Generico
Linee di continuità

Pubblicato
5 anni fa:
Domenica sera si affronteranno Inter e Roma, in un match che metterà di fronte, nuovamente, Spalletti col suo passato. Un girone fa ebbe la meglio il tecnico di Certaldo, con l’Inter che superò per 3-1 la Roma in rimonta. Erano tempi diversi però e soprattutto squadre diverse. Roma e Inter in questi 4 mesi si sono modellate, prendendo la forma dei rispettivi allenatori. Vediamo dunque come Spalletti ha plasmato la sua Inter, confrontandola con la sua precedente gestione romana, analizzandone pregi, difetti e peculiarità.

Luciano Spalletti nel giorno del suo ritorno a Roma
UN UOMO ASSOLUTO
Roma ha significato tantissimo per Luciano Spalletti. È stata il trampolino di lancio, la sua affermazione e la sua realizzazione. Dopo anni bellissimi, il tecnico ha tentato l’esperienza in Russia, per poi tornare nella capitale. Il freddo di San Pietroburgo ci ha restituito uno Spalletti ben diverso nella sua avventura 2.0 a Roma. Cresciuto dal punto di vista tattico, ma anche profondamente mutato negli atteggiamenti. Alcuni tratti un po’ erti del suo carattere si sono accentuati e hanno spesso cozzato col clima caldo della capitale. Il nuovo Spalletti che di ritorno dalla Russia si è ripresentato nella città eterna è un uomo assoluto, che ha raggiunto la sua identità definitiva, nel bene o nel male.
L’impatto sui giallorossi è stato forte e decisivo. Accolto come salvatore della patria, Spalletti ha cambiato in modo indissolubile la Roma, mettendo in mostra tutti i suoi lati positivi e negativi. La seconda avventura romana del tecnico di Certaldo si è rivelata sconvolgente e di forte impatto emotivo. Luciano è tornato più convinto di sé che mai, senza la minima intenzione di mettersi in discussione. Ha cercato subito di imporre il suo gioco e le sue idee. Per il primo gli è andata sommariamente molto bene, ma le seconde hanno incrinato irrimediabilmente il suo rapporto con la piazza.
La seconda esperienza a Roma ha aperto una nuova fase della carriera di Spalletti. La prima, quella della maturazione, si è conclusa in Russia. Questa successiva, quella dell’affermazione, sta seguendo il cliché tipico del canonico romanzo di formazione. Il ritorno a casa dopo un’esperienza formativa, il difficile confronto col passato e il definitivo distacco. Da Roma a Roma, Spalletti ha completato un processo di crescita costante. Il suo approdo all’Inter poteva e soprattutto doveva portare ad una nuova fase, superiore alla precedente. Ma in che misura realmente ciò si è verificato?

Il primo giorno interista di Luciano Spalletti
LE CATENE DEL PASSATO
Dopo una buona metà di stagione alle spalle possiamo fare un ritratto preciso di questa Inter. Partita molto bene, la squadra nerazzurra si è recentemente arenata e smarrita, portando a galla preoccupanti problematiche. Chi però ha seguito da vicino l’andamento della Roma durante l’arco dello scorso anno non può aver fatto a meno di notare alcune similarità tra la traiettoria tracciata dai giallorossi e quella che stanno percorrendo i nerazzurri. In sostanza, Spalletti sta vivendo a Milano una situazione simile a quella vissuta nel suo recente passato nella capitale.
L’Inter di oggi e la Roma di ieri si somigliano molto. Entrambe le squadre sono state costruite su una rosa molto ridotta, con 13-14 fedelissimi e alcuni oggetti misteriosi che non hanno mai sostanzialmente contribuito alla causa se non davvero sporadicamente. Entrambe le squadre hanno dato dapprima una risposta sul piano emotivo, dissimulando problematiche tattiche che, venendo meno l’onda entusiastica dei primi tempi, sono poi emerse con vigore. Entrambe le squadre infine dipendono in maniera troppo morbosa da alcuni singoli che, fisiologicamente, nell’arco della stagione possono vivere fasi di calo. Il problema è quando il momento negativo di uno di loro s’incrocia con quello di un altro, sommando negatività a negatività e togliendo l’apporto principale alla causa di gruppo.
Insomma Spalletti si è portato a Milano i problemi che lo hanno tormentato a Roma. Sembra di rivivere un deja vu assistendo ai match dell’Inter e ripensando alla Roma di un anno fa. Le catene del passato si sono rivelate di acciaio inossidabile, di una tempra molto ardua da scalfire. Finora hanno limitato gravemente il tecnico di Certaldo nel suo lavoro e stanno rischiando di compromettere una stagione che era partita sotto i migliori auspici. Queste catene andranno spezzate, ma più passa il tempo e più si solidificano, tanto che diventano sempre più dure da rompere.

Mauro Icardi ed Edin Dzeko, due bomber che hanno beneficiato enormemente del lavoro di Luciano Spalletti
L’INTER DI OGGI È LA ROMA DI IERI
Come detto, l’Inter di quest’anno somiglia tremendamente alla Roma della scorsa stagione e le scelte di Spalletti non stanno facendo altro che definire questa somiglianza. Partiamo dalla base: entrambe le squadre possono contare su un ventaglio apparentemente poco ampio di possibilità. A Roma giocavano sempre gli stessi e ciò avviene anche a Milano. Non per mancanza di alternative, ma perché Spalletti evidentemente non ha grande fiducia nelle seconde linee. Il turnover si è dimostrato un cane a tre teste per il tecnico di Certaldo, un demone da cui fuggire con ripugno. È vero, i vari Gerson, Grenier, Dalbert, Karamoh si sono comportati o si stanno comportando come oggetti misteriosi, ma forse perché non riescono o sono riusciti a raggiungere un feeling sufficiente col campo? Il minutaggio è importante soprattutto per calciatori che giocano poco. Spalletti dà davvero poche possibilità alle riserve, salvo buttarle nella mischia ogni tanto, vedi Gerson a Torino o Joao Mario a Firenze, con pessimi risultati.
La gestione delle riserve incide poi anche su quella dei titolari. La scarsa fiducia nelle prime porta ad un uso estremo dei secondi, con conseguenti cali fisici. I titolari vengono spremuti, perché non hanno ricambi in grado di dargli ossigeno. Il grande problema della Roma lo scorso anno è stato il crollo fisico ad aprile, dovuto al fatto che in campo sono scesi sempre praticamente gli stessi. A Milano la tendenza non sta cambiando, i titolari sono sempre gli stessi e alcuni hanno tremendamente bisogno di riposo. Senza pensare poi al fatto che mandare in campo sempre lo stesso undici limita l’imprevedibilità della squadra. O si ha a disposizione una macchina perfetta come quella di Sarri al Napoli, oppure cambiare le carte in tavola potrebbe rivelarsi saggio in moltissime occasioni. La gestione delle forze quindi, tallone d’Achille della Roma spallettiana 2.0, si sta rivelando fallace anche nella nuova esperienza interista.

Uno dei grandi protagonisti di questa prima parte di stagione interista e ormai bandiera dei nerazzurri: Samir Handanovic
Nonostante l’adozione di due moduli e stili di gioco differenti, Roma e Inter si assomigliano anche per le soluzioni tecnico-tattiche adottate. Innanzitutto la centralità ossessiva data ai singoli. Quella Roma dipendeva da Dzeko e Nainggolan, questa Inter da Icardi, Handanovic e Skriniar. Avere giocatori decisivi in grado di far fare il salto di qualità è importante, ma dipenderci in modo assoluto può risultare malsano. Un momento di appannamento di uno o più di questi singoli può portare a momenti di crisi assoluta. Se nell’Inter non segna Icardi difficilmente si segna, se nella Roma era appannato Nainggolan il centrocampo naufragava. Certo l’altro lato della medaglia è la capacità di valorizzare enormemente questi giocatori. Dzeko ha vissuto con Spalletti la migliore stagione della sua carriera, Skriniar si sta affermando come uno dei migliori centrali in Europa. Tra luci e ombre però, Spalletti si è dimostrato incapace di superare questa dipendenza che cara gli è costata a Roma, visto che il calo di Nainggolan e Dzeko è coinciso con gli appuntamenti più importanti della stagione: la semifinale di Coppa Italia e gli ottavi di Europa League. Entrambi impegni falliti.
Infine è possibile riconoscere alcune corrispondenze tra le due squadre che esemplificano al meglio il pensiero tattico di Spalletti. La prima è la scelta di affidare il centrocampo ad una coppia di centrocampisti parecchio limitati in fase offensiva e deputati più al possesso e al recupero. Le coppie De Rossi-Strootman e Gagliardini-Vecino si somigliano molto. Composte entrambe da un centrocampista più statico e uno più dinamico, queste costruiscono gioco in modo simile, con scambi stretti e ampie sventagliate. La loro composizione conferisce alla squadra un baricentro basso che dà copertura ma ne limita le varianti offensive. Altra similarità è il ruolo che era di Salah e che è ora di Perisic. Entrambi interpretano al meglio ciò che Spalletti chiede agli esterni, ovvero capacità di fare da spalla ideale alla punta, mettendola in condizione di segnare a raffica e avvicinandosi semplicemente alla porta, così da contribuire col loro bottino realizzativo. Infine una peculiarità interessante è la mossa che Spalletti ha fatto a metà stagione con la Roma e che ora pare stia ripronendo con l’Inter. Tale mossa è l’innesto di un terzino molto offensivo, lì Palmieri qui Cancelo, in grado di conferire ampiezza alla squadra, imprevidibilità individuale e posto sulla fascia opposta rispetto all’esterno forte, ossia Salah e Perisic di cui si parlava prima, di modo da spingerli ancora di più al fianco della punta.
PRENDERE O LASCIARE
Alla luce di quest’analisi è dunque facile capire il profilo tecnico-tattico di Luciano Spalletti. Però, un fattore importante e da tenere in considerazione è anche il profilo psico-emotivo del mister. A Roma questa componente ha pesato moltissimo. In una piazza dove il rapporto coi media è cruciale, dove bisogna confrontarsi quotidianamente con i tifosi e dove gli umori si alternano costantemente come il giorno e la notte, Spalletti non ha saputo equilibrare i propri comportamenti e ha perso di mano la situazione. La Russia ha accentuato il lato istrionico del tecnico, showman nel suo modo di comunicare. Conferenze stampa enigmatiche, frasi ad effetto che gli si sono rivoltate contro, uscite molto spesso poco felici. Tutto ciò ha irrimediabilmente incrinato il rapporto tra Spalletti e la Roma, portando agli inquietanti fischi nel Totti day.
Proprio il rapporto col capitano è stata la punta dell’iceberg. Un rapporto difficile da comprendere, che ha spaccato in due Roma, o meglio, ha spaccato Roma e Spalletti. Una gestione a dir poco confusionaria, culminata con l’inspiegabile panchina a San Siro contro il Milan. Panchina che ha indignato persino i tifosi rossoneri, accorsi in massa per vedere l’ultima del 10 giallorosso alla scala del calcio. L’ingresso in campo di Bruno Peres invece che quello di Totti sull’1-3 è la fotografia dell’incapacità del tecnico nel saper gestire emotivamente Roma. Questo cambio, questa assurda presa di posizione, è la sintesi perfetta di tutte le assurde prese di posizione che hanno condizionato il lavoro dell’attuale tecnico nerazzurro a Roma. Nervosismo, accuse random, nemici ovunque. Spalletti ha perso le redini a Roma ed è stato surclassato da un ambiente che se non mostri la giusta tempra ti mangia vivo.

Francesco Totti e Luciano Spalletti, protagonisti di un rapporto a dir poco burrascoso a Roma
A Milano Spalletti aveva la possibilità di mostrare che nel braccio di ferro con i tifosi giallorossi lui era dalla parte della ragione. Ma anche all’Inter Luciano sta mostrando quei limiti messi in evidenza a Roma. Limiti che possono riassumersi in una incapacità comunicativa che a questi livelli sembra sconvolgente. Il grande problema è che Spalletti non riesce a relazionarsi con i media, ormai veri e propri metronomi umorali nel mondo del calcio. Il che è un grave ostacolo, vista la potenza della comunicazione al giorno d’oggi. Poca chiarezza porta solo confusione, specialmente quando le cose non vanno bene e bisogna fornire spiegazioni lucide. Questo Spalletti sembra non averlo ancora capito.
Insomma Luciano Spalletti è un uomo con un pensiero ben delineato, tutto d’un pezzo. Prendere o lasciare. O si ama o si odia. Da Roma a Milano ha dimostrato di non essere intenzionato a muoversi nella direzione di nessuno. Questa fermezza può essere un pregio, ma ha anche dei lati negativi, come ha testimoniato l’avventura romana. Sicuramente il grande pregio del suo carattere è quello di tenere testa sempre e comunque a tutti, di difendere i suoi calciatori ad ogni costo. Spalletti non è cambiato e non ha nessuna intenzione di farlo. Roma o Milano non importa. Lui non si muove nella direzione dei tifosi, ma solo in quella della squadra. Prendere o lasciare, non ci sono vie di mezzo.
LIMA E PENNELLO
I sei mesi di Inter hanno detto molto su Spalletti. Hanno mostrato parecchie linee di continuità, che arrivano da Roma e che non sempre sono positive. La sensazione è che il tecnico debba ancora lavorare per entrare tra i grandi, ma deve farlo di fino. Deve lavorare con due attrezzi ben precisi e chirurgici: la lima e il pennello.
La lima per affinare le imperfezioni tattiche che impediscono di fare il salto di qualità. Il pennello per dare un po’ di colore ad un carattere spesso un po’ troppo nero che, togliendo serenità, tarpa le ali alle proprie squadre. L’incontro con la sua ex squadra, col grande amore finito nel peggiore dei modi, può essere una preziosa occasione per ragionare, per riconsiderare il passato ed apprendere. Per rileggersi, capire dove ha sbagliato e non ripetere gli errori. Per tracciare in futuro solo quelle linee di continuità che si sono rivelate positive, troncare le altre e sostituirle con nuove linee che possano convergere, tutte insieme, finalmente verso la meta desiderata.
Potrebbe piacerti
-
L’Inter arriva a dieci sconfitte stagionali: mai così male dal 2016-17
-
Mkhitaryan dopo la sconfitta: “Mi sento colpevole, dobbiamo restare sereni”
-
Inzaghi dopo la sconfitta: “Abbiamo dato tutto, dobbiamo lavorare più duramente”
-
Inter-Fiorentina, Italiano: “A Verona la svolta, dovrò pagare una cena ai ragazzi”
-
Bonaventura dopo Inter-Fiorentina: “Il gol mi mancava, ho accumulato adrenalina”
-
Inter-Fiorentina 0-1, le pagelle: Lukaku disastroso, la decide Bonaventura
Generico
Mandragora e Barone prima dell’Inter: “Dobbiamo fare la nostra gara. Buon lavoro del Comune”
Pubblicato
11 ore fa:
Aprile 1, 2023
Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.
Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.
MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.
BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.
Generico
De Vrij pre Inter-Fiorentina: “Concentrato su questa partita. Sono felice qui”
Pubblicato
11 ore fa:
Aprile 1, 2023
Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.
DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.
Generico
Sampdoria, Zanoli ci crede: “La salvezza è ancora possibile”
Pubblicato
2 giorni fa:
Marzo 31, 2023
Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.
Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:
GOL CONTRO IL VERONA – “E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”
UNDER-21 – “E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”
NAPOLI – “Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”
SAMPDORIA – “Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”
STANKOVIC – “Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”
MODELLO DI RIFERIMENTO – “Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”
Flash News
Una leggera aritmia spaventa tutti, ma Agüero rassicura: l’accaduto su Twitch
Pubblicato
3 giorni fa:
Marzo 30, 2023Di
Elio Granito
Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:
“Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.
Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.
I nostri approfondimenti


Dove vedere Monza-Lazio in tv e streaming
DOVE VEDERE MONZA-LAZIO IN TV E STREAMING – Domani alle ore 15 all’U-Power Stadium si affronteranno Monza e Lazio, partita...


Serie A Back To The Future: giornata 28
Ventottesimo appuntamento con Serie A Back To The Future. Questa settimana torneremo alla magica stagione 1984/85 dell’Hellas Verona, culminata con lo Scudetto e rivivremo...


Le tappe della carriera di Mesut Ozil, il fantasista geniale e sregolato
STORIA DI MESUT OZIL – C’è chi al talento abbina dedizione e determinazione e chi preferisce affidarsi a “genio e...


Pronostico Juventus-Verona, statistiche e consigli per la partita
PRONOSTICO JUVENTUS-VERONA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Dopo gli impegni con le proprie Nazionali i giocatori sono pronti...
Giovani per il futuro


Chi è Victor Boniface, il nigeriano che fa sognare il Saint Gilloise
CHI È VICTOR BONIFACE – Victor Boniface ha trascinato fino a quarti di finale il piccolo Union Saint Gilloise. L’attaccante...


Dove vedere Italia U21-Ucraina U21 in tv e streaming
DOVE VEDERE ITALIA U21-UCRAINA U21 IN TV E STREAMING – Lunedì sera, alle ore 20.00, allo Stadio Oreste Granillo di...


Chi è Khephren Thuram: l’ultimo della “dinastia”
CHI È KHEPHREN THURAM: L’ULTIMO DELLA “DINASTIA” – Si sa, alla volte il calcio è una questione di famiglia. Di padre...


ESCLUSIVA – Paolo Ghisoni: “Il Progetto de La Giovane Italia è nato ‘per tutta colpa di Mourinho'”
GHISONI GIOVANE ITALIA MOURINHO – Abbiamo avuto il piacere di intervistare Paolo Ghisoni, CEO & Founder de La Giovane Italia,...
Esclusive


ESCLUSIVA – Claudia Garcia: “Questo Benfica non ha punti deboli, Sporting molto veloce e fisico”
Italia e Portogallo sono due paesi molto distanti territorialmente ma, in campo calcistico, nelle ultime settimane sono più vicini che...


ESCLUSIVA – A tu per tu con Nicklas Lindahl, CMO di LeoVegas: “Possiamo vincere la Champions”
ESCLUSIVA LEOVEGAS INTER – Da più di un mese – esattamente dal 4 febbraio – LeoVegas e l’Inter hanno concluso...


ESCLUSIVA – Roberto Civitarese spiega l’importanza del mental coach nel mondo del calcio
La figura del mental coach sta assumendo un’importanza sempre maggiore nel mondo del calcio. La redazione di Numero Diez ha...


ESCLUSIVA – Graffiedi: “Ecco come preparerei Milan-Napoli”
ESCLUSIVA GRAFFIEDI – La nostra redazione di Numero Diez ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Mattia Graffiedi, ex attaccante...
Fantacalcio


I consigli del fantacalcio per la 28ª giornata
I CONSIGLI DEL FANTACALCIO PER LA 28ª GIORNATA – Dopo due settimane è tornato il momento sacro di ogni weekend...


Fantachicca statistica della 28ª giornata
FANTACHICCA STATISTICA 28ª GIORNATA – Se ami il fantacalcio e sei appassionato di statistiche, questa è la rubrica perfetta per...


Fanta-Obiezione della 27ª giornata: i casi Leao e Strefezza
La 27ª giornata di campionato è ormai storia. Tuttavia, in ottica fantacalcio, sono ancora tante le polemiche in merito alle...


Top e flop della 27ª giornata di Serie A
TOP E FLOP DELLA 27ª GIORNATA – Si è appena conclusa una 27ª giornata ricca di tensioni e polemiche. Continua...
Serie A


Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”
Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione...


Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”
La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai...


Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”
La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo...


Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”
Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù. Di...
Trending
-
Calcio e dintorni9 mesi fa
Manchester United, novità nel caso Greenwood
-
Flash News3 mesi fa
Stankovic chiede all’Inter il figlio Filip: la risposta dei nerazzurri
-
Flash News3 mesi fa
La Fifa prepara gli indennizzi per i Mondiali: che cifra per l’Inter
-
Flash News3 mesi fa
Inzaghi rischia di saltare la Supercoppa? Il motivo
-
Calciomercato3 mesi fa
L’Inter chiude il primo colpo di mercato: in arrivo Nezirevic
-
Calcio Internazionale3 mesi fa
Abramovich pronto a tornare? Forte l’interesse per tre club
-
Flash News4 mesi fa
La FIGC stanga Dzeko e l’Inter: il provvedimento
-
Calcio e dintorni1 anno fa
Calhanoglu e lo striscione della sud: ma cosa è successo con sua moglie?