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L’uomo in più degli Spurs: Fernando Llorente

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L’uomo in più degli Spurs: Fernando Llorente

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L’edizione 2018/2019 della Champions League è probabilmente una delle più incredibili degli ultimi anni. Dalla fase a gironi fino alle semifinali non sono mancate sorprese e risultati incredibili, e le sfide tra Barcellona-Liverpool e Tottenham-Ajax ne hanno dato un’ulteriore conferma. Ogni anno il più grande palcoscenico europeo mette in risalto tanti giovani calciatori e l’Ajax di Ten Hag è stato l’emblema della gioventù olandese che è tornata promettente dopo tanti anni. Ma la Uefa Champions League non mette in evidenza solo i giovani, ma anche calciatori decisamente più esperti, e nella partita di ieri sera, alla Johan Cruijff Arena uno dei protagonisti artefici della rimonta ai danni dei lancieri è stato Fernando Llorente.

IL RUOLO NEL TOTTENHAM

Fernando Llorente dopo aver lasciato la Juventus è passato dalla Spagna e dall’Inghilterra, rispettivamente nel Siviglia prima e nello Swansea poi, fino ad approdare alla corte di Pochettino al Tottenham. Se nell’esperienza precedente in Galles il centravanti nativo di Pamplona era un titolare inamovibile, l’arrivo all’ombra di Wembley lo ha fatto retrocedere nelle gerarchie a causa anche della titolarità del numero 10 e capitano degli Spurs Harry Kane. Il ruolo di Llorente si è ridotto a vice-Kane anche se a volte non è sempre lui il primo in graduatoria con Pochettino che spesso tende a colmare il posto vacante schierando Son o Lucas in posizione più avanzata. Nonostante questo però il tecnico argentino tende a schierarlo in momenti complicati della squadra, ottenendo sempre risposte importanti. In questa stagione sono già 33 le presenze di Llorente in tutte le competizioni, mettendo nel proprio score personale ben 8 gol e 5 assist. Il dato curioso riguardo alle presenze è che è partito dall’inizio solo in 10 occasioni, subentrando invece nelle altre 23. Se il dato realizzativo risulta già discreto, la vera forza sta nell’apporto che dà nel sistema della squadra e del proprio allenatore.

 

IL JOLLY OFFENSIVO

Le caratteristiche de “El Rey Leon” sono da centravanti vecchio stampo, la cosiddetta “boa”, colui che, grazie alla sua forza fisica e alla sua altezza, permette alla squadra di essere il punto riferimento avanzato su cui appoggiarsi per aprire spazi nella manovra offensiva. Il motivo per cui può essere definito un jolly non è perché Llorente può diversificare il suo modo di giocare e ricoprire altri ruoli, ma perché consente ai propri compagni di farlo, mettendoli nelle migliori condizioni di sfruttare le proprie qualità e abilità. Mauricio Pochettino sa bene che la punta basca in certi momenti del match può essere l’arma in più della sua formazione, aprendo spazi per la velocità di Son e Lucas oppure per trasformarsi nella soluzione offensiva sulle palle aeree, creando apprensione alle difese avversarie.

EL HOMBRE DE LA CHAMPIONS

Se l’apporto in campionato e nelle coppe è stato standard, in Champions è stato realmente l’uomo in più per gli Spurs: nelle partite nevralgiche in cui la compagine londinese si era trovata in evidente difficoltà, il tecnico ha sempre deciso di fare entrare lui per risolvere la gara. Il Tottenham ha rischiato varie volte l’eliminazione dalla competizione, già dal proprio girone in cui ha fatto i conti contro Barcellona, Inter e PSV. Una delle partite cruciali è stata quella di Wembley contro il PSV (4a giornata di UCL), prima della quale la squadra inglese aveva totalizzato appena 1 punto in 3 gare, dovendo necessariamente vincere per non rischiare di dire addio anzitempo alla competizione. A 15 minuti dal termine Pochettino era ancora sotto nel punteggio a causa del gol di De Jong, motivo per il quale ha deciso di inserire l’attaccante basco per tentare di ribaltare il match. Llorente dopo appena tre minuti ha propiziato l’assist con cui Harry Kane ha segnato il gol del pari e nel gol del vantaggio, timbrato sempre dal bomber della nazionale dei Tre Leoni, la presenza dello spagnolo gli ha consentito di liberarsi della marcatura e di battere a rete di testa.

Negli ottavi di finale ha arrotondato il risultato contro il Borussia Dortmund marcando il gol del 3-0 e rendendo più facile del previsto il ritorno nella Ruhr. Ai quarti di finale il livello dell’avversario è stato decisamente di un livello superiore, dato che l’urna di Nyon ha indicato il Manchester City come ostacolo per la semifinale. L’1-0 dell’andata in favore dei londinesi non ha lasciato grandi garanzie ed il match di ritorno all’Etihad è stato decisivo per il passaggio del turno. Moussa Sissoko verso la fine del primo tempo è stato costretto ad uscire per infortunio e incredibilmente Pochettino ha schierato Llorente, aggiungendo una punta al posto di un altro centrocampista: mai mossa fu più azzeccata, in quanto lo spagnolo risulta essere uno dei migliori in campo e riuscendo a segnare anche il gol qualificazione da calcio d’angolo, addirittura con l’anca. Una rete fortunosa, ma pur sempre da attaccante vero.

https://www.youtube.com/watch?v=1XawgCFFOqA

In semifinale il Tottenham si è trovata davanti la corazzata di ragazzini terribili guidata da Ten Hag, quell’Ajax che è riuscito ad espugnare la nuova casa degli Spurs, dopo aver estromesso compagini del livello di Real Madrid e Juventus. Il gol di Van De Beek aveva certificato la vittoria in trasferta, con la situazione che è addirittura peggiorata nel match di ritorno, quando l’Ajax è andato avanti per 2-0 nella prima frazione (3-0 nel computo totale). Al rientro dagli spogliatoi al posto di Wanyama, in campo c’è il solito Llorente: un ingresso fondamentale, perché consente agli Spurs di togliere il dominio incontrastato del primo tempo sulle palle alte di De Ligt e Blind, portando il duello alla pari. Oltre che sul gioco aereo, Fernando Llorente è decisivo nel tenere occupati i due centrali dei lancieri in fase di marcatura che, essendo impegnati, lasciano qualche molti più spazio per i velocisti. Ad approfittare del subentro del “Re Leone” è soprattutto Lucas, che mette a segno ben 3 reti, portando il Tottenham ad un’insperata finale, quello che sarà il più grande traguardo della storia recente.

In finale dovranno affrontare un’altra inglese, il Liverpool, e nel match al Wanda Metropolitano di Madrid la differenza la farà chi avrà più fame di vincere. Quel che è certo, è che la coppa dalle grandi orecchie finirà in Gran Bretagna, ma chissà che la fame di Fernando Llorente non possa trascinarla fino a Londra. E, a differenza di quanto accaduto con la maglia della Juventus nel 2015 nella finale persa a Berlino contro il Barcellona, chissà che non possa metterci lo zampino.

Ancora una volta, in questa sua magica avventura europea con gli Spurs.

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Calciomercato

L’Inter ci prova per Hermoso: il difensore dell’Atletico è in scadenza

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Mario Hermoso, giocatore dell'Atletico Madrid, e Stefan de Vrij, giocatore dell'Inter, Champions League, EURO2024

Il difensore dell’Atletico Madrid Mario Hermoso è nel mirino dell’Inter. Lo spagnolo è infatti in scadenza a giugno 2024. Prosegue la ricerca di un difensore per i nerazzurri. La retroguardia della formazione allenata da Simone Inzaghi ha un’età media alta, con De Vrij che ha 32 anni, e Acerbi che ha toccato quota 36 anni.

Ecco perché, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, in casa Inter si inizia a cercare un nuovo innesto in quella zona. Quest’ultimo, potrebbe essere nel nome di Mario Hermoso, difensore dell’Atletico Madrid, classe 1995, che si libererebbe a zero a fine stagione. Ciò perché il centrale mancino ha il contratto in scadenza a giugno 2024, e non ha ancora rinnovato con gli spagnoli.

INTER HERMOSO: CHI SOSTITUIREBBE LO SPAGNOLO

Come menzionato in precedenza, l‘Inter sta valutando seriamente di proseguire con questa difesa, soprattutto con il profilo di Francesco Acerbi. Quest’ultimo, oltre il caso Juan Jesus che lo ha coinvolto, ha anche avuto diversi problemini fisici, tra cui l’ultimo al polpaccio. La necessità è dunque di avere un giocatore più integro sia dal punto di vista fisico, a causa dei diversi acciacchi, ma anche dal punto di vista psicofisico, perché non si può prevedere come il caso razzismo possa aver influito sul giocatore.

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Martinez: “Genoa bell’ambiente, l’obiettivo è la salvezza”

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Josep Martinez, portiere del Genoa, Serie A, Coppa Italia

Josep Martinez, portiere del Genoa, ha parlato in un’intervista a Il Secolo XIX della sua avventura in rossoblù. Tra le sorprese di quest’annata c’è sicuramente il Genoa di Alberto Gilardino. Nonostante sia una neopromossa, dopo il 2° posto in Serie B nella passata stagione e il ritorno in A, i rossoblù hanno mostrato risultati e calcio di livello. Al momento, infatti, i liguri sono al 12° posto in classifica, a +10 sulla salvezza; Un risultato forse inaspettato alla vigilia, per una squadra che lotta per non retrocedere.

Questo merito di una squadra gestita bene dal mister, ma fatta di giocatori di livello, tra cui l’estremo difensore Josep Martinez, spagnolo ex Lipsia. Quest’ultimo ha parlato a Il Secolo XIX dei motivi per cui ha scelto il Grifone, e degli obiettivi di questa stagione, che sta per volgere al termine.

SCELTA DELLA SQUADRA“Fin da bambino ho sempre avuto come desiderio di giocare per una squadra che avesse intorno a sé una passione come quella che ha il Genoa“.

AMBIENTE“La gente è la parte più importante del calcio, qui ho trovato un ambiente che mi piace“.

OBIETTIVIPrima di tutto la salvezza, la partita con il Frosinone è un crocevia molto importante. E poi dobbiamo continuare a fare risultati”.

 

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Calciomercato

Di Gregorio: “Ritorno all’Inter? Sto bene al Monza”

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Michele Di Gregorio, calciatore del Monza - Serie A, Coppa Italia

Il portiere del Monza Michele Di Gregorio ha parlato a La Stampa del suo futuro prossimo, tra Inter, Monza e non solo. Tra i portieri ormai non più rivelazione ma certezza del nostro campionato c’è l’estremo difensore dei brianzoli. Sempre attento e da rendimenti di alto livello, Di Gregorio ha attirato su di sé diversi apprezzamenti delle big di Serie A, con l’Inter, club in cui è cresciuto, che potrebbe rappresentare la chiusura di un cerchio.

DI GREGORIO MONZA: LE PAROLE DEL PORTIERE

STO BENE AL MONZA “Mi piace pensare all’oggi senza guardare troppo in là perché altrimenti si fanno male le cose quotidiane. Voglio concentrami su questi due mesi col Monza. Poi, dopo l’ultima giornata di campionato, vedremo cosa ci sarà di concreto. Sto benissimo a Monza. Non ho bisogno di scappare. Se verrà qualcosa per fare uno step, lo valuteremo”.

CRESCITASono cresciuto tanto grazie ad Alfredo Magni, il preparatore di Donnarumma al Milan. Crede molto nell’intensità del lavoro e nell’utilità della palestra. Mi sono irrobustito. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un patto nello spogliatoio tra giocatori e allenatore: dobbiamo superare i punti dell’anno scorso quando abbiamo chiuso a 52.Ora ne abbiamo 42. Dobbiamo pensare di poter vincere ogni partita a partire da quella col Torino”.

TORINO “È una squadra fisica che a tratti ti fa giocare male. Juric e Palladino sono allenatori simili, ma forse Palladino è più flessibile e aperto a provare situazioni nuove“.

MILINKOVIC-SAVICNon sai mai cosa farà quando ha il pallone: appoggio vicino o lancio a 70 metri. Ormai il portiere va studiato come un giocatore di movimento. A me piace partecipare alla costruzione dal basso, ti senti coinvolto”.

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Flash News

Si muove Oaktree, Zhang verso la cessione dell’Inter

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Inter zhang

L’Inter potrebbe presto cambiare proprietà e Steven Zhang potrebbe dunque presto non essere più il presidente della società. Come ormai noto, il prestito concesso dal fondo statunitense Oaktree è in scadenza il 20 maggio e l’attuale presidente nerazzurro ha provato a rinegoziarne i termini che prevedono la restituzione di 385 milioni di euro. Nei giorni scorsi sembrava potesse prendere quota questa soluzione, che avrebbe permesso a Zhang di restare alla guida del club. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere dello Sport, però, la situazione sarebbe cambiata e la cessione del club da parte dell’imprenditore cinese sarebbe sempre più probabile.

Oaktree si è mossa per cercare potenziali acquirenti della società e avrebbe individuato un compratore interessato all’Inter. Infatti, sarebbe stata avviata anche una procedura di valutazione del club tramite una società di advisory che sarà selezionata a breve. Ad avviare tale procedura sarebbe stato proprio un compratore individuato dal fondo statunitense.

Dunque, come sottolineato dallo stesso Corriere dello Sport, l’unica strada percorribile al momento sembra essere quella della cessione della società da parte di Steven Zhang. Il 32enne è diventato presidente dell’Inter nell’ottobre 2018 e in questi anni ha contribuito alla crescita della società e al ritorno ad alti livelli. Con Zhang presidente, infatti, i nerazzurri hanno vinto un campionato e sono ad un passo dal secondo e hanno centrato una finale di Champions League. Inoltre, hanno riempito la bacheca anche con tre Supercoppe Italiane e due Coppe Italia.

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