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L'ora della rinascita

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L’ora della rinascita

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2 punti in 9 partite. Dopo uno splendido inizio di stagione il Chievo di Maran sta vivendo una fase di netto calo. L’ultima vittoria risale addirittura al 25 novembre, 2-1 casalingo contro la Spal. Da allora uno 0-0 con la Roma e un 1-1 con l’Udinese, entrambi tra le mura amiche. L’ultimo punto in trasferta risale al 19 novembre, 1-1 a Torino con i granata. L’ultima vittoria addirittura al 24 settembre, 0-2 alla Sardegna Arena. Ora sono appena 5 i punti che dividono il Chievo dalla zona retrocessione. Numeri che certificano una crisi apparentemente senza uscita per i clivensi.

 

RAGIONI DEL BUIO

Si possono individuare alcuni motivi che hanno portato il Chievo a questa crisi. La prima è sicuramente l’assenza prolungata di uno degli uomini chiave della squadra: Lucas Castro. Il Pata manca dal 19 novembre, dal match col Torino da cui è uscito prematuramente per aver rimediato una lesione al collaterale del ginocchio destro. Da lì solo 5 punti in 10 match per i gialloblu. Senza l’argentino Maran ha dovuto rinunciare ad una pedina fondamentale del suo scacchiere, perdendo un pezzo enorme dell’identità di squadra. Il tecnico clivense non è riuscito a sostituire adeguatamente l’argentino. Bastien non si è rivelato all’altezza e così Maran ha dovuto intraprendere degli esperimenti che non hanno portato risultati, come il 5-3-2 proposto negli ultimi match contro Juventus e Atalanta.

L’assenza di Castro ha fatto crollare a picco il centrocampo, che ha perso pericolosità offensiva e dinamismo. Gli esperimenti di Maran hanno contribuito a snaturare la squadra, che non ha più saputo trovare la rotta. Il grande cambiamento è stato a livello difensivo, ma i problemi rilevanti si sono palesati lì davanti. All’assenza dell’argentino c’è infatti poi da sommare quella di Inglese negli ultimi match, anche lui non sostituito in modo adeguato. Pucciarelli, Pellissier, Stepinski e Meggiorini non hanno garantito né i gol né le prestazioni fornite dal numero 45. Il risultato è una nullità offensiva imbarazzante, con soltanto 4 gol realizzati nelle ultime 9 partite.

Alle assenze bisogna aggiungere ancora il periodo d’appannamento di alcuni uomini chiave. Su tutti Valter Birsa, largamente al di sotto delle aspettative in questa stagione. Lo sloveno è troppo spesso assente nella manovra e non riesce ad incidere nemmeno con le giocate individuali. Anche lui ha patito sicuramente l’assenza di Inglese e Castro, con cui formava il fiore all’occhiello della compagine clivense. Il crollo del centrocampo ha coinvolto anche lui, o forse è dovuto anche a lui. Comunque sia Birsa è stato sin ora molto deludente e dalla sua ripresa passerà senza dubbio il destino dei gialloblu.

Infine c’è da registrare la situazione della difesa, che per la prima volta ha mostrato alcuni limiti. L‘età avanza per i fedelissimi di Maran, che hanno dovuto cedere ad acciacchi e stanchezza. Il tecnico ha dovuto così sperimentare nuovi elementi, prima Tomovic poi Bani e Jaroszynski, senza però ottenere miglioramenti significativi. Individualmente i nuovi  hanno anche fatto bene, soprattutto Bani, ma in blocco, col provvisorio passaggio a 5, hanno lasciato a desiderare. Non che gli altri abbiano brillato, con l’eccezione del solo Cacciatore che si è confermato su buoni livelli. Attacco nullo e difesa inaffidabile: così si configura la crisi del Chievo.

RAGGI DI LUCE

La stagione del Chievo è però ora ad un punto di svolta, per vari motivi. Innanzitutto Maran non dovrà più fare a meno, salvo imprevisti naturalmente, dei giocatori di cui ha sentito la mancanza finora. Inglese è tornato, Castro lo farà domenica. Dalla panchina quanto meno. I clivensi ritrovano due pedine fondamentali e con loro il prezioso 4-3-1-2 con la sua variante del doppio trequartista. L’innesto di Giaccherini infatti potrebbe permettere eventualmente l’avanzamento di Castro sulla trequarti, posizione da cui l’argentino ha dimostrato di saper far male. Con l’ex Napoli aumenterà anche il dinamismo, grave lacuna in questi mesi, e Maran potrebbe aumentare il peso offensivo della squadra, immaginando anche Giak al posto di Hetemaj quando c’è da attaccare. Per risolvere i guai offensivi della squadra ci sono ora molte cartucce in più da sparare.

Con la difesa a 4 finiranno anche le sperimentazioni nel reparto arretrato, finora molto deludenti. Bani e Jaroszynski possono essere due valori aggiunti, così come Nenad Tomovic. I nuovi stanno scalzando i vecchi, col solo Cacciatore che resta sicuro del proprio posto. Nuovo corso dunque che può porre le basi per gli anni futuri, ma che deve essere intrapreso rispettando l’architettura già solida della squadra. Difesa a 4, più giovane e rinnovata, così si può ripartire, anche perché il problema dietro si è dimostrato essere il sistema alternativo tentato da Maran, non gli interpreti scelti.

Per quanto riguarda il reparto offensivo ancora, oltre alle soluzioni garantite dall’arrivo di Giaccherini, Maran dovrà essere bravo a rilanciare gli attaccanti a disposizione. Il ventaglio è ampio, ma nessuno ha finora convinto a pieno al fianco di Inglese. Meggiorini segna troppo poco, Pucciarelli è discontinuo, Pellissier ha i suoi anni e Stepinski paga la sua inesperienza. Maran li alterna molto e loro, inseriti in un sistema di gioco che funziona, potranno sicuramente esprimersi al meglio. La rinascita del Chievo passerà anche dalla ricerca della spalla ideale di Inglese, con una lotta serrata e al momento equilibratissima.

RIPARTIRE SUBITO

La grande occasione per voltare pagina arriverà già domenica per il Chievo. Al Bentegodi arriva il Genoa di Ballardini. Match sulla carta alla portata, ma che nasconde molte insidie. I rossoblu infatti sono una squadra in salute, reduce dalla strepitosa vittoria all’Olimpico con la Lazio. Con Ballardini il Genoa ha alzato il muro difensivo, rivelando una solidità inaspettata. Sarà dunque già una prova importante per il reparto offensivo. Inglese deve riportare i gol ai suoi, Birsa deve riaccendere la luce. Il Pata Castro può essere la variabile impazzita, la carta vincente a disposizione di Maran a gara in corso.

Sarà una prova importante anche per la difesa. La classica solidità clivense ha vacillato negli ultimi match, ma la difesa è comunque il reparto meno problematico della squadra. I numerosi cambi non hanno infatti destabilizzato troppo l’assetto della squadra, fatta eccezione per lo sciagurato passaggio a 5. La linea a 4 pare imprescindibile, al di là degli interpreti. Fronteggiare dunque un attacco non così esplosivo come quello genoano potrebbe rivelarsi una fortuna per il Chievo, un’opportunità per ritrovare quella che è stata la carta vincente degli ultimi anni.

Infine è da ritrovare l’entusiasmo. Battere il Genoa significherebbe fare un balzo in classifica, superando intanto i rossoblù. La zona calda si avvicina sempre di più, solo 5 punti dividono i clivensi dalla Spal. Ma al di là dei punti, è psicologicamente importante mettere più squadre possibili tra sé e il terzultimo posto nella corsa alla salvezza. La vittoria manca da tanto, la classifica scotta e l’entusiasmo è ai minimi storici a Verona. 3 punti col Genoa possono essere davvero la medicina adatta.

 

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Mandragora e Barone prima dell’Inter: “Dobbiamo fare la nostra gara. Buon lavoro del Comune”

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Mandragora

Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.

Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.

MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.

BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.

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De Vrij pre Inter-Fiorentina: “Concentrato su questa partita. Sono felice qui”

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De Vrij

Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.

DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.

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Sampdoria, Zanoli ci crede: “La salvezza è ancora possibile”

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Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.

Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:

GOL CONTRO IL VERONA – “E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”

UNDER-21 – “E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”

NAPOLI – “Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”

SAMPDORIA – “Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”

STANKOVIC – “Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”

MODELLO DI RIFERIMENTO – “Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”

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Una leggera aritmia spaventa tutti, ma Agüero rassicura: l’accaduto su Twitch

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Aguero

Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:

Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.

Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.

 

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