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Un weekend sul divano

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Weekend da divano

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Quando si dice che il calendario si è divertito. Fra ironia e felicità e con un pizzico di indecisione, il weekend del 3 e del 4 marzo saranno ricordati non solo come il fine settimana delle delicatissime elezioni italiane ma anche come i sabato e domenica calcisticamente più intensi di tutta la stagione. Perché infine, anche se uno non vuole guardare la Serie A c’è la Premier League inglese, e se proprio non ne può più di climi freddi ecco il fascino molto più caliente della Liga. Un pout pourri di match d’alta classifica tra blasone e storia, che inizia sabato alle 18 con l’interessantissimo Lazio-Juventus e finisce sempre in Italia con Milan-Inter. Nel mezzo, solo altro spettacolo.

LAZIO-JUVENTUS

Il weekend che assomiglia più a un torneo di PlayStation che a una vera programmazione del calendario inizia allo Stadio Olimpico di Roma con Lazio-Juventus. I bianconeri devono inseguire il Napoli con un ottavo di Champions League da giocare mercoledì a Wembley contro il Tottenham e la contemporanea soddisfazione per aver raggiunto, in settimana, la quarta finale di Coppa Italia in quattro anni. La Juventus di Allegri ha il chiodo fisso del primo posto, ad ora distante 4 punti a causa della partita di domenica contro l’Atalanta rinviata per neve; l’allenatore toscano teme particolarmente gli avversari capitolini, dato che la formazione di Inzaghi è stata l’unica in Italia a battere i bianconeri e per di più in casa. A omaggiare con una gran prestazione un Olimpico gremito sarà una Lazio particolarmente scossa dopo l’eliminazione ai rigori contro il Milan dalla Coppa Italia. Biancocelesti che sono senza infortunati e con tutti i big a disposizione: da Immobile a Milinkovic-Savic passando per Felipe Anderson e De Vrij. Ai bianconeri forse mancherà el Pipita Higuain, ma la Juve, anche senza l’argentino, ha già dimostrato mercoledì in Coppa Italia cosa vuol dire vincere.

All’andata, a Torino, una doppietta di Immobile regalò i tre punti a Simone Inzaghi.

NAPOLI-ROMA

Sempre in Serie A c’è un gran posticipo da sabato sera: pizza, birra e Napoli-Roma. I primi della classe elogiati e schiacciasassi contro i quinti stanchi e affranti nel morale. Quella che all’andata fu una partita particolarmente accesa e risolta dal solo gol di Lorenzo Insigne nel secondo tempo adesso diventa un big match dallo squilibrio tecnico: in ottobre la Roma sembrava una squadra molto più agguerrita dell’attuale presente, mentre il Napoli, all’inizio, non aveva ancora l’odierno surplus tecnico-fisico. La squadra di Sarri abbraccerà in panchina il neo arrivato Milic, mentre la Roma, dopo la cocente sconfitta col Milan, deve ritrovare soprattutto identità di gioco e la determinazione recentemente assente in certi giocatori . Con circa un’ora di ritardo dopo Lazio-Juventus, il Napoli arriva a giocare contro l’altra squadra di Roma, che sta vivendo un momento diametralmente opposto a quello dei biancocelesti; il calendario, da buon romanziere, si è divertito a mettere le prime due in classifica contro due avversarie della stessa origine, e per di più,  di simile valore tecnico. Se questa non è parità…

Il match-winner dell’andata Lorenzo Insigne

BARCELLONA-ATLETICO MADRID

Dall’Italia alla Spagna, dal San Paolo al Camp Nou. Il primo pomeriggio di domenica inizia con quella che per il momento è l’incontro più delicato della Liga spagnola: il Barcellona stanco di Valverde contro il rampante Atletico Madrid di Diego Simeone. Come quattro stagioni fa l’Atletico può dire la sua per il titolo, e lo fa grazie a un 2018 super che lo ha posto secondo in classifica a soli -5 punti dai blaugrana primi. La squadra del chiquito Valverde infatti sembrava aver già archiviato la Liga a dicembre dopo il clasico, ma i colchoneros si sono frapposti a questo concetto aprioristico e nelle ultime settimane hanno mangiato cinque punti d’oro ai campioni in carica. Il match d’andata al Wanda Metropolitano era finito 1-1 ma erano altri tempi e c’erano due squadre oggi praticamente opposte: il Barcellona era uno schiacciasassi che batteva ogni record e incantava in qualsiasi stadio giocasse, mentre gli avversari, l’Atletico, erano una buona squadra che tuttavia faticava ad avere una continuità nei risultati e nel gioco. Adesso la formazione di Madrid è a +10 sul Real terzo e ha la miglior difesa di tutto il torneo. Il Barcellona invece è la detentrice del miglior attacco, anche se dopo il recente 1-1 a Las Palmas (terzultimo), la prima in classifica di Spagna ha palesato un po’ di stanchezza.

Con un poker al Leganes, Antoine Griezmann sembra essere, in questa Liga, il vero antagonista di Leo Messi.

MANCHESTER CITY-CHELSEA

Il Manchester City è in uno dei momenti più cruciali della sua stagione: appena battuto l’Arsenal 3-0, ecco il Chelsea di Antonio Conte. Tuttavia non sono tanto le ultime uscite a caricare di entusiasmo l’ambiente del City quanto quelle che devono ancora venire. Infatti, se la squadra di Guardiola dovesse battere quella di Conte, agli Sky Blues basterebbero altre 4 vittorie per potersi laureare campioni d’Inghilterra con cinque giornate d’anticipo. Eppure, il Chelsea è una squadra che non ha bisogno di presentazioni, e nonostante la stagione altalenante la squadra di Conte è una delle poche che è riuscita a mettere in seria difficoltà i Citizens all’andata, quando i Blues persero “solo” 1-0 con gol di De Bruyne. Di fatto, il Chelsea è lontano 6 punti e tre posizioni dal secondo posto, quello che la squadra di Abramovich avrebbe come obbiettivo, e dato che mancano ancora 10 partite, nulla è già concluso in Inghilterra. Per di più, il Chelsea deve vincere anche per riscattare il deludente 2-1 con cui è uscito dall’altro impianto di Manchester, l’Old Trafford dello United: fare risultato all’Etihad è praticamente impossibile, visto che il City in casa ha preso solo 10 gol in tutta la stagione, e tantomeno nessuno è riuscito a strappare almeno un punto. Ma nonostante la sconfitta di domenica scorsa il Chelsea è una squadra in forma e con un super Willian, reduce da 2 gol consecutivi e che continua ad avere fame. Il problema, per Conte, è che anche David Silva è nella sua stessa posizione …

Anotnio Conte, in carriera, ha battuto per ben due volte il catalano Guardiola. Eppure, quest’anno, il City in Premier League è stato vinto una sola volta.

MILAN-INTER

Il derby della Madonnina è forse l’appuntamento più atteso e più eclatante di tutto il palinsesto sportivo italiano. Sulla strada per un tutto esaurito nuovamente da record, Milan e Inter vengono da due momenti più o meno opposti, con i rossoneri in netta ascesa (12 risultati utili consecutivi, rete inviolata da tre turni) e i neroazzurri in piena crisi d’identità (vittoria col Benevento dopo quattro turni senza i tre punti). Certo, vige sempre la legge dello “sfavoritismo” (è favorito alla vittoria chi arriva peggio alla partita), eppure il Milan è oggettivamente in una condizione troppo esaltante per non pretendere di fare la voce grossa sul pronostico. L’Inter, dal canto suo, recupera Miranda e Icardi per una sfida non decisiva ma quasi, visto che ci sono ancora tanti altri big match da giocare e la squadra di Spalletti, tuttavia, in caso di sconfitta sarebbe comunque a +4 sui cugini guidati da Gattuso. Proprio l’esuberante allenatore del Milan è il personaggio del momento, riscontrando rispetto e simpatia sia dal pubblico e che dagli addetti ai lavori. Una sfida delicata in cui non mancherà nessuno dei migliori pezzi di ogni squadra, e dalle tifoserie, come al solito, ci si aspetta lo spettacolo più bello.

Il derby di Milano è celebre in tutto il mondo per l’originalità e la fantasia dei lavori coreografici delle due tifoserie.

 

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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