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Lo chiamavano "El Jefecito": Javier Mascherano

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Lo chiamavano “El Jefecito”: Javier Mascherano

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Team Numero Diez

Javier Mascherano è senza dubbio uno dei protagonisti di questa stagione del Barça. Il suo rendimento è costante ed ispira sicurezza agli altri compagni di reparto. “El Jefecito” è stato magistrale in queste ultime partite grazie alla sua visione di gioco impeccabile e ad interventi chirurgici che hanno salvato in più occasioni la compagine di Luis Enrique. Prestazioni strabilianti quelle dell’argentino attestate anche da numeri e movimenti rilevanti.

I NUMERI

Javier sembra essere la reincarnazione del famoso supereroe giapponese “Jeeg Robot”. La sua forza bruta è ormai diventata un elemento indispensabile per la retroguardia catalana che, a parte Gerard Piqué, sembra aver fatto affidamento anche sulle prestazioni dell’argentino. Su 43 contrasti il numero 14 del Barcellona ha avuto la meglio 28 volte. Altrettanto significativo è anche il numero dei duelli affrontati dal difensore/centrocampista: 115 duelli effettuati tra cui 70 vinti. Javier sembra essere in gran forma e lo testimoniano persino il numero di duelli aerei vinti: 11 su 20. 
Vedendo le statistiche e riprendendo un’altra volta la storia del celebre eroe giapponese, Javier sembra sia stato a contatto con qualche scoria tossica, proprio come il protagonista Claudio Santamaria del film italiano “Lo chiamavano Jeeg Robot”, vincitore ai David di Donatello 2016. Il personaggio, dopo aver toccato sostanze radioattive, ha acquisito una forza sovrumana, forza che sembra essere la caratteristica del giocatore blaugrana.
I due (il personaggio principale e il calciatore) sono al servizio del “bene”, bene che in questo caso può essere tradotto come la salvaguardia della manovra difensiva del club campione di Spagna.
Il numero 14 sembra essere versatile e lo attesta anche la sua partecipazione alla fase offensiva della squadra. Su 1378, 1257 sono i passaggi riusciti che lo rendono uno degli uomini aggiunti nel contropiede dei catalani. Una macchina da guerra insomma, pronta a scatenare la sua potenza in qualsiasi occasione. Mascherano ha diversi compiti all’interno della formazione di Luis Enrique, compiti che caratterizzano il suo ruolo.

IL SUO RUOLO

Negli undici iniziali del club Mascherano ricopre il ruolo di difensore centrale, gregario della squadra e stopper durante la fase di non possesso. Il calciatore utilizza la stazza a suo vantaggio ed inoltre, come avevamo già accennato in precedenza, pare abbia un’ottima visione di gioco che gli permette di servire i compagni del centrocampo e, all’occorrenza, anche dell’attacco.
Bisogna sottolineare un particolare: Javier, in caso di bisogno, si stacca completamente dalla sua mansione principale e dà una mano al reparto offensivo del gruppo composto in questo caso dal centrocampista playmaker e dal trio d’attacco sudamericano.
Giocatore dinamico che si muove al servizio della squadra il “Jefecito”, top player su cui contare anche per costruire occasioni da rete. Il numero 14 è al servizio della comunità blaugrana, ed è inoltre uno dei difensori più completi e desiderati dell’intero panorama calcistico mondiale. Un anno fa la Juventus aveva provato a strappare l’asso argentino ai catalani, ma questi ultimi hanno rispedito al mittente l’offerta bianconera tenendosi stretto il loro gioiello che è capace di partecipare alle due fasi principali della squadra.

LE DUE FASI

Nella fase di non possesso il difensore si piazza al centro della linea difensiva per evitare di concedere spazi fermando attraverso la marcatura (sia a zona che a uomo)  e i molteplici interventi i vari centravanti delle squadre avversarie. Javier segue il pallone ed anche i movimenti dei suoi compagni di reparto e non. Nella maggior parte dei casi comanda attraverso i suoi spostamenti il posizionamento della difesa, vista anche la sua abilità di regista. Insomma, un muro difficile da abbattere caratterizzato anche dal temperamento latino di tutti i giocatori sudamericani. Leader aggiunto e Mozart della retroguardia: possiamo definire così il ritratto del Mascherano difensore.

Nella fase offensiva il numero 14 si posiziona al centro della mediana, facendo così irrobustire ulteriormente il settore che supporta l’attacco. L’argentino, nei minuti finali, è una pedina fondamentale per creare occasioni da gol. La sua tecnica è senza dubbio un altro vantaggio per la squadra e in alcuni casi può risultare decisiva per innescare gli esterni offensivi e il falso nueve (da sottolineare l’assist a Messi per il gol del 3-2 nell’ incontro della Liga contro il Valencia).
Di certo non un cavaliere errante, che sembra aver fatto della difesa e del centrocampo il suo habitat naturale, perfetto per muoversi e per liberare tutta la sua ira.
Javier Mascherano è il prototipo perfetto del calciatore che ogni coach vorrebbe nella sua squadra. Stazza, tecnica, visione, e partecipazione: queste le sue qualità principali. Qualità che lo rendono uno degli uomini insostituibili della compagine catalana, squadra al momento focalizzata sulle tre competizioni per eccellenza: Liga, Copa del Rey e Champions League. Javier Mascherano : lo abbiamo paragonato a  “Jeeg Robot” ma dobbiamo aggiornare il titolo del film della sua carriera: “Lo chiamavano El Jefecito”.

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Cambiaghi primatista di una speciale classifica: la statistica sfortunata

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cambiaghi

CAMBIAGHI PRIMO NELLA CLASSIFICA xGOALS SENZA RETI SEGNATE – Il mondo del calcio è abituato, da quando inizia a quando si conclude la stagione, a guardare pressoché unicamente solo due classifiche: quella dei punti totali e quella dei marcatori. Forse qualcuno, per curiosità, quella degli assistman e dei clean sheet, ma sono degli unicum. Oltre a queste, però, vengono redatti altri tipi di graduatorie, che rigurdano talvolta aspetti simpatici del gioco più amato d’Europa.

La classifica del maggior numero di xGoals totalizzati senza siglare nemmeno una rete è sicuramente una di quelle. E qui sorgono ben due domande: che cos’è un xGoal e chi è il primatista di questo speciale elenco? L’xGoal (italianizzato “Goal previsti”) è letteralmente la misura di quante reti avrebbe meritato di segnare una determinata squadra o giocatore in una partita, a prescindere dal risultato finale. Ovviamente, di conseguenza, più il numero è ridotto, più la probabilità che quel calciatore/squadra abbia segnato sarà bassa.

And the Oscar goes to… Nicolò Cambiaghi (per ora). Già, perché è lui il primatista attuale in Serie A, con un punteggio di ben 3.24 xG. Tanta sfortuna per il calciatore in forza all’Empoli che, per un motivo o per l’altro, non è riuscito ancora a trovare la via del gol, avendo colpito 2 legni. Negli ultimi 10 anni solo tre giocatori sono riusciti a superare quota 4.00: Belotti 2022-23 (4.83), Candreva 2017-18 (4.34) e Longo 2014-15 (4.08).

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L’ultima decisione di Juan Jesus sul caso razzismo è quella definitiva: cosa è successo ancora

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Francesco Acerbi e Juan Jesus, difensori di Inter e Napoli - Serie A, FIGC, squalifica, Giudice Sportivo

L’ultima giornata del campionato di Serie A, disputatasi prima della sosta per le Nazionali, ha lasciato aperto un caso davvero particolare. Nel big match tra Inter e Napoli, infatti, un presunto episodio di razzismo sarebbe scaturito dalle parole, poi smentite, di Francesco Acerbi nei confronti di Juan Jesus. Il caso, rimasto aperto per tutta la durata della sosta, è arrivato al termine con la decisione, in seguito a verifica, da parte del Giudice Sportivo di assolvere il difensore interista.

Le ore successive alla decisione, infatti, facevano presagire ad un probabile ricorso da parte dell’amareggiato difensore partenopeo. In giornata, come riportato da Sky Sport però, Juan Jesus sarebbe turbato dal caos mediatico generato e, forte e consapevole dell’affetto intorno a sé, avrebbe deciso di non fare ricorso in altre sedi contro la decisione del Giudice Sportivo. In seguito alla valutazione della possibilità di ricorrere alla giustizia ordinaria, ha deciso di rispettare la clausola compromissoria che avrebbe previsto un’autorizzazione dalla parte della FIGC per procedere, preferendo dunque di rimanere “dentro il sistema”  senza proseguire legalmente.

Dopo l’assoluzione di Acerbi, inoltre, il difensore del Napoli avrebbe ricevuto il sostegno da parte di Vinicius Junior, attaccante del Real Madrid soggetto diverse volte ad insulti razziali, e di Mike Maignan, portiere del Milan reduce da un pessimo episodio alla Blue Energy Arena di Udine. I Campioni d’Italia, dopo la decisione di non prendere parte alla campagna avviata dalla Serie A “Keep Racism Out”, avrebbero in mente l’idea di affidargli la fascia da capitano per una partita, di tutta risposta alla decisione.

Sulla vicenda, infine, si sarebbe espresso anche l’agente dello stesso Juan Jesus, Roberto Calenda, il quale avrebbe fatto ulteriore chiarezza sulla vicenda.

LE PAROLE DELL’AGENTE DI JUAN JESUS

LA DECISIONE SUL CASO ACERBI-JUAN JESUS –  “Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato. Perché è stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per ‘studiare la migliore strategia difensiva’ se era così evidente l’assenza della discriminazione? Quali ‘prove’ ha portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus?”.

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Todd Boehly non sarà più il presidente del Chelsea: l’indiscrezione dal Regno Unito

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Boehly

TODD BOEHLY NON SARÀ PIÙ IL PRESIDENTE DEL CHELSEA – Il Daily Mail ha diffuso una vera e propria notizia bomba: Todd Boehly, attuale presidente del Chelsea, sarà rimosso dalla suddetta carica a partire dal 2027. Il magnate statunitense era succeduto all’ex patron Roman Abramovic, dopo che egli era stato costretto a cedere il club. Questo in seguito alle restrizioni che avevano colpito i miliardari russi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Da quando è salito alla carica di presidente, Boehly ha preso delle decisioni quantomai discutibili. L’esonero prematuro di un Tuchel, fresco vincitore della Champions League, immotivato visto che ne sono rimasti sorpresi sia il diretto interessato che i giocatori. Poi il mercato faraonico, con cifre scellerate spese per giocatori appena emergenti e che avevano ancora tutto da dimostrare.

Ma la vera domanda è questa: come fa ad essere sollevato dall’incarico la persona che è proprietaria del club? La risposta è semplice: Boehly è il socio di minoranza del Chelsea, visto che possiede solo il 38,5% delle quote societarie. Il restante 61,5% è gestito dalla holding Clearlake Capital, che ha il diritto di cambiare il condottiero dei Blues ogni 5 anni, quindi a partire dal 2027. E visti i risultati singhiozzanti e le spese eccessive, oltre che ad alcuni provvedimenti fuori luogo, la sensazione è che questo avverrà quasi certamente.

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Il Lecce si prepara alla gara con la Roma: le ultime dall’allenamento

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Luca Gotti, allenatore dello Spezia

Nella lunga corsa salvezza nel campionato di Serie A c’è anche il Lecce. La squadra, reduce dalla vittoria per 1-0 contro la Salernitana alla prima in panchina di Luca Gotti, si è guadagnata la posizione, momentaneamente, più distante dagli ultimi posti per una retrocessione nel campionato cadetto. Nel prossimo weekend, al rientro dalla sosta per le Nazionali, i salentini affronteranno, allo Stadio Via Del Mare di Lecce, una Roma ampiamente lanciata in zona UEFA Champions League.

L’obiettivo, nonostante sembri essere una montagna da scalare, potrebbe diventare realtà in uno stadio che offrirà tutto il suo apporto alla squadra. In giornata, infatti, il Lecce ha continuato la propria preparazione in vista della gara contro i giallorossi: come espresso dal report pubblicato sui canali ufficiali del club, infatti, tutti i convocati con le rispettive rappresentative Nazionali hanno ripreso il lavoro nella doppia seduta guidata da mister Gotti.

IL REPORT DELLE SEDUTE DI ALLENAMENTO DEL LECCE

“Giallorossi in campo ad Acaya per una doppia seduta di allenamento con la sessione pomeridiana che ha avuto in programma un lavoro in palestra. Tutti i calciatori impegnati con le rispettive nazionali sono rientrati in sede e si sono allenati regolarmente agli ordini di mister Gotti. Banda e Venuti hanno proseguito in un lavoro personalizzato”.

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