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La crescita passo dopo passo di Loftus-Cheek

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La crescita passo dopo passo di Loftus-Cheek

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L’Inghilterra negli ultimi anni, dopo aver racimolato diverse delusioni nelle competizioni per nazionali, aveva deciso di ripartire da zero, modificando l’intero asset manageriale della federazione e puntando su volti nuovi e giovani. Difatti nonostante il talento non fosse mancato nell’ultimo ventennio, con giocatori del calibro di Terry, Lampard, Gerrard, Rooney, Beckham, Ferdinand, Scholes, Owen e tanti altri ancora, molti erano stati gli insuccessi dei britannici fino ad arrivare all’oblio totale e definitivo con l’eliminazione agli europei francesi del 2016 per mano dei dilettanti dell’Islanda. Da lì in poi vi è stata una vera rivoluzione per la nazionale dei tre Leoni, che ha scelto nuove facce per ritrovare lo smalto perduto come Stones, Kane, Sterling, Rashford, Trippier e molti altri, insieme ad un allenatore giovane, e con una nuova e propositiva idea di calcio che ha permesso ai biancorossi di raggiungere una storica finale. Il traguardo di Gareth Southgate è stato possibile soprattutto per il merito dei suo ragazzi in grado di reggere la pressione fino all’ultimo e di sfoderare prestazioni di altissimo livello, grazie anche alla loro abitudine a stare continuamente sotto i riflettori visto l’alto livello delle squadre di club in cui militano. Nella ricetta vincente di Southgate però sono rientrate anche componenti fondamentali, cone giocatori di prospettiva e di spessore, pronti a dare sempre il loro contributo, ma meno sotto continua osservazione come i loro compagni. Tra questi non può che esserci Ruben Loftus-Cheek, il centrocampista del Chelsea, il cui apporto nella kermesse mondiale è stato fondamentale, soprattutto nelle tre partite del girone. Inoltre in questa stagione l’inglese sta mostrando a tutti la sua grande maturità che magari un giorno lo renderà uno dei nomi più ambiti sul mercato e un titolare fisso dell’Inghilterra.

CRESCITA ESPONENZIALE

Come detto in precedenza, la crescita che ha avuto Loftus-Cheek negli ultimi due anni è stata spaziale. Il classe 96′, dopo aver peccato spesso di discontinuità all’interno della sua carriera giovanile e agli albori del suo percorso da professionista, ha trovato con Sarri la giusta quadra per diventare un giocatore importante all’interno di una rotazione e mettere i primi importanti blocchi per essere un mediano di alto livello. Sin dagli anni iniziali con il Chelsea il giocatore era stato considerato un centrocampista box to box, in grado di fare filtro e un forte pressing, e di scegliere sempre il tempo giusto per gli inserimenti offensivi. Molti lo avevamo assimilato a Ballack per le sue doti tecniche, ed in parte a Paul Pogba vista la sua stazza e il suo atletismo. Loftus-Cheek però è sempre stato risucchiato da un vortice di pressione troppo alto da non riuscir ad esprimere tutta la sua bravura calcistica.
Il Chelsea allora, forte delle sole 22 presenze in 3 anni, ha scelto di mandarlo in prestito ai cugini del Crystal Palace, anche per valutarne la potenziale crescita e la sua futurabilità.
Questo step nella carriera di Loftus-Cheek si è rivelato fondamentale, visto il suo miglioramento in diverse fasi del gioco, come la gestione, la difesa e lo smistamento del pallone, oltre che ottime di capacità di interdizione e allo stesso tempo di inserimento, che gli hanno permesso di siglare due reti, condite da cinque assist. Queste caratteristiche le ha in breve fatte diventare sue, formandosi come un vero e proprio perno per la mediana dei Glaziers. Inoltre quello che più ha colpito e convinto il Chelsea a riprenderlo in rosa, è stata la sua duttilità, che gli ha permesso di ricoprire, oltre al ruolo di interno, anche quello di mediano basso e in rare occasioni di trequartista. Una versatilità non indifferente, che ha impressionato molto i Blues e che forse potrebbe portarlo ad essere uno dei volti futuri del club di Abramovic.

ESSENZIALITÀ E PRAGMATICITÀ

Loftus-Cheek si sta dimostrando comunque molto importante per il Chelsea e per il raggiungimento dei suoi obiettivi, tanto da convincere Sarri a schierarlo diverse volte dal primo minuto in diverse partite o da concedergli spezzoni importanti in questo rovente finale di stagione. Spesso infatti l’inglese ha fornito gol e assist importanti alla causa dei Blues, cosa che è rimasta molto apprezzata nell’ambiente.
Proprio nelle ultime due partite fondamentali contro L’Eintracht Francoforte e il Watford, il mediano inglese è risultato determinante, con l’assist importantissimo per Pedro che ha consentito ai suoi di uscire dalla difficile trasferta tedesca con un prezioso 1-1 in vista del ritorno. In quell’azione si sono viste tutte le caratteristiche di LoftusCheek, che dopo aver difeso il possesso dall’attacco di due avversari, anche grazie alle sue doti fisiche, lo ha appoggiato per il sinistro chirurgico di Pedro, che è valso il pareggio. Oltre a ciò, quello che più ha impressionato è stata la sua personalità all’interno della partita, insieme all’ottimo ritmo imposto nel secondo tempo nella metacampo, grazie all’aiuto del solito Kantè, per imporre il gioco dei suoi ed addormentare la partita.

Questa la straordinaria partita di Loftus-Cheek contro L’Eintracht Francoforte in Europa League

Anche ieri nel match contro il Watford, valido per accedere direttamente alla Champions League, il gigante inglese ha aperto i conti con un gol determinante, che ha spianato i giochi per il Chelsea.

Loftus-Cheek ora sembra pronto per il salto di qualità definitivo, e forse Southgate ha trovato un altro affidabile alleato per fare in modo che in un futuro prossimo si avveri la profezia di tutto il popolo britannico:

“Football’s coming home, it is coming home.”

Calciomercato

Il Barcellona punta Savinho del Girona: la situazione

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Xavi

BARCELLONA SAVINHO – Il Girona è una delle sorprese più significative di questa prima metà di stagione. Il club catalano ha sorpreso tutti, soprattutto per quel che riguarda la continuità dei risultati ottenuti, che ha permesso loro di restare nelle posizioni élitarie della classifica de LaLiga.

Ovviamente, le ottime prestazioni dei giocatori cruciali della rosa di Michel hanno attirato l’interesse dei top club del calcio mondiale, come nei casi di Tsygankov, DobvykHerrera e Savinho. In particolare, su quest’ultimo è forte l’attenzione dei rivali conterranei del club, ossia il Barcellona. Infatti, secondo quanto riportato da Diario Sport, i blaugrana hanno già avuto un confronto con gli agenti del giocatore, cercando di comprendere la disponibilità dell’approdo del giocatore presso il Camp Nou.

Al momento non si parla di cifre, né di trattativa avviata tra il Barcellona e Savinho, sottolineando la mancanza di punti di vista del giocatore stesso e del club proprietario del cartellino, focalizzato sul proseguimento di un sogno fiabesco.

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La Fiorentina punta la Roma: in dubbio Nico Gonzalez, ma non è l’unico a rischio

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Fiorentina

Dopo la vittoria ai calci di rigore con il Parma ed essere riuscita ad accedere ai quarti di finale della Coppa Italia, la Fiorentina deve tornare a concentrarsi sul campionato e sull’imminente impegno con la Roma.

Vincenzo Italiano affronta Josè Mourinho nel match di domenica sera dell’Olimpico ed entrambe le squadre cercano un posto in zona Champions. I Viola, sesti, vogliono tentare il sorpasso sui giallorossi, al momento al quarto posto, sperando in un passo falso del Napoli in casa della Juventus. Il tecnico dei toscani deve però fare i conti con gli infortunati e con dei giocatori che in questo momento sono in dubbio, tra cui Nico Gonzalez.

LA SITUAZIONE INFORTUNI IN CASA FIORENTINA

Secondo quanto riportato dall’Ansa, le condizioni di Nico Gonzalez devono essere valutate nei prossimi giorni. L’attaccante argentino ha saltato Salernitana e Parma perché alle prese con un risentimento muscolare e la sua presenza con la Roma non è certa. L’obiettivo dei Viola è quello di recuperarlo per il delicato match dell’Olimpico e vogliono attendere fino a sabato per capire la situazione.

Non solo il Bicho, anche Ikonè e Kouamè sono a rischio per la partita con i giallorossi. Il primo ha un po’ di febbre, mentre l’ivoriano ha accusato un fastidio al ginocchio. Si appresta invece a tornare in campo Lucas Martinez Quarta, squalificato per il turno di coppa.

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Angelozzi sul mercato al Frosinone: “Reinier è venuto grazie a Braida”

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Reinier

In questo avvio di Serie A, una delle sorprese del campionato è sicuramente il Frosinone. I Ciociari sono una delle 3 neopromosse e sono al momento al dodicesimo posto con 18 punti. A trascinare i gialloblù ben distanti dalla zona retrocessione è Eusebio Di Francesco, un allenatore in cerca di riscatto e bravo nel lavorare con una rosa giovane.

Infatti, nella sessione di mercato estiva Guido Angelozzi ha costruito una squadra di giocatori di talento e che vogliono crescere senza troppe pressioni per lanciarsi nella propria carriera. Fino ad ora l’operato del Direttore Sportivo ha portato i frutti sperati e il dirigente del Frosinone si è raccontato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole riportate da gianlucadimarzio.com.

LE DICHIARAZIONI DI ANGELOZZI

LA SUA SQUADRA – “Per me il Frosinone è il Real Madrid”

LA CARRIERA – “Sono stato sempre in società povere e mi sono sempre inventato diversi tipi di operazione. Qundo devi scegliere un giocatore guardo sempre come si allena, come si comporta e se ci posso parlare provo a capire le sue ambizioni. È importante il contatto diretto con la persona per capire tanti aspetti”

MATIAS SOULE’ – “Lo abbiamo corteggiato come si fa con una bella donna, con telefonate e inviti a cena del procuratore. Quest’anno abbiamo fatto un altro tipo di filosofia: prendiamo dei ragazzi in prestito, così se va bene ci salviamo ma se va male non ci inguaiamo economicamente”.

ARIEDO BRAIDA – “Un procuratore mi manda il profilo di Reinier e pensavo fosse impossibile prenderlo al Frosinone. Un giorno in un pranzo c’era anche Ariedo Braida e gli chiedo, visto il suo rapporto con Ancelotti di contattarlo lui. Allora viene fuori che lo potevano mandare a giocare ma dovevano decidere dove. Quindi due giorni dopo Ancelotti ha chiamato Ariedo dicendogli che aveva parlato bene di noi. Reinier aveva parlato con Kaio Jorge perché non sapeva cosa fosse il Frosinone, gli ha spiegato che è una società piccola ma bella, una famiglia, quindi è venuto e ci sta dando delle soddisfazioni”.

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Flash News

Jankto si racconta: “Coming out? Volevo mandare un messaggio, è andata molto bene”

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sampdoria, Jankto è in partenza

JANKTO – Dopo le esperienze al Getafe e allo Sparta Praga, Jakub Jankto ha scelto di tornare a giocare in Italia, dove aveva vestito le maglie di Udinese e Sampdoria, e iniziare un’avventura con il Cagliari. Il centrocampista ceco è stato intervistato da ESPN e ha parlato della sua nuova squadra, dei tifosi e del suo coming out annunciato qualche mese fa. Di seguito le sue parole riportate da TuttoCagliari.

LE DICHIARAZIONI DI JANKTO

IL COMING OUT – “La gente vuole che io sia il capitano di una certa comunità. Io dico sempre: guardate, io rispetto tutti, tutta la comunità, tutte le persone. Ma io voglio solo concentrarmi su me stesso, sulla mia squadra, sul Cagliari, forse anche sulla Nazionale. Non posso decidere per gli altri. Se vogliono parlare, bene, parlino. Volevo solo dare un messaggio a tutti. Penso che sia andata molto, molto bene. È finita lì. Volevo solo dare un messaggio e, sì, ora andiamo avanti”.

LO SPOGLIATOIO – “Di calcio. C’è differenza tra lo spogliatoio e il campo di allenamento. Dipende anche dalle persone: con i ragazzi di 18, 19, 20 anni forse non si può parlare di politica. Quando si è giovani, c’è un po’ di paura, troppo rispetto. Ora sono più rilassato, ho più esperienza. Ho una responsabilità maggiore. Ma non mi sento un capitano. Leonardo Pavoletti, Viola, Gianluca Lapadula: questi sono i leader. Un’ora prima della partita siamo qui a pensare a quello che può succedere”.

I TIFOSI –“I tifosi sono vicini: intensi, rumorosi, un 12° giocatore. Quando ci siamo trovati in una brutta situazione, non hanno fischiato, non hanno detto nulla. Invece ci sostengono. Qualche settimana fa, eravamo sotto per 3-0 e abbiamo sentito questa energia. Abbiamo vinto 4-3”.

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