La quarta giornata di Ligue 1, conclusasi ieri con il posticipo tra Monaco e Marsiglia, ha emesso il primo ed ovvio verdetto della stagione, quello che nessuno si sarebbe augurato di sentire dopo solo un mese di competizione: il Paris Saint Germain, anche al 30% delle sue forze, è una squadra già ingiocabile.
Si parte proprio dall’anticipo delle 17:00 di Sabato 1 Settembre: il Paris Saint Germain, dopo tre vittorie non troppo esaltanti (Angers, Guingamp e Caen), è stato catapultato nel catino dello Stade des Costières di Nimes, il vero e proprio dodicesimo uomo dei padroni di casa appena promossi in massima serie dopo 25 anni. La partita è stata strana, ben amministrata dalla compagine di coach Blaquart con un 4-3-3 che per un tempo ha tenuto sotto scacco il 4-2-3-1 di Tuchel che stupisce sia per irriverenza (i fantastici 4 tutti insieme) che per sana follia (Marquinhos in mediana con Rabiot). Il calcio è diventato uno sport di calcolo per le avversarie dei parigini, se non fosse che questi ultimi possiedono Mbappé, colui che si accende con un passaggio illuminante su Meunier per lo 0-1 di Neymar (ancora eclissato dal 7) e che nel secondo tempo, dopo la favolosa rimonta dei coccodrilli sul 2-2 (gol di Bobichon e rigore di Savanier), allontana gli spettri grazie ad un controllo orientato ed un tiro al volo ai limiti della perfezione. Il 2-4 finale con la doppia espulsione per ambo le squadre (Savanier ed un Mbappé poco cauto) è una limitante cronaca bugiarda di un match a dir poco spettacolare.
https://twitter.com/CDL1Videos/status/1035931445871693825
Paris Saint Germain ingiocabile forse, avversarie blasonate che cedono terreno a sorprese di turno sicuramente. Perché ad oggi Monaco e Marsiglia non sono in grado di tenere il passo dei capitolini e lo scontro diretto lo ha dimostrato: due squadre slegate, che vivono il momento, la giocata, l’illuminazione. E’ andata bene a Rudi Garcia su Leonardo Jardim, bravo a recuperare dagli errori dei suoi fornendo continuamente palloni alle punte Mitroglou prima e Germain poi, che regaleranno la vittoria finale per 2-3 dopo tante emozioni. I marsigliesi si attestano al quarto posto (-5 dal PSG) con Lille, Montpellier e Rennes, mentre il Monaco annaspa in 13esima posizione con Amiens, Strasburgo, Nantes e Nizza.
https://twitter.com/CDL1Videos/status/1036356772452347910
Al secondo posto, a sorpresa ed a pari merito, Digione e Tolosa: morale agli antipodi perché i primi subiscono la prima sconfitta da un Caen che, solido e concreto, trova finalmente la vittoria(attestandosi in 12esima posizione, 5 punti) pur toccando pochissimi palloni (38% di possesso palla, 3 tiri, 2 gol, 1 palo). Mentre i secondi battono un Guingamp ancora a secco nonostante le prove tutt’altro che malvagie (0 punti, fanalino di coda) iniziando ad esprimere sprazzi di gioco e concetti made in Casanova: potrebbero essere la squadra più sottovalutata del lotto viste le qualità offensive di Gradel, Durmaz, Garcia (gioiellino del City), Dossevi e Iseka che ben si sposano con il 4-1-4-1 dell’allenatore ex Lens. Per Kombouare c’è solo da continuare a lavorare con dedizione, il campo premierà.
Oltre al Marsiglia, al quarto posto ci sono Lille, Rennes e Montpellier: stupiscono sicuramente meno i primi due nomi rispetto al terzo, trattandosi di due squadre che si somigliano perché fraseggiano, creano e concludono senza fronzoli. Il Lille (rigore sbagliato di Remy), pur amministrando il gioco ad Angers, cade sotto i colpi di una squadra abile nel ripartire per trovare la prima vittoria della stagione (ed il 18esimo posto a 3 punti) mentre il Rennes è meno fumoso e conclude una partita perfetta dominata dall’inizio alla fine contro un Bordeaux (19esimo, 3 pt) perpetuamente alla ricerca di sé stesso (2-0). Con mister Lamouchi che aspetta ancora di avere Mbayé Niang ed Hatem Ben Arfa al meglio.
Il Montpellier stupisce per ermetismo, soprattutto difensivo: il 3-4-3 di coach Der Zakarian subisce poco (e male da parte degli avversari) e costituisce al momento una vera e propria forza di squadra. Si dice che un grande allenatore sia quello che, comprendendo il valore della sua squadra, riesce ad organizzarla in maniera tale da limitarne il gioco altrui. Non sarà bellissimo, ma per il momento, con gol così, è estremamente efficace.
Le squadre a sei punti, che vanno dall’ottavo all’undicesimo posto, costituiscono il “limbo” di quelle che per il momento non rischiano ma non sono continue: il Lione, sfortunato a Nizza (14 tiri in area, 0 gol, un grandissimo Benitez tra i pali rossoneri), i cugini del Saint Etienne (3 pareggi su quattro, polveri ancora bagnate), il Nîmes (valutando gli scontri diretti positivo) ed il Reims (2 vittorie e 2 sconfitte, manca di una prima punta concreta).
https://twitter.com/OL_Plus/status/1035626185873600512
Cinque squadre a quattro punti: Monaco, Amiens, Strasburgo, Nantes, Nizza. Monaco e Nizza non sono i più classici degli inquilini a queste latitudini ma si trovano a dover ricominciare un percorso da zero e stanno vivendo un sintomatico periodo fisiologico di riadattamento. Stupisce la lentezza degli uomini di Jardim, con un Tielemans che stenta a prendere in mano la squadra. Il Nizza è lontano dall’essere una squadra organizzata, ma la vittoria di Lione potrebbe giovare e non poco visto il ritorno di Mario Balotelli, più di un centravanti per questa squadra. Amiens e Strasburgo non costanti ma regolari nella ricerca di gioco, con i secondi partiti bene per poi affievolirsi in queste ultime settimane, ma occhio che alla Licorne arriverà Paulo Henrique Ganso, poeta do futbol che potrebbe stupire in questo campionato. Il Nantes di Cardoso trova la prima vittoria e si rivela una squadra piacevole da vedere, rapida, che ama spingere i terzini sulla linea degli attaccanti.
Chiudono la classifica, come già detto, Angers e Bordeaux (3 punti), e Guingamp (0 punti).
https://twitter.com/OL_Plus/status/1036357241589387264