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I britannici in Liga dagli anni 2000 in poi | Numero Diez

Calcio Internazionale

I britannici in Liga dagli anni 2000 in poi

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Il trasferimento di Kieran Trippier all’Atletico Madrid ha sorpreso tutti gli appassionati di questo sport per una serie di motivi. In primo luogo per l’immediatezza della trattativa: prima dell’ufficialità non erano spuntati rumors di alcun genere legati al Colchoneros, anzi, il terzino inglese era dato vicino a diverse società italiane. In secondo luogo, per le cifre: 22 milioni per il cartellino e 2,5 di stipendio annui sembrano un vero e proprio affare per dirla alla inglese, bargain – per un giocatore ormai tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Per una questione tattica, anche: molti hanno sollevato dubbi sulla sua adattabilità nello scacchiere di Simeone. Tuttavia, il più grande fattore di sorpresa per tutti è stato vedere un giocatore britannico fuori dalla Premier League. Questi sono tra i più legati al proprio campionato (assieme agli italiani, probabilmente); i britannici di livello nella Liga spagnola, negli ultimi anni, si contano sulle dita di una mano. Scopriamoli insieme, in ordine cronologico.

Steve McManaman (Real Madrid, 1999-2003)

McManaman in una partita di beneficenza nel 2014.

Giocatore di fantasia e velocità, ben dotato nel dribbling, McManaman fu tra i primi a beneficiare della celeberrima sentenza Bosman, che avrebbe poi cambiato irrimediabilmente il calcio. Sono passati esattamente vent’anni dal suo trasferimento a Madrid sponda Real, avvenuto a parametro zero; nei quattro anni alle Merengues fu utilizzato principalmente da super-sub, vedendo diminuire progressivamente il suo impiego nel corso del quadriennio a Madrid. Tuttavia, ebbe comunque il privilegio di marchiare la storia del club della Capitale con un gol in finale di Champions nel 2000, il provvisorio 2 a 0 nella finale conclusasi poi 3-0 tra Real e Valencia.

David Beckham (Real Madrid, 2003-2007)

Beckham ai tempi dell’esperienza madrilena, accanto all’attuale capitano Sergio Ramos. Fonte immagine: profilo Instagram Beckham.

Un vero e proprio trendsetter. Questo è stato Beckham a cavallo tra gli anni ’90 e i 2000, diventando probabilmente il primo (o uno dei primi) giocatori a crearsi un personaggio fuori dal campo, affascinante ma nei limiti della sobrietà. A contribuire all’aura di grandezza di uno dei più grandi piedi destri della storia del calcio ha sicuramente aiutato il trasferimento al Real Madrid nel 2003, avvenuto a 28 anni, cioè nel pieno della carriera. Gli anni in Spagna non gli hanno fruttato molti trofei ma hanno alimentato la grandezza a 360° di questo calciatore, che, al termine dell’esperienza iberica, si è trasferito ai Los Angeles Galaxy a soli 32 anni: anche qui, un innovatore.

Jonathan Woodgate (Real Madrid, 2004-2006)

Woodgate con il figlio che indossa una maglia dei Blancos. Fonte immagine: profilo Instagram Jonathan Woodgate.

Uno dei grandi flop del Real Madrid dei Galacticos. Arrivato in Liga a 24 anni dopo essersi messo in mostra fin da giovanissimo, Woodgate, in due stagioni, vede pochissimo il campo: sia per problemi fisici, sia perché, quando viene schierato sul terreno di gioco, dopo un anno e mezzo dal suo trasferimento in Spagna, mostra subito tutta la sua inadeguatezza al contesto. C’è poco da dire in casi come questo.

Gareth Bale (Real Madrid, 2013-in corso)

Bale con la nuova maglietta della società madrilena. Fonte immagine: profilo Instagram Gareth Bale.

Questo acquisto rischia di passare alla storia come, paradossalmente, uno dei più sottovalutati di sempre. Vero, 100 milioni non sono pochi (e non lo erano ancora di più nel 2013), ma basta guardare al curriculum del gallese in Blancos per rassicurarsi in tal senso. Alla prima stagione in Liga, mette una firma decisiva per la Coppa del Re (con quella galoppata semplicemente senza senso) e in finale di Champions, dove firma il 2-1. Dopo un anno di transizione per tutta la squadra, gioca una partita maestosa nella finale di Champions contro l’Atletico a Milano: Eurosport gli dà 7, di lui scrive: “Il migliore dellla BBC […] assist di testa “rovesciato” per la zampata di Sergio Ramos, rigore trasformato nella lotteria dei rigori e tante sverniciate in velocità disseminate per tutto il match. Debordante a tratti, non tradisce mai quando la posta in palio sale a livelli siderali”. Scivolato in panchina durante la gestione Zidane, decide di fare il più bel regalo d’addio al tecnico francese (e al suo compagno CR7) nella finale di Kiev, dove si esibisce in una spettacolare doppietta. Tutto ciò oltre a tanti gol, assist e un ottimo contributo alla causa. Visti i sei anni in Blancos da questa prospettiva, sembrano ancora tanti 100 milioni? Probabilmente è vero il contrario.

Jack Harper (Malaga 2017-2019; Getafe 2019-in corso)

Fonte immagine: profilo Instagram Jack Harper.

Jack Harper è l’unico scozzese di questa lista, nonché l’unico nato in Spagna, nonché l’unico di questi a non giocare (o aver giocato) per una squadra di Madrid (anche se è stato 6 anni nelle giovanili del Real). Si tratta di un puntero che, tuttavia, ha voluto mantenere la nazionalità dei suoi avi. È un attaccante piuttosto classico a livello fisico, ma si trova molto bene anche fuori dall’area di rigore; non è il gol a caratterizzare la sua partita. Si è appena trasferito al Getafe dal Malaga, dove aveva ben figurato in Segunda Divisiòn l’anno scorso, per un milione e mezzo di euro. Ciò vuol dire in primis che è l’unico di questi ad avere zero minuti in Liga, ma non solo; anche che giocherà in Europa l’anno prossimo, disputando l’Europa League.

(Fonte immagine in copertina: profilo Instagram di Kieran Trippier)

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Mascara si racconta: “Fui vicino a City e PSG, Simeone al Catania era avanti coi tempi””

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Simeone Atletico madrid

Durante la trasmissione TvPlay, Giuseppe Mascara, ex giocatore del Catania, si è raccontato. In particolare, sono stati trattati dei temi come giocatori e allenatori che ha incontrato nella sua carriera. Tanta emozione nel ricordo di quando Kakà gli diede la sua maglia. Mascara è anche entrato nei radar di due top club europei, ma l’affare non andò in porto.

LE PAROLE DI MASCARA

SU BERARDI – “Lui è uno dei pochissimi che gioca un calcio come quello che piace a me. Fa l’uno contro uno, se lo sbaglia lo rifà”.

SU POLITANO – “Un altro così è Matteo Politano. Forse un altro che si avvicina è Zaccagni della Lazio. Tutta gente che sulla fascia puntano l’uomo. Berardi farebbe bene anche alla Juve, se uno è forte si porta dietro le sue qualità anche nelle grandi squadre”.

SU SIMEONE –  “Si vedeva che il Cholo avrebbe fatto strada. Preparava le partite calcolando nei minimi particolari tutto quello che poteva succedere sia quando hai la palla che quando non ce l’hai. Nel 2011 era già avanti coi tempi”.

IL RICORDO DI MASCARA AL NAPOLI –  “Ero arrivato a 32 anni e volevo rimanere a Catania. Il contratto era in scadenza e la proposta per il rinnovo non arrivava, oggi domani, oggi domani… e alla fine ho accettato di andare al Napoli. In quegli anni avevo ricevuto diverse offerte ma sono sempre voluto rimanere a Catania. Non ho nessun rammarico verso i dirigenti però. Nel 2009, stagione in cui feci 14 gol. ebbi varie proposte, anche dal Manchester City e dal PSG, che non erano le squadre che sono oggi, ma pur sempre club blasonati. Anche il Bayer Leverkusen. Alla fine non andarono in porto. In Italia sono stato vicino alla Lazio”.

LA MAGLIA DI KAKÀ –  “Ho avuto la fortuna di affrontare diversi campioni ma tra tutti gli aneddoti quello che ricordo con più affetto riguarda Kakà. Gli chiesi la maglia a Milano dopo un Milan-Catania e lui senza nessun problema me l’ha data, poi al ritorno fu lui a venire da me per chiedermela”.

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L’Italia scivola al terzo posto nel Ranking Uefa: i rischi e l’evoluzione della classifica

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ranking uefa italia, adesso c'è il rischio di perdere il posto extra per la prossima Champions: il motivo

L’Italia è scivolata al terzo posto in classifica nel Ranking Uefa 2023/24. Il sorpasso della Spagna infatti è arrivato grazie alle vittorie di Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid, che hanno permesso a queste squadre di volare già agli ottavi. Il sorpasso è avvenuto per pochi punti, visto che l’Italia si trova attualmente a quota 10285, mentre la Spagna a 10,812. Prima per distacco invece la Germania, con addirittura 11,357. Occhio però, perché chi arriva nelle prime due posizioni di questa speciale classifica otterrà dei vantaggi per la prossima stagione. Ma di cosa si tratta?

RANKING UEFA ITALIA, I VANTAGGI IN VISTA DELLA PROSSIMA EDIZIONE DELLA CHAMPIONS LEAGUE

Chi riuscirà ad arrivare nelle prime due posizioni otterrà uno slot bonus per la prossima edizione della Champions League. Qualora l’Italia dovesse sorpassare nuovamente la Spagna, saranno ben cinque le squadre che potranno prendere parte alla competizione più ambita dai club. Si tratta di una situazione da monitorare con attenzione, perchè permetterebbe all’Italia di conquistare una posizione importante nel ranking, ma soprattutto in campo europeo. Adesso saranno fondamentali i risultati di Napoli e Milan: una qualificazione per entrambe ci consentirebbe di tornare già al secondo posto. In caso contrario, si andrà a vedere il cammino che le squadre delle due predette federazioni terranno dagli ottavi in poi.  È un’occasione, dunque, da non lasciarsi scappare, perchè potrebbe rilanciare ancor di più il calcio italiano.

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Il gol contro il Napoli vale due record storici per Nico Paz: i dettagli

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nico paz

Serata indimenticabile quella di ieri sera per Nico Paz. Il giovane talento del Real Madrid ha messo la propria firma sulla vittoria interna dei Blancos contro il Napoli. Il prodotto del settore giovanile del club spagnolo ha infatti segnato il gol del 3-2, il primo centro in carriera.

Qualche indubbia colpa da parte del portiere del Napoli Meret sull’azione che ha portato al gol di Paz che ha dello storico per ben due motivi. Il primo, come riporta Opta, è che grazie al gol segnato ieri contro il Napoli, il giovane talento del Real Madrid, a 19 anni e 82 giorni diventa il secondo argentino più giovane a segnare in Champions League, alle spalle di un certo Leo Messi. Il primo gol della Pulga in Champions è infatti arrivato nel 2005 in un match tra Barcellona e Panathinaikos, all’età di 18 anni e 131 giorni. 

L’altro record registrato da Paz grazie al gol segnato al Bernabeu riguarda la storia del Real Madrid. L’argentino è infatti diventato il terzo marcatore più giovane nella storia dei Blancos in Champions League. Solo Rodrygo (18 anni e 301 giorni) e Raul (18 anni e 113 giorni) hanno fatto meglio di lui. L’inizio di carriera del ragazzo promette più che bene.

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Mazzarri commenta la sconfitta col Real: “Abbiamo creato occasioni per vincerla”

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Le parole di Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, dopo la sconfitta 4-2 in casa del Real Madrid. Sfuma la vittoria al ritorno in Champions dopo undici anni per l’allenatore azzurro. I gol di Simeone e Anguissa non sono bastati contro la formazione di Ancelotti.

Queste le parole a Prime Video:

LA PARTITA – “Prima di prendere il 3-2 avevamo creato delle occasioni per vincerla. Sono contento della prova in generale, ma bisogna fare più attenzione. Sapevamo che il Real è micidiale in ripartenza e dovevamo essere attenti a non farli ripartire. Avevo la sensazione che potessimo andare in vantaggio“.

ABBRACCIO AL GOL DI ANGUISSA – “Io da quando sono arrivato ho trovato un gruppo eccezionale, molto unito. Penso che si possa fare davvero bene con loro“.

OSIMHEN – “Il cambio era programmato. Il dottore mi aveva detto che aveva 20′ con l’Atalanta e oggi pensavamo di fargli fare un tempo per recuperarlo definitivamente con l’Inter. L’inserimento è stato graduale, siamo stati obbligati“.

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