Nel giorno dello sbarco alieno sul Bentegodi di Verona, il regno di Re Carlo annette al suo territorio Roma, l’Olimpico, la Lazio. Un Lorenzo Insigne leader sul campo prima e con la fascia al braccio nel finale, guida i partenopei alla vittoria contro una Lazio dai due volti.
La faccia bellissima è sicuramente quella di Ciro Immobile che per una notte fa il Cr7 e regala una perla di rara bellezza al suo pubblico. Dopo il goal, un blackout e il Napoli si impossessa del campo, aumentando la velocità di manovra e mostrando alternativamente, giocate sarriane e ancelottiane.

CHIAMATELO CI17
La Serie A parte in quinta e nell’anticipo serale del sabato regala subito spettacolo. All’Olimpico si fronteggiano due squadre i cui progetti sono agli antipodi: la Lazio di Inzaghi, dopo aver trattenuto i suoi top player, ha il compito di portare all’apice della maturità il lavoro svolto negli ultimi due anni. La squadra di Ancelotti, invece, ha chiuso il ciclo Sarri e apre le porte ad una diversa tipologia di calcio, meno spettacolare ma più concreto e vincente.
Cosi, Inzaghi schiera il 3-5-1-1 che nella scorsa stagione lo ha portato ad un passo dalla Champions, inserendo le novità Acerbi e Badelj. Carletto, invece, non abbatte le solide mura costruite nei tre anni sarriani e muove sottobanco le sue carte: 4-3-3 quasi del tutto identico negli uomini, con l’unica ma importante novità di Hamsik nel ruolo di regista davanti alla difesa.
La prestazione dello slovacco fatica a decollare. Inzaghi gli complica i piani incollandogli Luis Alberto in fase di non possesso e costringendo il capitano del Napoli ad agire sulla sinistra. Il fitto dialogo con Mario Rui e Insigne ricrea quella tipica situazione di gioco che l’anno scorso caratterizzava la manovra dei partenopei, i quali sviluppavano sul settore mancino il gioco per concretizzarlo sulla destra, grazie agli inserimenti di Callejon.
I primi 25′ laziali sono perfetti. In fase di copertura il 3-5-1-1 si trasforma in un 5-4-1 che soffoca la lenta manovra degli azzurri. Badelj regala fosforo al centrocampo, Acerbi imposta da dietro e i lunghi lanci per Immobile diventano una minaccia costante per la difesa di Ancelotti.
E al 24′ minuto i padroni di casa passano in vantaggio proprio cosi: Acerbi innesca Immobile in profondità e con una magia sposta il pallone di tacco, facendo fuori tre difensori napoletani e scaricando il mancino alle spalle di Karnezis. Il vantaggio dovrebbe regalare forza alla Lazio ma incredibilmente il trend della partita si inverte e il Napoli inizia a dominare il campo.

VELOCITÀ, LORENZO E UN PIZZICO DI SARRI
Già perché la seconda metà di primo tempo è esclusivamente a tinte azzurre. Ancelotti tiene la difesa più bassa e fa impostare a Koulibaly che più di una volta porta palla oltre la metà campo. Insigne è il più ispirato e inventa le giocate migliori. Al 35′ triangola con Mario Rui e Hamsik, e dopo aver saltato abilmente Luiz Felipe, prova la girata sul secondo palo che esce di poco.
Tra i protagonisti della prima frazione anche il polacco Zielinski. L’ex Empoli, assieme a Lorenzo, è il solo che prova a saltare l’uomo e a tirare. Al 39′ la grande occasione per pareggiare: scambio al limite dell’area con Hamsik e botta da fuori area che colpisce la traversa. La crescente velocità di manovra non permette più agli uomini di Inzaghi di uscire e allora il Napoli decide di giocarsi il jolly dell’asse Insigne-Callejon.
Lorenzo innesca lo spagnolo che è abile nel non andare in fuorigioco e a smarcarsi, riuscendo a servire Milik che liberissimo in area fa 1-1. La tipica azione sarriana permette di trovare il pareggio, ed evidenzia come Ancelotti sia arrivato per cambiare ma non per stravolgere.

TURBO SULLE FASCE
La ripresa offre meno spunti a dispetto di un primo tempo di fuoco. Le calde temperature di Agosto e una forma fisica in miglioramento palesano due squadre da work in progress. La squadra di Ancelotti, però, ha più benzina e si vede fin dai primi minuti.
Allan, spento nei primi 45′, cresce a vista d’occhio e recupera palloni su palloni. È l’occasione per Re Carlo di provare il suo marchio di fabbrica: Hysaj e Mario Rui accompagnano la manovra da entrambi i lati, Hamsik si abbassa fra i due centrali e il veloce cambio di fascia passando per vie centrali crea importanti pericoli per Strakosha.
La Lazio manifesta un importante deficit fisico soprattutto nei suoi uomini migliori. Luis Alberto e Milinkovic appaiono svuotati e facilmente controllabili e i calci piazzati diventano l’unica occasione per provare a tornare in vantaggio. Al 54′ è ancora Ciro immobile a sfiorare il 2-1 da calcio d’angolo: l’attaccante laziale raccoglie la bella spizzata di Parolo sul primo palo ma manca incredibilmente il bersaglio da pochi passi.
Superato lo spavento, il Napoli torna a macinare gioco e al 59′ trova il goal del 2-1 grazie a una giocata ancelottiana. L’azione nasce da sinistra, con Mario Rui che fa girare velocemente palla a destra, Hysaj crossa al centro e Allan fa da sponda per Insigne, che si trova tutto solo in area e con il classico tiro a giro supera Strakosha.

PROMOSSI E BOCCIATI
La mezz’ora finale di gara è all’insegna dei continui ribaltamenti di fronte. Gli spazi si aprono e cosi Inzaghi prova la soluzione Correa, con conseguente dirottamento a un 4-2-3-1, per provare a far ripartire velocemente la squadra. L’ex Siviglia, però, gioca troppo largo e non riesce mai a rendersi davvero pericoloso. Il Napoli tiene il possesso del pallone e non soffre quasi mai perché Immobile è lasciato troppo solo.
Il forcing finale della Lazio è portato avanti più con disperazione che con qualità e il possibile pareggio arriva con il palo di Acerbi da angolo al minuto 90. La partita termina 2-1 e Carletto sorride per l’esordio positivo.
Per gli azzurri le prestazioni migliori arrivano da Insigne, Allan e Milik mentre Hamsik nel ruolo da regista delude, nonostante mostri grandi margini di crescita. Nella Lazio, invece, vengono meno proprio i top player, Milinkovic e Luis Alberto, mai capaci di offrire un apporto offensivo importante. Molto bene invece il solido Acerbi e Badelj in veste di vice Lucas Leiva.
Le prime sensazioni sono di una Lazio scarica fisicamente ma con idee tattiche molto chiare e un’ottima resa difensiva. Il Napoli, invece, sembra digerire bene ma senza fretta il cambio di allenatore e le diverse idee di fare calcio.
Biancocelesti e partenopei ripartono dai loro marziani, Insigne e Immobile, che sotto gli occhi del ct Mancini regalano giocate spettacolari e mandano i primi segnali alla Juve. Il campionato regala già le prime scintille.