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Caso Lukaku: la lettera degli ultras dell'Inter all'attaccante

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Caso Lukaku: la lettera degli ultras dell’Inter all’attaccante

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La vittoria dell’Inter alla Sardegna Arena è stata accompagnata dal caso Lukaku: parte dei tifosi cagliaritani avrebbero beccato il belga al momento del calcio di rigore. Anche in seguito agli episodi degli anni passati, mediaticamente è subito esplosa una polemica in merito a possibili insulti di natura razzista. Lo stadio del Cagliari è oggettivamente uno dei più caldi del nostro campionato, ma la risposta a quanto successo è stata sorprendente, se non addirittura imbarazzante. Attraverso una lettera rivolta a Lukaku, i tifosi interisti hanno giustificato quanto accaduto, sottolineando che seppur il tema razzismo sia vivo il popolo italiano si discosta da certi atteggiamenti.

La curva Nord del club nerazzurro ha preso parola con un post su un gruppo Facebook:

Ciao Romelu

Ti scriviamo a nome della Curva Nord, si i ragazzi che ti han dato il benvenuto appena arrivato a Milano. Ci spiace molto che tu abbia pensato che quanto accaduto a Cagliari sia stato razzismo. Devi capire che l’Italia non è come molti altri paesi europei dove il razzismo è un VERO problema. Capiamo che ciò è quello che possa esserti sembrato ma non è così. In Italia usiamo certi “modi” solo per “aiutare la squadra” e cercare di rendere nervosi gli avversari non per razzismo ma per farli sbagliare.

Noi siamo una tifoseria multietnica ed abbiamo sempre accolto i giocatori provenienti da ogni dove sebbene anche noi abbiamo usato certi modi contro i giocatori avversari in passato e probabilmente lo faremo in futuro.

Non siamo razzisti allo stesso modo in cui non lo sono i tifosi del Cagliari. Devi capire che in tutti gli stadi italiani la gente tifa per le proprie squadre ma allo stesso tempo la gente è abituata a tifare contro gli avversari non per razzismo ma per “aiutare le proprie squadre”.

Ti preghiamo di vivere questo atteggiamento dei tifosi italiani come una forma di rispetto per il fatto che temono i gol che potresti fargli non perché ti odiano o son razzisti. Il razzismo è una cosa completamente differente e tutti i tifosi italiani lo sanno bene.

Quando dichiari che il razzismo è un problema che va combattuto in Italia, non fai altro che incentivare la repressione di tutti i tifosi inclusi i tuoi e contribuisci a sollevare un problema che qui non c’è o quantomeno non viene percepito come in altri stati.

Noi siamo molto sensibili ed inclusivi con tutti. Possiamo garantirti che tra noi ci son frequentatori di diverse razze e provenienze che condividono questo modo di provocare i giocatori avversari dell’Inter persino quando questi ultimi sono della loro stessa razza o provenienza geografica.

Ti preghiamo di aiutare a chiarire quello che realmente è il razzismo e che i tifosi italiani non sono razzisti. La lotta al VERO razzismo deve cominciare nelle scuole non negli stadi, i tifosi son solo tifosi e agiscono in modo differente allo stadio e nella vita reale.

Stai certo che quello che dicono o fanno a un giocatore di colore avversario non è quello che direbbero o farebbero nella vita reale. I tifosi italiani non saranno perfetti ma sebbene comprendiamo la frustrazione che ti possono creare certe espressioni, queste non sono utilizzate a fini discriminatori.

Ancora una volta …BENVENUTO ROMELU”.

Fonte immagine in evidenza: profilo ufficiale Instagram @Inter

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Champions League

Serginho sul “Muro Giallo” che minaccia il Milan: “Tifoseria calda, ma i rossoneri sono pronti”

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Nel Milan che ormai poco più di 20 anni fa alzò al cielo di Manchester la sua sesta Champions League c’era anche una vera e propria locomotiva come Serginho, terzino sinistro che tanto fece le fortune di ShevchenkoInzaghi e compagnia bella. Fu proprio Superpippo nel dicembre 2002 a firmare la vittoria in casa del Borussia Dortmund, uno dei tanti ostacoli lungo la strada per Old Trafford.

Anche quest’anno la finale si disputerà in Inghilterra, a Wembley, ma per poter anche solo sperare di arrivarci, il Diavolo dovrà tentare di fare punti stasera al Westfalenstadion, nel segno dei propri illustri predecessori. Tra di essi c’è appunto il già citato Serginho, che ha rilasciato un’intervista a Tuttosport.

MURO GIALLO – “La tifoseria del Borussia è molto calda, e si fa sentire. Eppure credo che i giocatori del Milan siano al livello giusto per affrontare anche il Muro Giallo (la storica curva del BVB, ndr). Quando toccò a noi giocarci eravamo in tanti a cui esaltavano momenti come questo, in cui non affronti solo i tuoi avversari in campo, ma anche i loro tifosi. Se poi vinci fa ancora più piacere”.

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Zielinski è tornato: dal quasi addio a un ruolo da protagonista

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Napoli

Non erano in pochi quest’estate a caldeggiare l’avvicendamento tra Zielinski Gabri Veiga nel centrocampo del Napoli, e non soltanto per gli 8 anni di differenza che separano i due, ma anche per ragioni più profonde. Del resto il polacco, le cui doti puramente tecniche restano semplicemente indiscutibili, non ha mai avuto quella continuità e quella ferocia agonistica che separa il salotto dei grandi giocatori dall’attico dei top player veri e propri.

Eppure in questo inizio di stagione, anche nelle fasi più critiche dell’alba della gestione Garcia, il numero 20 ha sempre offerto prestazioni di alto livello, smentendo chi gli imputava la tendenza a evaporare quando il gioco si fa duro; a confermarlo la partita ieri sera, al cospetto dei dirimpettai di lusso del Real Madrid, in cui lo splendido rigore messo a segno è solo la ciliegina sulla torta di una grande prova individuale.

Come riporta anche il CdS, si può ipotizzare che il mancato trasferimento in Arabia Saudita, che ha invece accolto a suon di petrodollari il già citato collega spagnolo, abbia fatto scattare qualcosa nella testa di Zielinski, deciso più che mai a prendersi le chiavi della squadra, proprietà esclusiva di Lobotka nella scorsa stagione.

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L’ex Inter Gnokouri indagato dalla Procura di Parma: probabile caso di documentazione irregolare

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Gnukouri Inter

Una delle tante meteore della disastrata Inter del decennio scorso, Assane Gnokouri, che indossò sporadicamente la maglia nerazzurra dal 2015 al 2017, potrebbe trovarsi ad avere a che fare con una bella gatta da pelare. Il centrocampista ivoriano infatti, come riporta Mirko Nicolino, è diventato oggetto delle indagini della Procura di Parma.

Al centro dell’inchiesta vi è la documentazione della sua famiglia adottiva, che risulterebbe irregolare; la vera identità del ragazzo sarebbe in realtà quella di Alassane Traoré, di due anni più vecchio del suo “alter ego” Gnokouri (nativo del 1994 invece che del 1996). Le conseguenze per il giocatore potrebbero essere davvero tremende, dal momento che rischia l’espulsione dal Belpaese.

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Calcio Internazionale

“Musica Inter” – La Rassegna del Diez

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La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi internazionali per la giornata di oggi.

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