L’ora del verdetto: Milan-Juve.
Lo sarà quasi certamente per Montella, ma anche per Allegri è vietato sbagliare.
TUTTO IN BILICO
Se la vittoria ottenuta sul campo del Chievo con estrema tranquillità ha scacciato via tutti i fantasmi dall’armadio del tecnico rossonero, la panchina continua a traballare.
Il dato è chiaro: 5 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte, davvero troppe da digerire per una società che in estate ha investito più di 200 milioni di euro per regalare al tecnico un gruppo pronto ad affrontare tre competizioni.
E se i K.O. con Roma e Lazio possono anche essere digerite per un’organizzazione di gioco che vede le romane (la Lazio soprattutto) più avanti rispetto al diavolo, uscire dalle ossa rotte contro la Sampdoria (che sarebbe dovuta esser vittima sacrificale) e soprattutto contro l’Inter nel Derby lascia ancor di più il segno.
CRISI D’IDENTITÀ
4-3-3, 3-4-1-2, 3-1-4-2, 3-4-3. Questi i moduli provati finora da Vincenzo Montella da inizio stagione. In due mesi e mezzo l’allenatore campano ne ha già cambiati quattro. Anche se spesso ciò che si vede sulla carta è solo pura forma rispetto a ciò che si vede in campo, dove sono i movimenti dei giocatori che contano.
E se nel primo schema tattico Bonucci (che da quando è giunto a Milanello ha stravolto le gerarchie) non si sentiva a proprio agio, non è andata meglio con la difesa a tre. Nel secondo e nel terzo è toccato invece a Suso l’arduo compito di occupare una posizione non sua.
Il 3-4-3 proposto ultimamente sacrifica comunque diversi giocatori: Ricardo Rodriguez è stato adattato sul centro-sinistra della difesa (la scorsa stagione, al Wolfsburg, è stato costretto a giocare centrale a quattro), Çalhanoglu lontano dalla sua posizione preferita sulla trequarti, mentre Borini, vista la sua propensione al sacrificio, esterno di centrocampo.
LO AVEVAMO DETTO
«So che le mie responsabilità sono aumentate. Dei sei nuovi innesti solo uno e mezzo (cioè Kessie e Borini) conoscono il nostro torneo»
Così aveva messo in guardia tutti il mister Montella poco dopo l’inizio del mercato, ma probabilmente la stampa e i supporters erano troppo occupati ad esaltare il faraonico calciomercato.
Noi di Numero Diez avevamo scritto:
<< Niente progetto giovani o progetto italiani. Non solo esperti, ne tanto meno solamente conoscitori del campionato.
Ed è per questo che, quando la Juventus è arrivata alla porta del club rossonero con l’obbligo di cedere Leonardo Bonucci, più precisamente al nord per richiesta esplicita del giocatore, non ci si è posto alcun veto di tipo tattico. Pur avendo già acquistato Musacchio, colui che avrebbe dovuto fare il titolare al fianco di Romagnoli, il difensore ex Bari è stato acquistato, con tanto di folla festante al suo arrivo a Casa Milan. A maggior ragione con l’arrivo di Bonucci, Montella ha ora un’ampia gamma di scelte per schierare la propria creatura >>.
https://www.numero-diez.com/2017/07/19/rivoluzione-milan-che-modulo-scegli/
Era chiaro a tutti come quei due mesi estivi sarebbe dovuti servire all’ex centravanti giallorosso per scegliere il modulo: non ne sono bastati quattro.
BIANCONERI TITUBANTI
I sei scudetti della Juve non sono sempre stati tutto rose e fiori, almeno dall’inizio. Ricordiamo la falsa partenza della stagione 2015-16, con una Juventus vittima su tutti i campi delle avversarie fino a novembre e staccata dalla vetta. Dopo un’estate che l’aveva vista privata di Pirlo, Vidal e Tevez. Poi la strigliata, i nuovi che si sono amalgamati sempre di più e la svolta: la vittoria col Napoli (rete di Zaza) regalò virtualmente il quinto di fila.
Fino alla svolta Allegri fu più volte difeso dalla società ma messo sulla graticola dalla stampa, con la stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri pronta a buttarlo giù.
Parlare di crisi Juventus sarebbe quasi un eufemia: 25 punti nelle prime dieci di campionato sono due in più dello scorso anno (perse con Milan e Inter) e addirittura 16 in più di due anni fa, quando chiuse la stagione a +9, con 91 punti finali.
Ciò che probabilmente fa maggiormente preoccupare i tifosi dei campioni d’Italia è la fase difensiva: se è vero che Bonucci al Milan sta facendo tutto fuorché bene, è anche vero che alla Juventus un centrale sui livelli del laziale in bianconero manca come il pane in questa stagione.
<<Il capitolo cessioni non è dei più rosei per la società bianconera: cedere il proprio miglior difensore centrale della rosa – il più giovane della BBC tra l’altro – ad appena 42 milioni ad una rivale storica è senza ombra di dubbio una mossa sciocca e di dubbia convenienza. La problematica inerente all’ex-bandiera bianconera, Bonucci, andava gestita in maniera diversa: no alla politica del ‘chi desidera parte’ e sì ad una linea più ferrea; il giocatore sarebbe dovuto rimanere o, in alternativa, partire con destinazione estera, ottenendo maggior denaro e minor danno>>.
Così ci eravamo espressi riguardo il mercato della Juventus.
https://www.numero-diez.com/2017/09/07/calciomercato-giudizi-del-diez-juventus/
Se lo scorso anno la Juventus aveva subito solamente 27 reti, quest’anno già sono dieci i gol presi dalla vecchia signora. Meglio dei bianconeri hanno fatto Roma (5), Napoli (7) e Inter (7), sicuramente abituate a subire di più del gruppo di Allegri.
ALLEGRI SCEGLIE
Dopo aver vinto per 4-1 contro la Spal, mettendo in scena un importante turn-over, questa sera mister Allegri schiererà in campo il 4-2-3-1 dei fidelissimi: il modulo rimane sicuramente uno dei punti fermi dei bianconeri, che se è vero che subiscono di più rispetto al passato, è altrettanto vero che va in rete per tre volte a partita di media (31 le reti messe a segno in dieci partite).
Davanti a Buffon, che torna titolare dopo il turno di riposo, difesa a quattro composta da Chiellini e Rugani al centro, con Lichtsteiner a destra e Asamoah adattato a sinistra. Fuori quindi Alex Sandro (passi indietro netti rispetto a quanto visto lo scorso anno) e Barzagli.
Sulla mediana i giocatori più in forma, Pjanic e Khedira. Sulla trequarti, ai lati di Dybala e Higuain, tornano Cuadrado e Mandzukic. Occhi puntati sul Pipita, tornato al gol nel turno infrasettimanale e sicuramente affamato di altri gol.
MONTELLA SCEGLIE
Fare punti o salutare. Non ne abbiamo la certezza, ma senz’altro riteniamo opportuno lasciare il beneficio del dubbio. Ogni risultato da qui a Natale sarà fondamentale, per Montella, per mantenere la panchina.
I rossoneri saranno in campo con il 3-4-2-1. Gli infortuni di Calabria, Conti e Bonaventura, sommati alla squalifica di Bonucci lasciano poco spazio di scelta al tecnico. Unico vero dubbio è come completare la difesa, data per certa la presenza di Romagnoli e Rodriguez. Prende sempre più piede il nome di Zapata; scelta che potrebbe essere decisiva in un modo o nell’altro.
A destra ci sarà obbligatoriamente Abate, mentre a sinistra ancora una volta giocherà Borini, confermatosi in forma smagliante nelle ultime uscite. In mezzo al campo Kessié e Biglia faranno da diga.
Là davanti spazio ai tre marcatori della trasferta di Verona: Suso, Çalhanoglu e Kalinic.
Fra pochissimo tempo il campo dirà la sua. Lasciamo parlare il rettangolo di gioco.