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L'importanza di rimanere in silenzio

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L’importanza di rimanere in silenzio

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Davide non c’è più, dovremo prima o poi accettarlo.

Dovremo cercare di razionalizzare e superare la tragicità di un fatto tanto angoscioso quanto inaspettato, che ci rende simili e deboli ai nostri eroi, a quei fisici statuari, a quelle persone che fanno un lavoro bellissimo e che ci fanno divertire ogni domenica. I nostri supereroi appunto, che quasi per abitudine non riconosciamo come uomini, ma che tendiamo a distaccare dalla nostra condizione terrena e ad elevare a quella di semidei. E proprio questa illusione che ci facciamo ogni domenica di fronte allo sport più bello del mondo rende difficile non solo superare una notizia di tale portata, ma ancor prima accettarla nella sua piena realtà e umanità.

Per questo motivo abbiamo deciso, appena appreso della scomparsa di Davide Astori, di sospendere l’attività redazionale per due giorni.

Perché una notizia del genere impone di oltrepassare quella patina illusoria e spettacolare che si interpone tra noi – tifosi, spettatori e commentatori – e i calciatori; una notizia di questo calibro ci riporta con i piedi per terra nella nostra condizione di uomini, e rende sgradevoli ulteriori commenti. Il primo passo da fare era quindi quello di rimanere in rispettoso silenzio, per onorare la scomparsa di un calciatore sì, ma soprattutto di un ragazzo di 31 anni.

Purtroppo, però, lo spettacolo non si è fermato.

Dopo uno shock iniziale, sono iniziati a comparire immagini, video, articoli commemorativi sul capitano della Fiorentina in tv, sui giornali e nei social. Nemmeno il tempo di capire che cosa fosse successo, e subito qualcuno ha osato addirittura scrivere che lo spettacolo dovesse continuare: the show must go on è stato scritto, in contrasto con la decisione di sospendere la 27° giornata della Serie A.

Per fortuna invece almeno in questo caso è stata presa la decisione corretta. Perché era necessario fermarsi, rimanere in silenzio, interrompere lo spettacolo, riconoscere umanità in figure che sempre più con naturalezza si staccano da noi e diventano i supereroi della domenica. Per i video commemorativi, per le citazioni, per le dediche ci sarà tempo.

Eravamo consapevoli del fatto che tutto il circo mediatico non si sarebbe fermato nemmeno per mezza giornata, e che tutto sarebbe diventato notiziabile: il pianto e la dedica di Pinilla, le lacrime di Carlos Sanchez e di quelle di altri giocatori in giro per il mondo. E poi gli articoli sulle cause del decesso, le discussioni sulla giornata in cui si sarebbero recuperate le partite, e tanti altri aspetti che hanno partecipato alla gara su chi faceva più views, su chi raccontava la storia più toccante, o sulla testata che dava per prima una notizia. Come per un evento qualunque, lo spettacolo non si è fermato, come del resto era prevedibile.

Se però un fatto diventa abitudinario e quindi prevedibile, non per questo vuol dire che sia normale o che anzi, sia giusto che si faccia in quel modo.

Dovremo prima o poi accettare la scomparsa di un pezzo del nostro mondo, dicevamo poco fa.

Dovremo fare i conti, come già successo in passato, con la debolezza dei nostri eroi, e superare l’impotenza di fronte alla morte di un trentenne che lascia una moglie e una bambina di due anni.

Dovremo andare a fondo per scoprire se le cause che hanno portato al decesso del capitano della Fiorentina fossero davvero impossibili da cogliere nei costanti controlli ai quali i calciatori sono continuamente sottoposti. Oggi l’autopsia forse ci darà qualche certezza in più.

Dovremo onorare la memoria di un ragazzo che al calcio ha dato molto, descritto da tutti come un uomo corretto e rispettoso nei confronti degli altri, sia in campo che fuori. A questo proposito Fiorentina e Cagliari hanno deciso congiuntamente di ritirare la maglia numero 13, ci sarà un minuto di silenzio in tutti i campi della Champions e dell’Europa League, e sta circolando tra i tifosi l’idea di alzarsi in piedi in tutti gli stadi durante le partite di domenica, al minuto 13, per un applauso collettivo.

Dovremo soprattutto ricominciare a parlare di sport, a raccontare di calcio, a dire che nel weekend Messi ha regalato una vittoria importantissima al Barcellona, e che in Premier il City di Guardiola ha battuto il Chelsea ed è sempre più vicino alla conquista del titolo.

Per tutte queste cose c’è e ci sarà sempre tempo. In questo caso però era necessario fermarsi, era importante far prevalere la dimensione umana al posto di quella spettacolare.

In questo caso era importante rimanere in silenzio.

Ciao Davide, grazie.

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Sorpresa Italia: Barella insieme a Bonucci non parte per Malta!

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Al termine del match con l’Inghilterra, in cui è arrivata una pesante sconfitta, l’Italia si proietta alla sfida di domenica sera contro il Malta con già due assenze certe. Oltre a quella pre-annunciata di Bonucci, che ha accompagnato i suoi compagni a Napoli per essere vicino alla squadra senza essere in condizione di giocare, c’è anche quella sorprendente di Barella.

Come ha fatto sapere la comunicazione della nazionale azzurra, infatti l‘interista e lo juventino non parteciperanno alla trasferta che attende la squadra di Mancini rientrando nei club di appartenenza. Anche nel caso del centrocampista nerazzurro, il motivo sembra riconducibile ad alcuni problemi fisici o comunque ad una condizione fisica non ottimale. L’ex Cagliari infatti avrebbe stretto i denti per prendere parte al match del Maradona.

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Calcio Internazionale

Kane dopo il record di gol: “Serata molto speciale, indimenticabile”

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Kane

Italia-Inghilterra è stata una partita che Harry Kane ricorderà a lungo. Oltre a essere il capitano del gruppo della nazionale inglese che è tornato a vincere in Italia, dove il successo per i Tre Leoni mancava dal 1961, è diventato il miglior marcatore dell’Inghilterra.

Al termine del match, in salta stampa, ha raccontato tutte le sue sensazioni.

SERATA SPECIALE –È fantastico tornare a vincere in Italia dopo tanti anni. È una serata molto speciale per me, indimenticabile. Grazie a voi tutti presenti per far si che questo sogno sia diventato realtà“.

LA SENSAZIONE DEL RIGORE –È ancor più dolce questa sensazione dopo aver vinto questa partita, è una serata davvero fantastica. È stata una gara molto dura, avevo la sensazione che sarebbe stato un rigore e fortunatamente sono riuscito a trasformarlo“.

FUTURO –Non voglio guadare troppo avanti, nel calcio possono succedere tante cose. Ma ho 29 anni, sono nel momento migliore della mia carriera e voglio giocare a lungo con questa Nazionale. Mi godrò questo momento, ma bisogna essere pronti per domenica. Speriamo io possa segnare ancora tanti gol“.

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Ancora problemi tra Mazzarri e il Cagliari: aperto un procedimento penale

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Cagliari

L’esperienza di Mazzarri sulla panchina del Cagliari non è andata come il tecnico avrebbe auspicato. L’allenatore, arrivato il 15 settembre 2021, alla quarta giornata di campionato, dopo l’esonero di Semplici, ha concluso l’esperienza in terra sarda nel peggiore dei modi, con un pesante litigio avuto il 2 maggio scorso con il presidente Tommaso Giulini, che è costato il licenziamento al tecnico ex Sampdoria, Napoli, Inter e Torino. Cagliari che poi, a fine stagione, è retrocesso in Serie B con, in panchina, il traghettatore Agostini.

Una discussione, quella tra l’ex tecnico rossoblù e il numero 1 del club, in cui sono volate parole grosse, e che, a quasi un anno di distanza, fa ancora parlare. Infatti, dopo la querela presentata proprio dal presidente Giulini alla Procura della Repubblica, è stato aperto un procedimento penale per diffamazione. Gli investigatori della Procura stanno cercando, tramite l’aiuto di testimoni, di ricostruire la vicenda per accertare l’accusa di diffamazione.

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Cancelo sull’esonero di Nagelsmann: “L’ho appena scoperto, lo ringrazio”

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Cancelo

Dopo la partita di qualificazione a Euro 2024 Portogallo-Liechtenstein, terminata 4-0 in favore dei portoghesi, Joao Cancelo, terzino del Bayern Monaco e autore del gol che ha aperto le marcature della sfida, parlando ai microfoni di Sky, ha scoperto la notizia dell’esonero di Julian Nagelsmann e l’ha commentata:

SULL’ESONERO DI NAGELSMANN – L’ho appena scoperto. So che non lo troverò al mio ritorno ma lo ringrazio”.

SU TUCHEL, PRINCIPALE INDIZIATO A SOSTITUIRLO – “Mi ha fatto perdere una Champions, spero che quest’anno me la faccia vincere”.

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