Generico
L’undici dei figli illegittimi di Berlusconi

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5 anni fa:
Silvio Berlusconi è il catalizzatore di attenzioni per eccellenza, lo è stato ai tempi dei suoi esordi nel mondo dell’edilizia e lo è anche, e soprattutto, nei due ambienti che nel corso degli anni hanno definito al meglio la sua immagine: la politica e il calcio.
Tralasciando l’aspetto politico che poco ci interessa, l’ex premier si è lanciato nel mondo dello sport più amato dagli italiani acquistando il Milan, società che con lui al timone ha vissuto il periodo più florido della sua secolare storia. Nel corso degli anni, quella che nel proprio incipit era da tutti vista come una fervida passione del Cavaliere per il calcio, si è trasformata in un non troppo velato strumento per appagare il suo ego. Partendo dai continui sfoghi pubblici contro le idee degli allenatori scelti da lui stesso, passando per l’amore smisurato per i trequartisti e arrivando all’ossessione per le due punte, la compilation di uscite targate Berlusconi conta un numero esorbitante.
Il 13 aprile 2017, con la cessione di tutte le quote del Milan, pensavamo che il sodalizio travagliato tra il calcio e Berlusconi fosse giunto al capolinea ma, poco più di un anno dopo, l’acquisizione del Monza ha ufficialmente dato il via alla seconda vita calcistica del leader di Forza Italia. Come in suo perfetto stile, la presentazione del nuovo progetto si è conclusa con una dichiarazione che ha fatto capolino su tutte le testate giornalistiche: quella relativa al prototipo di calciatore che vestirà la maglia del Monza.
L’idea, tanto colorita quanto anacronistica, ci ha spinto a realizzare una top 11 di quelli che, nell’era Berlusconi al Milan, hanno soddisfatto tutti i suoi requisiti. Ovviamente sistemandoli in campo seguendo il tanto bramato 4-3-1-2.
PORTIERE: SEBASTIANO ROSSI
Giunto a Milano nel 1990, Seba Rossi è stato uno degli uomini cardine del Milan di Sacchi e uno dei portieri più vincenti della storia del Milan. Il suo nome è rimasto per 20 lunghi anni in cima alla lista del record di imbattibilità del campionato italiano, prima di essere superato da Gigi Buffon. In una recente intervista ha dichiarato di come Berlusconi fosse uno suo grande tifoso e questa investitura non può che farlo entrare di diritto nella nostra top 11.
TERZINO DESTRO: MAURO TASSOTTI
Altro uomo simbolo del Milan di fine XX secolo, Mauro Tassotti ha per anni macinato chilometri sulla fascia destra di San Siro. Dopo anni di trionfi in pantaloncini, il suo rapporto viscerale con il Milan è proseguito, fino al 2015, in giacca e cravatta nel ruolo di allenatore in seconda. L’allontanamento di Tassotti dal Milan è direttamente proporzionale a quello di Berlusconi: segnale di affinità.
DIFENSORE CENTRALE: ALESSANDRO NESTA
Alessandro Nesta ha in tutto e per tutto il physique du role dell’uomo berlusconiano: curato, di bell’aspetto e leale dentro e fuori dal campo. L’incontro tra il presidente e l’elegante difensore centrale è stato causato dalla forte necessità di incassare soldi dell’ex presidente della Lazio Cragnotti. In caso non ci fosse stata questa incombenza l’attuale allenatore avrebbe coronato il suo sogno di diventare una bandiera biancoceleste.
DIFENSORE CENTRALE: ALESSANDRO COSTACURTA
Fedelissimo di Sacchi sia a Milano che nell’avventura del tecnico romagonolo in Nazionale, Billy Costacurta abbina a delle fenomenali doti calcistiche un acume che gli ha permesso di fare carriera anche al di fuori del rettangolo di gioco. Ma non siamo conviti che i molteplici pregi sopraelencati farebbero chiudere oggi un occhio a Berlusconi sul piccolo tatuaggio presente sull’avambraccio destro di Billy. Ecco allora l’immacolato Daniele Bonera pronto a prendere il suo posto.
TERZINO SINISTRO: MATTIA DE SCIGLIO
Nato e cresciuto a Milanello, Mattia De Sciglio lega tutte le sue prime volte alla maglia rossonera. L’aspetto angelico ha, con il tempo, contagiato la sua personalità mai esplosa in quel di Milano, finendo per essere contestato dagli stessi tifosi che anni prima lo acclamavano al suo esordio. Nonostante ciò, non ci stupiremmo se dichiarasse di aver ricevuto una chiamata da Berlusconi per accasarsi al Monza. Grande assente capitan Paolo Maldini. I tatuaggi sul braccio sinistro costringono alla dolorosissima esclusione. Nessuna deroga concessa come a Billy Costacurta.
CENTROCAMPISTA CENTRALE: ANDREA PIRLO
Ok, l’improvvisa passione per i tatuaggi e la barba che ad oggi ricopre il volto di Andrea Pirlo non rientrano per nulla nei canoni di Berlusconi, ma fate uno sforzo di memoria (oppure semplicemente cercate su internet), rimembrate l’aspetto del bresciano in maglia rossonera e vedrete che il suo nome in questa Top 11 calza a pennello. Inoltre, la crescita della sua barba avviene quasi in concomitanza con l’addio al Milan e questo non può che essere considerato un simbolico saluto al suo ex presidente.
MEZZALA SINISTRA: GIACOMO BONAVENTURA
I tatuaggi non mi piacciono, sono solo una moda. Nella vita serve il giusto equilibrio. Il calcio ti gonfia l’ego, bisogna stare attenti. E poi mi ci vede con la cresta?
In virtù di queste dichiarazioni Giacomo Bonaventura conquista con pieno diritto un posto nel cuore di Silvio Berlusconi e la fascia di capitano della squadra. Vi possiamo già spoilerare che lui sarà l’unico giocatore presente in questa Top 11 a far parte attualmente della rosa del Milan, e questo in epoca moderna è un risultato non da poco.
MEZZALA DESTRA: CARLO ANCELOTTI
Calciatore di indiscutibile valore e allenatore di rara intelligenza, Carlo Ancelotti è stato uno dei pochi allenatori ad entrare nel pantheon del suo istrionico ex presidente, e il tentativo dichiarato di provare a riportarlo a Milano ne è una prova lampante. Il tecnico romagnolo in rossonero si è affermato a livelli internazionali in entrambe le sue vite calcistiche e la sua ascesa è legata indissolubilmente alla figura di Silvio Berlusconi, meritevole di avergli dato fiducia dopo i deludenti secondi posti ottenuti alla Juventus.
TREQUARTISTA: ROBERTO DONADONI
L’italianità presente tra i requisiti richiesti ci ha costretto ad eliminare a priori Ricardo Kakà, uno dei grandi amori calcistici del Berlusconi appassionato. Per ovviare alla sua assenza abbiamo dovuto riadattare Roberto Donadoni, affidandoci alla sua infinità duttilità e al suo innato senso del sacrificio. Il desiderio di allenare il Milan non è ancora riuscito a realizzarlo, ma il suo nome è già da tempo presente nella storia del Diavolo.
SECONDA PUNTA: DANIELE MASSARO
Insostituibile mestierante del Milan di Arrigo Sacchi, Daniele Massaro rientra in quella categoria di calciatori che non brillano di luce propria ma che sono indispensabili per il bene della squadra. In rossonero ha vinto tutto ciò che poteva vincere e due dei 40 gol messi a referto li ha segnati nella finale di Champions League vinta contro il Barcellona.
PRIMA PUNTA: FILIPPO INZAGHI
Nonostante un portamento tutt’altro che regale sul terreno di gioco, la maglia con il numero 9 di questa squadra non può che finire sulle spalle di Pippo Inzaghi. Chiariamoci: dopo la breve e disastrosa parentesi in panchina il rapporto tra l’ex bomber e il presidente si è leggermente incrinato, ma nulla potrà mai cancellare le vittorie condivise negli anni dai due.
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Flash News
Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

Pubblicato
16 minuti fa:
Novembre 30, 2023
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus:
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS
DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.
OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.
INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.
ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.
GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.
PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.
Champions League
Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

Pubblicato
13 ore fa:
Novembre 29, 2023
Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.
IL RESOCONTO BENFICA-INTER
Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.
Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.
IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI
Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.
Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.
COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI
GRUPPO D
- Real Sociedad 11
- Inter 11
- Salisburgo 4
- Benfica 1
GRUPPO
- Real Madrid 15
- Napoli 7
- Braga 4
- Union Berlino 2
Calcio Internazionale
Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?
Pubblicato
1 giorno fa:
Novembre 29, 2023
Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.
Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.
Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?
LA SITUAZIONE NEL GIRONE
Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.
“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.
“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.
LA FORMAZIONE
Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.
In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:
“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Generico
Pioli in conferenza post Milan-BVB: “Non sono soddisfatto”
Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 29, 2023
A margine della sconfitta rimediata contro il Borussia Dortmund, un evidentemente deluso Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole.
PARTITA ED EPSODI – “Non sono soddisfatto, per vincere queste partite ci vuole più qualità Abbiamo avuto le occasioni per andare in vantaggio, la qualità doveva essere superiore. Krunic lo abbiamo già provato in quella posizione, può farlo”.
STRASCICHI – “Siamo sempre stati molto bravi a reagire a queste delusioni, ora dobbiamo dare continuità alla vittoria con la Fiorentina in campionato”.
IL GIRONE DEI RIMPIANTI – “I rimpianti ci sono soprattutto per la prima partita con il Newcastle. Questa sera non siamo stati precisi e abbiamo consentito all’avversario di giocare la partita che volevano. Ora non dipende più da noi, ma proveremo a vincere contro il Newcastle”.
RAMMARICO – “C’è rammarico per l’infortunio di Thiaw. Mi spiace perdere un giocatore così forte per un po’ di partite”.
CONFRONTO CON LA SOCIETÀ – “C’è stato nel corridoio come alla fine di ogni partita”.
STADIO – “Fin quando la squadra ha dimostrato di poter essere in partita lo stadio è stato con noi. I tifosi hanno tutto il diritto di essere delusi”.
I nostri approfondimenti


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