellezza il proprio fantastico campionato. Nell’anticipo delle 18.00, i bergamaschi si sono imposti per 1-0 sul Chievo, portandosi a 72 punti e, momentaneamente, al quarto posto che vale l’accesso diretto alla prossima Europa League. Un lieto fine non solo per Atalanta e Chievo, ma nello specifico di tanti singoli.
ANCORA NEL SEGNO DEL PAPU
Sicuramente il numero 10 dell’Atalanta si è regalato il miglior finale di stagione possibile. Anche oggi il Papu è stata la guida offensiva dei bergamaschi e ha lasciato il suo sigillo. Nel primo tempo ha impegnato Seculin in un paio di battute, mentre al settimo minuto del secondo tempo ha finalizzato un filtrante al bacio di Cristante. 16 gol in campionato ed eguagliato il record di marcature in una stagione di Denis (2011-2012) e Doni (2001-2002). Una stagione da incorniciare che vede sia nel piazzamento europeo, ma soprattutto nella chiamata di Sampaoli, neo ct dell’Argentina, dei giusti riconoscimenti.
Un Papu portabandiera festeggia con i suoi tifosi l’approdo in Europa
Anche su Gomez aleggia però lo spettro della partenza. Gli orobici vogliono fare dell’argentino il loro uomo chiave anche negli anni successivi, così come lo è stato El tanque in passato. E per un giocatore che è diventato un’icona (non solo in ambito calcistico) grazie a Bergamo e all’Atalanta, sicuramente ci sarà la sua buona volontà di rimanere in Lombardia. In estate non mancheranno tuttavia le avances per il diez nerazzurro. Sartori sarà chiamato ad un altra magia.
CASO PETAGNA
Questa volta non parliamo di mercato, ma di questioni puramente tecniche. Petagna oggi ha sciorinato l’ennesima prestazione all’insegna del gioco di squadra, dell’abnegazione tattica e della generosità. Ma ancora una volta la sua prestazione è stata macchiata dalla mancanza di lucidità sotto porta. Difetto che lo ha portato a sprecare una grande chance a tu per tu con Seculin. Quando si svolge un tale lavoro al servizio della squadra, è normale che la freddezza possa venire a mancare. E proprio per questo il classe ’95, che ha ancora tanti anni davanti a sé per migliorare in questo fondamentale, verrà comunque annoverato giustamente tra gli attori protagonisti dell’impresa nerazzurra. Ma 5 gol sono un bottino troppo magro per un numero 9.
L’heatmap di Petagna mostra come, anche oggi, sia stato un giocatore totale (Screenshot da Whoscored.com)
Viene naturale fare il parallelo con Stefano Okaka, attaccante scuola Roma che si è sempre distinto per la sua esuberanza fisica e la sua tecnica messe al servizio del collettivo, ma che mai è riuscito a sfondare proprio per i suoi poveri numeri in area di rigore. A 22 anni, per Petagna, non è certamente tardi per crescere, anzi. Ma al giorno d’oggi passare dal top al flop è un attimo, e con le sue doti sarebbe davvero un peccato.
Nel mentre, e non è un caso, l’Atalanta ha chiuso per Cornelius, attaccante danese classe ’93 in arrivo dal Copenhagen, con cui ha segnato 21 gol in 48 partite in questa stagione. Fisico imponente (193 cm) e caratteristiche simili all’ex Milan. La concorrenza, il prossimo anno, sarà accesa.
GIORNATA DEGLI ADDII
Da addii possibili ad addii effettivi. L’anticipo dell’Atleti Azzurri d’Italia verrà ricordato anche per diversi addii tra le fila atalantine. Innanzitutto quelli di Raimondi e Migliaccio, che appendono gli scarpini al chiodo. CR77 (così scherzosamente soprannominato scimmiottando la sigla di Cristiano Ronaldo) lascia i campi da calcio dopo vent’anni di carriera, sette dei quali trascorsi a Bergamo. 134 presenze con la maglia nerazzurra, una figura di riferimento per la squadra, e per i giovani in particolare, e molto amata dai tifosi. Allo stesso modo Migliaccio, che con l’Atalanta ha collezionato 152 presenze totali, accumulate in due tranche in seguito ai trascorsi a Palermo e Firenze.
Migliaccio e Raimondi con le rispettive maglie celebrative
C’è anche però chi lascia per trasferirsi altrove. È il caso di Kessié, che come prevedibile lascerà Bergamo per lidi più prestigiosi. Nel suo destino c’è il Milan. Un centrocampista che in un paio di stagioni ha avuto un’incredibile evoluzione. Acquistato dall’Atalanta nel 2015, si è messo subito il luce nella scorsa stagione col Cesena, per poi diventare protagonista assoluto del capolavoro di quest’anno. La sua terza stagione in Italia lo vedrà con la terza maglia diversa, nella speranza di un continuo miglioramento, come è stato finora.
RETRO-COPERTINA
La copertina non poteva che prendersela la squadra di Gasperini, ma c’è un altro piccolo capolavoro da celebrare. Perché il Chievo di Maran ha raggiunto anche quest’anno una salvezza agevole. Nonostante i pronostici, come ogni anno del resto, dicessero tutt’altro. Nove anni consecutivi (dieci con la prossima stagione) in Serie A. Non è un caso. L’anno prossimo sarà una nuova impresa da compiere, con in più l’affascinante ritorno del derby della Scala.
Un gruppo coeso, unito e soprattutto esperto, che si regge ancora sui suoi vecchi pilastri. Dall’inesauribile Sorrentino, passando per i rocciosi veterani della difesa fino a Pellissier, che anche quest’anno si è reso protagonista, con 9 gol. Un collettivo “stagionato” in cui si nascondono però delle preziosi, giovani gemme, che Maran ha messo in mostra nelle ultime apparizioni. Bastien, impiegato comunque anche nel resto della stagione, Depaoli, il classe 2000 Vignato e il ’97 belga Kiyine, che ha offerto qualche interessante spunto già oggi. Le nuove leve, insomma, sono già lì. Insieme a elementi come Inglese, Castro, Birsa, Cacciatore e altri che possono diventare bandiere di questa piccola, ma solida realtà.