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4 anni fa:
La Ligue 1 giunge alla seconda pausa della stagione con un delicato sentore vintage che ci riporta a sette anni fa: il perché? Basta guardare la classifica per schiarirsi le idee. La nona giornata ruotava intorno a due match fondamentali, uno scontro diretto per il secondo posto ed uno stress test che si giocava sul filo tra chiusura anticipata del campionato e riapertura improvvisa dei giochi. Ma andiamo con ordine spiegando perché la Ligue 1 sembra esser tornata indietro: i primi quattro posti sono di Paris Saint Germain, Lille, Marsiglia e Montpellier, ovvero le ultime compagini ad aver vinto gli ultimi otto campionati su nove o meglio le ultime ad aver combattuto l’ormai strapotere parigino (OM nel 2010, Lille nel 2011, Montpellier nel 2012).

Giroud e compagni festeggiano la conquista del titolo francese nel 2012.
Passiamo ora ai due scontri decisivi: si trattava di Lille-Saint Etienne Sabato e Paris Saint Germain-Lione di Domenica. Il primo ha visto il trionfo 3-1 dei nordisti, i quali possono finalmente sbandierare la loro candidatura a vice-PSG visti i tre punti di vantaggio sul resto della compagnia. Partita equlibrata per almeno un tempo, dove la voglia di far bene viene oscurata dalla paura di perdere il treno buono: in realtà il Saint-Etienne quel treno sembra ancora non averlo preso ma non riesce a scrollarsi di dosso la tensione per mettere in difficoltà il Lille, che invece va in vantaggio sulla prima conclusione in porta grazie a Bamba. Il pareggio arriva su rigore di Cabella per atterramento di un Khazri mai domo. La differenza si avverte tutta nel secondo tempo: il Lille parte forte col trio bip-bip (nuova dicitura di Bamba-Ikoné-Pepé) e proprio Bamba, plasmato a Saint-Etienne da Galtier, fa 2-1 al 46esimo con un altro tiro da fuori. La partita stagna, il Saint-Etienne ci prova senza concretezza ed è il LOSC a fare 3-1 con una ripartenza sublime di Nicolas Pepé, che ruba palla, parte in progressione, scambia con Bamba e rifinisce sotto le gambe di Ruffier. Al momento da top 3 dei talenti di Ligue 1 dietro solo ai marziani con la maglia rossoblù. Il Lille si gode i 19 punti (l’anno scorso furono 38 in altrettante giornate) ed il secondo posto. Les verts restano nei paraggi (quinti a 15) ma devono rinviare la prenotazione al tavolo dei grandi.
https://twitter.com/SecondPoteauFC/status/1048615708127625217
Non va molto meglio ai cugini del Lione, che vengono surclassati 5-0 al Parco dei Principi. Il risultato è di certo bugiardo per ciò che si è visto per almeno un’ora, quando in 10 contro 10 (espulsi Kimpembe prima e Tousart poi) l’equilibrio l’aveva fatta da padrona. Al 60esimo il PSG era avanti 1-0 con un gol di Neymar su rigore per atterramento di Mbappé, che aveva sfruttato un lancio lungo per sfuggire al terzino Mendy e farsi falciare dal portiere Lopes. Poi in realtà occasioni vere e proprie molto poche: i parigini perdono Kimpembe dopo mezz’ora per una gamba tesa e aspettano una decina di minuti per effettuare il cambio Cavani-Kehrer che crea qualche scompenso difensivo in uscita palla. E’ bravo Thiago Silva a deviare in angolo un cross basso dalla destra per evitare il tap-in di Cornet, subentrato all’infortunato Fekir. Poi lo stallo, le squadra tornano in parità numerica (Tousart atterra da tergo Neymar, doppio giallo) e si schierano a specchio con due insoliti 4-3-2. Depay prova a mettere il pepe e il Lione sfiora il pareggio con un rinvio di Buffon che sbatte su Cornet e poi sul palo e con un’altra conclusione, proprio del 27 del Lione, che cicca dopo alcuni rimpalli in area. La contesa termina qui, perché gli alieni tornano tali: Neymar si accende sul settore di destra, semina il panico in area salvo farsi murare da Denayer. Niente paura, ci pensa Mbappé di sinistro.
https://twitter.com/Lavie2reve/status/1049033830752047104
Il Lione si scopre ed il PSG va a nozze con la NB: è quasi sempre il primo a servire il secondo che ne realizza quattro. Da elogiare anche Thomas Meunier, bello e silenzioso come il Marais, quartiere fantastico della capitale spesso eclissato dai siti ben più turistici: il belga è sempre presente, sia difensivamente che offensivamente, e sfiora anche il gol personale. Prosegue ottimamente anche Di Maria, a suo perfetto agio nella posizione di enganche total tra difesa ed attacco. I punti sul Lille sono 8, aspettando però le difficoltà di fine mese con gli scontri diretti. Il Marsiglia il 28 Ottobre ed il Lille nel friday night del 3 Novembre.
LE ALTRE PARTITE
Tra le altre partite, da segnalare la facile vittoria del Marsiglia in casa con il Caen (2-0) grazie ad un gol ed un assist di Florian Thauvin (per Mitroglou) nel primo tempo ed il pareggio bretone del Montpellier (1-1) costellato di grandi parate dei portieri. In particolare quella del danese Jonsson evita la vittoria ed il terzo posto solitario alla squadra di Der Zakarian, terza col Marsiglia a quota 16 punti.
Meanwhile Florient Thauvin pic.twitter.com/ukv65wcKF3
— Oncheedo (@Oncheedo) October 7, 2018
Nella parte alta della classifica torna a far capolino il Bordeaux, grazie alla vittoria 3-0 sul Nantes che ha appena effettuato un avvicendamento in panchina (Halilhodzic per Cardoso). Ad aprire i giochi, dopo 5 minuti, è Yann Karamoh, che sta facendo di tutto per mettersi in mostra. Chiude la contesa Kamano con una doppietta.
https://twitter.com/Rafficaruso94/status/1048927931546910720
Pareggiano Tolosa e Nizza (1-1) con un Balotelli escluso dai convocati da Vieira, Nimes e Reims (0-0), Angers e Strasburgo (2-2) mentre torna alla vittoria l’Amiens grazie ad una sassata da fuori di Saman Ghoddos.
What a hit from 🇮🇷 IR Iran’s Saman Ghoddos 🔥🔥🔥 pic.twitter.com/wyhEu6Fy6n
— Dan Pordes (@DanPordes) October 7, 2018
Chiudiamo con la sconfitta del Monaco, che cede ancora in casa contro il Rennes a causa del sinistro pungente di Hatem Ben Arfa. I punti sono 6, la posizione è la 18esima (ovvero spareggio), e proprio come nel 2011 la squadra rischia la retrocessione. Che non sia un presagio.
https://twitter.com/viaVideoGoals/status/1048977706841493505
Ecco la classifica, si torna in campo il 20 Ottobre dopo la pausa!
Le classement à l'issue de la 9ème journée de Ligue 1. L'OL, 6ème, est déjà à 13 points du PSG, et à 9 points de la lanterne rouge : pic.twitter.com/xWxLj6ogIa
— Inside Gones (@InsideGones) October 7, 2018
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Calcio Internazionale
Italia-Inghilterra 1-2, le pagelle del match: Kane nella storia, Retegui cinico

Pubblicato
5 ore fa:
Marzo 23, 2023
L’Italia inizia con molta foga e si porta in avanti con convinzione mettendo in apprensione l’Inghilterra. La squadra di Southgate però risponde subito andando in rete al 13′: Bellingham con una bordata impegna Donnarumma e sul conseguente calcio d’angolo, Rice in mischia insacca il gol del vantaggio. Gli azzurri perdono fiducia e l’Inghilterra va vicino al raddoppio prima con Bellingham che non arriva su un cross di Kane e poi con Phillips che calcia dal limite fuori di poco. Sul finire del primo tempo il secondo gol arriva: mano di Di Lorenzo e Kane dal dischetto non sbaglia.
L’Italia inizia il secondo tempo con un altro piglio. Pellegrini dopo pochi minuti ha una buona opportunità ma spara alto da ottima posizione. Dopo qualche minuto arriva pure il gol: assist del giocatore della Roma che trova Retegui solo in area che segna in diagonale. L’Italia continua a spingere trovando un’incredibile qualità nel palleggio che nel primo tempo era completamente assente. A dieci minuti dalla fine viene espulso Shaw ma l’Italia non trova la forza di pareggiare.
LE PAGELLE DELL’ITALIA
Donnarumma 6: subito chiamato a una gran parata su Bellingham non può nulla sul gol di Rice. Il rigore di Kane è imparabile e predica nel deserto con delle parate che limitano il passivo.
Di Lorenzo 5: oggi Grealish è in gran forma e non gli permette di spingere e giocare come fa col Napoli. Il suo fallo di mano regala il raddoppio all’Inghilterra.
Toloi 5: si perde Rice nell’azione del gol arrivando in contrasto troppo tardi. Risulta troppo timido in generale e anche i suoi passaggi non trasmettono sicurezza alla squadra.
Acerbi 5,5: l’Inghilterra non lo pressa lasciandolo impostare e palleggiare ma lui spesso è impreciso e prevedibile. Il centrale dell’Inter prova a limitare i danni ma anche nella fase difensiva è in difficoltà.
Spinazzola 6,5: è in buona forma e in generale riesce a raggiungere spesso la trequarti avversaria proponendosi bene anche in fase offensiva. Dialoga bene con Gnonto dopo l’ingresso del giocatore del Leeds United.
Barella 6: combatte su tutti i duelli e non si dà mai per vinto. Col passare dei minuti perde fiducia anche lui e abbassa il suo raggio d’azione mentre nella ripresa torna sui suoi livelli. (dal 62′ Cristante 6: viene messo in mediana con compiti di regia e interdizione, si fa rispettare e partecipa all’assalto finale).
Jorginho 5: schermato dai centrali inglesi non ha modo di gestire il gioco come lui sa fare. Viene servito poco e male tanto che perde alcuni palloni in zone pericolose. (dal 69′ Tonali 6: piazzato a centrocampo prova a farsi vedere in zona offensiva costringendo i centrocampisti inglesi a retrocedere).
Verratti 6,5: prova a mettere ordine a centrocampo dove c’è molta confusione e soprattutto nel secondo tempo trova le giuste geometrie per dirigere bene l’azione italiana. (dal’88 Scamacca s.v.)
Berardi 5: non ha modo di mettersi in mostra e rimane stretto nella morsa tra Shaw e i centrocampisti. Si fa vedere poco e non trova mai il tiro. (dal 62′ Politano 6: entra bene in partita scaldando il pubblico del Maradona con delle belle accelerazioni).
Retegui 6,5: mostra qualche buon movimento ma viene sovrastato fisicamente dai centrali inglesi. Non molla nonostante sembrasse una serata difficile e segna un bel gol al debutto.
Pellegrini 6,5: da esterno sinistro incide e prova ad accentrarsi per aiutare il centrocampo senza grande successo. Nella ripresa cambia atteggiamento ed è una spina nel fianco costante. Serve un bell’assist a Retegui. (dal 69′ Gnonto 6: ha un buon impatto sul match creando apprensione sulla sinistra e mettendo dei palloni interessanti in area).
All. Mancini 6: l’Italia ritrova la sua identità solo nel secondo tempo. La mancata qualificazione al Mondiale segna ancora le sicurezze azzurre ma lui sta provando in tutti i modi a migliorare le cose.
LE PAGELLE DELL’INGHILTERRA
Pickford 6: gioca bene con i piedi e non può nulla sul gol di Retegui. Per il resto fa qualche buon’uscita e amministra bene la difesa.
Walker 6: elemento tattico della difesa inglese ha il compito non facile di contenere le avanzate di Spinazzola ma limita bene i danni.
Stones 6: ferma il tiro di Retegui e poi si limita a far iniziare l’azione offensiva. Non viene sollecitato particolarmente dall’Italia e compie una prova sicura.
Maguire 5,5: in marcatura su Retegui è infallibile nel primo tempo ma poi nella ripresa sbaglia l’uscita da cui nasce il gol azzurro.
Shaw 5: spinge con costanza a sinistra e lascia in ombra Berardi. Trova buone combinazioni con i centrocampisti e Grealish ma nel secondo tempo rovina tutti venendo espulso in pochi minuti.
Phillips 5,5: non si vede molto a centrocampo e svolge per lo più una partita tattica in mezzo al campo. Ha avuto anche un’importante occasione ma non ha trovato lo specchio della porta.
Rice 7: trova il gol in maniera furba in mezzo a tante gambe. Per il resto in fase di interdizione è un guerriero quasi insuperabile davanti alla difesa.
Bellingham 7: le sue progressioni sono impressionanti ed è lui con le sue falcate ad accelerare l’offensiva inglese. Un suo tiro viene respinto ottimamente da Donnarumma ma in generale la sua posizione è dominante sul campo. (dal 85′ Gallagher s.v.)
Grealish 5,5: è in forma e mette in grande difficoltà la fascia destra dell’Italia. Sbaglia clamorosamente il 3-0 e da quel momento il suo rendimento cala fino a scemare. (dal 69′ Foden s.v.) (dal 81′ Trippier s.v.)
Kane 7: propizia il primo gol con un tiro respinto e poi guadagna un rigore che lui stesso trasforma. Segna il gol storico che lo rende il più grande cannoniere del nazionale inglese.
Saka 6: interagisce bene con i compagni senza provare troppo l’uno contro uno ma preferendo partecipare alla manovra con movimenti che non danno riferimento agli italiani. (dal 85′ James s.v.)
All. Southgate 6,5: ha trovato il sistema giusto per l’Inghilterra e ora dovrà solo preparare al meglio l’ultimo assalto a un tanto agognato trofeo, ovvero l’Europeo del 2024. Rimane clamoroso però il calo nel secondo tempo ed inspiegabile il cambio di Foden.
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Il report dell’allenamento odierno del Lecce: ai box Pongracic, differenziato per Dermaku
Pubblicato
1 giorno fa:
Marzo 22, 2023
Al rientro dalla sosta per le nazionali, il Lecce affronterà l’Empoli in campionato. La squadra di Baroni si è ritrovata questo pomeriggio sul campo dell’Acaya per riprendere gli allenamenti e per preparare al meglio la gara. Questo il comunicato pubblicato sul sito del club salentino.
DIECI ASSENTI – “Nel pomeriggio i giallorossi hanno ripreso la preparazione sul campo dell’Acaya nella settimana in cui si osserva la sosta di campionato. Assenti per gli impegni con le rispettive Nazionali i calciatori Banda, Ceesay, Colombo, Falcone, Gallo, Gendrey, Hjulmand, Helgason e Voelkerling. Assente anche Pongracic, impegnato in fase fisioterapica e ricondizionamento mentre Dermaku ha proseguito nel lavoro personalizzato di ricondizionamento. Domani allenamento al mattino sul campo dell’Acaya”.
Flash News
La conferenza di Mancini: “Con l’Inghilterra una classica, Retegui mi ricorda il primo Batistuta”
Pubblicato
1 giorno fa:
Marzo 22, 2023
In vista della partita d’esordio delle qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Inghilterra, in programma domani alle ore 20:45, ha parlato il CT dell’Italia Roberto Mancini in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni.
FORMAZIONE – “Abbiamo giocato con un modulo diverso nelle gare di Nations League. Si potrebbe anche cambiare, ma nel 4-3-3 ci sentiamo a nostro agio, soprattutto per giocare una partita molto propositiva. Dipenderà da noi, dobbiamo cercare di fare ciò che abbiamo fatto e quindi ritornare a vincere, tornare a essere quelli che siamo stati prima”.
L’INGHILTERRA – “Ormai è diventata una classica, l’Inghilterra è una delle migliori squadre al mondo. Ha una lista di giocatori straordinari, anche domani sarà una gara molto difficile. Noi cercheremo di fare la nostra partita, ma non sarà semplice per entrambe“.
RETEGUI – “Arrivare così dall’Argentina all’Italia, e non in una squadra di club, non è semplice. Un po’ di tempo ci vuole, ma il ragazzo è educato e sveglio. È un centravanti bravo e giovane, abbiamo una grande fiducia e dobbiamo dargli un po’ di tempo. È un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda. Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Credo non ci metterà molto ad ambientarsi”.
IL NAPOLI E IL MARADONA – “La Nazionale quando è venuta a Napoli è sempre stata aiutata dal pubblico. Per noi è la prima gara di qualificazione e quindi dobbiamo disputare una buona partita, trascinarli. Il Napoli ha sempre fatto cose ottime, s’è sempre qualificato in Europa e ha sempre lottato per il vertice. Quest’anno è il momento più bello, la squadra gioca davvero bene, è una squadra che potrebbe fare qualsiasi cosa. Non diciamo nulla, siamo un po’ scaramantici: le squadre italiane in Europa possono fare bene, ma con qualche italiano in più sarebbe meglio“.
IL RICORDO DI VIALLI – “È una grande emozione perché è la prima volta senza Vialli. Noi l’abbiamo avuto nel gruppo ed è stata una grande fortuna. È un grande dispiacere, le persone come lui saranno sempre vicine, sono persone immortali”.
PROBLEMI TRA I TIFOSI – “Io non sono della polizia. Generalmente sono sempre stati gli ospiti a creare problemi. La partita di calcio è sempre un momento di gioia per tutti e se i tifosi ospiti si comporteranno bene, io non credo ci saranno problemi“.
Flash News
Tacconi lascia l’ospedale, i medici: “Percorso sorprendente”

Pubblicato
1 giorno fa:
Marzo 22, 2023
Finalmente buone notizie sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi. L’ex portiere azzurro, colpito da un’emorragia cerebrale lo scorso 22 aprile 2022, ha lasciato l’ospedale dove era ricoverato da quasi un anno e proseguirà la riabilitazione in una struttura vicino casa. A dichiararlo è stato il dottor Luca Perrero, direttore di Neuroriabilitazione dell’Ospedale di Alessandria. Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
LE CONDIZIONI -“Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team infermieristico e della sua Coordinatrice, fisioterapico, logopedico, psicologico e degli oss. Sicuramente la tenacia, l’impegno, l’umore e la notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero, che in questi mesi ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando sia le palestre sia i laboratori occupazionali della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, che erano presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico”.
Anche la famiglia Tacconi ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale a tutto lo staff medico dell’ospedale.
LA LETTERA DELLA FAMIGLIA – “Il Borsalino ci è entrato nel cuore e nell’anima. Un grazie di cuore a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, a quello del Borsalino e, specialmente, a Laura, la fisioterapista che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno”.
I nostri approfondimenti


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